Il Grande Libro Illustrato dello Yoga
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Info su questo ebook
Swami Vishnudevananda
È una delle massime autorità a livello mondiale di Hatha Yoga e Raja Yoga. Discepolo di Swami Sivananda, è stato ispirato dal suo maestro a fondare centri internazionali di yoga e vedanta in tutto il mondo, fra cui Canada, India, Stati Uniti, Sud America ed Europa.
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Anteprima del libro
Il Grande Libro Illustrato dello Yoga - Swami Vishnudevananda
COPERTINA
grande_libro_ill_yoga.jpgIl grande libro dello Yoga
image.pngSwami Vishnudevanda
Traduzione
di
Giuliana Rodolfi e Clara Grein
logo.pngCopyright
Il grande libro dello Yoga
di Swami Vishnudevanda
Traduzione di Giuliana Rodolfi e Clara Grein
Copyright 1960,1988 by Julian Press, Inc
Testo copyright 1988 di Swami Vishnudevananda (International Sivananda Yoga Vedanta Centre, Val Morin, Quebec, Canada)
Pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1960 da Julian Press per conto di Crown Publishers Group, New York. Ristampato con una nuova prefazione nel 1988 da Harmony Books per conto di Crown Publishers Group, una divisione della Random House, Inc., New York.
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione o la trasmissione, anche parziale, in qualsiasi forma
o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o altro tipo di sistema di memorizzazione o consultazione dei dati, non è consentita senza la preventiva autorizzazione scritta dell’autore.
ISBN 978-88-272-2513-4
I edizione digitale
© Copyright 2013 by Edizioni Mediterranee
Via Flaminia, 109 - 00196 Roma
www.edizionimediterranee.net
Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma
droppedImage.jpgRingraziamenti
image-1.pngIl Centro Sivananda Yoga e Vedanta ringrazia le persone qui di seguito nominate per il loro instancabile impegno e la loro devozione alla stesura dell’edizione italiana di questo testo:
SWAMI MAHADEVANANDA per la sua amorevole guida alla traduzione
GIULIANA RODOLFI e CLARA GREIN per la traduzione
AURORA SANFILIPPO per la terminologia scientifica
CHANDRA (Carlos Mosca) e SWAMI RAJESHWARIANANDA per la produzione letteraria
I nostri ringraziamenti e la nostra gratitudine si rivolgono ai maestri SWAMI VISHNUDEVANANDA e SWAMI SIVANANDA per la loro guida, sempre presente, alla divulgazione della disciplina yoga.
Tavole
ILe ghiandole endocrine
III tre piani della mente
IIILo sviluppo di prakriti
IVI chakra
VIl sistema nervoso autonomo
droppedImage-1.jpgPrefazione all’edizione del 1988
image-2.pngom sri ganesaya namah
om sri saravanabhavaya namah
om aim sarasvatyai namah
om namo bhagavate sivanandaya om namah
sivaya om namo narayanaya
Mentre scrivo la prefazione alla nuova edizione de Il grande libro dello yoga, nonostante la prospettiva sia quella di un futuro luminoso l’umanità sprofonda sempre più in una crisi. Il passaggio tra il XX e il XXI secolo ci ha portato un paradiso tecnologico senza precedenti. Si è aperta la porta ad un’epoca di super-computer, che sicuramente aiutano ad organizzare meglio la nostra complessa società, ad un modificato ecosistema, ad una ricchezza tecnologica atta a ridurre lo spreco energetico e ai robot capaci di eseguire lavori non adatti agli uomini permettendoci così di aumentare il tempo libero e la durata della vita. Si troveranno nuove soluzioni mediche per controllare l’AIDS ed eventualmente eliminare altri terribili malattie. Arriverà presto il tempo in cui coltiveremo alimenti in stazioni spaziali così come nelle nostre case, in cui potremo emigrare verso altri pianeti così come i nostri avi sono emigrati nei nuovi mondi.
Nonostante tutto questo, siamo ancora incapaci di gestire le nostre menti. La crisi mondiale è solo il riflesso dello stato caotico della coscienza collettiva. La cosa più positiva che possiamo fare per contribuire nell’immediato all’obiettivo di riportare il nostro pianeta in equilibrio è trasformare noi stessi.
