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Giochi per l'estate da fare con il tuo bambino
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Giochi per l'estate da fare con il tuo bambino
E-book406 pagine3 ore

Giochi per l'estate da fare con il tuo bambino

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Info su questo ebook

150 idee creative e originali per divertirti insieme ai tuoi figli

Durante le vacanze estive ab­biamo più tempo da trascor­rere insieme ai nostri figli. Ma come sfruttare al meglio questi momenti preziosi per trasformare ogni attività in un’occasione di svi­luppo che sia divertente e anche educativa?
Questo libro è un alleato indispen­sabile per genitori in vacanza: pro­pone centocinquanta giochi, idee e soluzioni creative per godersi dei momenti di svago nei diversi am­bienti naturali. Mare, montagna o città: ogni occasione è buona per coinvolgere genitori e bambini in attività che migliorano la qualità del tempo trascorso insieme.
Con un metodo semplice ed effica­ce imparerete a progettare e realiz­zare giochi sempre nuovi, preziosi strumenti per lo sviluppo di capacità motorie, cognitive e sensoriali dei bambini.
A ogni gioco è dedicata una scheda di facile consultazione, che indica gli obiettivi ludici, l’età consigliata, il ma­teriale necessario e le regole.

Tante attività per bambini da 4 a 12 anni da svolgere durante le vacanze estive al mare, in città o in montagna
Giochi di creatività, musicali, di movimento, cacce al tesoro da fare insieme, all’aperto o al chiuso

Giochi al mare 
• in acqua • sotto l’ombrellone • sulla sabbia • sui ciottoli
Giochi all’aria aperta
• in città • in fattoria • nel parco
Giochi in luoghi chiusi
• al ristorante • in casa
Giochi in montagna
• durante una passeggiata • nel bosco • sulla neve • vicino a un lago
Giochi in viaggio
• in auto • in treno o in aereo • in nave
Animatamente
è un progetto nato da un gruppo di animatori di Roma, persone che hanno dedicato gran par­te della loro vita all’animazione, all’e­ducazione e alla formazione umana e spirituale di bambini e adolescenti. Nel 2019, circa un milione di utenti ha vi­sitato il sito web, dimostrando grande interesse allo stile dell’intrattenimen­to e ai contenuti proposti.
Claudia Camponovo fa parte del team redazionale per il progetto Anima­tamente. Si è dedicata per vent’anni all’animazione con bambini e adole­scenti. Essere mamma le ha consentito di vivere in modo nuovo l’animazione, miscelandola con la sua passione per i viaggi, la natura, l’arte, lo sport e il fai da te. Dalla forza di questo insieme di esperienze, lavoro e inclinazioni è nato questo libro.
LinguaItaliano
Data di uscita28 mag 2020
ISBN9788822743992
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    Anteprima del libro

    Giochi per l'estate da fare con il tuo bambino - Animatamente

    499

    Illustrazioni: © Simone Camponovo

    Prima edizione ebook: giugno 2020

    © 2020 Newton Compton editori s.r.l., Roma

    ISBN 978-88-227-4399-2

    www.newtoncompton.com

    Edizione elettronica realizzata da Pachi Guarini per The Bookmakers Studio editoriale, Roma

