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Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung
Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung
Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung
E-book402 pagine4 ore

Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung

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Questo libro è la seconda edizione notevolmente ampliata del precedente volumetto "Entanglement quantistico e inconscio collettivo". Raccoglie i migliori contributi pubblicati dall'autore nei suoi blog, social e  siti in lingua italiana.

Il lettore resterà stupito per l'originalità delle argomentazioni. Dal felice matrimonio tra la fisica quantistica e l'inconscio collettivo di Carl Jung nasce una nuova metafisica dell'universo ed emege un luogo in cui materia  e spirito collaborano e vengono guidati da sincronicità cosmiche per condurre l'uomo verso incredibili progetti evolutivi.

Carl Jung e Wolfgang Pauli operavano rispettivamente nel campo della psiche e in quello della materia. Questi due settori sono considerati assolutamente incompatibili tra loro. Infatti, il materialismo scientifico nega l'esistenza di ogni componente psichica nell'universo conosciuto.

Nonostante l'enorme distanza tra le loro discipline i due scienziati stabilirono una collaborazione che durò più di venti anni.  Durante quel periodo non smisero mai di cercare un "elemento unificante", capace di conciliare, sul piano scientifico, le ragioni della dimensione psichica con quelle della dimensione materiale.

Purtroppo, non raggiunsero questo obiettivo nel corso della loro vita, ma furono profeti di una nuova interpretazione scientifica dell'universo. Infatti, l'evoluzione delle conoscenze nel campo della fisica quantistica, e soprattutto le conferme sperimentali di fenomeni come l'entanglement quantistico, rivalutano le loro teorie. Oggi emerge con forza l'idea di un universo che non è diviso in "oggetti materiali". L'universo non è frazionato ma consiste in una realtà unica, fatta di spirito e materia. Si tratta della realtà che Jung e Pauli  chiamavano "Unus mundus". La materia e la psiche hanno uguale dignità e contribuiscono assieme all'esistenza dell'universo.

La collana editoriale  "Cenacolo Jung Pauli" è un luogo di conoscenza e di approfondimento. Crediamo che sia l'ambiente più adatto per riprendere i lavori dal punto in cui Carl Jung e Wolfgang Pauli li interruppero. Possiamo affermare che, oggi, l'attualità scientifica nobilita le loro ricerche e le proietta verso interpretazioni ancora più ardite di quanto loro stessi avevano  immaginato.

Carl Gustav Jung (1865-1961) è stato uno psicologo e psicoterapeuta svizzero, molto noto per le sue teorie sull'inconscio collettivo e sulla sincronicità. Wolfgang Pauli (1900-1958) è uno dei padri della fisica quantistica. Su Pauli possiamo dire che nell'anno 1945 ha ricevuto il premio Nobel per i suoi studi su un principio basilare della meccanica quantistica, conosciuto come "Principio di esclusione di Pauli".

LinguaItaliano
Data di uscita28 mag 2022
ISBN9798201585761
Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung
Autore

Bruno Del Medico

1946. Programmatore informatico attualmente in pensione, opera come divulgatore e blogger in diversi settori tecnici. Alla nascita dell’Home computing ha pubblicato articoli e studi su diverse riviste del settore (Informatica oggi, CQ Elettronica, Fare Computer, Bit, Radio Elettronica e altre). Negli ultimi anni si è impegnato nella divulgazione delle nuove scoperte della fisica quantistica, secondo la visione orientata alla metafisica di molti notissimi scienziati del settore come David Bohm e Henry Stapp. In questo ambito ha pubblicato tre volumi: “Entanglement e sincronicità”, “Succede anche a te?” e recentemente “Tutti i colori dell’entanglement”. Gestisce il sito www.entanglement.it, ed è presente su Facebook con la pagina di successo “Cenacolo Jung-Pauli”, che conta oltre 10.000 iscritti e vuole essere luogo di dibattito dedicato all’incontro tra scienza e psiche.