La messa a fuoco su pensieri positivi è molto più potente di quella su pensieri negativi e confusi. Non c’è tecnologia che possa controllare emozioni dirompenti ed immaginazione. Non c’è alcun tipo di alcolico o droga – siano essi tranquillanti, sonniferi o eccitanti – o altre sostanze del genere capaci di offrire una soluzione a lungo termine all’epidemica debolezza mentale. Le sostanze chimiche distruggono non solo il corpo e la mente delle persone che le usano ma anche quelle dei loro discendenti, creando disturbi genetici e squilibri nelle vibrazioni mentali. La pace reale arriva solo per coloro che riescono a controllare il corpo e la mente con un’adeguata disciplina.
Questo libro costituisce un suggerimento per tutti coloro che desiderano prendere spontaneamente la semplice decisione di vivere una vita divina in armonia con le inestricabili leggi della natura. Se esistono la volontà e il desiderio di realizzare il proprio illimitato potenziale spirituale, il metodo pratico della disciplina yoga e del controllo della mente, contenuto in questo libro, si rivelerà di un’utilità incalcolabile.
Ho intitolato questo libro Il grande libro dello yoga perché lo yoga è una scienza completa di autodisciplina. Lo yoga equilibra, armonizza, purifica e rinforza il corpo, la mente e lo spirito del praticante; mostra la strada verso una salute perfetta, un perfetto controllo della mente e realizza una pace profonda col proprio Sé, col mondo, la natura e Dio. Milioni di persone hanno cominciato a praticare lo yoga applicando le semplici tecniche da lungo tempo sperimentate e presentate in questo libro. Sono solo i termini scientifici e gli esempi usati per spiegare la teoria dello yoga ad esser stati creati per il lettore moderno. Mi sono religiosamente attenuto agli antichi insegnamenti dello Hatha Yoga, così come ad altri sistemi quali il Kundalini Yoga, il Raja Yoga e lo Jnana Yoga. Non ho inventato nulla di nuovo, ho solo presentato questa scienza perfetta di autosviluppo in una forma comprensibile per un’epoca contraddistinta da menti analitiche.
Lo yogi vede la vita come un triangolo: la nascita è il primo punto di questo triangolo; la linea ascendente rappresenta il periodo della crescita; il punto alla fine della linea ascendente rappresenta la giovinezza; la linea discendente il decadimento. L’ultimo punto è la morte, ma la base del triangolo è la vita successiva che finisce in un’altra rinascita. Il periodo della crescita, conosciuto come processo anabolico
, raggiunge il culmine all’età di diciotto o vent’anni circa. Durante la giovinezza
il livello di riproduzione delle cellule è più o meno uguale al decadimento. In una persona normale, il corpo mantiene questa condizione di salute e giovinezza fino a circa trent’anni. Verso i trentacinque anni, comincia a predominare il decadimento o processo catabolico
mentre diminuisce il processo anabolico e la macchina umana si avvia verso il declino. Questo processo coincide più avanti con quello stato chiamato vecchiaia
e i suoi relativi cicli di disperazione e malattia, fisica e mentale.
Gli yogi, tuttavia, sostengono che non siamo nati solo per essere soggetti a dolore e sofferenza, malattia e morte. La vita tende a uno scopo più alto ma la ricerca spirituale dello scopo della vita richiede un intelletto predisposto e una forte volontà, prodotti di un corpo e una mente sani.
Gli antichi saggi hanno pertanto sviluppato un sistema integrale per controllare e ritardare il decadimento o processo catabolico e mantenere forti le facoltà mentali e fisiche. Osservando l’attuale stile di vita e i bisogni di uomini e donne di questo pianeta, ho sintetizzato l’antica saggezza dello yoga in cinque principi essenziali che possono essere incorporati nel modello esistenziale di qualsiasi persona. Questi principi sono: 1. l’esercizio fisico; 2. la respirazione; 3. il rilassamento; 4. l’alimentazione; 5. il pensiero positivo (filosofia profonda) e la meditazione.
Il giusto esercizio agisce da lubrificante per il sistema articolare, i muscoli, i legamenti, i tendini ecc., incrementando la circolazione e la flessibilità. L’esercizio yoga non può essere paragonato ad alcun altro sistema, funziona sulla totalità dell’essere. Una posizione (o postura) yoga andrebbe mantenuta per un po’ di tempo (il termine asana significa posizione ferma). Eseguire lentamente e consapevolmente le asana non solo produce benefici fisici, ma rappresenta allo stesso tempo un esercizio mentale di concentrazione e meditazione.
