I giochi più stimolanti e creativi da fare con il tuo bambino da 0 a 6 anni
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Info su questo ebook
Giocare è una cosa seria!
Giocare. Ecco l’attività principale, la più importante negli anni dell’infanzia. Attraverso il gioco il bambino scopre la realtà, conosce se stesso e il mondo che lo circonda, sviluppa le sue abilità psicomotorie, allena le competenze cognitive, impara e… si diverte. Insomma, giocare è una cosa seria. Ecco perché è fondamentale che i genitori accompagnino il bambino in questo percorso di scoperta, apprendimento e maturazione. In questo libro sono proposte attività adeguate alle diverse tappe dello sviluppo, alcune tratte dal patrimonio dei giochi tradizionali, alcune inedite, da svolgere in casa e all’aria aperta, per favorire una crescita serena ed equilibrata. Per offrire ai più piccini gli strumenti per divertirsi e giocare in modo creativo, stimolando l’immaginazione ed esercitando mente e corpo. Ma non va dimenticato che giocare insieme è un’opportunità preziosa anche per il genitore, che ha l’occasione di riscoprire un mondo-bambino, nel quale il tempo rallenta, si alleggerisce, si colora di magia.
Tanti giochi e attività che non prevedono l’uso di giocattoli o accessori particolari, ma di semplici oggetti di uso domestico, trasformati dalla fantasia del bambino per vivere avventure sempre nuove.
Giorgia Cozza
giornalista comasca, collabora da anni con riviste e siti specializzati su temi come gravidanza, allattamento, psicologia, salute della mamma e del bambino. È autrice di numerose fiabe per bambini e testi dedicati ai genitori, tra cui: Bebè a costo zero (uscito in Spagna, Polonia e Ungheria), Quando l’attesa si interrompe (uscito in Polonia e Lituania), Benvenuto fratellino Benvenuta sorellina (uscito in Grecia e in Cina). È spesso ospite di convegni e trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.
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Anteprima del libro
I giochi più stimolanti e creativi da fare con il tuo bambino da 0 a 6 anni - Giorgia Cozza
451
Le illustrazioni sono state realizzate dall’autrice.
Prima edizione ebook: settembre 2018
© 2018 Newton Compton editori s.r.l., Roma
ISBN 978-88-227-2517-2
www.newtoncompton.com
Edizione elettronica realizzata da Pachi Guarini per The Bookmakers Studio editoriale, Roma
Giorgia Cozza
I giochi più stimolanti e creativi
da fare con il tuo bambino da 0 a 6 anni
Apprendere, divertirsi e crescere insieme
Newton Compton editori
Dedicato a tutti i bambini e le bambine
e alle mamme e ai papà che giocheranno con loro
Indice
Giocare per crescere
Gli ingredienti di questo libro
Istruzioni per l’uso
DA 0 A 6 MESI
Giochi di fantasia
Giochi e giocattoli
Giochi fai da te
Giocare con le parole
Emozioni in gioco
Giochi di movimento
Giocare all’aria aperta
DAI 6 MESI
Giochi di fantasia
Giochi e giocattoli
Giochi fai da te
Giocare con le parole
Giocando si impara
Emozioni in gioco
Giochi di movimento
Giocare all’aria aperta
Giochiamo con il Natale
DA 12 A 24 MESI
Giochi di fantasia
Giochi e giocattoli
Giochi fai da te
Attività domestiche
Giocare con l’arte
Giocare con le parole
Giocando si impara
Emozioni in gioco
Quando un gioco ti aiuta
Giochi di movimento
Giocare all’aria aperta
Giochiamo con il Natale
DA 24 A 36 MESI
Giochi di fantasia
Giochi e giocattoli
Giochi fai da te
Attività domestiche
Giocare con l’arte
Giocare con le parole
Giocare con le storie
Giocando si impara
Emozioni in gioco
Quando un gioco ti aiuta
Giochi di movimento
Giocare all’aria aperta
Giochiamo con il Natale
DA 3 A 6 ANNI
Giochi di fantasia
Giochi e giocattoli
Giochi fai da te
Attività domestiche
Giocare con l’arte
Giocare con le parole
Giocare con le storie
Giocando si impara
Emozioni in gioco
Quando un gioco ti aiuta
Giochi di movimento
Giochi di movimento
Giochiamo con il Natale
Giocare in compagnia
Buon gioco a tutti!