    Animatamente

    Giochi per l’estate

    da fare con il tuo bambino

    150 idee creative e originali

    per divertirti insieme ai tuoi figli

    Newton Compton editori

    Indice

    Introduzione

    giochi al mare

    Giochi in acqua

    Giochi sotto l’ombrellone

    Giochi sulla sabbia

    Giochi sui ciottoli

    Giochi classici

    giochi all’aria aperta

    In città

    In fattoria e in campagna

    Nel parco

    giochi in luoghi chiusi

    Al ristorante

    In casa

    In casa: giochi e organizzazione per una festa di compleanno

    giochi in montagna

    Durante una passeggiata

    Nel bosco

    Sulla neve

    Vicino a un lago

    giochi in viaggio

    In auto

    In treno o in aereo

    In nave

    caccia al tesoro

    Consigli utili per l’organizzazione

    Caccia al tesoro al mare

    Caccia al tesoro in casa

    Caccia al tesoro in montagna

    per approfondire: consigli pratici per inventare e guidare il gioco

    Le dinamiche di gioco

    Altri elementi per un gioco di successo

    Conclusioni

    Introduzione

    Giocare è relazione. Questa semplice affermazione svela e risolve la complessità che si nasconde dietro alla parola gioco. Giochiamo da quando siamo neonati, da bambini, da ragazzi, da adulti e da anziani. Il gioco è un filo continuo che lega ogni fase della nostra vita, e la parola chiave di ogni azione e dinamica di gioco è la relazione. Il fascino, il gusto e il divertimento del gioco si sviluppano e si amplificano tanto più il gioco stesso ci mette in relazione con gli altri e a volte con noi stessi. In questa prospettiva e con questa chiave di lettura, il presente libro fornisce, a genitori ed educatori, strumenti utili per diventare animatori del gioco. Il gioco non si improvvisa, richiede preparazione e qualche piccola competenza. In modo semplice e simpatico forniremo spunti e suggerimenti pensati in particolare per il periodo estivo, con la varietà dei suoi spazi e delle sue attività, nel clima disteso della vacanza e del tempo libero. Nelle pagine che seguono ci saranno anche proposte, idee per organizzare momenti di gioco e festa, utili in ogni momento dell’anno.

    Molto spesso incontriamo genitori che faticano a intrattenere i bambini in diversi momenti della giornata. In particolare in vacanza, il tempo insieme si dilata e non tutti riescono a vivere questo cambiamento temporale della relazione in modo sano, divertente e costruttivo. Il gioco organizzato è lo strumento migliore per vivere momenti di qualità, con un beneficio reciproco per il genitore e per il bambino.

    Il primo passo da fare è un piccolo cambio di mentalità.

    Troppo spesso i genitori si rifugiano nella proposta incondizionata di strumenti tecnologici (smartphone, tablet, videogiochi), sperando che questi prodotti li sostituiscano completamente nella gestione dei tempi di svago. La voracità con la quale i bambini si rivolgono a questi apparati digitali contribuisce ad alimentare queste soluzioni. Pur non volendo in alcun modo condannare la tecnologia e le opportunità che offre in termini d’informazione, di creatività, di interattività e di superamento di barriere sociali e culturali, vogliamo semplicemente evidenziare come in questo caso venga meno quella che, come abbiamo premesso, è la dinamica principale del regno del gioco: la relazione. Se un bambino gioca con un tablet, non sta giocando con voi.

    Anche in altre situazioni, non condizionate dai dispositivi tecnologici, il genitore non si lascia coinvolgere completamente dalla relazione. Sono usuali frasi del tipo: «Gioca con gli amichetti», «Hai paletta e secchiello, fai una buca», «Vai a cercare sassi e conchiglie». Oppure, anche nei casi in cui il genitore è apparentemente coinvolto nel gioco, non è lui a guidarlo, la partecipazione è distratta e parziale. In questi casi il gioco tende al conflitto e alla noia, non ci sono stimoli e impulsi positivi. Il bambino mantiene l’attenzione solo per brevi momenti e anche il genitore stesso sperimenta una sensazione frustrante di fastidio, costrizione e fallimento.

    Concretizziamo quindi il primo consiglio: per organizzare una sessione di gioco con dei bambini dobbiamo prima di tutto lasciarci andare. Tutte le nostre energie devono essere focalizzate sulla dinamica di gioco e sulla relazione con il bambino. Dobbiamo guidare il gioco, stimolarlo, essere attivi e creativi. Dobbiamo fornire indicazioni, alternative, parlare, ridere e lasciarci coinvolgere fisicamente.

    L’effetto di questo atteggiamento è decisamente premiante. Il gioco diventa relazione autentica, si attivano elementi sani ed educativi di competizione e confronto. I genitori possono divertirsi tanto quanto i bambini; la mente è libera e giocare insieme contribuisce al rilassamento psico-fisico dell’individuo migliorando la qualità del rapporto tra genitore e figlio, in termini di fiducia e stima reciproca.

    Giocare insieme, con l’atteggiamento precedentemente descritto, è uno degli strumenti pedagogici più efficaci che un adulto possa utilizzare nei confronti di un bambino, oltre a rappresentare un’esperienza positiva, intima e profonda da un punto di vista umano.

    Chiarito questo concetto, passiamo all’azione.

    Come in tanti ambiti della nostra vita, anche in questo si può imparare. Per animare un gioco ci si può dotare di tecniche, strumenti e conoscenze che possono renderne veloce, efficace e divertente l’organizzazione e la proposta.