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    Dall’universo fisico al cosmo metafisico. L’entanglement quantistico e la sincronicità di Carl Jung - Bruno Del Medico

    Sommario

    Sommario

    Introduzione

    La storia cominciò così

    Cominciamo dall’esperienza di tutte le persone. Le coincidenze strane.

    Fatti casuali e sincronicità.

    Jung e l’inconscio collettivo

    L’incontro di Jung e Pauli

    Quali prove abbiamo? Il materialismo negazionista

    La fisica quantistica e la diatriba Bohr-Einstein

    La conferma dell’entanglement.

    Entanglement e inconscio collettivo

    L’osservatore determina il comportamento

    La Coscienza globale.

    Normale e paranormale

    Le percezioni estrasensoriali nell’universo psichico

    Le sincronicità accadono al momento giusto.

    La grande sincronicità che stiamo vivendo

    Stranezze della fisica quantistica

    Se non tocco non ci credo. Fisica quantistica e inganni sensoriali

    Le stranezze del salto quantico

    Capire l’universo con due manopole.

    Richard Wheeler e la non-località.

    L’esperimento della doppia fenditura.

    La località di Albert Einstein e la non-località quantistica.

    L’anno d’oro della fisica quantistica.

    Legami gemellari e fascinazione quantistica.

    Addendum a Freedom. Oltre il confine. Sulla luce.

    Residui materialistici

    Si scrive Materialismo si pronuncia Riposi in pace

    Smontare i capisaldi del materialismo. L’oggettività.

    Smontare i capisaldi del materialismo. La località.

    Il demone di Laplace.

    La nave di Teseo.

    Il calabrone impertinente.

    Quel buontempone di mr. Thomson.

    Metafisica della scienza.  L’universo è la somma di molti oggetti oppure è un oggetto unico?

    Menti illuminate. Einstein e la telepatia.

    I materialisti ci ripensano. Contrordine: l’anima esiste.

    Paradossi e affini

    La stanza cinese.

    Il rasoio di Occam.

    Oves et boves et universa pecora. In quale fattoria viviamo?.

    Pandemie. Tutta colpa dei pipistrelli?

    Ma l’universo esiste veramente?

    I meta-luoghi. Uno, nessuno, molti o infiniti?

    Il principio antropico.

    Entropia: forza distruttiva o creativa?

    I territori del viaggio sciamanico.

    Reti geobiologiche.

    Una cascata che scorre in un bosco deserto fa rumore?

    Gli infiniti di Galileo ovvero... la metafisica non è un’opinione.

    Il carro del re Milinda aveva le ruote quadrate?.

    Lo strano caso dei calzini a scacchi..

    Effetto farfalla. Non tutto ha una causa.

    Coscienza e coscienze

    Carl Jung e la casa a più piani.

    Entanglement e inconscio collettivo.

    L’archetipo dell’Ombra.

    Il portale della sincronicità.

    Jung e Freud, i poli opposti della psicologia moderna.

    Il carro del profeta Ezechiele.

    È arrivato un bastimento carico di....

    Il misterioso anagramma di Carl Jung.

    Smontare l’anima. Gli strani coleotteri che non convincono.

    Paradossi quantici. Tutte le coscienze in gioco.

    Le tre guide del cammino quantistico. Anima, spirito, coscienza.

    La coscienza come base dell’essere.

    L’Ego e il Sé quantico.

    L’arcangelo Raffaele e il pesce.

    Gli archetipi come concetti primordiali.

    Jung e la dimensione psicoide.

    Decifrare le sincronicità.

    La sympathia rerum di Girolamo Fracastoro.

    Strane coincidenze

    Intervista di Radio Radio FM 104.5-Sky a Bruno Del Medico

    Glossario

    Bibliografia

    Dello stesso autore

    Introduzione

    Questo libro è la seconda edizione notevolmente ampliata del precedente volumetto Entanglement quantistico e inconscio collettivo. Raccoglie i migliori contributi pubblicati dall’autore nei suoi blog, social e  siti in lingua italiana.