Bibliografia
Giocare per crescere
Le smisurate capacità del bambino e la sua incessante
ricerca del nuovo e dell’ignoto si esprimono in ciò
che noi adulti chiamiamo gioco
.
Per il bambino il gioco è la tecnica e lo strumento del progresso,
la strada obbligata verso l’evoluzione e la conquista del mondo.
Marcello Bernardi
Esperienza, apprendimento, maturazione. Passa tutto attraverso il gioco.
È incredibile quanto il gioco sia importante per crescere. Il bambino ha bisogno di giocare per comprendere la realtà che lo circonda, ma anche per conoscere se stesso, le proprie competenze, le proprie potenzialità. Il gioco è fantasia, invenzione, emozione. Nel gioco il bambino mette tutto se stesso. E nel gioco trova la chiave per interpretare il mondo. Per farlo suo.
La pedagogista Maria Montessori (1870-1952) ha paragonato la mente del bambino nei primi anni di vita a una spugna e l’ha chiamata mente assorbente
per sottolineare la capacità di ogni piccolo di assorbire tutto ciò che lo circonda in modo naturale, senza fatica. Gli stimoli, le esperienze, le sensazioni che giungono dall’ambiente pongono le basi per lo sviluppo della sua intelligenza. E quando parliamo di intelligenza ci riferiamo alle competenze cognitive, ma anche a quelle emotive, che sono altrettanto importanti per la serenità presente e futura del bambino.
In questo cammino di crescita, il ruolo dei genitori è fondamentale, siamo noi che comunicando con il nostro bambino e offrendogli stimoli adeguati in base all’età e alle tappe evolutive, possiamo favorire il suo sviluppo fisico ed emotivo. Siamo noi che possiamo aiutarlo a maturare le sue potenzialità e tutte quelle competenze che gli serviranno per trovare il suo posto nel mondo. Per essere felice.
Non c’è che dire, un compito importante. Non stiamo parlando solo di attività divertenti per intrattenere i nostri bambini. C’è molto di più.
L’etologo e zoologo inglese Desmond Morris, esperto di cuccioli umani e non, ha scritto:
Più il piccolo prova nuove esperienze linguistiche, musicali e visive, nonché interazioni sociali, stimoli mentali e attività fisiche, maggiori saranno le sue possibilità di crescere e diventare un adulto vivace, intelligente, sensibile e perspicace. E quanto più la sua vita quotidiana risulta ricca di esperienze ludiche ed esplorative, tanto maggiori saranno le sue possibilità di diventare un adulto creativo e pieno di fantasia.¹
Mentre è impegnato a giocare, il bambino impara e allo stesso tempo trascorre del tempo piacevole insieme ai suoi genitori. Sì, perché anche la relazione passa attraverso il gioco. Quando la mamma e il papà giocano con il loro bambino, il messaggio che trasmettono con la loro vicinanza e la loro disponibilità è che gli vogliono bene, che ci sono per lui.
E se giocare con i nostri bambini è un dono per loro, ricordiamo che è un dono anche per noi. Questi momenti trascorsi senza troppi pensieri se non quello di divertirsi insieme, lasciandosi trasportare dalla fantasia, dallo stupore, dall’entusiasmo, sono preziosi per ognuno di noi.
Nessun adulto può tornare bambino, è vero, ma diventare genitore è una grande opportunità per chi vuole ritrovare almeno un poco l’incanto dell’infanzia. I bambini sono il nostro lasciapassare, se loro ci tengono per mano le porte del magico mondo del gioco e dell’infanzia possono riaprirsi per noi una seconda volta. Che occasione imperdibile…
Proteggiamo la capacità di giocare!
