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Centered Yoga: Gli otto principi vitali della pratica
Centered Yoga: Gli otto principi vitali della pratica
Centered Yoga: Gli otto principi vitali della pratica
E-book198 pagine1 ora

Centered Yoga: Gli otto principi vitali della pratica

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Info su questo ebook

Il Centered Yoga, descritto in questo manuale con l’ausilio di numerosissime immagini, mira ad aiutare l’allievo a praticare gli Otto Principi Vitali, a imparare ad affidarsi a essi e a lasciare che eseguano le posture per lui. Il processo di “lasciarsi andare” e “affidarsi” si chiama “non fare”. Gli Otto Principi che Dona Holleman insegna nei suoi corsi – lo stato mentale meditativo, il rilassamento, l’intento, il radicamento, la centratura, l’allineamento, la respirazione e l’estensione – vengono trattati nel testo uno dopo l’altro, anche se in realtà formano un tutto unico e si applicano sempre simultaneamente. Non si tratta, pertanto, di una sequenza, quanto piuttosto di un movimento che fluisce ininterrotto per tutto il corso di ciascuna postura, come anche nella vita quotidiana, poiché questi principi non vanno usati soltanto sul tappetino da yoga, ma possono essere integrati in ogni istante e ovunque ci si trovi. Ciascun principio contiene in sé tutti gli altri e non può essere applicato separatamente.
LinguaItaliano
Data di uscita19 feb 2014
ISBN9788827224700
Centered Yoga: Gli otto principi vitali della pratica
Autore

Dona Holleman

Di origini olandesi, ha cominciato a studiare filosofia orientale all’età di 12 anni, quando viveva sull’isola di Java. La sua attenzione si è concentrata principalmente sul Buddhismo e sul Taoismo, ma il suo vero interesse è sempre stato il corpo e il suo mistero. Negli anni Cinquanta è entrata in contatto con lo yoga, una disciplina che l’ha conquistata immediatamente ed è diventata il suo cammino principale. A metà degli anni Sessanta ha conosciuto Krishnamurti che le ha presentato B.K.S. Iyengar di cui è diventata allieva. Da allora e durante gli ultimi cinquant’anni si è dedicata all’esplorazione dei vari aspetti dello yoga nell’ambito della pratica e dell’insegnamento.

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    Anteprima del libro

    Centered Yoga - Dona Holleman

    COPERTINA

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    Centered Yoga

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    Gli Otto Principi Vitali della Pratica

    Dona Holleman

    Disegni di Katrin Haller

    Traduzione di Milvia Faccia

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    Copyright

    Centered Yoga - Gli Otto Principi Vitali della Pratica

    di Dona Holleman

    Traduzione di Milvia Faccia

    Disegni di Katrin Haller

    ISBN 978-88-272-2470-0

    Prima edizione digitale 2014

    © Copyright 2014 by Edizioni Mediterranee

    Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    www.edizionimediterranee.net

    Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma

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    Parte I - Gli Otto Principi Vitali della Pratica

    Breve introduzione storica

    Iniziai a praticare yoga alla fine degli anni Cinquanta, ma fu solo nel 1964 che incontrai B.K.S. Iyengar. Lo conobbi a Gstaad, un’incantevole cittadina sulle montagne svizzere, dove era ospite nello chalet di Vanda Scaravelli insieme a Jiddu Krishnamurti. Frequentavo Gstaad fin dal 1961 per ascoltare i discorsi di Krishnamurti, e su mia richiesta egli mi presentò a Iyengar. Tutto ciò avvenne in agosto. A ottobre mi imbarcai su una nave per Bombay, dove rimasi per quasi un anno, studiando con Iyengar. Dal 1965 fino al 1969 insegnai in Olanda, dove fondai il B.K.S. Iyengar Yoga Workgroup. Nel 1969 tornai in India, questa volta a Pune, per studiare un altro anno con Iyengar. Fu allora che cominciai a compilare il Syllabus, secondo lo schema che veniva praticato nei corsi. Al mio ritorno in Europa, rimasi per due anni a Londra e poi mi trasferii in Italia. Da allora vivo qui e ho fondato a Firenze il B.K.S. Iyengar Studio. Ho continuato a lavorare incessantemente al perfezionamento del Syllabus, creando io stessa alcune posture, come l’asana Marichyasana IV. La programmazione settimanale, così come la sequenza giornaliera, hanno costituito il risultato delle mie 4-5 ore di esercizi quotidiani, che mi hanno altresì consentito di trovare il modo migliore per iniziare e terminare la pratica stessa, nonché per strutturarne la sequenza più logica.