    Il lettore resterà stupito per l’originalità delle argomentazioni. Dal felice matrimonio tra la fisica quantistica e l’inconscio collettivo di Carl Jung nasce una nuova metafisica dell’universo ed emege un luogo in cui materia  e spirito collaborano e vengono guidati da sincronicità cosmiche per condurre l’uomo verso incredibili progetti evolutivi.

    Carl Jung e Wolfgang Pauli operavano rispettivamente nel campo della psiche e in quello della materia. Questi due settori sono considerati assolutamente incompatibili tra loro. Infatti, il materialismo scientifico nega l’esistenza di ogni componente psichica nell’universo conosciuto.

    Nonostante l'enorme distanza tra le loro discipline i due scienziati stabilirono una collaborazione che durò più di venti anni.  Durante quel periodo non smisero mai di cercare un elemento unificante, capace di conciliare, sul piano scientifico, le ragioni della dimensione psichica con quelle della dimensione materiale.

    Purtroppo, non raggiunsero questo obiettivo nel corso della loro vita, ma furono profeti di una nuova interpretazione scientifica dell’universo. Infatti, l’evoluzione delle conoscenze nel campo della fisica quantistica, e soprattutto le conferme sperimentali di fenomeni come l’entanglement quantistico, rivalutano le loro teorie. Oggi emerge con forza l’idea di un universo che non è diviso in oggetti materiali. L'universo non è frazionato ma consiste in una realtà unica, fatta di spirito e materia. Si tratta della realtà che Jung e Pauli  chiamavano Unus mundus. La materia e la psiche hanno uguale dignità e contribuiscono assieme all’esistenza dell’universo.

    La collana editoriale  Cenacolo Jung Pauli è un luogo di conoscenza e di approfondimento. Crediamo che sia l’ambiente più adatto per riprendere i lavori dal punto in cui Carl Jung e Wolfgang Pauli li interruppero. Possiamo affermare che, oggi, l’attualità scientifica nobilita le loro ricerche e le proietta verso interpretazioni ancora più ardite di quanto loro stessi avevano  immaginato.

    Carl Gustav Jung (1865-1961) è stato uno psicologo e psicoterapeuta svizzero, molto noto per le sue teorie sull’inconscio collettivo e sulla sincronicità. Wolfgang Pauli (1900-1958) è uno dei padri della fisica quantistica. Su Pauli possiamo dire che nell'anno 1945 ha ricevuto il premio Nobel per i suoi studi su un principio basilare della meccanica quantistica, conosciuto come Principio di esclusione di Pauli.

    La storia cominciò così

    Cominciamo dall’esperienza di tutte le persone. Le coincidenze strane.

    Immagine che contiene capelli Descrizione generata automaticamente

    Sono già stato qui?.

    Le strane coincidenze sono esperienze talmente comuni, che nessuno può  metterle in dubbio. Carl Gustav Jung ne parla proponendo un esempio:

    Casualmente, constato che il mio biglietto del tram ha lo stesso numero del biglietto del teatro che ho comprato subito dopo. La stessa sera ricevo una chiamata telefonica. Quella persona fa riferimento allo stesso numero.  Tutte queste ripetizioni non possono essere casuali.

    Sì, Esistono anche coincidenze  poco importanti,  che ci sorprendono perché nella nostra logica sembrano collegamenti impossibili.

    Si possono citare infiniti esempi.  Tu vedi nella tua mente una persona amica in una situazione di difficoltà. In seguito, tu constati che quella persona ha vissuto realmente un episodio negativo. Molte persone  evitano un certo comportamento perché provano un senso di disagio.