Quando si parla di gioco i bambini di ogni tempo e di ogni Paese sono in assoluto gli esperti. Non hanno bisogno di maestri per imparare a giocare. Hanno la fantasia, l’intuizione, l’entusiasmo che permettono loro di inventare giochi sempre nuovi, sfruttando le risorse che trovano nell’ambiente domestico o in quello naturale.
Oggi però tutto questo rischia di cambiare. Ebbene sì, pare che i ritmi frenetici e lo stile di vita della nostra società stiano mettendo in pericolo la capacità di giocare dei bambini.
Come? Innanzitutto rubando loro il tempo libero. L’agenda settimanale di molti bambini è densa di impegni quanto quella di un adulto. Asilo e scuola riempiono buona parte della giornata, poi ci sono i corsi, le attività extrascolastiche, e infine quando si torna a casa e ormai manca poco alla cena, televisione e intrattenimenti tecnologici spesso fanno la parte del leone per cui al bambino resta ben poco tempo per i giochi tradizionali, che lo vedono protagonista attivo, creatore di idee e situazioni sempre nuove. La questione della tecnologia è delicata. Associazioni pediatriche nazionali e internazionali raccomandano di non proporre questo tipo di intrattenimento almeno fino al secondo compleanno e negli anni successivi il suggerimento è di limitare il più possibile il tempo di esposizione agli strumenti tecnologici. Sì, insomma, molto meglio una bella torre fatta con le costruzioni, un puzzle, un collage, una corsa in giardino. Le due cose possono coesistere? Sì, ma qui si torna al problema del tempo. Quando è poco, sottolineano gli esperti, meglio dedicarlo a una modalità di gioco che sia costruttiva. Proteggere il diritto al gioco dei bambini è proteggere l’infanzia stessa. E allora… Andiamo avanti con la lettura e giochiamo!
____________________________________________
¹ Desmond Morris, Bebè. Lo straordinario segreto della vita, De Agostini, Novara 2008, p. 126.
Gli ingredienti di questo libro
Mentre scrivevo questo libro il passato e il presente si sono intrecciati riportandomi alla memoria i giochi che più ho amato nell’infanzia e (con grande commozione) le persone con cui ho condiviso quei giochi. Qualcuno è ancora con me, qualcuno non è più fisicamente al mio fianco. Ma i ricordi ci sono ancora, sono tutti qui tra la mente e il cuore, al sicuro. A riprova di quanto i momenti trascorsi giocando, leggendo e raccontando fiabe siano una ricchezza che il trascorrere degli anni non potrà mai rubarci. E non potrà mai rubare ai nostri bambini.
Divisi in quattordici categorie trovate dunque giochi e attività che ho sperimentato da bambina, giochi che ho scoperto grazie ai miei quattro figli, giochi che io ho pensato per loro e giochi inventati da loro. Diverse proposte inedite sono racchiuse nelle sezioni dedicate alle emozioni, ai giochi che ti aiutano e alle storie, queste ultime in particolare, hanno accompagnato l’infanzia dei miei figli e ancora sono un ingrediente fondamentale dei pomeriggi di gioco con il mio bimbo più piccolo, Stefano, che ha tre anni. Con lui ho testato praticamente tutti i giochi del libro.
Alcune proposte sono di ispirazione montessoriana: le intuizioni di Maria Montessori sono sempre attuali e regalano preziosi spunti ai genitori e agli educatori.
Infine, i giochi della tradizione. Molti li conoscerete già e c’è stato un momento in cui ero in dubbio sull’opportunità di citarli. Però poi ho pensato che le tradizioni per restare tali devono essere custodite e soprattutto tramandate alle nuove generazioni. Tra l’altro ci sono rime, filastrocche, canzoncine di cui spesso si ricorda solo il motivo e qualche parola: trovarle in un libro può essere utile per rinfrescare la memoria e poterle insegnare ai bambini.
Così tra giochi nuovi, giochi della tradizione e giochi rivisitati (perché ogni gioco può essere reinventato, rovesciato, rinnovato a piacere da chi ci gioca) siamo arrivati a più di 350 proposte, suddivise per fascia d’età e per categorie. Le categorie ve le presento subito così sapete cosa aspettarvi e cosa troverete nelle pagine che seguono.
