Come farsi una cultura mostruosa

Di Villaggio Paolo, Elisabetta Villaggio e Boris Sollazzo

Qual è la cultura dell'italiano medio? Quale il suo QI? In che modo possiamo avere una cultura "realmente" mostruosa?

Per rispondere a queste e ad altre domande, al lettore non resta che cimentarsi con i quiz a risposta multipla proposti da Paolo Villaggio, in questo piccolo quanto imperdibile volume, in cui l'attore/comico/drammaturgo genovese testa il sapere dell'homo italicus, lo stesso che per anni ha affollato i cinema per vedere i film interpretati dall'autore.

Villaggio, servendosi del suo abituale cinismo, della sua corrosiva vis comica, del suo umorismo capace di mettere alla berlina storia, politica, religione e società, attraverso geniali e sofisticatissimi calembour linguistici, ci regala un'opera divertentissima e buffa, stratificata e mai banale, in cui si radiografa in un dirompente cortocircuito tragicomico, il tessuto sociale e umano di un Paese che negli anni ha mostrato, e ancor di più oggi mostra, la incompleta quanto evidente non conoscenza del sapere.

L'uomo a cui dobbiamo maschere immortali del nostro cinema (ma anche della nostra identità), come Fantozzi e Fracchia, l'attore capace di passare con disinvoltura dai film di serie B ai grandi registi (Monicelli, Fellini, Olmi) in questo libro dimostra ancora una volta tutta la sua grande intelligenza, la sua sottile ironia, la sua capacità di parlarci di un paese e dei suoi abitanti con occhi affettuosi e, allo stesso tempo, crudelmente feroci.

• Lingua: Italiano
• Editore: Bibliotheka Edizioni
• Data di uscita: 5 dic 2022
• ISBN: 9788869348440

Anteprima del libro

Edizione 1972 Bompiani

© 2022 Bibliotheka Edizioni

www.bibliotheka.it

I edizione, dicembre 2022

e-Isbn 9788869348440

Foto di copertina: © Nadia Gentile

Foto su gentile concessione della famiglia Villaggio

Prefazione

Smonta quella faccia, Paolo

Smonta quella faccia Paolo, disse a Paolo Villaggio Fabrizio De André, quando il cantautore stava per morire e chiedeva all’amico fraterno di non mentirgli, neanche con il suo viso, su ciò che la vita aveva in sorte per lui. E a smontar quella faccia, lo scrittore, drammaturgo e comico genovese, ci ha provato spesso, perché non era solo Fantozzi, Fracchia o Krantz, perché di espressioni, ne aveva tante, come si erano accorti Fellini, Monicelli, Ferreri, Lina Wertmüller e il suo sodale preferito, quel Fabrizio con cui cominciò a far arte e intrattenimento in crociera. Ma in fondo lui con le sue maschere ci ha sempre giocato per essere uno, nessuno e centomila.

Proprio come in questo libro, perché era uomo serissimo nel suo lavoro questo mattatore straordinario, ma anche uno che non ha mai dimenticato la dimensione ludica che riempiva con la sua ironia, non di rado con il suo sarcasmo annichilente che solo ai superficiali poteva sembrare cinismo, ma che era un’empatia profonda con la condizione umana, spesso incompresa da critici e pubblico, che preferiva rifugiarsi in una facile e avvilente immedesimazione nei suoi personaggi, invece che intuirne la profonda, mai banale e tragica critica sociale, una satira antropologica di grande spessore intellettuale.

Per leggere questa Villaggiopedia, questi quiz argutissimi e politicamente spudorati, più che scorretti, dovete infilare gli occhiali della cultura popolare e delle letture raffinate di un uomo che non si è mai messo al di sopra degli altri, ma lo