    Per esempio, molte persone decidono di non viaggiano con un treno. Successivamente le stesse persone scoprono che quello stesso treno ha subito un evento disastroso. Alcune persone vedono in sogno  sognano un amico che avevano dimenticato perché abita in un’altra città. Tuttavia, il giorno seguente incontrano quello stesso amico per strada.

    Tutti noi siamo spesso testimoni o protagonisti di fatti simili. All’inizio restiamo un po’ stupiti, ma poi decidiamo che si tratta di un semplice caso, e non ci preoccupiamo.

    Però, una coincidenza non equivale sempre a  evento  casuale. Lo dimostra il fatto che alcune coincidenze generano nella nostra mente problemi che restano irrisolti per tutta la vita.

    Ogni tanto questi episodi riaffiorano nella mente e stimolano la nostra curiosità assieme a un vago senso di mistero. Abbiamo la sensazione di avere perso una indicazione o un suggerimento prezioso.

    Il notissimo psicoterapeuta Carl Gustav Jung studiò a lungo questo fenomeno ed elaborò molte delle teorie descritte nel seguito di questo libro. Secondo Jung molte coincidenze sono sicuramente fatti avvenuti per caso, ma talvolta no. Carl Jung ipotizzò l’esistenza di coincidenze che potevano essere considerate significative o anche numinose, (rivestite di un'aura sacra) e coniò per loro il nome di sincronicità.

    Fatti casuali e sincronicità.

    Dietro ogni sincronicità ci sono interi universi sconosciuti da esplorare

    Le coincidenze significative possono essere di molti tipi. Per esempio, possono essere basate su sogni o su visioni del futuro o su episodi di  comunicazione mentale.

    In ogni caso questi eventi, quando accadono, coinvolgono la parte psichica e spirituale delle persone.

    Noi accettiamo l’ipotesi che l’universo non è fatto solo di materia, ma di materia e spirito. Tutti e due plasmano assieme la nostra realtà. In queste condizioni riusciamo a comprendere molti fenomeni, che sarebbero inspiegabili con i parametri del materialismo.

    Jung ha studiato con metodi scientifici il fenomeno delle strane coincidenze.

    Carl Jung ha fornito gli strumenti idonei a comprendere quando una coincidenza può essere considerata significativa, o numinosa. Quando le condizioni proposte da Carl Jung si realizzano, la coincidenza diventa una sincronicità.

    Naturalmente è necessario distinguere tra i fatti casuali e le sincronicità. I fatti casuali  fanno parte della vita quotidiana e derivano dalla sovrapposizione e dall’intreccio delle nostre attività con quelle del mondo che ci circonda. La caratteristica prevalente delle casualità normali è che le riteniamo prive di significato, dunque, non ci coinvolgono e non ci interessano.

    Le sincronicità, invece, spalancano una enorme finestra sull'orizzonte del mistero. Dietro ogni sincronicità ci sono interi universi sconosciuti da esplorare, e c'è una immensa sapienza a cui poter accedere. Purtroppo, i nostri occhi non sono adatti a scrutare questi orizzonti.

    Le sincronicità comunicano con noi con  una lingua sconosciuta. Ci sono problemi di sintonia tra la nostra mente e la Mente superiore che genera le sincronicità.

    Jung e l’inconscio collettivo

    Immagine che contiene testo, silhouette Descrizione generata automaticamente

    Psicologia del profondo. La fonte dell’inconscio collettivo.

    Per comprendere a fondo il concetto di sincronicità dobbiamo addentrarci nelle teorie di Jung. Per prima cosa dobbiamo introdurre  l’argomento dell’inconscio collettivo.

    Secondo Jung, esiste un livello di coscienza posto al di fuori della nostra mente. Questa coscienza non è confinata nella nostra scatola cranica ma è distaccata e autonoma rispetto alla nostra fisicità. Si tratta di un livello psichico e perciò non può essere col-locato in nessun luogo. Non è una cosa con lunghezza, larghezza, altezza e peso. Non può essere preso da qui e spostato lì. l’inconscio collettivo è, esiste, alla stessa maniera in cui esiste la nostra anima o l’età di un albero, o come esiste il passare dell’acqua del fiume. Nessuno può vedere o pesare l’idea dell’età dell’albero o dello scorrere del fiume, ma è innegabile che esistono.

