Mantra e Meditazione
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Info su questo ebook
Swami Vishnudevananda
È una delle massime autorità a livello mondiale di Hatha Yoga e Raja Yoga. Discepolo di Swami Sivananda, è stato ispirato dal suo maestro a fondare centri internazionali di yoga e vedanta in tutto il mondo, fra cui Canada, India, Stati Uniti, Sud America ed Europa.
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Recensioni su Mantra e Meditazione
4 valutazioni1 recensione
- Valutazione: 4 su 5 stelle4/5A very comprehensive guide to mantras and meditation techniques written in a distinctly unadulterated Eastern way of thinking. Actually, he lost a point from me anywhere he tried to adapt his Eastern views to the Western way of thinking as it didn't work very well then. A fascinating read otherwise.
Anteprima del libro
Mantra e Meditazione - Swami Vishnudevananda
COPERTINA
image.pngMANTRA E MEDITAZIONE
image-1.pngSWAMI VISHNUDEVANANDA
Traduzione di Paolo Quircio
logo.pngCopyright
Mantra e meditazione
di Swami Vishnudevananda
Traduzione di Paolo Quircio
Titolo originale dell’opera: MEDITATION AND MANTRAS
© Copyright 1978 by the International Sivananda Yoga Vedanta Centers
Per l’edizione italiana: © Copyright 2010-2014 by Edizioni Mediterranee, Via Flaminia 109 – 00196 Roma
ISBN 978-88-272-2511-0
Prima edizione digitale 2014
© Copyright 2013 by Edizioni Mediterranee
Via Flaminia, 109 - 00196 Roma
www.edizionimediterranee.net
Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma
droppedImage.pngdroppedImage-1.pngDedicato al mio riverito Maestro
SUA SANTITÀ SWAMI SIVANANDA MAHARAJ
e ai suoi discepoli principali
I MIEI VENERABILI GURUBHAI
Swami Paramananda
Swami Swarupananda
Swami Atmananda
Swami Narayananda
Swami Chidananda
Swami Krishnananda
Swami Saswadananda
Swami Poorna Bhodh
Swami Visweswarananda
Swami Chinmayananda
Swami Satyananda
Swami Satchidananda (I)
Swami Sahajananda
Swami Purushothamananda
Swami Brehmananda
Swami Vasudevananda
Swami Nijabodhananda
Swami Satchidananda (II)
Swami Nirmalananda
Swami Omkarananda
Swami Harisanananda
Swami Govindananda
Swami Mathavananda
Swami Sivananda Hridayananda
Swami Vidyananda
Swami Nadabrahmananda
Swami Venkatesananda
Swami Sivapremananda
Swami Chaitanyananda
Swami Dayananda
Swami Nityananda
Swami Saradananda
Swami Sadasivananda
Swami Tejomayananda
Swami Prenavananda
Swami Sadananda
Swami Gyananda
Swami Raghavananda
Swami Ramananda
Swami Hari Omananda
Swami Premananda (Senior)
Swami Mounananda
Swami Sudhananda
Swami Sredhananda
Swami Jyotirmayananda
e ai miei riveriti genitori poorvashram,
SIVAMI SIVACHARANANDA (P. Devaki Amma) e
P. CHATHU PANIKKER
Ringraziamenti
image-2.pngI miei più sentiti ringraziamenti vanno a:
Swami Mahadevananda, per la fiducia mostrata affidandomi la traduzione di Mantra e meditazione, e per avermi così costretto
a rileggere numerose volte, parola per parola, questa inesauribile fonte di conoscenza.
Clara Grein, per le critiche costruttive e i tanti consigli dati durante la revisione della traduzione.
Roshni Sekhar, mia moglie e mia insegnante di yoga, per aver recitato mantra e Yoga sutra per il CD allegato al libro.
Paolo Mattei, per essersi prestato, come tecnico del suono, a registrare i mantra e gli Yoga sutra.
