Il libro del principe e della principessa: La Bella Addormentata e la riscoperta dei simboli degli archetipi

Di Carlo Scirocchi

Questo libro nasce da un antico struggimento, una antica nostalgia; da un trasalimento come quello che si prova per un amore perduto improvvisamente rinverdito dall’inaspettata scoperta, nel fondo di un cassetto, di una lettera d’amore dimenticata.
Un trasalimento che genera coscienza e misura del materialismo profondo in cui conduciamo la nostra vita, dimentichi della magia principesca che ci appartiene per diritto di origine e che i racconti di fiabe, lungi da essere solo testi per bambini, tentano di salvaguardare e di tramandare.
Ecco, spero che questo libro, che rappresenta sostanzialmente una testimonianza umana, possa risvegliare in tutti voi la mia stessa nostalgia.

• Lingua: Italiano
• Editore: LIBRINMENTE
• Data di uscita: 30 lug 2023
• ISBN: 9791259610843

Anteprima del libro

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Librinmente

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00053 Civitavecchia (Roma)

Telefono 0766.562606

ISBN-13: 979 – 12 – 5961 – 084 - 3

Stampato in Italia - Prima edizione

http://www.librinmente.it

dedica

A coloro che credono nella Sapienza delle Fiabe

"Ovunque tu sia, qualunque sia la tua condizione,

cerca sempre di essere un amante"

Rumi

Premessa

Le fiabe di tutti i tempi e di tutte le latitudini abbondano di belle ed edificanti storie di castelli e di Principi e Principesse.

Evidentemente tali immagini fiabesche appartengono ad un archetipo condiviso da tutta l’umanità e mi sono chiesto se si tratti piuttosto di immagini simboliche che di mera fantasia. La mia opinione è che si tratta realmente di simboli condivisi dall’immaginario collettivo e siccome sono stato sempre attratto dal significato dei simboli ecco che mi sono deciso a scrivere questo libro. Però non è mia intenzione scrivere un trattato di antropologia culturale o fare ricerche letterarie comparate. Sarebbe fare di un tema che reputo molto interessante ed evocativo un inutile e tedioso esercizio intellettuale.

La mia cifra abituale di scrittura affonda sempre le sue radici e la sua ragion d’essere nella mia propria esperienza umana, dove per esperienza intendo anche e soprattutto quella interiore.

Il mio personale convincimento è che stiamo in questo mondo per uno scopo che si potrebbe sintetizzare con la frase: apprendere ad Amare. Si possono dare tante altre definizioni ma credo che questa le includa tutte.

Se qualcuno pensa che in questa nostra era, moderna e tecnologica, non ci sia più spazio per le fiabe di Principi incantati e belle Principesse, per storie di incantesimi e sortilegi, allora ha sbagliato libro. Naturalmente bisognerebbe in via preliminare essere d’accordo su cosa si intenda per incantesimi e sortilegi. Bene, credo che tale discussione occuperebbe le pagine di un altro libro e francamente mi sembra a dir poco esagerato scrivere un libro per comunicare cosa si voglia scrivere sul libro seguente. Molto meglio lasciare che le prossime pagine, che avrete la pazienza di leggere, spieghino da sole la ragione, il senso e la necessità di questo mio lavoro. E questo è tutto.

Una possibile definizione

L’esistenza di un Principe e di un Principessa, meglio se incantati, presuppone l’esistenza di un Re e un reame. La fantasia corrente colloca tale reame in un lontano Oriente, probabilmente a causa di una ricca letteratura che racconta storie di tappeti volanti, di Maghi e Geni, di viaggi per mari e per deserti, di marinai e tesori nascosti.

Per la mia generazione cresciuta su banchi di scuola rigorosamente di legno tarlato, grembiuli blu, bianchi o neri, a seconda dei generi e delle scuole, colletti inamidati o di celluloide, macchie di inchiostro su tutti i quaderni, e non solo, a causa dei pennini dispettosi, le storie fantastiche cominciano nel Mediterraneo, sulle orme di Omero e dei suoi Eroi, dove certamente non mancano reami incantati, mostri, maghi e magie. Il Principe e la Principessa sono naturalmente bellissimi, meta sognata di schiere, rispettivamente, di ragazze e ragazzi, sono oggetto di raffinata educazione e vivono attorniati da saggi, poeti e precettori, immersi in una atmosfera di bellezza. Già, la bellezza.

Qualcuno ha detto che la bellezza salverà il mondo. A giudicare dallo stato in cui versano tante città di questo pianeta, sporche, caotiche, violente, c’è molto da dubitare che i poveri abitanti abbiano tempo per dedicarsi alla bellezza in tutte le sue forme, ammesso che abbiano conservato un barlume del concetto di bellezza. E, certamente, senza bellezza non c’è cultura o poesia ma solo consumistica sopravvivenza. Però il fatto che i nostri Principi e Principesse vengano sempre rappresentati secondo canoni di gentilezza, bellezza, soavità e raffinatezza mi porta a pensare che nel cuore di molta umanità, se non di tutta, viva un seppur confuso desiderio di armonia, alberghi un sentimento di qualità di vita umana ben lontano dalla realtà ma presente nei desideri e aspirazioni più intime.

Ecco allora emergere una possibile definizione. Cosa sono in realtà il Principe e la Principessa incantati? Solo personaggi di fiabe per far addormentare i bambini? A parte che i bambini ormai si addormentano davanti alla consolle dei videogiochi, sembra evidente che se le storie di tali personaggi ancora circolano per il mondo in varie forme, incluse quelle cinematografiche ancorché sotto forma di storie fantascientifiche, devono rappresentare qualcosa di molto radicato nel cuore umano. Essi sono la rappresentazione del più profondo sogno di armonia e amore del genere umano.

In molti luoghi della terra le condizioni