Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Percorsi di Benessere Naturale: Il Qigong incontra i metodi Bates, Alexander, Tomatis
Percorsi di Benessere Naturale: Il Qigong incontra i metodi Bates, Alexander, Tomatis
Percorsi di Benessere Naturale: Il Qigong incontra i metodi Bates, Alexander, Tomatis
E-book211 pagine2 ore

Percorsi di Benessere Naturale: Il Qigong incontra i metodi Bates, Alexander, Tomatis

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Il benessere naturale è qualcosa di più vasto e profondo del sorriso accattivante della bella ragazza che reclamizza i centri benessere. Per dirla con le parole del libro Percorsi di Benessere Naturale di Stefano Lagomarsino si tratta di “cercare il bene dell’uomo secondo la sua propria natura”. In questa ricerca l’Autore, fisico sperimentale, ha percorso diverse strade. Inizialmente ha cercato di contrastare disturbi apparentemente solo fisici come la presbiopia, per rendersi conto ben presto che l’uomo è un'unica entità formata da corpo, mente e spirito. È quindi approdato a diverse metodologie occidentali come gli esercizi per la vista del metodo Bates, la tecnica Alexander per problemi posturali e rieducazione psicofisica, la stimolazione neurosensoriale - audiopsicofonologia - del metodo Tomatis. L'Autore si è soffermato poi sulle discipline orientali, sperimentando i benefici del Qi Gong, antichissima pratica della Medicina Tradizionale Cinese.
Nel suo nuovo libro Stefano Lagomarsino descrive le quattro tecniche sperimentate, spiega i tratti essenziali, le basi e le finalità della pratica. Sottolinea poi i punti d'incontro, le analogie e le reciproche influenze. Concetti come postura, respirazione, camminata, visualizzazione mentale, energia, non-azione, vengono analizzati dai quattro punti di vista e le conclusioni sono davvero sorprendenti. In questo percorso multidisciplinare dedicato alla ricerca del benessere naturale l’Autore trova straordinari punti d'incontro. Lagomarsino rivela in realtà come queste analogie siano naturali, derivate dal fatto che l'uomo, sotto tutte le latitudini, condivide le stesse caratteristiche e gli stessi bisogni esistenziali, spesso nascosti nella nostra società consumistica e ipertecnologica. Il libro nasce da quest’esperienza e dal desiderio di condividerla con chi sente il bisogno di trovare equilibrio interiore e star bene con se stessi e con gli altri in modo naturale.

Indice
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1 Il metodo Bates
Capitolo 2 La tecnica Alexander
Capitolo 3 Il metodo tomatis
Capitolo 4 Il Qi Gong
Capitolo 5 Incroci
Conclusioni
Postfazione
LinguaItaliano
Data di uscita9 dic 2019
ISBN9788879384049
Percorsi di Benessere Naturale: Il Qigong incontra i metodi Bates, Alexander, Tomatis
Autore

Stefano Lagomarsino

Stefano Lagomarsino è laureato in fisica. Ha svolto la sua carriera scientifica nel Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) come ricercatore prima, e poi come dirigente di ricerca nel settore della fisica delle radiazioni e della materia. Nel campo scientifico è autore di più di 120 articoli pubblicati su riviste internazionali e ha contribuito alla stesura di vari testi specialistici. Dal 2015 ha cessato l’attività di ricerca. Da sempre interessato alle metodologie salutistiche naturali ha conseguito due diplomi in massaggio tradizionale cinese conferiti dal Dipartimento di Medicina Tradizionale Cinese dell’Università di Pechino. E' maestro di Qi Gong. Vive a Roma.

Autori correlati

Correlato a Percorsi di Benessere Naturale

Ebook correlati

Benessere per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Percorsi di Benessere Naturale

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Percorsi di Benessere Naturale - Stefano Lagomarsino

    Ringraziamenti

    Il mio primo pensiero e ricordo affettuoso non può non andare alle persone che per prime mi hanno introdotto nel mondo del QiGong e del massaggio tradizionale energetico cinese, Vincenzo Tirelli e Paolo Alessandroni, che purtroppo non sono più tra noi. Il loro impegno, il loro entusiasmo mi hanno trascinato in questa avventura che ancor oggi continua.