PAOLO QUIRCIO
PREFAZIONE
image-3.pngScopo di questo volume è dissipare la nuvola di confusione che si è accumulata sull’argomento della meditazione. Coloro che sono alla ricerca di scorciatoie segrete, di innovazioni originali, di nuove ed eccitanti tendenze e mode nel campo dell’autosviluppo, rimarranno delusi. Il metodo che viene qui esposto deriva dai quattro classici percorsi del Raja Yoga, Karma Yoga, Jnana Yoga e Bhakti Yoga. Essi sono mostrati nella loro forma incorrotta, tenendo in considerazione però la mente e le tradizioni scientifiche occidentali.
La meditazione è una tradizione universale che fa risalire le proprie origini a migliaia di anni prima dell’avvento della civiltà odierna. La scienza della meditazione è sopravvissuta a una serie ininterrotta ed esauriente di esami, mentre veniva trasmessa di generazione in generazione. Ha resistito nella sua forma originale perché le attrattive preminenti e fondamentali dello yoga sono sempre state la tolleranza, l’universalità e la semplicità. All’interno della sua semplice struttura sono contenuti gli insegnamenti e le impostazioni principali di tutte le filosofie, religioni e discipline conosciute. Una volta capiti i quattro percorsi che conducono alla meditazione, sarà possibile districarsi dai segni esteriori e dagli elementi misteriosi di qualsiasi sistema religioso o filosofico.
Gli scaffali delle librerie sono stracolmi di nuovi sviluppi
e di approcci efficienti
alla meditazione. Ma la maggior parte non sono altro che un cieco che guida un altro cieco, con poca o nessuna esperienza a supporto dei metodi che pubblicizzano. Ci sono fanatici con i paraocchi, piazzisti dei mantra, e veri e propri ciarlatani. Alcuni promettono il rapido sviluppo dei poteri psichici. Altri sono dei moderni propagandisti spirituali e imbroglioni. Anche il drappello di Madison Avenue è ben rappresentato. C’è solo una manciata di maestri disinteressati che insegnano delle vere discipline spirituali di meditazione.
La vera meditazione è liberazione dalle grinfie dei sensi e della mente inferiore. Per definizione è trascendentale. Non voglio usare questa parola come uno slogan pubblicitario, ma per trasmettere la bellezza della meditazione, in cui tutte le paure, i desideri e le emozioni negative vengono trascesi. Chi medita raggiunge lo stato di coscienza superiore in cui è capace di identificarsi con il Sé ricolmo di beatitudine. In questo stato trascendente non c’è alcuna consapevolezza di corpo, mente o dualità e colui che conosce diventa un’unica cosa con la conoscenza e l’oggetto della conoscenza stessa.
Non c’è alcun bisogno di misteri o segretezza riguardo ai mantra
o a qualsiasi altro strumento per la meditazione. Non ci sono precetti spirituali che proibiscono di parlare del proprio mantra. Il mantra è un’energia mistica racchiusa in una struttura sonora. Le sue vibrazioni agiscono direttamente sui chakra, i centri energetici del corpo. Esso stabilizza la mente e conduce alla quiete della meditazione. In questo libro troverete i mantra adatti alla meditazione.
Molti miscugli di sillabe che in Occidente vengono spacciati per mantra sono ovviamente fasulli. Questi mantra
possono portare a un rilassamento profondo, ma niente di più. Anche la ripetizione di parole o frasi insensate può dare lo stesso risultato. Si può anche ridurre il battito cardiaco o il ritmo respiratorio, o abbassare la pressione del sangue sedendo immobili e concentrandosi sul ticchettio di un orologio o su un rubinetto che gocciola.
La vita in Occidente è diventata computerizzata, divisa in compartimenti e sempre alla ricerca di risultati immediati, ma la tradizione da cui derivano le quattro vie dello yoga è una tradizione olistica. In questo sistema, scienza, religione, filosofia, psicologia e cura della salute sono tutte integrate. Allo stesso modo, le varie tecniche classiche di meditazione che sono state in uso nelle varie epoche sono tutte basate su una solida disciplina e su una pratica regolare. Giusta respirazione, giusto esercizio, giusto rilassamento, giusta dieta e pensiero positivo sono i fondamenti necessari per riuscire nella meditazione. Questi temi sono trattati in parte nei primi capitoli, anche se per una visione più completa di questi e altri aspetti dell’Hatha e del Raja Yoga è preferibile fare riferimento al mio precedente libro, Il grande libro illustrato dello yoga.