    Anche se in questo libro troverete tantissimi giochi da utilizzare in diversi contesti, completi di obiettivi, dettagliate descrizioni dello svolgimento e tutto il materiale necessario, scopriamo insieme le sette regole d’oro che è fondamentale conoscere e fare proprie, per animare i giochi raccolti qui, ma anche per inventarne altri originali, personalizzati, con diversi obiettivi educativi.

    Eccole di seguito, in ordine d’importanza.

    Obiettivo

    Ogni gioco deve avere un obiettivo chiaro,

    esplicito, misurabile e raggiungibile.

    Descrivete, presentate e chiarite, in caso di dubbi, l’obiettivo all’inizio di ogni gioco. Nella testa del bambino inizierà a materializzarsi un compito, una missione. L’obiettivo rappresenta qualcosa da raggiungere, e il fatto stesso di riuscire nella conquista della meta che ci si è prefissi costituisce un importantissimo elemento di crescita personale in termini di autostima e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. L’obiettivo può avere anche un secondo compito, che è quello di rendere emozionante qualcosa che potrebbe non esserlo. Vi faccio un piccolo esempio. Supponiamo di trovarci in spiaggia e di voler proporre a un bambino di giocare insieme, di costruire una buca nella sabbia. Confrontiamo le seguenti due frasi:

    - «Che ne dici? Vuoi fare una buca?».

    - «Dài! Giochiamo insieme! Facciamo la buca più grande di tutta la spiaggia. Dovrà essere la più profonda mai scavata. Dovrai riuscire a entrarci dentro!».

    È evidente come, in una identica condizione ambientale, con gli stessi oggetti a disposizione, la seconda proposta, per il solo fatto di aver definito un obiettivo originale, sfidante ma comunque raggiungibile, può rendere quella che è una comunissima attività in spiaggia un gioco avvincente e divertente. Nella seconda proposta, ci sono anche altri elementi che la rendono più efficace. La forma è esortativa, si parla subito di gioco, e il termine insieme garantisce sicurezza e partecipazione già in fase di proposizione.

    Tempo

    Ogni gioco deve avere un inizio e una fine,

    deve sostanzialmente essere inserito

    in una specifica cornice temporale.

    Il tempo è un altro elemento fondamentale. Analizziamo meglio in che termini. Il primo aspetto riguarda la durata complessiva del gioco. Non dovrete mai lasciare che, rispetto all’obiettivo assegnato, il tempo si dilati eccessivamente, tanto da non rendere più raggiungibile l’obiettivo stesso. Rispetto alla dinamica di gioco e all’obiettivo prestabilito valutate sempre attentamente l’elemento tempo e rendetelo coerente e compatibile con essi.

    Ritornando al precedente esempio della buca nella sabbia, sarebbe inutile proporre un gioco con un obiettivo di quel tipo se mancassero quindici minuti al pranzo o se rispetto al tipo di sabbia, all’età del bambino e agli strumenti a disposizione, non si riuscisse in un tempo ragionevole a completare la buca.

    Il tempo riveste importanza anche per un altro aspetto. Se una fase di gioco tende a rallentarsi, per diversi motivi, è sempre opportuno mantenere un ritmo costante e quindi incitare a delle accelerazioni. In altri casi può essere utile invece fare delle piccole frenate, per contenere delle eccessive esuberanze che possono scavalcare o danneggiare delle fasi importanti del gioco.

    Giocabilità

    Un gioco deve essere alla portata delle

    capacità fisiche, intellettuali e cognitive

    di un bambino.

    In questo caso parliamo di giocabilità, intesa come la capacità dell’individuo di affrontare tutte le fasi del gioco e raggiungere potenzialmente l’obiettivo. Anche se un bambino può non conseguire lo scopo finale, ad esempio perché in una modalità a sfida è l’altro concorrente a raggiungerlo, è importante che sia sempre nelle condizioni di partecipare attivamente e con soddisfazione a ogni fase o momento di gioco. Il superamento dei propri limiti deve avvenire gradualmente e devono essere evitate situazioni frustranti nelle quali il bambino sente di non essere in grado di competere o semplicemente di giocare e divertirsi.

    Incitamento

    Ogni fase di gioco va accompagnata con

    incitamenti e frasi motivazionali.

    È molto importante che, durante il gioco, il genitore o l’animatore siano pronti a stimolare il bambino verso il raggiungimento dell’obiettivo. Anche in una sfida, il commentare gli avanzamenti e i progressi stimola i due giocatori ad accelerare le azioni competitive. I concorrenti si sentono misurati, al centro dell’attenzione e la competizione diventa divertente ed entusiasmante. Anche in un gioco genitore-figlio, la componente verbale d’incitamento e l’esultanza per piccoli traguardi intermedi favoriscono moltissimo la riuscita del gioco.