    Un ringraziamento particolare va naturalmente al maestro Li Xiao Ming che ha portato in Italia gli insegnamenti preziosi della pratica e della consuetudine della Medicina Tradizionale Cinese e del QiGong. Incontrarlo e partecipare ai suoi seminari è un’esperienza che vivo con grandissimo piacere e che è sempre fonte di arricchimento.

    Agli amici del circolo QiGong people Paolo Alessandroni, per la condivisione del corso di Massaggio Tradizionale Energetico Cinese, e per i tanti, bei momenti di pratica insieme.

    Ringrazio di cuore Clara Melloni, presidente della FIMI (Federazione Italiana Medicine Integrate), sia per i suoi insegnamenti, sia per il suo libro sul QiGong che ha costituito una base molto importante per questo libro, e da cui ho attinto diverse citazioni. A lei va anche la mia gratitudine per avermi incoraggiato fin dall’inizio a intraprendere lastesura di questa opera e per aver accettato di scrivere la prefazione.

    A Chiara Piccinini, che oltre ad avermi introdotto nel mondo di Tomatis, ha corretto la parte del libro che riguarda questo metodo, suggerendo rilevanti modifiche.

    Un affettuoso ringraziamento va ad Antonella Massimo, che non soltanto mi ha insegnato in modo esemplare la tecnica Alexander, ma ha condiviso con me l’onere delle fotografie, sia come modella che come operatrice alla macchina. A lei va la mia gratitudine anche per le correzioni sul testo e per aver scritto la postfazione.

    A Francesca Spirito e a Marina Cocconcelli per aver avuto la pazienza di leggere con attenzione il manoscritto, e per molti preziosi suggerimenti.

    Alla scuola di QiGong LASEV (Libera Accademia Studio bioEnergie Vibrazionali), e in particolare a Valerio e Roberta e a tutti gli insegnanti della scuola per la loro competenza e per la loro dedizione verso gli studenti. Grazie a loro ho appreso e approfondito molti aspetti del QiGong, in un’atmosfera sempre gioiosa e piacevole.

    A Francesco, Mareijke, Simona, Rolly, Alessio, Loredana, Sara, Caroline, Grazia, Serena, Lucia, e a tanti altri compagni della scuola di Milano, per la loro simpatia e affetto, e per aver condiviso momenti di allegria e di profondità.

    Infine, vorrei ringraziare mia moglie Diana per la pazienza con la quale ha seguito tutta l’evoluzione del libro, per i confronti su molti argomenti e per tanti consigli preziosi.

    Scritta sul muro del Cammino di Santiago.

    Prefazione

    Il fenomeno umano è talmente complesso e sfaccettato, e immerso in una amplissima realtà, ugualmente complessa e sfaccettata, da richiedere innumerevoli competenze per poter essere studiato, descritto e compreso.

    Nella pratica di un’arte antica, quale è il QiGong della medicina taoista, portatrice di una profonda conoscenza del processo vitale, ci si incontra dalle più disparate provenienze, e il punto di vista, l’esperienza e la perizia dell’uno feconda e consente l’apertura di visuale e la comprensione dell’altro.

    Questo fatto ha permesso di trovare un comune denominatore tra un medico alla ricerca di strumenti più adeguati al proprio compito e un fisico curioso nell’indagare percorsi di conoscenza condotti da altri studiosi.

    Cioè un improbabile punto di incontro tra me che scrivo e Stefano Lagomarsino.

    Stefano, nel suo interesse tenace, per recuperare equilibrio e salute compromessi dal logorio della vita, ha testato diverse tecniche analizzandole dal di dentro, cioè provandole ciascuna su se stesso (indispensabile passaggio sperimentale!), e ha individuato tra esse punti di contatto e convergenze, quali esiti comuni nella conoscenza della fisiologia dell’essere umano.

    Come ulteriore passaggio cognitivo, ha confrontato gli strumenti proposti e le conoscenze acquisite da metodi sviluppati nel secolo passato, con i concetti e le modalità pratiche già descritte e documentate nella conoscenza millenaria racchiusa nel Canone taoista. Questo passaggio gli è stato possibile grazie alla dedizione prolungata alla pratica del QiGong e all’assidua frequenza ai corsi di studio tenuti da ormai 30 anni nel nostro Paese, presso l’Associazione FIMI, da un vero maestro taoista, il professor Li Xiao Ming.