L’esercizio yoga si focalizza principalmente sulla salute della spina dorsale. La colonna vertebrale ospita il centro del sistema nervoso, il sistema telegrafico del corpo. Come diretta estensione del cervello, una spina dorsale sana aiuta a mantenere in salute tutto il corpo. Conservando la flessibilità e la robustezza della spina dorsale con gli esercizi appropriati, si aumenta la circolazione sanguigna, si assicura ai nervi il rifornimento di nutrienti e ossigeno e il corpo mantiene il suo aspetto giovanile. Come dice un proverbio cinese: Una spina dorsale flessibile allunga la vita
.
Le asana lavorano sulla macchina dell’intero corpo, specialmente sui punti di pressione dell’agopuntura cinese. La stimolazione di questi punti aumenta il flusso dell’energia nervosa detta prana (sanscrito) o chi (cinese). Le asana agiscono anche sulle fasce più profonde e nascoste del corpo. Ricevendo un massaggio ed una stimolazione dai vari movimenti delle asana gli organi interni sono tonificati e funzionano più efficacemente. Poiché le posizioni yoga sono sempre praticate con un respiro profondo, col rilassamento e la concentrazione, le asana servono a sviluppare il controllo della mente. La mente, instabile per natura e costantemente agitata dagli stimoli sensoriali, si ritira e si affranca dagli oggetti dei sensi, liberandosi dalle distrazioni e rimettendosi lentamente sotto controllo (vedi Capitolo 4).
La giusta respirazione connette il corpo alla sua batteria, il plesso solare, sede di un potenziale energetico incredibile. Una volta stimolata dalle specifiche tecniche dello yoga (pranayama), questa energia viene impiegata per il ringiovanimento fisico e mentale.
La maggior parte delle persone usa solo una frazione delle capacità di respirazione dei propri polmoni: respira, infatti, in modo superficiale, usando solo una piccola parte della cassa toracica. Le spalle di queste persone sono incurvate, presentano tensioni dolorose sulla parte superiore della schiena e del collo, il corpo soffre per mancanza di ossigeno e ci si stanca facilmente senza un motivo evidente.
Ciò di cui questa sfortunata maggioranza ha bisogno oggi è un programma di respirazione capace di farla stare alla scrivania, ai fornelli, in macchina. Le tensioni e le depressioni possono essere superate da un respiro diaframmatico appropriato.
Sembra che l’effetto più importante di una buona respirazione risieda nel saper concentrare il prana o energia dei nervi in modo da aumentare il livello energetico vitale. Il controllo del prana porta al controllo della mente. Tutte le malattie del corpo possono essere debellate equilibrando il prana, è questa la conoscenza segreta della guarigione. Agopuntori, operatori shiatsu, guaritori spirituali, medici che hanno il dono di guarire col tocco, ecc., sono tutti esempi di sviluppo di un alto grado di controllo, consapevole o inconsapevole, del prana. Quando respiriamo normalmente produciamo poco prana, ma quando ci concentriamo sulla regolazione consapevole del respiro riusciamo ad accumulare una grossa quantità di prana nei nostri centri nervosi e nel cervello. Chi ha molto prana, irradia vitalità e forza che possono essere avvertite da chi ne viene in contatto (vedi Capitolo 8).
Il giusto rilassamento rinfresca il sistema come il radiatore fa per la macchina. Il rilassamento è il sistema della natura per ricaricare il corpo. Quando il corpo e la mente sottostanno ad un continuo sovraffaticamento la loro efficienza diminuisce. Per regolare ed equilibrare il lavoro del corpo e della mente è necessario imparare a risparmiare l’energia prodotta dal nostro corpo: questo è l’obiettivo principale del rilassamento.
La vita della società moderna, il lavoro e gli svaghi difficilmente consentono alle persone moderne di rilassarsi. La maggior parte della nostra energia viene usata per tenere i nostri muscoli sempre pronti per il lavoro fisico piuttosto che per il lavoro interiore. Anche quando si riposa, una persona usa in media molta energia per mantenere un’inutile tensione fisica ed emotiva. Pertanto, la maggior parte dell’energia del corpo viene sprecata.