    All’inizio degli anni Ottanta pubblicai il Syllabus, che da molto tempo è ormai esaurito. Questo manuale intende riproporre l’originario programma di studi. Insieme agli Otto Principi Vitali, esso offre una panoramica alquanto esauriente e originale sui miei cinquanta anni di pratica e insegnamento, a livello sia fisico che meditativo: il livello fisico secondo gli insegnamenti di B.K.S. Iyengar, e quello meditativo secondo l’insegnamento di Jiddu Krishnamurti.

    Nel 1998 mi trasferii a Soiano del Lago, un bellissimo paese sulle rive del lago di Garda, il più grande in Italia. Qui fondai il ‘Centro per la Libertà di Movimento e di Pensiero’, con sede a Villa El’anor. I principi ispiratori del Centro miravano, come suggeriva la sua denominazione, a trovare la libertà personale nei movimenti e nei pensieri. Essi possono comprendere molte diverse discipline, che in ultima analisi devono essere tutte trascese onde trovare il proprio legame con la Forza Universale e il modo di esprimerlo. Gli allievi vengono esortati a esplorare a 360° e a imparare da tutto ciò che affrontano.

    Dopo aver venduto Villa El’anor ho fondato l’‘International Centered Yoga Asso-ciation’, che ha lo scopo di preservare e far conoscere al mondo il mio lavoro di cinquanta anni nel mondo dello yoga, offrendo corsi di asana, tecniche di respirazione e di EquiYoga (esperienze di equitazione e comunicazione tra le specie). Questi ultimi corsi sono per coloro che intendono – momentaneamente – mettere da parte la propria visione del mondo di esseri umani per esplorare quella di altre specie. Tutto ciò si basa sulla visione periferica, vale a dire la capacità di passare dal cervello frontale all’antico cervello meditativo. La visione periferica conduce direttamente allo stato meditativo della mente, il primo degli Otto Principi Vitali della Pratica. È solo in questo stato mentale che possiamo davvero comunicare con il mondo intorno a noi ed entrare in contatto con l’effimero Essere al centro dell’Universo.

    Che cosa significa  ‘Centering down’?

    Il termine deriva dalla tradizione dei Quaccheri e indica un’attitudine interiore nella quale un essere umano si apre alla Forza Vitale che rappresenta la matrice di ogni forma di esistenza, il ‘collante’ divino che tiene tutto insieme, costantemente creando e inventando nuove modalità di espressione. Tutte le espressioni della Natura, compreso l’essere umano – l’ultimo suo figlio – non sono altro che contenitori, grandi o piccoli, di questa Forza Vitale. Gli uccelli, gli alberi, l’erba sotto i nostri piedi, il leone che insegue il cervo, le onde del mare che si infrangono a riva: tutto esprime e contiene a suo modo la Forza Vitale. Ma se tale Forza è dentro l’essere umano, perché dobbiamo aprirci a essa? Il problema è che non lo facciamo: tutto ciò che dobbiamo fare è rendercene conto. Tale realizzazione arriva quando impariamo ad ascoltare.

    Gli esseri umani sono fin troppo concentrati sulla volontà di cambiare le cose, di modificare quanto li circonda. Questi cambiamenti o alterazioni avvengono in base al modo in cui noi ‘classifichiamo’ tutto, mediante le nostre descrizioni della realtà, in altre parole fissando il linguaggio, la parola umana, alla Vita. La sete di dominio è talmente forte che ci sforziamo perfino di classificare e cambiare la Forza Vitale stessa per mezzo delle nostre descrizioni, religioni e filosofie. Pertanto, la capacità di ascoltare ne risulta diminuita, e perdiamo così il senso di appartenere a una famiglia più vasta, la famiglia della Vita. Questa alienazione ci sospinge verso una ricerca di significato sempre più strenua. Secondo le parole di Henry Thoreau: La grande maggioranza degli uomini conduce un’esistenza di quieta disperazione (Walden, ovvero la vita nei boschi).