    Penso possa davvero essere utile, per i cultori dei metodi naturali di recupero e mantenimento della salute, poter trovare in questo lavoro conferme a esperienze, confronti di percorso, ma anche un’ampia visione su validi strumenti, tutti pervenuti a modalità analoghe di intervento (la postura, il respiro, l’intenzione, le frequenze vibrazionali…), nonché il richiamo a un’antica sapienza sul fenomeno vitale, vero tesoro dell’umanità.

    Penso possa essere ancor più utile, per il lettore, cogliere questo approdo comune a multiple visioni convergenti sull’essere umano come l’offerta di un nuovo punto di partenza, per addentrarsi in una conoscenza inedita del fenomeno vitale: attraverso la pratica del QiGong, progredire nella conoscenza esperienziale e scientifica su ciò che si intravede dagli squarci aperti dalle ricerche dei fisici quantistici, e su quanto si dispiega alla coscienza dell’uomo che torna in sé per recuperare la propria radice autentica.

    Ringrazio pertanto l’Autore per questo lavoro, per questa indagine attenta e per il taglio pratico, aperto all’esperienza personale come verifica diretta.

    Clara Melloni

    Presidente della FIMI (Federazione Italiana Medicine Integrate)

    Introduzione

    Questo non vuol essere un manuale e tanto meno pretende di descrivere in maniera completa una disciplina così complessa come il QiGong, o di trattare in modo esaustivo i metodi Bates, Alexander e Tomatis; nasce in realtà da esperienze personali, e dal desiderio di condividerle con chi è interessato alle metodologie salutistiche naturali. Darò inizialmente una breve descrizione di ciascuna delle metodologie trattate, mettendone in risalto le basi, i tratti essenziali e le finalità. Racconterò anche di come mi sono avvicinato a queste pratiche, e dell’esperienza personale che ne ho tratto. Non per amore di protagonismo, ma per rimarcare come le cose importanti della vita (e queste le considero importanti) nascano a volte da situazioni impreviste e fortuite, che devono tuttavia essere colte nella loro contingenza, salvo perderle, almeno per quella occasione. Quindi, diversamente dai manuali specifici per le varie discipline, questo libro rappresenta in qualche modo il punto di vista di un allievo e di un praticante, non quello di un insegnante.

    Cercherò poi di mettere in evidenza le coincidenze, i punti di incrocio, le analogie e le reciproche influenze tra queste metodologie, in particolare tra quelle occidentali e il QiGong, perché proprio questi punti di incrocio mi hanno incuriosito e mi hanno spinto a cercarne quanti più possibile. D’altra parte l’essenza dell’uomo è la stessa sotto tutte le latitudini e tutte le culture, con caratteristiche che ne fanno un’unica grande umanità, e quindi non c’è da stupirsi se discipline che provengono da contesti culturali molto diversi siano coerenti tra loro, e giungano a conclusioni che, pur essendo ben distinte e diversificate, hanno tratti essenziali comuni. Uno di questi tratti, almeno a mio avviso, è la ricerca di una maggiore consapevolezza di se stessi, nell’integrità e indivisibilità tra corpo, mente e spirito, e di un benessere che nasca da sé, dal proprio impegno e dalle proprie forze.

    Capitolo I

    Il metodo Bates

    Tutto è iniziato quando dovevo far aggiustare delle scarpe, e sono andato da un ciabattino che lavorava (e lavora ancora) in un negozio piccolissimo, pieno di calzature da riparare e molto disordinato. In quel periodo (forse 20-25 anni fa), avevo iniziato ad avere difficoltà a leggere, come molte altre persone di oltre 40 anni, i testi scritti in carattere piccolo. Vado quindi da un ottico, che mi diagnostica una presbiopia, e mi vende occhiali con i quali, ovviamente, leggo benissimo. Il problema sorge quando alzo la testa dal libro o dall’articolo che sto leggendo per guardare il computer o la persona che in quel momento entra nella stanza. Tutto offuscato e un gran mal di testa. Torno dall’ottico, che mi vende occhiali un po’ meno potenti, ma con gli stessi effetti collaterali.