Si ricorda che nel corso di una giornata il nostro corpo produce normalmente tutte le sostanze e l’energia necessarie per il giorno successivo. Spesso, tuttavia, esse vengono consumate in pochi minuti da stati d’animo negativi, rabbia, ferite o irritazioni capaci di raggiungere un alto grado di intensità.
Durante il rilassamento non si consuma praticamente alcun prana. Sebbene se ne usi un poco per mantenere le attività metaboliche di base, la parte restante viene conservata. Per raggiungere il rilassamento perfetto si deve agire su tre livelli: quello fisico, quello mentale e quello spirituale. Il rilassamento non è completo fino a quando non si sono raggiunti questi tre livelli (vedi Capitolo 6).
Una dieta appropriata rifornisce il corpo di carburante. La dieta yoga è vegetariana e consiste di puro e semplice cibo naturale facilmente digeribile, assimilabile e sano. Per equilibrare la propria dieta bisogna avere delle conoscenze di dietetica. Le esigenze nutrizionali del corpo comprendono cinque categorie: proteine, carboidrati, minerali, grassi e vitamine. Mangiare cibo non elaborato artificialmente, naturale (preferibilmente biologico, privo di sostanze chimiche e pesticidi) aiuta ad assicurare un rifornimento migliore di questi elementi necessari poiché l’elaborazione, il raffinamento e la cottura eccessiva distruggono la gran parte del valore nutritivo degli alimenti.
In natura esiste un ciclo definito ciclo alimentare
o catena alimentare
. Il sole è la fonte di energia per tutti gli esseri viventi su questo pianeta. I vegetariani sono collocati all’apice di questa catena alimentare poiché si nutrono di piante che producono le sostanze nutrienti utilizzando direttamente l’energia solare.
L’attitudine yoga verso la dieta è quella di mangiare per vivere, non vivere per mangiare
. Usando le proprie conoscenze sull’alimentazione e la propria esperienza, lo yogi è in grado di valutare quali cibi consumare in minima quantità per ottenere il massimo effetto positivo su corpo e mente col minimo effetto negativo su ambiente ed esseri viventi. Quando si ha una visione unitaria del mondo, la fame degli altri, la sofferenza degli animali e la condizione dell’ambiente divengono parte integrante delle considerazioni sull’alimentazione. Una delle prime direzioni da imboccare per assumersi le proprie responsabilità verso il pianeta è quella di mangiare con consapevolezza.
Digiunare è parte del regime dietetico dello yogi. Il digiuno e il riposo sono le medicine universali della natura capaci di curare dalle febbri alle fratture. Insieme alle preghiere tutte le religioni li raccomandano a scopo purificatorio, di autodisciplina e autocontrollo (vedi Capitolo 7).
Il pensiero positivo (filosofia profonda) e la meditazione servono all’autocontrollo. La mente viene purificata e la natura inferiore viene portata sotto il controllo della coscienza attraverso la fermezza e la concentrazione della mente.
Lo yoga fornisce una filosofia pratica e sublime. Come dice il grande maestro yoga S.S. Swami Sivananda: L’unica base dell’unità vera e duratura di tutta l’umanità è la religione del cuore. La religione del cuore è la religione dell’amore
. E ancora: Il samadhi (stato di supercoscienza) è l’unione divina con il Sé Superiore. Conduce alla realizzazione diretta ed intuitiva dell’infinito. È un’esperienza interiore divina che va al di là della comprensione della parola e della mente. La sperimenti da solo con la meditazione profonda. I sensi, la mente e l’intelletto cessano di funzionare. Tempo e causalità non esistono più
.
(Per una comprensione delle tecniche pratiche di meditazione può essere di aiuto il mio libro Meditazione e mantra).