Giocare con la fantasia
Questa sezione comprende tutti quei giochi che il bambino e il genitore possono fare usando la fantasia e sfruttando le risorse (davvero ricche) messe a disposizione dall’ambiente domestico. Come ha ben spiegato il pediatra italiano Marcello Bernardi (1922-2001): Una serie di barattoli può essere un treno, una torre, una flotta di bastimenti, una città, un plotone di soldati. Perciò date al vostro bimbo tante cose, di ogni genere, anche quelle che a voi sembrano proprio inutilizzabili; lui le utilizzerà, statene certi
².
I bambini possono giocare moltissimo senza istruzioni, senza direttive e senza giocattoli. Il genitore può offrire degli stimoli, degli spunti nuovi e interessanti, ma poi gli converrà lasciarsi guidare dal bambino, perché sono i piccoli i veri esperti quando si parla del gioco.
Tra i giochi qui proposti ci sono attività manuali come i travasi che favoriscono lo sviluppo della motricità fine, ma anche il massaggio-gioco che regala benessere e rafforza l’intesa con il genitore, la capanna costruita in salotto con una coperta, le prime prove di gioco simbolico e, in generale, tutte le attività di manipolazione, esplorazione e scoperta a cui il bambino si dedica nella prima infanzia.
Giochi e giocattoli
Pochi ma buoni. Così possiamo riassumere il suggerimento degli esperti a proposito dei giocattoli che possono essere utili nell’infanzia. Molti bimbi oggi sono circondati da una vasta mole di gadget, giocattolini di plastica, accessori che creano confusione e rischiano di sovrastimolarli.
Una rosa selezionata di giocattoli – in questa sezione ne vengono suggeriti alcuni per ogni tappa di sviluppo – avrà una sua collocazione precisa nello scaffale del bambino, che saprà sempre dove trovare il gioco che desidera e potrà riporlo facilmente al termine dell’utilizzo.
Per alcuni giocattoli viene presentata anche l’alternativa fai da te, con le istruzioni per realizzarla. Leggendo scoprirete che sono pochi i giochi che non si possono costruire insieme al bambino. E i giocattoli costruiti con la mamma e il papà sono ai suoi occhi ancora più preziosi, poiché sanno di affetto e di momenti felici.
Giochi fai da te
Costruire qualcosa con le proprie mani oltre a essere divertente, per il bambino è fonte di una grande soddisfazione. Scoprirsi abili e capaci fa bene all’autostima e rafforza la fiducia in se stessi. Inoltre, questo tipo di attività si svolge in compagnia del genitore e questa collaborazione rende l’esperienza ancor più piacevole.
E ora una nota tecnica: tutti i giochi proposti sono semplici e piuttosto veloci da realizzare. Perché questa scelta? Innanzitutto perché l’idea è che i bambini vengano coinvolti attivamente nella preparazione, che possano divertirsi e cimentarsi con un’attività realmente a misura di bambino.
Il fatto che le attività suggerite non richiedano esperienza e particolari doti di manualità o creatività fa sì che questa sezione sia alla portata di tutti i genitori, ma proprio tutti. Anche quelli che sono sicuri di non essere per niente portati per il fai da te. Chi invece è piuttosto abile, potrà sfruttare gli spunti trovati in queste pagine per poi arricchirli e personalizzarli a piacere.
Lo stesso criterio è stato seguito per i materiali richiesti che sono sempre facilmente reperibili nell’ambiente domestico. I lavori proposti sono eco-compatibili ed economici: quando si parla di colla, si intende la normalissima colla stick, quando si parla di cartone resistente ci si riferisce al cartone che si può ottenere da una scatola (ad esempio, una scatola di scarpe) o da uno scatolone. Se le istruzioni richiedono un cartoncino, potete ritagliare le confezioni in cartone degli alimenti. Insomma, l’ideale sarebbe riutilizzare, trasformare, allungare la vita di oggetti altrimenti destinati a diventare un rifiuto. Un bell’esempio per il bambino!
