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Impatto del COVID-19 sull'apparato digerente
Impatto del COVID-19 sull'apparato digerente
Impatto del COVID-19 sull'apparato digerente
E-book91 pagine56 minuti

Impatto del COVID-19 sull'apparato digerente

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Info su questo ebook

INTRODUZIONE ED ASPETTI MICROBIOLOGICI ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E  CLINICI ASPETTI ETIOPATOGENETICI (IL “LUNG-GUT AXIS”)
  • Meccanismi di danno diretto ed indiretto. Ruolo dell’ace-2
  • L’inflammasoma
  • La risposta interferonica
  • Fisiopatologia del danno gastroenterico: dagli studi in vitro e gli organoidi alle alterazioni funzionali e le manifestazioni cliniche.

FOCUS SULLA DISBIOSI INTESTINALE
  • Il batterioma
  • Il  viroma
  • Il micobioma

PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE TERAPEUTICHE
  • Strategie di modulazione del microbiota intestinale:  
  • Ruolo dei probiotici
  • Covid-19 e le malattie infiammatorie croniche intestinali
  • Altre problematiche terapeutiche nel contesto del Covid-19
  • Il danno epatico nel contesto del Covid-19

LE SEQUELE A LUNGO TERMINE DEL COVID-19
  • (Il “long covid”)
  • Definizione ed aspetti epidemiologici
  • Potenziali meccanismi immunopatogenetici
  • I disordini gastrointestinali funzionali post-infettivi
  • Considerazioni conclusive e  strategie terapeutiche
LinguaItaliano
Data di uscita22 feb 2022
ISBN9791221319064
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    Impatto del COVID-19 sull'apparato digerente - Giovanni Cammarota

    IMPATTO DEL COVID19 SULL’APPARATO DIGERENTE

    Autori:

    Giovanni Cammarota

    Professore Associato di Gastroenterologia, Policlinico A. Gemelli Università Cattolica S. Cuore - Roma

    Oreste Cannizzaro

    Medico Specialista Gastroenterologo Reggio Calabria

    I.

    INTRODUZIONE ED ASPETTI MICROBIOLOGICI

    II.

    ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E CLINICI

    III.

    ASPETTI ETIOPATOGENETICI (IL LUNG-GUT AXIS)

    Meccanismi di danno diretto ed indiretto. Ruolo dell’ace-2

    L’inflammasoma

    La risposta interferonica

    Fisiopatologia del danno gastroenterico: dagli studi in vitro e gli organoidi alle alterazioni funzionali e le manifestazioni cliniche.

    IV.

    FOCUS SULLA DISBIOSI INTESTINALE

    Il batterioma

    Il viroma

    Il micobioma

    V.

    PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE TERAPEUTICHE

    Strategie di modulazione del microbiota intestinale:

    Ruolo dei probiotici

    Covid-19 e le malattie infiammatorie croniche intestinali

    Altre problematiche terapeutiche nel contesto del covid-19

    Il danno epatico nel contesto del covid-19

    VI.

    LE SEQUELE A LUNGO TERMINE DEL COVID19

    (Il long covid)

    Definizione ed aspetti epidemiologici

    Potenziali meccanismi immunopatogenetici

    I disordini gastrointestinali funzionali post-infettivi

    Considerazioni conclusive e strategie terapeutiche

    pag. 1

    INTRODUZIONE ED ASPETTI MICROBIOLOGICI

    Dal punto di vista tassonomico, i Coronavirus appartengono al subgenere Sarbecovirus, genere Betacoronavirus, sottofamiglia Orthocoronavirinae, famiglia Coronaviridae, Ordine Nidovirales. Hanno una forma sferica con delle caratteristiche proiezioni appuntite (spikes) sulla loro superficie. Questo peculiare aspetto morfologico richiama l’immagine di una corona, da cui deriva appunto la loro denominazione. (Fig.1-3) pag. 2