    Nell’esempio della buca con la sabbia: «Forza, non molliamo proprio ora… stiamo facendo la buca perfetta», «I pirati vogliono colpirci dal mare, difendiamo la nostra buca, dài continuiamo a scavare», «È già molto profonda, non manca molto, stiamo facendo un ottimo lavoro».

    Scenario

    Ogni gioco richiede una storia e uno scenario nel quale ambientarlo.

    Non pensate di dover diventare scrittori o inventare mondi fantastici e sconosciuti. Sono generalmente sufficienti pochi elementi per attivare la poliedrica fantasia dei bambini.

    Alcuni trucchi consistono nell’assegnare un nome al luogo dove si svolge il gioco o ai partecipanti stessi:

    - «Siamo nella Foresta Nera e voi siete i tre esploratori: Indiana, Nemo e Paracadute».

    Si può inventare un personaggio buono o cattivo per il quale svolgere un compito o raggiungere un obiettivo:

    - «La Regina dei Boschi vi chiede di raccogliere per lei le ghiande sacre e portarle alla montagna incantata».

    Chiaramente lo scenario è molto più adatto e sicuramente più funzionale a giochi per bambini in un’età compresa tra i 4 e i 10 anni.

    Premio

    Ogni bel gioco deve avere un bel premio.

    Opzionale ma gradito, il premio può rappresentare un ulteriore elemento motivazionale e funzionale alla buona riuscita del gioco.

    Il premio può essere noto a priori o segreto, per aggiungere anche un po’ di effetto sorpresa alla fase finale. Si possono premiare tutti i giocatori o solo i vincitori in funzione del raggiungimento dell’obiettivo. Soprattutto nei casi di grandi giochi a squadre la dinamica premiante ha un valore più rilevante.

    Anche nel caso di giochi genitore-figlio piccolo premi come penne colorate, figurine, modellini o altro possono stimolare ulteriormente il bambino e renderlo più attivo e soddisfatto in tutta la sessione di gioco.

    Ultima regola

    Non si finisce mai d’imparare e s’impara giocando.

    Siamo arrivati alla conclusione di questa breve introduzione e siamo pronti a scoprire le nostre idee per giocare nei diversi ambienti che il periodo di vacanza estivo ci mette a disposizione.

    Buon divertimento!

    Giochi al mare

    immagine

    Il mare è la meta estiva per eccellenza. L’ambiente marino è molto particolare e stimolante da un punto di vista ludico. Sia la spiaggia che il mare sono degli strumenti di gioco naturali ed efficaci. Gli spazi sono ampi e il bambino si sente molto libero nei movimenti. In questo capitolo vi illustreremo giochi divertenti e facili da mettere in pratica che sfruttano queste e altre caratteristiche, per affiancare, ai classici giochi da spiaggia (frisbee, racchettoni, bocce, aquilone, pallone), delle nuove dinamiche di gioco, stimolanti e creative, introducendo altri elementi educativi e andando a coprire alcune lacune dei giochi tradizionali, ad esempio nei momenti di pausa sotto l’ombrellone. Non dimenticate di portare con voi un set composto da paletta, secchiello, bicchierini e formine perché offrono infinite possibilità di utilizzo.

    Giochi in acqua

    Quando siamo in spiaggia quello che sicuramente attira l’attenzione di tutti è quell’enorme massa d’acqua in movimento. Per alcuni bambini è come una calamita e farebbero il bagno per ore, mentre altri preferiscono starne lontani e non si convincono nemmeno a mettere in acqua un dito del piede. I giochi che seguono hanno come elemento comune l’acqua, quasi proibita nel gioco in città e in casa, quindi stimolante evasione estiva. Per chi, tra i bambini, non la ama in modo particolare, alcuni di questi giochi possono avere la funzione di favorire una progressiva familiarizzazione con questo elemento.