    L’inconscio collettivo è una realtà assolutamente psichica che contiene le esperienze di tutti gli esseri umani. Il grande vantaggio consiste nel fatto che tutti gli esseri umani possono attingere a questo deposito, come se estraessero l’acqua da un pozzo. Tutta l’esperienza dell’umanità è presente nell’inconscio collettivo in forma di archetipi. Oggi si direbbe che tutta l’informazione relativa al genere umano sia archiviata in forma di file denominati archetipi. Poiché tutti gli esseri umani possono interagire con gli archetipi dell’inconscio collettivo, ne consegue che possediamo moltissime conoscenze. Queste conoscenze vanno oltre alla nostra esperienza.

    A tratti gli archetipi si muovono dall’inconscio collettivo e vengono a influenzare la nostra coscienza. Ciò genera episodi poco comprensibili. Sono le sincronicità. Afferriamo la presenza di un senso nascosto, ma non ne comprendiamo precisamente il significato.

    L’incontro di Jung e Pauli

    Diagramma psicofisico di Pauli e Jung. Il mondo della Causalità e dello Spazio-Tempo in equilibrio con quello della Psiche e della Sincronicità."

    In collaborazione con Wolfgang Pauli, Jung approfondì la possibilità che i concetti di Archetipo e Sincronicità potessero essere correlati a una realtà che definiva Unus mundus.

    Si tratta di una realtà da cui tutto emerge ed a cui tutto ritorna. Probabilmente coincide con il concetto di Anima mundi, di origine neoplatonica.

    Le filosofie e le religioni hanno sempre sostenuto il concetto di Anima del mondo. Oggi questo concetto è presente, con nomi di-versi, nella filosofia orientale. Possiamo ricordare il Tao della cultura cinese, o l’Ātman della cultura indiana. Ma un concetto simile è presente anche nella religiosità occidentale. Ricordiamo Dio e lo Spirito Santo. Esistono anche moltissimi termini laici per riferirsi a questa realtà: Mente universale, Coscienza Globale, Spirito del mondo.

    Parlando dell’inconscio collettivo ci riferiamo, per forti analogie, a tutte e a nessuna di queste Entità religiose o filosofiche.

    Naturalmente, Jung e Pauli hanno affrontato questo argomento in modo assolutamente laico.

    Pauli perseguì l’obiettivo di ridare un’anima alla natura. Egli era convinto che il materialismo aveva cancellato l'anima della natura.

    Pauli, facendo riferimento alla psicologia, maturò alcune convinzioni fondamentali. Per esempio, egli credeva fermamente che le scoperte scientifiche fossero favorite e anticipate da immagini archetipiche nella mente dello scienziato.

    Dal canto suo, in questa collaborazione, Jung familiarizzò con gli studi della fisica quantistica. In questo ambito la distinzione tra materia e energia è tanto sottile da apparire inesistente.

    Jung colloca sovrappone alla materialità un elemento non materiale, la psiche. Secondo Jung psiche e materia formano una realtà unica, non solamente psichica e non solamente materiale. Questa realtà unica prende il nome di Unus Mundus.

    Il diagramma psicofisico elaborato da Jung e Pauli (vedi la figura) bilancia la psiche con lo spazio-tempo, cioè con la parte materiale dell’universo. Invece, sui bracci orizzontali, il diagramma bilancia il determinismo, o causalità, con la sincronicità.

    Quali prove abbiamo? Il materialismo negazionista

    Soltanto materia. Che tristezza!