Se questo libro riuscirà a chiarire i metodi e gli obiettivi della meditazione, avrà raggiunto il suo scopo. La ricerca spirituale è un sentiero pieno di spine e, in definitiva, va percorso da soli. Il mio sentiero è stato benedetto dalla saggezza ferma, compassionevole e illimitata del mio maestro, il defunto grande saggio e santo indiano Sua Santità Sri Swami Sivananda Maharaj. Se, attraverso di me come un suo strumento, l’eco delle sue parole e del suo acume riuscirà a guidare i passi di coloro che cercano, nel mondo occidentale, avrò raggiunto il mio scopo in questa vita terrena.
Per concludere, desidero ringraziare le seguenti persone il cui contributo ha reso questo libro possibile: il dottor Fritjof Capra, per avermi autorizzato a pubblicare degli estratti del suo discorso Lo yoga della fisica
e il fotomontaggio dello Siva danzante in forma di tracce di particelle, preso dal suo libro Il Tao della Fisica; Nicholas e June Regush, per avermi autorizzato a pubblicare parte del loro libro Mind Search; Silamata Karuna, per le vaste ricerche e l’esperienza editoriale; Silvio Paladini, per le illustrazionia, e i tanti discepoli e studenti della missione Sivananda Yoga per l’inestimabile aiuto nella grafica, nel lavoro redazionale, nella correzione delle bozze e nella trascrizione.
SWAMI VISHNUDEVANANDA
Val Morin, Quebec, Canada 28 febbraio 1981
PERCHÉ MEDITARE
image-4.pngSenza l’aiuto della meditazione, non potrete raggiungere la conoscenza del Sé.
Senza il suo soccorso non potrete arrivare allo stato divino.
Senza di essa non potrete liberarvi dalle pastoie della mente e ottenere l’immortalità.
La meditazione è l’unica strada regale per il raggiungimento della libertà.
È una scala misteriosa che si estende dalla terra al cielo,
dall’errore alla verità, dalle tenebre alla luce,
dal dolore alla beatitudine,
dall’irrequietezza alla pace perpetua,
dall’ignoranza alla conoscenza.
Dalla mortalità all’immortalità.
SWAMI SIVANANDA
Bliss divine
Chi sono io? Qual è lo scopo della mia vita? Perché alcuni sembrano avere una vita molto più facile di altri? Da dove vengo e dove vado?
Queste sono le classiche domande su cui quasi tutti riflettono almeno una volta nel corso della vita. Alcuni spendono l’intera esistenza sforzandosi di cercare le risposte. Altri smettono di cercare o accantonano le domande perché vengono presi dalla routine e dalle piccolezze della vita quotidiana. Altri ancora scoprono le risposte, e le loro vite sono piene e soddisfacenti.
Per scoprire il significato della vita bisogna tuffarsi molto, molto profondamente dentro se stessi. Ma, continuamente distratti dagli impegni della vita, gli uomini raramente si fermano, anche per un solo momento delle loro giornate piene, a osservare quello che accade dentro di loro. Notiamo a malapena come la mente sia costantemente stimolata da un continuo bombardamento di percezioni sensoriali. Molto spesso, solo quando raggiungiamo un momento di grande difficoltà capiamo che è ora di fermarci a fare un inventario della nostra vita.
La meditazione è una pratica che induce a una costante osservazione della mente. Implica l’impegno a trovare del tempo e un posto in maniera regolare, con lo scopo specifico di scoprire quell’infinito pozzo di saggezza che è dentro di noi. I capitoli seguenti danno un’introduzione esauriente alla filosofia e alle tecniche della meditazione.
I MECCANISMI DELLA MENTE
Nella nostra ricerca della felicità, invariabilmente cerchiamo la soddisfazione in oggetti ed eventi esterni. Pensiamo, Se solo potessi avere quella macchina
o Se solo potessi ottenere quel lavoro
o Se solo vivessi in Arizona, allora sarei felice
. Raggiungendo l’oggetto desiderato, la mente può essere acquietata e può restare in pace per un breve periodo, ma alla fine si stancherà del nuovo giocattolo e cercherà nuovo piacere altrove. Gli oggetti esterni non riescono a darci la felicità. Si possono acquisire nuove proprietà materiali, una posizione con maggiori responsabilità e una casa in campagna, ma la mente rimane sempre la stessa. L’appagamento deriva dall’approccio e dall’attitudine verso il mondo esterno, non dagli oggetti in sé. Ogni persona passa attraverso periodi più o meno facili. Quando gli ostacoli della vita vengono affrontati con mente serena, si vive più felicemente.