    In passato lo yoga veniva praticato nella più assoluta solitudine. Tale pratica mira a smussare le asperità del corpo e della mente umani, a renderli entrambi permeabili alla vita. Il corpo e la mente dell’uomo sono irrigiditi dal nostro modo di vivere, di essere, di pensare, dall’alienazione che noi stessi creiamo ogni giorno. Sciogliendo il corpo e la mente possiamo reimparare ad ascoltare le pulsazioni della vita con la pratica del ‘centering down’.

    La parte anteriore del nostro corpo corrisponde alla zona intellettuale del cervello, che è in grado di calcolare e pensare, e che crea il linguaggio, le filosofie, le teorie e così via. La sua funzione originaria era – ed è ancora – quella di permettere all’indifeso uomo-scimmia di sopravvivere in un mondo in cui la regola è divorare o essere divorati. Il cervello umano ha adempiuto fin troppo bene a tale funzione, e da strumento di difesa si è trasformato nell’arma dell’aggressore.

    La parte posteriore del corpo, invece, corrisponde all’antico cervello rettiliano, che esisteva da molto tempo prima dello sviluppo del cervello intellettuale. Esso non conosce il linguaggio umano, ma solo le risposte istintive del corpo. Come tale, possiede un’infinita capacità di ascolto. Tale funzione non viene esplicata con le orecchie, o con gli occhi, o con uno qualsiasi dei sensi che in genere utilizziamo. È un ascolto che promana dal cuore, una conoscenza diretta della Forza Vitale, qualcosa che il cervello frontale, più giovane, non possiede.

    ‘Centering down’ consiste nel ritrarre l’energia dal cervello frontale, dal volto e dalla parte anteriore del corpo per trasferirla dietro al corpo, onde accedere a questa più antica conoscenza. L’espressione accigliata, il broncio e altre caratteristiche delle nostre personalità egocentriche scompaiono dal volto per lasciare il posto al sorriso e agli occhi semichiusi delle statue del Buddha, o agli occhi a mandorla delle antiche rappresentazioni egizie. Lasciando da parte tutta la nostra conoscenza, ridiventiamo bambini in-nocenti. Innocente significa ‘che non nuoce’, perché non ‘danneggiamo’ più la Vita classificandola e ingabbiandola.

    Pertanto, il cervello più giovane ha una sua utilità nel classificare, nel pensare e pianificare, ma l’effetto collaterale di tutta questa attività egocentrica è l’alienazione; si potrebbe dire che questa regione cerebrale opera in uno stato di en-stasi, attirando dentro di sé tutta l’energia che consuma per le proprie attività.

    Il cervello più antico è il cervello del cuore. Il cuore conosce direttamente la Forza Vitale e con essa l’estasi. Il termine e-stasi significa ‘stare fuori da se stessi’. Estasi è l’energia generata dalla realizzazione che la Forza Vitale è in noi e in tutta la Natura. È la realizzazione che noi siamo Natura, sullo stesso piano di ogni altra cosa, membri di una vasta famiglia. Nell’estasi non esistono divisioni tra ‘noi e loro’, non c’è alienazione, nel momento in cui realizziamo l’Unicità di tutta la Vita. ‘Centering down’, cioè lo yoga nella sua più pura e semplice forma, consiste nel ‘sapere’ quando utilizzare il cervello intellettuale e quando il cervello antico. Rendere il corpo e la mente talmente flessibili da poterci spostare agevolmente dall’uno all’altro dei due stati dell’essere, l’en-stasi del cervello frontale e l’e-stasi del cervello antico o cuore: è la più alta forma di flessibilità nella quale trascendiamo tutte le teorie, le descrizioni e le ostruzioni, e possiamo seguire facilmente, senza sforzo e con gioia l’ininterrotto flusso della Vita.

    Ci sia concesso di guardare al mondo non con i nostri due occhi, ma

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