    Il bucato in mare

    Obiettivi educativi: stimolare la coordinazione motoria, favorire il rapporto con l’acqua

    Materiale: una t-shirt o un copricostume per ogni partecipante, uno o più secchielli

    Età: 6-12 anni

    Svolgimento e regole

    Ogni giocatore ha un secchiello vuoto e indossa una t-shirt o un copricostume (che si possa bagnare). I giocatori si posizionano a una certa distanza dal mare, scegliete voi in funzione dell’età dei bambini. Quando viene dato il Via!, ciascuno si immerge in mare per inzuppare bene la propria maglia e corre verso il proprio secchio. Qui, deve sfilarsi la t-shirt e strizzarla per raccogliere la maggiore quantità d’acqua possibile. Potete anche aggiungere altri elementi da indossare: un cappellino, un pareo come mantello, un pantaloncino. Il gioco può essere realizzato anche con delle mini-squadre composte da due o tre bambini.

    Lo scopo del gioco è riempire il più possibile i secchielli in un tempo stabilito. È sempre opportuno fare più manche, ad esempio da due minuti, eventualmente ruotando i giocatori delle squadre per rendere più equilibrata possibile la competizione. Se non si vogliono utilizzare gli indumenti, questo gioco può essere realizzato anche con delle spugne.

    immagine

    Staffetta mare matto

    Obiettivi educativi: favorire il movimento, stimolare agilità e velocità

    Materiale: ciabatte, cappello, braccioli, sassi, paletta, secchiello, un salvagente gonfiabile

    Età: 5-10 anni

    Svolgimento e regole

    Questo è un gioco che si può svolgere in compagnia organizzando due squadre, in coppia facendo una sfida a due, oppure da soli con lo scopo di battere il tempo.

    La prima cosa da fare è segnare un punto di partenza e uno di arrivo, così da definire il percorso che il giocatore deve compiere. Sulla linea di arrivo bisogna sistemare tutta un serie di oggetti che si possono facilmente reperire in spiaggia: ciabatte, cappello, un sasso, un secchiello pieno d’acqua, un salvagente, ecc. Nella modalità a squadre è necessario tracciare due percorsi e posizionare due gruppi di oggetti cosicché gli avversari possano sfidarsi in parallelo.

    Al Via!, il giocatore pronto sulla linea di partenza dovrà correre fino alla linea di arrivo e prendere un oggetto a sua scelta con il quale dovrà tornare indietro, facendo attenzione che ciascun oggetto sia indossato o portato in un determinato modo:

    • le ciabatte devono essere calzate ai piedi, invertendo la destra con la sinistra; 

    • il secchiello colmo d’acqua si deve portare sulla testa (tenuto tra le mani);

    • il salvagente deve essere indossato, quindi intorno alla vita;

    • la paletta o il rastrello, tenuti stretti tra i gomiti;

    • il cappello, poggiato sulla schiena (quindi si deve correre con il busto piegato in avanti, per non farlo cadere);

    • un sasso tondo, tenuto sul dorso della mano aperta;

    • i braccioli, infilati alle caviglie.

    Ovviamente si possono aggiungere altri oggetti alla lista proposta, oppure inventare metodi altrettanto bizzarri con i quali portarli alla linea di partenza, anche in relazione all’età dei bambini che partecipano.

    Nella modalità a squadre, il bambino che torna all’arrivo con il suo oggetto dà il Via! al suo compagno battendogli la mano, quindi il secondo giocatore può partire per compiere la missione portando un altro oggetto. 

    Vince chi porta tutti gli oggetti alla linea di partenza nel minor tempo. Chi non rispetta le modalità di riporto, prende una penalità. Se volete rendere il gioco ancora più avvincente, potete inserire nel percorso anche degli ostacoli da scavalcare o da aggirare.

    immagine

    Cappello spugna

    Obiettivi educativi: favorire il rapporto con l’acqua, la coordinazione motoria e l’equilibrio

    Materiale: spugna, un secchiello pieno d’acqua, un secchiello vuoto

    Età: 5-12 anni

    Svolgimento e regole

    Anche in questa attività è possibile giocare da soli, in coppia o a squadre. In quest’ultimo caso, si dispongono i giocatori su due file dove il primo ha il compito di riempire una spugna con l’acqua presa in un secchiello e, come se fosse un cappello, la poggia sulla testa del compagno che ha davanti, il quale a sua volta la sposta sulla testa del compagno che segue, fino ad arrivare all’ultimo della fila che, dopo aver ricevuto il cappello spugna sulla testa, lo strizza in un secchiello vuoto posto accanto a lui. Quando la spugna sarà vuota, il giocatore che l’ha strizzata dovrà lanciarla al primo, che potrà nuovamente riempirla e iniziare il secondo giro del cappello spugna

    Se non ci sono abbastanza bambini per fare due squadre, il gioco può essere

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