La sfida, quindi, è di conquistare il controllo del mondo interiore. La mente è in costante conversazione con se stessa, ricordando eventi del passato, riorganizzandoli in una trama migliore, progettando il futuro, discutendo i pro e i contro di questo e di quello. Rallentando sistematicamente il suo continuo girovagare, il dialogo interno, e concentrandosi su oggetti positivi ed elevanti, è possibile cominciare a capire i meccanismi della psiche e vivere in maniera più efficiente.
Ma la mente è un animale difficile da domare, perché è molto sfuggente. Esistono molte teorie sul suo funzionamento, eppure il processo mentale umano rimane insondabile. Come mai ci si trova così spesso coinvolti nelle stesse frustrazioni, negli stessi problemi? Il libero arbitrio esiste, ma solo quando si usa per liberarsi dalle cattive abitudini sviluppate nel corso della vita. Si dice che questa sia una società libera, ma in verità sono i desideri e le emozioni che proviamo a vincolarci più di ogni altra cosa. Considerate un amico che fuma sigarette, che ogni giorno le disprezza, determinato a smetter di fumare domani
. Da quanti anni è coinvolto in questa farsa? Il suo desiderio di liberarsi di questa abitudine è sincero, ma gli manca il necessario controllo della propria mente.
In un certo senso la mente è come un disco. Contiene solchi o impressioni, chiamate samskara, in sanscrito. Questi samskara si formano quando determinate onde mentali, o vritti, diventano abituali. Ad esempio, un uomo passa davanti a una pasticceria e vede un bignè al cioccolato nella vetrina. Nasce nella sua mente la vritti Che buono, voglio comprare quel bignè
. Se lui ignora quella vritti e dirige la mente su qualcos’altro, il modello non si forma. Ma se lui si identifica con il pensiero, gli dà vita. Comprerà il bignè, aspettando di gustarselo la sera come dessert. Ora supponiamo che si trovi a passare davanti a quella pasticceria ogni martedì e giovedì. Ogni volta che ci passa davanti ricorda quell’ottimo bignè e ne compra un altro. Quello che all’inizio era solo un lampo nella mente è diventato una forza nella sua vita, e così si è formato un samskara.
I samskara non sono necessariamente negativi. Ci sono solchi nella mente che servono a elevarla e altri che la spingono in basso. Lo scopo dichiarato della meditazione è quello di creare nella mente canali nuovi, positivi, e di sradicare quelli distruttivi. È un processo assolutamente scientifico anche se, allo stesso tempo, l’obiettivo è spirituale. Non è sufficiente eliminare il negativo, ci vuole anche uno sforzo per sviluppare amore, compassione, dedizione, gaiezza, gentilezza e le molte altre qualità che non solo rendono felice la propria vita, ma che si irradiano verso gli altri.
Ognuno vorrebbe dare il meglio di sé e pensare di essere perfetto. Eppure, malgrado i buoni propositi costantemente rinnovati, molto spesso ci si trova a essere meno di quello che si vorrebbe essere. La causa di questa difficoltà è l’ahamkara o io. Sri Sankara, uno degli uomini più saggi di tutti i tempi, nel suo Vivekachudamani affermò: La calamità è causata dall’essere soggetti all’io, i tormenti sono causati dall’io, il desiderio è causato dall’essere soggetti all’io, non c’è nemico peggiore dell’io
. L’ahamkara è la causa di tutte le schiavitù, la barriera principale tra noi e l’esperienza della realtà interiore.