    Così, tanto per parlare, racconto di queste difficoltà al ciabattino che mi dice: Ma perché non provi a usare il metodo Bates?. E cos’è questo metodo Bates? È un metodo per vedere bene senza occhiali. Cos’è, magia o operazione agli occhi? No, è ginnastica oculare. Va bene, mi fido, anche se non capisco bene cosa voglia dire e compro il libro del dottor Bates. Inizio a leggerlo, e più vado avanti nella lettura, più capisco che non c’è nessuna magia, che il metodo effettivamente può funzionare, a patto che ci sia convinzione, costanza e impegno da parte di chi lo pratica.

    Un po’ di storia

    Il dottor William Horatio Bates (1860-1931) era un oculista americano che ha lavorato in diversi ospedali e università. Ha avviato poi un lungo lavoro di sperimentazione clinica che lo ha portato a elaborare una teoria e una pratica per migliorare le capacità visive senza l’uso di occhiali. Il testo base è il suo libro Better eyesight without glasses del 1920, poi ristampato e tradotto in diverse lingue, tra cui l’italiano. Molti altri libri sul metodo Bates sono stati scritti da vari autori. Uno di questi è il famoso scrittore Aldous Huxley che ha raccontato nel suo The art of seeing del 1942 la sua esperienza personale di guarigione da una condizione di quasi cecità grazie al metodo Bates.

    Le basi del metodo

    L’occhio umano è un organo di una complessità impressionante. Molto schematicamente è composto dal bulbo oculare, che si può muovere in tutte le direzioni grazie ad appositi muscoli, dalla pupilla, la cui apertura determina la quantità di luce che entra nell’occhio, dal cristallino che agisce da lente, dalla retina che registra le immagini come una lastra fotografica, dal nervo ottico che le trasmette al cervello, e da molte altre componenti che sarebbe troppo lungo e superfluo descrivere qui. Nell’occhio sano il cristallino focalizza sempre l’immagine esattamente sulla retina, qualsiasi sia la distanza dell’oggetto, grazie a dei muscoli che ne fanno variare la curvatura. I difetti visivi più comuni sono la miopia, l’ipermetropia (la presbiopia) e l’astigmatismo.

    In un occhio miope l’immagine viene focalizzata davanti la retina, in un occhio ipermetrope invece dietro la retina. La presbiopia è l’ipermetropia che insorge dopo una certa età a causa dell’indurimento (sclerotizzazione) del cristallino. L’astigmatismo è una deformazione del globo oculare o del cristallino che causa una deformazione dell’immagine. Normalmente questi difetti visivi vengono corretti da appositi occhiali. La base del metodo Bates è che questi difetti possono invece essere corretti dagli stessi occhi utilizzando muscoli che fanno variare, in misura ovviamente ridottissima, la forma dell’occhio. Gli aspetti interessanti sono che questo avviene quando l’occhio è rilassato, cioè non è sottoposto a sforzo fisico o mentale, e che l’occhio può imparare a mettere a fuoco correttamente attraverso la pratica di esercizi sia fisici che mentali.

    La distinzione tra fisici e mentali è ovviamente artificiosa, perché non esiste esercizio fisico che non coinvolga la mente, e viceversa. Comunque, molto schematicamente, gli esercizi che definisco fisici consistono nel favorire la mobilità dell’occhio esercitando i muscoli oculari, quelli mentali soprattutto nel rilassamento e nella visualizzazione mentale.

    Il punto essenziale del metodo Bates è una visione unitaria dell’uomo: i difetti visivi non sono la manifestazione di un difetto puramente anatomico, come la forma dell’occhio o le deformazioni del cristallino, ma coinvolgono e derivano dall’insieme della persona, e la mutua interazione tra mente e occhi è responsabile del difetto, ma al tempo stesso può essere la base per la guarigione del difetto stesso.

    Chi vuole affrontare questo percorso rieducativo dovrebbe fotocopiare due copie di una tabella presente nei libri succitati (mi riferisco in particolare ai libri di Bates e di Markert). Una copia la appenderà al muro e la utilizzerà per allenarsi e misurare la vista da lontano, un’altra la terrà a disposizione per allenarsi e misurare la vista da vicino. Si tratta di una normale tabella da ottico, con righe composte da lettere e parole sempre più piccole. La tabella servirà in parte per misurare il Quoziente di Vista (QV) periodicamente durante la fase di cura (che secondo me in qualche modo dura tutta la vita), e in parte come palestra per gli occhi e potrà essere usata per misurare sia

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1