Lo yoga è una vita di autodisciplina costruita sui criteri di vita semplice e di un pensiero elevato. Non sottovalutare il valore della cultura dello yoga. Se riesci a seguire i cinque punti che compongono l’approccio olistico al nostro intero sistema di corpo, mente ed anima, guadagnerai forza ed equilibrio per affrontare con decisione questa nostra epoca. Quando il sistema di corpo, mente ed anima è in salute ed armonia, la mente superiore può facilmente trionfare sulla mente inferiore piena di vizi. Gli ostacoli diventano allora un’occasione per il successo mentre la vita diviene una scuola per lo sviluppo del carattere, della compassione e della realizzazione del Sé Divino che tutto comprende. Svilupperai un nuovo punto di vista su salute e positività. Se riesci a guarire il tuo corpo e la tua mente riuscirai anche a guarire il pianeta e a prendertene cura. Prego perché tu possa praticare e sperimentare le antiche tecniche e la filosofia presentate in questo libro. Che tu possa così ottenere Salute, Felicità e Pace Eterna. Che il Signore ti benedica. OM TAT SAT
droppedImage-2.jpgSwami Vishnudevananda
Sivananda Ashram Yoga Camp
Val-Morin, Quebec
Canada
1 giugno 1988
1. Filosofia e obiettivo dello yoga
image-3.pngL’uomo, non soddisfatto delle moderne scoperte e della conoscenza degli imperscrutabili segreti della natura, è alla costante ricerca di un obiettivo che ne vada oltre. Quando contempla i miracoli della natura attraverso l’enigma dell’atomo – madre di tutte le cose – o attraverso il mondo dei pianeti e delle costellazioni che, innumerevoli, si librano, si dividono e cadono l’uno nell’altro nella vastità dello spazio e del tempo, il suo intelletto viene meno.
L’intelletto umano, stanco di vagare nelle galassie dello spazio, in cui il nostro pianeta è solo un minuscolo punto, ritorna carico di delusioni e vergogna.
L’uomo non si accontenta più del suo intelletto, di questa macchina della ragione incapace di fornire risposte a domande quali: Qual è lo scopo della vita?
, Chi sono io?
, Dove sono diretto?
, La morte fisica è la fine di tutto?
e così via. Questo intelletto, di cui l’uomo va così fiero e che ha la presunzione di poter abbracciare la conoscenza intera, ritorna a se stesso incapace di scoprire il confine delle galassie – l’oggetto più grande che riesce a comprendere – e la forma degli elettroni – l’entità più piccola cui si può avvicinare attraverso la sua ragione. Per una legge ignota, l’intelletto non è in grado di accedere né al di sopra né al di sotto di queste grandi dimensioni.
È pura follia il voler andare alla ricerca della verità assoluta con uno strumento così limitato quale l’intelletto, il voler cercare di sondare le profondità ignote dell’eterna domanda sul senso della vita.
Eppure non possiamo ignorare la questione della verità, premesso che ne esista una. Infatti, vi sono uomini che hanno trasceso i confini di tempo e spazio, che sono in grado di vedere nel passato, nel presente e nel futuro senza servirsi della limitatezza dell’intelletto. Queste persone sono chiamate profeti o veggenti. Essi possiedono un metodo scientificamente evoluto per rendere manifesta la verità accontentando in tal modo l’intelletto, nonostante la loro conoscenza superi di gran lunga i suoi confini. Sebbene il loro metodo sia sorprendentemente semplice, agli uomini dalle menti inesperte e impure
appare molto difficile. Essi utilizzano le stesse antenne della mente, impiegate dalla maggioranza dell’umanità per osservare il mondo esterno e i sentimenti, per esplorare gli oscuri e profondi recessi del cuore. Di ritorno queste emanazioni, concentrate in un unico punto della mente, illuminano gli angoli oscuri dell’ignoto.
Finché lo spirito errante dell’uomo continuerà a dirigersi verso gli oggetti del mondo esterno esso non riuscirà ad arrivare al cospetto della verità e di Dio.
Le risposte alle domande trascendentali non giungono al veggente o al santo attraverso l’uso dell’intelletto o esperimenti in laboratorio bensì dall’ignota e illimitata fonte di saggezza e di conoscenza acquisita nelle ore di silenzio in contemplazione, quando spirito e intelletto cessano le loro funzioni. Poiché la vera conoscenza di Dio, della verità e delle risposte a tutte queste domande ci giungono solo quando l’intelletto e i sensi si fermano e tacciono.
Si impongono ora le domande: Qual è la funzione di questa conoscenza?
, Dio esiste?
, C’è una vita dopo la morte?
, Qual è il senso della vita?
. Se non avessimo alcun obiettivo non faremmo lo sforzo di trovare le risposte a simili domande.