Attività domestiche
Per il bambino imitare i gesti del genitore e collaborare con lui è il più piacevole dei giochi. Questa sezione si ispira alle attività di vita pratica proposte dal metodo montessoriano e comprende varie possibilità per coinvolgere il bambino nelle attività domestiche e nella cura di se stesso. Partecipare alla vita di famiglia, assolvendo semplici incarichi adeguati alla sua età, per il bambino è un gioco, ed è una fonte continua di apprendimento e di scoperta. Apparecchiando la tavola, spolverando, indossando le calze e le scarpe senza aiuto, si esercitano capacità fisiche (quali coordinazione, manualità, motricità fine), ma anche concentrazione, attenzione, precisione. Svolgendo i lavori che gli sono stati affidati il bambino matura, inoltre, il senso di responsabilità, impara sin da piccolo che ogni membro della famiglia è chiamato a fare la sua parte per il benessere di tutti, ha l’opportunità di superare i suoi limiti e scoprirsi sempre più capace e autonomo.
ps Tra le attività condivise in cucina ci sono anche alcune ricette dolci e salate, da fare insieme al piccolo. Chi è già esperto nelle arti culinarie non avrà bisogno di indicazioni, ma per chi magari non fosse un cuoco provetto… Sono ricette semplici, a misura di bimbo!
Giocare con l’arte
Questa sezione comprende diverse attività grafico-pittoriche, per accompagnare il bambino alla scoperta delle potenzialità espressive offerte dall’arte. Oggi sappiamo che disegnare/dipingere è addirittura terapeutico. Dedicandosi a questo tipo di attività il bambino si diverte, allena la manualità e la coordinazione oculo-manuale, esercita fantasia e creatività, esprime se stesso e le sue emozioni. C’è tutto un mondo dietro a quei primi scarabocchi
! Le attività proposte spaziano dal disegno, al dipinto, al collage, ai timbri, per offrire al bambino stimoli sempre nuovi e perché ognuno possa trovare la sua formula artistica preferita.
Giocare con le parole
La voce del genitore ha un effetto potente, benefico. Ancor prima di nascere il bambino riconosce e ama la voce della madre. Dopo la nascita, la voce dei genitori rassicura, calma, fa sentire amati. Sono le parole dei genitori che spiegano il mondo al bambino, gli presentano la realtà, la rendono comprensibile e amica. E dalle parole di mamma e papà nascono le parole del bambino. Giocare con le parole vuol dire cantare e recitare filastrocche finché il bimbo è piccino, ma con la crescita le possibilità di gioco si arricchiscono e diventano uno stimolo prezioso per allenare la mente, ampliare il vocabolario e la capacità espressiva del bambino. In questa sezione troverete tante idee per intrattenervi con le parole: giochi a due voci, che vedono il bambino partecipe e coinvolto, impegnato a risolvere indovinelli e quesiti e a inventarne di nuovi, e soprattutto a raccontare se stesso e il mondo. Perché le parole sono la chiave per interpretare la realtà, ma anche per dare voce a emozioni e desideri.
Giocare con le storie
Le storie, le fiabe, i racconti si prestano per creare dei giochi bellissimi e trascorrere ore piacevoli stimolando creatività e immaginazione. Si tratta di un passatempo adatto per ogni occasione, un valido alleato per un pomeriggio di pioggia, quando il bimbo è malato ed è meglio evitare giochi scatenati, in auto se il tragitto da affrontare è lungo, nella sala d’attesa del dottore o aspettando il proprio turno in qualche ufficio.
Raccontare o inventare insieme una storia, oltre a essere divertente, è un modo per conoscersi meglio: dando voce alla fantasia, possono emergere pensieri, paure, emozioni del momento. Questa sezione comprende diversi spunti per giocare con le storie e anche per metterle in scena
con l’aiuto di vari modelli di burattini fai da te.
Giocando si impara
Questa sezione è dedicata alle attività pensate per sviluppare nuove abilità e conoscenze. Si comincia con le forme, i colori, le parti del corpo. Il bimbo cresce e si cimenta con sfide più impegnative come annodare, chiudere e aprire, allacciarsi le stringhe. E ancora, dopo il terzo compleanno, il genitore può insegnare al bambino – attraverso il gioco – a cucire, lavorare a maglia, confezionare un abitino per la bambola, un astuccio, una borsa. Infine per i più grandicelli vengono proposti giochi e attività che favoriscono l’apprendimento di numeri e lettere.