    Image 1Image 2Image 3

    pag. 3

    Il SARS CoV-2 è un virus incapsulato ad RNA a polarità positiva (virus il cui genoma si comporta come RNA messaggero e può essere tradotto direttamente nelle proteine virali dai ribosomi delle cellule dell’ospite). I virus con RNA a filamento positivo sono inoltre in grado di codificare uno speciale enzima, l’RNA polimerasi che, durante la replicazione virale, genera un filamento di acido ribonucleico negativo, usato come stampo per un nuovo genoma virale a senso positivo. Il SARSCoV-2 presenta caratteristiche simili ad altri Coronavirus e, in particolare, a quello che ha causato l’epidemia scoppiata in Cina nel 2002 ed il virus causa della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) che ha interessato regioni del Medio Oriente (MERS-CoV) come l’Arabia Saudita nel 2012. Infatti, anche il SARS CoV-2, analogamente al SARS CoV, infetta le cellule umane legandosi ad uno specifico recettore, noto come Angiotensin Converting Enzyme 2 (ACE2), generando una serie di sintomi e manifestazioni cliniche che l’OMS

    ha denominato con l’acronimo COVID19 , dove la D sta per Disease: Malattia/Patologia. Il Covid-19 dall’11

    Marzo 2020 è stato dichiarato una pandemia, in considerazione della sua diffusione su scala globale.

    La trasmissione è tipicamente per via aerea tra contatti stretti, in quanto il virus viene veicolato dalle goccioline respiratorie (goccioline di Pflugge !) emesse con un colpo di tosse oppure dalle microdroplets

    derivanti dall’aerosolizzazione durante uno starnuto o le goccioline di saliva emesse tra due persone mentre conversano a distanza ravvicinata. Il SARS CoV-2 ha un periodo medio di incubazione variabile d 2 a 14 giorni con un lungo periodo di contagiosità, anche da parte di soggetti asintomatici o presintomatici (in fase di incubazione).

    Inoltre, il SARSCoV-2 , analogamente a molti virus ad RNA, mostra un’elevata variabilità genetica con un alto tasso di mutazioni, caratteristica questa che tende a generare nel tempo nuove varianti (B. 1. 1. 7-Alpha; B. 1. 351-Beta; P. 1-Gamma; B. 1. 617. 1-Delta, B. 1. 1. 529-Omicron variants of concern).

    pag. 4

    Il quadro clinico è dominato dal coinvolgimento dell’apparato respiratorio, tuttavia con presentazioni di gravità molto variabile, che includono casi asintomatici, casi lievi e paucisintomatici (del tutto simili ad una sindrome influenzale), a casi più gravi, in termini di impegno dell’apparato respiratorio. Le forme severe sono invece caratterizzati da febbre elevata, marcata astenia, tosse e dispnea ingravescente ed esitano in un’insufficienza respiratoria acuta (ARDS/SARS) . Sul piano fisiopatologico, la SARS è dovuta ad una polmonite interstiziale, spesso bilaterale (come ben documentato dagli studi di imaging radiologico). Nei casi ancora più compromessi, che purtroppo spesso hanno esito infausto, il quadro polmonare si complica con un danno di tipo vasculitico-trombotico, sostenuto da un’imponente produzione di citochine (tempesta citochinica) e marcato disordine dei processi emocoagulativi. Gli esiti peggiori e la mortalità aumentata sono tipicamente osservabili nei pazienti con età avanzata oppure con diverse comorbidità, soprattutto patologie croniche invalidanti e malattie che comportano un grado variabile di immunodeficit.

    I pazienti con un quadro di insufficienza respiratoria acuta (ARDS/SARS) sono anche quelli che maggiormente necessitano di ospedalizzazione e che possono richiedere la terapia intensiva e l’assistenza in rianimazione con la ventilazione meccanica. Una quota di questi pazienti ha purtroppo un esito infausto.

    ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E CLINICI

    I pazienti con COVID19, oltre a presentare sintomi respiratori e febbre, possono avere anche vari disturbi gastrointestinali e, talvolta, segni

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