    L’enciclopedia Wikipedia descrive così il materialismo:

    Il materialismo è una posizione filosofica che identifica ogni aspetto della realtà con la materia. Quindi, esclude la presenza e l'efficacia di ogni momento superiore di carattere spirituale.

    Se il materialismo è questa cosa, certamente si tratta di una teoria in netto contrasto con i contenuti di questo opuscolo. Infatti, il materialismo nega tutte le cose in cui crediamo.

    . Uno dei principi cardine del materialismo è quello secondo cui il mondo è una macchina. Il mondo materialista è un luogo in cui tutto avviene secondo principi deterministici.

    Questo significa che solo una azione può determinare un’altra azione, e qualsiasi azione è basata unicamente sulle interazioni che si verificano tra gli oggetti materiali.

    Secondo il materialismo anche l’uomo è una macchina, e le sue azioni sono determinate dalle interazioni meccaniche tra parti che lo compongono.

    Riassumiamo alcuni punti della dottrina materialista.

    L’uomo ha un cervello nel quale avvengono reazioni chimiche che determinano il suo comportamento. È escluso che abbia una coscienza o un’anima.

    I pensieri, le suggestioni, la tendenza allo spirituale e al divino sono solo delle false immagini. Si tratta di miraggi o epifanie. Le visioni spirituali sono prodotte di scarto derivanti dalle reazioni chimiche del cervello. L’uomo esiste solo nella sua scatola cranica. L’uomo che crede di proiettarsi verso l’esterno è semplicemente un robot che si illude.

    Perciò, l’uomo è solamente l’aggregazione, avvenuta per caso, di alcuni materiali. Un certo giorno una mistura di acqua, proteine, grassi, minerali, glucidi, vitamine si è aggregata e ha dato origine all’uomo. Ciò è avvenuto per caso. Se vi guardate allo specchio e vedendo la vostra immagine pensate di essere qualcosa di più rispetto a questo mucchietto di sostanze, è pura illusione. Voi siete solo una serie di barattoli sullo scaffale di un laboratorio chimico. Un giorno, la casualità ha agitato questi barattoli, e ne ha ricavato un robottino come voi, che crede di pensare, amare e desiderare, ma nei fatti si illude.

    Il materialismo ha creato storicamente una frattura insanabile tra materia e psiche. La scienza materialista si è affermata con forte connotazione ateistica negli ultimi due secoli, e ha occupato tutte le posizioni dominanti della cultura e della società.

    Nei fatti, chiunque non professava convincimenti materialisti era escluso da qualsiasi possibilità di carriera scientifica.

    In queste condizioni era difficile che le teorie propugnate da Jung e Pauli potessero affermarsi negli ambienti scientifici.

    La verità è che il materialismo è una struttura vecchia, che scricchiola sotto i colpi delle nuove evidenze scientifiche. Oggi ci sono eminenti scienziati, per lo più fisici quantistici, i quali stanno disegnando una immagine radicalmente diversa del cosmo. Si tratta di una realtà orientata decisamente in senso spirituale.

    La fisica quantistica e la diatriba Bohr-Einstein

    Immagine che contiene testo, uomo, persona Descrizione generata automaticamente

    Dio non gioca a dadi. (Einstein)

    C’è un mistero nella fisica quantistica, che ha fatto perdere il sonno ad Albert Einstein. A lui non piacevano affatto alcuni aspetti della teoria quantistica. Questi aspetti erano sostenuti da Niels Bohr e dalla Scuola di Copenaghen fondata dallo stesso Bohr. Einstein non comprendeva perché fosse impossibile determinare contemporaneamente la posizione e la velocità di una particella. Egli affermava che Dio non gioca a dadi. Con ciò, Einstein voleva dire che ogni aspetto della realtà materiale deve essere conosciuto in ogni momento. In ogni momento deve essere possibile sapere dove si trova una particella elementare, e con quale velocità si sta muovendo.

    Soprattutto, Einstein contestava la reale esistenza di un effetto fisico misterioso conosciuto con il nome inglese di entanglement (intreccio).