L’io è l’aspetto che la mente si attribuisce. È l’io che separa l’individuo dall’unità con gli altri e dentro di sé, perché l’io rivendica la sua centralità. L’ahamkara è il maggiore ostacolo alla tranquillità, perché tiene la mente occupata con pensieri come essere meglio o peggio, possedere di più o di meno e avere più o meno potere degli altri. È accompagnato da desiderio, orgoglio, rabbia, illusioni, avidità, lussuria e odio. L’io è l’aspetto della mente più difficile da controllare, perché per natura tende a ingannare anche quando ci si sforza di vincerlo. È la parte specifica dell’essere che rifiuta di essere controllata.
Attraverso la meditazione assistiamo al gioco della mente in qualità di testimoni. Nelle fasi iniziali non possiamo far altro che migliorare la nostra comprensione, osservando l’io che costantemente afferma se stesso. Ma col tempo i suoi giochi ci diventano più familiari e cominciamo a preferire la pace dell’appagamento. Una volta soggiogato l’io, le energie possono essere utilizzate in maniera costruttiva per la crescita personale e per porsi al servizio degli altri.
LA FORZA DEL PENSIERO
Ognuno irradia qualche tipo di vibrazione. La presenza di alcune persone è piacevole: sembra che abbiano un certo prana o energia che condividono con gli altri. Poi ci sono le persone negative e depresse: sembra che effettivamente risucchino prana dagli altri. Il motivo di ciò è che il pensiero contiene un potere. È un potere molto sottile, eppure esiste ed è estremamente forte. Consapevolmente o meno, una persona trasmette e riceve pensieri in continuazione. È per questo che di tanto in tanto alcuni sperimentano percezioni extra sensoriali (ESP). Si tende a considerare queste esperienze semplici coincidenze, ma non lo sono. Coloro la cui capacità di comunicare o percepire il pensiero è sviluppata a un più alto grado vengono di solito definiti paranormali o persone di grandi capacità intuitive.
Ogni pensiero ha peso, aspetto, misura, forma, colore, qualità e forza. Chi ha esperienza di meditazione può vedere ciò direttamente con il suo occhio interiore. Per esempio, un pensiero spirituale ha un colore giallo, mentre un pensiero carico di rabbia e odio è rosso scuro. Un pensiero è come un oggetto. Così come puoi dare una mela a un amico o puoi riprenderla, allo stesso modo è possibile dare a qualcuno un pensiero utile e potente per poi riprenderselo.
Bene e male, amico e nemico, sono concetti che esistono solo nella mente. Ogni persona crea dalla sua immaginazione un mondo di vizio e virtù, piacere e dolore. Queste qualità non derivano dagli oggetti in sé: esse appartengono all’atteggiamento della mente. La gioia di una persona è il dolore di un’altra. I pensieri controllano la nostra vita, plasmano il nostro carattere, danno forma al destino e influiscono sugli altri. Quando si realizza il potenziale insito nella forza del pensiero, inizia una grande crescita spirituale per l’individuo, un grande passo in avanti per l’intera umanità.
IL SÉ
Cos’è la spiritualità? Gli ultimi decenni sono stati definiti un’epoca di alienazione. Antiche tradizioni e religioni sono state rifiutate. Migliaia di cercatori New Age hanno cominciato a sperimentare una miriade di sostanze chimiche e di filosofie. C’era la dilagante sensazione che la Verità fosse a portata di mano: ma dov’era? In qualche modo sembrava necessario allargare un po’ le prospettive.
In ogni società la religione organizzata contiene tecniche e pratiche culturali che vengono tramandate di generazione in generazione. È quando il mezzo si confonde con il fine che i suoi membri cominciano a cercare altrove. Cercano un’ispirazione che sia viva, che abbia effetti pratici e osservabili nella vita quotidiana. Sia che una persona abbia una vita spirituale per proprio conto o che faccia parte di una tradizione organizzata, lo scopo è lo stesso: il raggiungimento della perfezione, della purezza e della pace mentale o realizzazione del Sé.
C’è un potere, un’energia a cui ognuno può attingere, se sa che esiste. Questa forza ispira, incoraggia, rafforza e dà energia a coloro che cercano di crescere in una direzione positiva. I più, comunque, sono inconsapevoli di questa risorsa o nutrono idee sbagliate al riguardo. Essi sono come l’uomo di campagna che si era trasferito in un appartamento in città e viveva al buio perché non sapeva cosa fossero quelle strane scatole sulle pareti. La luce è lì e alla portata di tutti, non dobbiamo far altro che collegarci alla corrente elettrica.