I pochi che hanno scoperto la verità hanno dichiarato che essa allontana ogni miseria. Quando l’uomo realizza la verità, egli si trova di fronte a qualcosa che per sua natura è eterno, puro e perfetto. La nostra miseria deriva dalla paura della morte e della malattia, dalla mancata realizzazione dei desideri. Quando l’essere umano riuscirà a cogliere la verità e/o la sua vera natura, scoprirà di essere immortale. Saprà pertanto di non morire mai e di non dover temere la morte. Quando saprà di essere perfetto e integro non avrà più desideri vani da esaudire. Rimuovendo la paura della morte con la comprensione della sua vera natura e sapendo che il Regno dei Cieli
è dentro di lui, l’uomo potrà godere della beatitudine infinita già ora nel suo corpo fisico.
L’obiettivo della vita è raggiungere, da vivi, una condizione di libertà dalla morte, dal dolore, dalle preoccupazioni, dall’invecchiamento, dalla malattia e dalla rinascita. Ogni religione ha i suoi dogmi per superare queste sofferenze. Molti credenti seguono ciecamente i loro capi senza conoscere il senso della vita e della religione; ad essi basta esclusivamente la fede, non sentono il bisogno di praticare come vorrebbero, invece, i capi di molte fedi che esigono dai loro fedeli la cieca obbedienza. Il fatto che i ciechi si facciano guidare dai ciechi ha distolto molti cercatori seri dal loro vero percorso per mancanza di fede nella conoscenza teorica.
Tutti i fondatori delle religioni hanno visto Dio; tutti loro hanno visto l’importanza della loro anima, hanno visto l’eternità come loro futuro. Quello che hanno visto lo hanno predicato. Hanno offerto dei metodi per raggiungere questo livello di esperienza e di conoscenza, in cui ciascuno può vedere la natura della propria anima, eterna e immortale. I fedeli e i maestri delle religioni di oggi, più presi dal predicare che dal praticare, contestano che simili esperienze sono state possibili solo per i fondatori delle religioni; nessun uomo può veramente dichiararsi spirituale finché non ha raggiunto la conoscenza dei suoi maestri. Ognuno deve sperimentare la verità dentro di sé; solo allora svaniranno tutti i dubbi e spariranno le proprie miserie. Disse Gesù: Se persevererete nei miei insegnamenti, sarete veramente miei discepoli: e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi
(Giovanni 8, 31-32).
La scienza dello yoga offre un metodo pratico, preparato scientificamente per trovare la verità nella religione. Se è vero che ogni scienza possiede il proprio metodo di ricerca, anche la scienza dello yoga ha il suo ed afferma che la verità può essere sperimentata. La verità può essere provata solo quando si trascendono i sensi e quando la mente e l’intelletto cessano di funzionare.
L’insegnante yoga non smette mai di dimostrare la sua teoria man mano che avanza, ma non la mette neanche alla prova o in discussione coi suoi allievi; il suo insegnamento è autorevole poiché egli stesso ha sperimentato quanto gli è stato trasmesso dai suoi maestri. La verità che insegna è una verità comprovata e coloro che saranno maturi per riceverla la riconosceranno intuitivamente. Nessun argomento e nessuna discussione porteranno, invece, la verità a coloro che non sono ancora sufficientemente pronti ed evoluti per riceverla.
Il maestro sa che la maggior parte dei suoi insegnamenti non è altro che una semina e che per ogni idea compresa dall’allievo ve ne sono altre cento che verranno accettate consapevolmente quando la sua mente sarà pronta per capirle e riconoscerle. Questo, tuttavia, non significa che ogni maestro di yoga debba insistere affinché i suoi allievi accettino ciecamente i suoi insegnamenti. Egli sa che all’inizio l’allievo non può accettare tutto, pertanto insiste affinché lo studente riconosca solo quella parte di verità che può dimostrare a se stesso con l’esperienza. Allo studente viene insegnato che prima di poter raggiungere la comprensione più profonda egli deve sviluppare e dispiegare la propria personalità attraverso l’azione disinteressata, la devozione e una vita morale. Man mano che l’allievo avanza lungo il cammino dello yoga diventa consapevole di molte cose nuove che il suo maestro gli ha già insegnato in teoria. Fino a un certo grado di comprensione, sarebbe meglio che l’allievo seguisse gli insegnamenti del maestro sino a quando non sarà capace di sperimentare la verità in se stesso. All’inizio egli trarrà profitto dai consigli e dall’esperienza dei maestri che hanno percorso il cammino prima di lui. Alla fine, come ognuno, imparerà dalla propria esperienza. Proseguendo lungo il cammino dello yoga, egli troverà i segnali lasciati come indicatori delle tappe del viaggio da coloro che lo hanno preceduto. Dal canto suo, egli lascerà i propri indicatori ai suoi successori. Un vero allievo non seguirà ciecamente questi indicatori ma ne approfitterà finché non avrà raggiunto la sua meta; egli non perderà di vista la propria strada durante questo aspro e difficile cammino.