    Consideriamo una versione semplificata dell’entanglement. Supponiamo di avere un generatore che produce due fotoni. (I fotoni sono le particelle elementari che compongono la luce). La coppia viene separata e i due fotoni vengono spostati a distanze immense uno dall’altro.

    I due fotoni sono complementari. Semplificando diciamo che uno ruota verso destra e l’altro ruota verso sinistra.

    Ebbene, se invertiamo il senso di rotazione di uno dei due fotoni, anche l’altro inverte simultaneamente il senso di rotazione.

    Ciò avviene anche se i due fotoni sono stati spostati a distanze galattiche.

    Dunque, il cambiamento avviene molto più velocemente della velocità della luce. Inoltre, il cambio di rotazione del primo fotone produce effetto sul secondo fotone in modo misterioso. Tra i due non ha agisce nessuna energia attualmente conosciuta.

    Einstein definì questo esperimento con le parole azione fantasmatica a distanza. Queste parole sono entrate nella storia per definire l’entanglement.

    Ciò contrasta con la concezione materialista del mondo, che è deterministica. Secondo il determinismo, ogni avvenimento deve essere causato da un altro. Una palla da biliardo (B) comincia a muoversi solo quando un’altra palla (A) la colpisce, non prima né dopo. Inoltre, il movimento della palla B è in stretto rapporto alla forza del colpo.

    Nel livello quantistico le cose funzionano diversamente. La palla B comincia a muoversi contemporaneamente alla palla A, cioè prima di essere colpita. Nei fatti, questo avviene anche se la palla A si trova sulla Terra e la palla B su Giove (o all’altro capo dell’universo). Dunque, esiste una forza sconosciuta che trasmette l’energia e l’informazione. Questa forza non è la forza di gravità.

    Einstein credeva che il fenomeno dell’entanglement si poteva realizzare solo nel contesto della fisica classica, cioè in modo deterministico. Secondo Einstein la spiegazione era che il procedimento fosse sbagliato. Di conseguenza, anche le conclusioni erano sbagliate.

    Nonostante le convinzioni di Einstein, gli esperimenti realizzati negli anni ’80 hanno confermato che i procedimenti sono esatti.  Esiste una realtà completamente scollegata dalla fisica classica.  Esiste un ambito dell’universo che non è soggetto alle regole della materialità. Si tratta della non-località.

    La conferma dell’entanglement.

    Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

    Tutto è uno. Anche noi siano Uno con il Tutto

    Le prove sperimentali ottenute nel 1982 dal francese Alain Aspect confermarono la realtà del fenomeno dell’entanglement. Se Einstein fosse stato ancora vivo, avrebbe dovuto prendere atto dell’evidenza. Due particelle, unite dalla nascita comune, restano unite per sempre con un vincolo che non è materiale, perché va al di là dello spazio e del tempo.

    Tuttavia, una certa scienza fa finta di ignorare questa novità sconvolgente della fisica.

    Il problema che assilla la scienza tradizionale è che l’entanglement stravolge tutte le leggi della fisica classica, detta anche fisica newtoniana.

    Consideriamo alcuni principi della fisica classica:

    - La realtà è causale e meccanicistica: ogni azione deriva da un’azione precedente e produce azioni successive.

    - Non si può superare il limite della velocità della luce. (300.000 chilometri al secondo).

    - Ogni forza (gravitazionale, magnetica, ecc.) diminuisce in funzione della distanza.

    - La freccia del tempo stabilisce una rigida gerarchia nell’evoluzione di ogni accadimento. Ciò che avviene prima è sempre causa di ciò che avviene dopo. Nessun fatto può derivare da qualcosa che succederà dopo.

    Nel livello delle particelle elementari nessuna di queste regole è valida. Due o più particelle correlate (entangled) presentano caratteristiche molto diverse. Ne riassumiamo alcune:

    - Il limite della velocità della luce non vale più.