Questa fonte di saggezza è il Sé. Il Sé non è il corpo individuale né la mente, bensì quell’aspetto profondo all’interno di ogni persona che conosce la Verità. Esiste in ogni essere, eppure esiste anche in maniera indipendente. Alcuni lo chiamano Dio, altri lo chiamano Geova, Allah, Brahman, Coscienza Cosmica, Atman, Spirito Santo o Mente Universale. I nomi e le vie sono molti, ma c’è una sola Essenza che pervade tutti gli esseri.
È impossibile capire il Sé con il solo aiuto dei sensi e dell’intelletto, che sono limitati. La mente umana non può penetrare l’infinito e l’eterno. Perciò, per concentrarsi sul Supremo, a volte ci si aiuta con una visualizzazione. I cristiani possono meditare sull’immagine di una croce o sulla forma di Gesù Cristo. Gli induisti possono immaginare il Signore Siva (l’energia che distrugge il vecchio in preparazione del rinnovo) come un bellissimo asceta, perennemente giovane, in meditazione sulle vette dell’Himalaya. Coloro che concepiscono l’assoluto in termini più astratti si possono concentrare sulla fiamma di una candela, su un chakra (centro energetico del corpo) o sul suono dell’OM. Ma queste sono solo impressioni parziali della Verità.
Uno scienziato molto avanzato può conoscere la teoria e l’aspetto matematico dell’estensione dello spazio. Può aver studiato quanto è minuscolo un atomo o qual è la differenza tra vita e morte. Li può spiegare in dettaglio e a lungo, ma la sua è solo conoscenza teorica, non riuscirà mai ad afferrare l’essenza di queste cose. Non esiste un modo per descrivere o definire intellettualmente ciò che è senza limiti. Si può raggiungere la conoscenza assoluta solo con l’esperienza diretta. Attraverso la pratica prolungata della meditazione diventa possibile fermare la mente dispersiva, sviluppare capacità intuitive e toccare quella parte del Supremo che è all’interno di ognuno di noi.
KARMA E REINCARNAZIONE
La meditazione libera delle immense potenzialità. Praticandola, acquistiamo la padronanza della mente, arrestandone l’incessante chiacchierio e insegnandole a focalizzarsi in maniera concentrata. La consapevolezza degli schemi del pensiero rende capaci di proiettare i propri pensieri verso gli altri. Però bisogna stare molto attenti a mandare verso l’esterno sempre e solo energia vibrante, positiva, amorevole e curativa. Per una comprensione completa del perché di tutto ciò, dovete tener conto del karma e della reincarnazione.
C’è una legge fisica che dice: A ogni azione corrisponde un’azione uguale e opposta
. Gesù ha insegnato: Fa’ agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te
. Queste sono tutte espressioni della legge del karma, o di causa ed effetto. A volte funziona come un boomerang: qualsiasi pensiero o azione che provengono da una persona prima o poi ritorneranno alla persona stessa. Potrebbero non tornare nella stessa forma, ma prima o poi ognuno dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Una persona gioiosa e generosa attira una reazione di calore e amore. Se una persona è odiosa non piacerà a nessuno, fino a quando queste qualità negative non saranno eliminate. Questa è la legge.
Non sempre le reazioni karmiche vengono avvertite immediatamente. A volte le lezioni non si imparano facilmente e gli schemi negativi possono andare avanti per molti anni. Normalmente una sola vita non è sufficiente per ottenere la perfezione, così ognuno continua a reincarnarsi molte volte. Questa è la ragione dell’apparente disuguaglianza tra le varie persone. Uno è povero e l’altro è ricco, uno è in salute e l’altro è storpio, uno è allegro e l’altro è depresso. Non sono né il destino crudele né un Dio distante e distratto a scrivere il copione di queste situazioni, bensì il karma di ognuno di noi.