Il seguente aneddoto illustrerà quanto detto: una volta, in India un insegnante andò a un fiume sacro con molti suoi devoti per fare un bagno purificatorio. Attenendosi alla consuetudine di avere con sé un piccolo recipiente per portar via l’acqua santa dal fiume sacro dopo il bagno, il santo ne aveva appunto portato uno. Arrivato alla sponda sabbiosa del fiume il santo scavò un buco, sotterrò il recipiente e ammonticchiò un po’ di sabbia per ritrovare il punto. I suoi seguaci non avevano visto cosa aveva fatto ma notarono un mucchio di sabbia. Pensando che questo fosse parte della cerimonia essi fecero analoghi mucchietti di sabbia lungo tutto l’argine. Quando l’insegnante terminò il suo bagno andò a cercare il suo recipiente ma invece di trovare un cumulo di sabbia vide tutto l’argine disseminato di simili mucchietti. Sorpreso, chiese il motivo di tutti quei cumuli di sabbia e sentendo che essi avevano cercato di imitarlo, il santo rimase colpito dalla stupidità dei suoi seguaci che lo avevano seguito ciecamente. Inutile dire che ci volle diverso tempo per ritrovare il recipiente sotterrato dal santo.
Anche oggi, in tutte le religioni notiamo questo tipo di seguaci, gente che segue ciecamente il proprio leader senza preoccuparsi di cercare la verità. La filosofia yoga e i suoi maestri non richiedono una fede cieca ma si aspettano che l’allievo sia paziente cosicché molte delle cose che in principio sembrano incerte diventano via via chiare.
Vi sono diverse forme di yoga tramite cui raggiungere la coscienza universale o l’unità assoluta con l’Essere Supremo. Lo yoga è una scienza attraverso la quale ogni individuo si avvicina alla verità. L’obiettivo di tutte le pratiche yoga è quello di raggiungere la verità in cui ogni anima umana si identifica con l’anima suprema o Dio. Per raggiungere questa condizione è necessario trascendere i diversi veicoli o corpi dell’anima che portano con sé la coscienza dell’Io o del Sé.
In realtà, lo spirito¹ o la pura coscienza sono nell’uomo una cosa unica e indivisibile, per propria natura infinita, inattiva e immutabile… lo stesso spirito lo si ritrova in tutto… dai minerali all’uomo.
Lo spirito, che è pura coscienza, proietta la mente e la materia; la sua forza creativa genera l’agente dissimulante della coscienza e crea delle forme da uno spirito informe, il finito dall’infinito come l’autocoscienza o individualità.
Lo spirito o coscienza pura non cambia mai ed è lo stesso spirito che si irradia dai minerali all’essere umano. Nella misura in cui l’evoluzione viene valutata attraverso il progredire dal fossile all’uomo, lo spirito, come pura coscienza, cambia il suo modo di esprimersi. Nel regno minerale lo spirito si manifesta nella forma più bassa della sua sensibilità in cui la coscienza è scarsamente riconoscibile. Alcuni scienziati hanno dimostrato solo fino a un certo punto che la vita può essere creata a partire dai minerali, ma gli esperimenti proseguono.
In accordo con la filosofia yoga, non esiste materia inanimata poiché tutto contiene pura coscienza. Gli scienziati ci riferiscono che dentro alle particelle più piccole degli atomi regna un incredibile movimento. Là dove c’è movimento deve esistere una qualche forma di energia che lo provoca e questa energia è la causa prima di ogni vita.
L’antica filosofia degli yogi, secondo cui l’uomo, gli animali, gli uccelli, i pesci, gli alberi, la terra, i minerali e gli elementi sono un unico fenomeno, viene via via riconosciuta