    - Il principio secondo cui le forze si indeboliscono quando aumenta la distanza non vale più.

    - Poiché non c’è differenza di tempo fra azione e reazione, la freccia del tempo non vale più. Non esistono più il prima e il dopo.

    - Per lo stesso motivo, non esiste più causalità perché azione e reazione avvengono contemporaneamente.

    Ma soprattutto, una particella collocata a distanze astronomiche, come può sapere che l’altra si predispone a cambiare? Come fa la particella a saperlo e a cambiare contemporaneamente?

    Quale forma di conoscenza esiste tra le due particelle?

    È necessario immaginare uno spazio che non è fatto di materia. Uno spazio che elimina tutti i problemi di tempo e di distanza. Nei fatti dobbiamo immaginare uno spazio psichico, non materiale.

    Forse questo è lo stesso spazio che Platone chiamava Mondo delle idee e che poi Carl Jung chiamò Inconscio collettivo?

    Si tratta di uno spazio detto non-località perché non è possibile collocarlo in nessun luogo. La non-località è dappertutto. Pervade l’universo intero. Ogni parte dell’universo è immersa in questo livello di energia e informazione. In conclusione, nell’universo non esiste la divisione delle cose.

    I nostri sensi ci mostrano un universo diviso in oggetti diversi. Nella realtà, a livello subatomico l'universo è una cosa sola.

    Entanglement e inconscio collettivo

    Immagine che contiene testo, oggetto da esterni, stella Descrizione generata automaticamente

    In unione con il Cosmo.

    L’entanglement quantistico dimostra che esiste un livello di gestione dell’universo superiore alle leggi del materialismo fisico. Si tratta di qualcosa che trascende dal tempo, dallo spazio e dalla materia.

    Ma c’è un’altra implicazione straordinaria: se due particelle separate continuano a comportarsi come se fossere una particella unica, allora tutto l’universo è unito da una forza misteriosa. Questa forza lo trasforma in una unità. Infatti, tutto l’universo proviene da un evento unico, il big-bang.

    Tutte le particelle elementari dell'universo sono correlate.

    Dal livello non-locale, dove non esistono né spazio né tempo, tutte le informazioni dell’universo fluiscono verso le nostre coscienze sotto forma di archetipi.

    Allo stesso modo, dalla non-località fluiscono le sincronicità. Le sincronicità generano tutte le coincidenze curiose, i presentimenti, le finestre aperte sugli spazi dello spirito.

    A questo punto cominciamo a credere che la perfezione della creazione non è il frutto del caso, ma deriva da un livello superiore.

    Questo livello supera il concetto di materialità, e implica la presenza di un’entità che dirige l’universo senza vincoli di tempo o spazio.

    Esiste un Tao, esiste uno Spirito che governa l’universo al di sopra delle leggi della materia?

    Jung teorizza l’esistenza di un inconscio collettivo, cioè una coscienza universale esterna ai singoli individui.

    Gli archetipi fluiscono dall’inconscio collettivo verso la nostra coscienza.

    Gli archetipi sono delle figure simboliche. Nella nostra coscienza, gli archetipi si trasformano in avvertimenti, consigli, stati d’animo, premonizioni, consapevolezze.

    E’ probabile che la forza sconosciuta che causa l’entanglement e l’inconscio collettivo teorizzato da Jung siano la stessa cosa. La La psicologia e la fisica quantistica possono collaborare.

    La fisica quantistica è solo all’inizio, ma la concezione materialistica sostenuta dagli scienziati degli ultimi secoli comincia a vacillare.

    Il millennio che sta iniziando sarà il millennio che troverà la formula unificante tra scienza e spirito. Il sogno di Jung e Pauli si avvererà.

    L’osservatore determina il comportamento

    Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

    Io ti guardo, tu collassi. Il ruolo dell’osservatore nella realtà quantistica. Il lancio di

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