Non fatevi prendere in giro da quei guru che propongono illuminazioni rapide e vendono mantra magici e realizzazioni istantanee: ne resterete delusi. Alla fine dovremo fare i conti con gli effetti delle nostre azioni. Ognuno ha la responsabilità della propria vita. Dare la colpa alle difficoltà, alle circostanze sfortunate o a genitori che non erano particolarmente versati in psicologia è voler dare per scontato ciò che non lo è. Solo quando ci rendiamo conto di essere intrappolati nella nostra stessa ragnatela e cominciamo a rendere più spirituale la nostra vita riusciamo a evadere dalla ruota delle nascite e delle morti e troviamo pace e unione nel Sé.
La reincarnazione non è un concetto esclusivamente orientale. In qualche maniera è contenuto in quasi tutte le maggiori religioni e filosofie mistiche. Alcune ricerche indicano che era una dottrina accettata, almeno in alcuni ambienti, ai tempi di Cristo ed è ancora parte integrante della tradizione di alcune sette ebraiche. Nella Bibbia non ci sono condanne del principio della reincarnazione e, in effetti, quando a Cristo fu chiesto quando sarebbe tornato Elia, Egli rispose che Elia era tornato, riferendosi a Giovanni Battista. Origene, un membro della Chiesa greca delle origini, scrisse estesamente riguardo alla preesistenza dell’anima. Questo concetto era fondamentalmente accettato dalla Chiesa fino al IV secolo d.C. Più recentemente, papa Pio XII ha nominato Origene Dottore della Chiesa Universale, indicando così una tolleranza, se non un’effettiva accettazione dei suoi insegnamenti.
Ma la reincarnazione non è un principio meramente astratto. Ognuno di noi ha avuto esperienza di ricordi di vite passate, almeno qualche volta. Viene chiamato déjà vu. Non è insolito incontrare qualcuno per la prima volta e provare uno strano senso di familiarità: questo accade perché la persona ci era conosciuta in vite precedenti. Ogni tanto ci può essere un posto o una scena che risvegliano in noi ricordi dal profondo, come se fossimo già stati lì in precedenza e, in effetti, forse è proprio così. A volte ci svegliamo da un sogno che ci è stranamente familiare, anche se non ha riferimenti con la vita e l’ambiente attuali: è un segmento di una vita o di un tempo precedenti, venuto a galla con lo scopo di aiutarci a risolvere il karma di oggi.
COSA HA A CHE FARE LO YOGA CON IL KARMA?
Ci sono molti metodi per eliminare questi debiti karmici. Attraverso la meditazione si impara a capire come funziona la mente e quindi si riesce a cominciare il processo di crescita. La scelta delle tecniche dipende dalla natura dell’individuo. Nello yoga ci sono quattro vie principali. Il Raja Yoga è l’approccio scientificopsicologico e si focalizza sulla concentrazione e sulla meditazione. Il Karma Yoga è la via che ci insegna a eliminare l’io e l’attaccamento attraverso il servizio disinteressato. Lo Jnana Yoga è il metodo che utilizza l’intelletto per eliminare i legami con il mondo materiale. Il Bhakti Yoga sublima le emozioni trasformandole in devozione.
Ci sono anche altre forme di yoga. L’Hatha Yoga, ad esempio, è un aspetto del Raja Yoga. Inizia a lavorare sul corpo fisico e continua poi con l’energia del corpo astrale. Nel Kundalini Yoga la persona che medita si concentra su una specifica frase in sanscrito, con lo scopo di acquietare la mente ed evocare energie positive.
Si dice che le vie sono molte, ma la Verità è una sola. Ognuno deve viaggiare per la sua strada allo scopo di unirsi con la fonte. Bisogna sempre tenere in mente, comunque, che mettendo tutte le proprie energie in una sola forma di yoga c’è il rischio di uno sbilanciamento, addirittura del fanatismo. Per un progresso stabile e costante chi pratica la meditazione dovrebbe scegliersi un percorso privilegiato, ma dovrebbe comunque attingere dalle tecniche e dalla saggezza degli altri metodi. La sintesi tra i vari tipi di yoga ci aiuta a mantenere l’equilibrio.
Meditando regolarmente, la mente diventa più lucida e le intenzioni più pure. Il subconscio rilascia una conoscenza nascosta che permette una migliore comprensione. L’io viene lentamente sradicato. Alla fine si libera la coscienza