Un viaggio alla scoperta di abilità preziose, apprese sotto forma di gioco divertente.
Emozioni in gioco
Negli ultimi decenni ci si è concentrati molto sullo sviluppo cognitivo del bambino. Ai genitori sono state offerte tante indicazioni per garantire ai loro piccoli stimoli sempre adeguati per favorire la maturazione intellettiva. Purtroppo però è stato trascurato un aspetto altrettanto importante dello sviluppo: quello emotivo. Tanto che oggi si sente spesso parlare di analfabetismo affettivo, e si sottolineano le difficoltà incontrate da giovani e adulti nell’esprimere o anche solo comprendere le emozioni, proprie e altrui. Ma noi siamo fatti di emozioni. La capacità di accogliere e gestire sensazioni e stati d’animo è determinante per il nostro benessere psico-fisico. Ecco perché in questo libro ci sono diverse proposte per aiutare il bambino a prendere confidenza con questa parte importante (fondamentale!) della realtà. Grazie all’aiuto dei genitori, i bambini possono muovere i loro primi passi nel mondo delle emozioni, un mondo tanto ricco, complesso e delicato, con più sicurezza e serenità.
Quando un gioco ti aiuta
Tutti i giochi aiutano il bambino, perché giocando il bimbo impara cose nuove (sulla realtà o su se stesso), esercita la fantasia, mette alla prova e allena le sue competenze psico-fisiche. In questa sezione però troverete delle attività mirate
pensate proprio per aiutare il bambino a superare qualche difficoltà o paura specifica (come la paura del pediatra o il rifiuto del vasino) e per aiutare il genitore a gestire situazioni particolari quali viaggi, uscite al ristorante, pomeriggi di pioggia e giorni di malattia. Un gioco può essere d’aiuto anche per superare un periodo difficile, in cui il nervosismo o la stanchezza rischiano di guastare le giornate di grandi e piccini.
Giochi di movimento
Per crescere sani, per svilupparsi in modo armonico, i bambini hanno bisogno di muoversi. I piccoli non sono fatti per uno stile di vita sedentario. Muoversi liberamente nei primi anni dell’infanzia è condizione indispensabile anche per la maturazione del pensiero, come ha evidenziato Maria Montessori: La realtà si coglie per mezzo del movimento. Le idee più astratte come quelle dello spazio e del tempo, sono concepite attraverso il movimento
³.
Questa sezione comprende attività e giochi di movimento che non richiedono spazi particolari, ma possono essere fatti in salotto o in cameretta. Salti, percorsi a ostacoli, capriole… mettete in sicurezza l’ambiente e poi lasciate che il bambino faccia esperienza del suo corpo e delle sue potenzialità. Il vostro incoraggiamento sarà fondamentale ai fini della sua riuscita. Muovendosi il bambino incanala e sfoga le energie, si mette alla prova, entra in relazione con l’ambiente circostante e trova il suo posto nel mondo.
Giocare all’aria aperta
Troppo tempo al chiuso. Questa la diagnosi degli esperti quando si parla delle giornate dei nostri bambini. Divisi tra casa, scuola, corsi sportivi e attività extrascolastiche i piccoli non hanno più il tempo di stare all’aria aperta. Eppure si tratta di una vera e propria necessità. Tanto che oggi si parla di disturbo da deficit di natura
(definizione coniata da Richard Louv, presidente di Children&Nature Network⁴, un’organizzazione statunitense che si occupa di migliorare la relazione dei bambini con la natura) per sottolineare che il contatto con l’ambiente naturale è indispensabile per uno sviluppo sano a livello fisico, ma anche emotivo. All’aria aperta il bambino conosce il mondo e conosce se stesso, le sue potenzialità, i suoi limiti. Si mette alla prova e supera le sue paure. A tutto vantaggio della sua autonomia e della sua fiducia in se stesso.
In questa sezione ci sono giochi da svolgere all’aperto, in cortile, in giardino, al parco. Viene dato spazio anche all’orto e alla coltivazione di piante (in balcone o in appartamento per chi non ha un giardino), un’attività che favorisce il benessere del bambino – già da qualche anno si parla di terapia orticulturale! – e gli permette di scoprire i segreti della natura, divertendosi.
Giochiamo con il Natale
I bambini amano il Natale. La maggior parte dei piccoli è catturata dalla magia dell’atmosfera natalizia, dalla bellezza di luci, canti, decorazioni. E così, ecco una selezione di giochi e attività per prepararsi insieme all’arrivo del Natale. Qui troverete filastrocche e canti natalizi, e le indicazioni per realizzare calendari dell’avvento, porte delle fate, ghirlande e tante idee divertenti e a misura di bambino per rendere ancor più speciale questo periodo dell’anno.
Giocare in compagnia
Intorno al terzo compleanno il bambino scopre il piacere del gioco collettivo. Già in precedenza era incuriosito dai coetanei, ma la capacità di condividere e collaborare matura gradualmente in questo periodo. Giocare in compagnia è una necessità e un’opportunità preziosa. È giocando che i bambini imparano a confrontarsi, proporre la propria idea e ascoltare quella degli altri, raggiungere dei compromessi, mediare tra diversi desideri. A volte si litiga, ma anche questa situazione è molto utile per la maturazione del bambino, perché per tornare a giocare insieme si deve necessariamente individuare una soluzione, e così si impara a fare pace. Il gioco collettivo rappresenta dunque una palestra di relazioni umane molto utile per il futuro, dato che gli ingredienti della vita sociale in età adulta sono i medesimi: collaborazione, condivisione, piacere di stare insieme, conflitti e mediazione.
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² Marcello Bernardi, Il nuovo bambino, Fabbri, Milano 2001, p. 377.
³ Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia, Garzanti, Milano 1992, p. 129.
⁴ In Italia il progetto è portato avanti dall’associazione culturale Bambini e Natura
che promuove riflessioni e scambi sulla relazione tra uomo (bambini e ragazzi in particolare) e natura nei contesti famigliari ed educativi/scolastici.
Istruzioni per l’uso
Le età sono indicative. La suddivisione dei giochi per fasce d’età si basa sulle competenze che in genere vengono acquisite nelle varie tappe della crescita. Si tratta però di una divisione da intendersi come indicativa, poiché i progressi fisici e cognitivi non seguono rigide tabelle uguali per tutti. Ogni bambino⁵ è unico e speciale: c’è chi inizia a camminare a undici mesi e chi a quattordici, chi si cimenta presto con le prime parole, chi fino al secondo compleanno ha un vocabolario assai ridotto. Voi che conoscete meglio di chiunque altro il vostro bimbo potrete selezionare le attività che meglio rispondono ai suoi bisogni e interessi in un determinato periodo.
Ogni gioco ha il suo momento. Osservate sempre il vostro bambino e lasciatevi guidare dalle sue reazioni: può capitare che un gioco in un preciso momento non lo entusiasmi o non gli riesca, ma che diventi il suo preferito se riproposto dopo qualche tempo.
I giochi non scadono. Ci sono alcune attività specifiche per un determinato periodo, ma nella maggior parte dei casi la validità
dei giochi si estende oltre la fascia di età indicata. Un gioco scoperto a due anni può essere ancora amato a tre o a quattro, quando il bambino, grazie alle sue nuove abilità e competenze, tornerà a sperimentarlo in modo più ricco e complesso.
Un po’ di noia non fa male. Spesso pensiamo alla noia come a qualcosa di negativo, da evitare. In realtà c’è bisogno di tempi vuoti per rielaborare esperienze e pensieri e per inventare cose nuove. Da un momento di noia, in cui il bambino si lamenta di non sapere cosa fare
, possono nascere idee entusiasmanti.
Una presenza discreta e incoraggiante. Quando il bambino si cimenta con un’attività nuova, il ruolo del genitore dovrebbe essere più che altro propositivo e di supporto. Una volta spiegato al bambino come