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Il metodo danese per giocare con tuo figlio in modo sano e intelligente
Il metodo danese per giocare con tuo figlio in modo sano e intelligente
Il metodo danese per giocare con tuo figlio in modo sano e intelligente
E-book217 pagine2 ore

Il metodo danese per giocare con tuo figlio in modo sano e intelligente

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Info su questo ebook

Autrice bestseller internazionale
Il caso editoriale degli ultimi anni

Il modello educativo della Danimarca sta rivoluzionando il modo di essere genitori. Il  segreto della felicità secondo la filosofia scandinava sembra essere racchiuso nel concetto di fællesskab, cioè di una comunità che fa le cose insieme. La famiglia è intesa come una squadra e per dare il meglio deve lavorare in sinergia: tutti sono coinvolti nelle attività domestiche, sin dalla prima età. In quest’ottica, il continuo confronto con i bambini è determinante per un sano sviluppo, per alimentare valori come il rispetto, l’empatia e il senso di responsabilità. Ma che cosa possiamo fare, concretamente, nella vita di tutti i giorni? Jessica Alexander e Camilla Semlov hanno raccolto decine di attività per giocare, interagire e impegnarsi nelle attività sia in casa che all’esterno insieme ai nostri figli. Si tratta di consigli che facilitano l’ascolto dei bambini, la relazione con questi e contribuiscono a formare individui indipendenti e con una solida autostima. Non solo regole da imparare, quindi, ma soprattutto suggerimenti su come trasformare un gioco in un’esperienza formativa o rendere le faccende domestiche un’occasione per divertirsi e trascorrere del tempo insieme. In un mondo in cui il confine tra lo spazio fisico e quello virtuale è sempre più fluido, è compito dei genitori farsi trovare preparati ad accompagnare i figli nella crescita, perché grazie al metodo danese la felicità è a portata di mano.

Dall’autrice del bestseller Il metodo danese per crescere bambini felici
Tradotta in 28 Paesi

«La ricetta per la felicità a scuola e in famiglia l’ha trovata Jessica Joelle Alexander, che insegna come fare a crescere ragazzi calmi e contenti.»
corriere.it

«Jessica Joelle Alexander ci apre le porte di scuole e abitazioni danesi. Senza mitizzare il modello del Paese più felice del mondo, ci invita, con esempi, confronti e suggerimenti, a percorrere una nuova strada per accompagnare i nostri figli e diventare grandi, e felici, insieme.»
Huffington post
Jessica Joelle Alexander
è una psicologa e giornalista da sempre appassionata di studi sulle differenze culturali. È spesso ospite di programmi televisivi e radiofonici sul tema dei figli e collabora con l’«Huffington Post», «The Copenaghen Post» e il «Local Denmark». Sposata con un danese, parla quattro lingue e da qualche tempo vive tra l’Italia e la Danimarca. Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni è diventato un bestseller internazionale tradotto in 28 Paesi e in Italia è stato per settimane nella classifica dei libri più venduti. Il nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia è diventato in breve tempo un altro bestseller.
Camilla Semlov Anderson
offre sostegno psicologico professionale alle famiglie in Danimarca da oltre 20 anni seguendo i principi alla base del metodo danese. È l’autrice di due libri molto amati ed è spesso invitata a intervenire in qualità di esperta da quotidiani, giornali e radio danesi. Camilla organizza incontri basati sui suoi libri e sui suoi molti anni di esperienza per affiancare le famiglie.
LinguaItaliano
Data di uscita14 set 2020
ISBN9788822750303
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    Anteprima del libro

    Il metodo danese per giocare con tuo figlio in modo sano e intelligente - Jessica Joelle Alexander

    482

    Traduzione di Milena Sanfilippo

    Immagini © Adobe Stock

    Prima edizione ebook: ottobre 2020

    © 2020 Newton Compton editori s.r.l., Roma

    ISBN 978-88-227-5030-3

    www.newtoncompton.com

    Edizione elettronica realizzata da Pachi Guarini per The Bookmakers Studio editoriale, Roma

    Jessica Joelle Alexander

    con Camilla Semlov Andersson

    Il metodo danese

    per giocare con tuo figlio

    in modo sano e intelligente

    Newton Compton editori

    Non chiedere ai tuoi figli

    di lottare per avere una vita straordinaria,

    Tale lotta può apparire ammirevole,

    ma è pura follia.

    Aiutali invece a trovare stupore e

    meraviglia in una vita normale.

    Mostra loro la gioia di gustare

    pomodori, mele e pere.

    Mostra loro come piangere

    quando gli animali e le persone muoiono.

    Mostra loro l’infinito piacere

    nel tocco di una mano.

    E fai in modo che per loro l’ordinario prenda vita.

    Lo straordinario verrà da sé.

    William Martin, The Parent’s Tao Te Ching: Ancient Advice for Modern Parents

    Indice

    Introduzione

    Cos’è il metodo danese per crescere i propri figli?

    parent (Genitore)

    Di cosa parla questo libro e come usarlo

    Approccio mentale

    attività quotidiane

    Fare la spesa

    Hygge e Fællesskab

    Cucinare

    Perché mangiare tutti insieme è così importante

    Mangiare

    Preparare dolci e biscotti e hygge

    Preparare dolci e biscotti

    routine

    L’importanza delle abitudini

    Vestirsi

    Uscire di casa

    Fare i compiti

    Preparare lo zaino

    Lavarsi i denti

    Andare a dormire

    faccende domestiche

    Perché i bambini dovrebbero aiutarci nelle faccende domestiche

    Pulire

    Mettere a posto la stanza

    Apparecchiare e sparecchiare la tavola

    Fare il bucato

    il gioco

    Perché giocare è così importante per essere felici

    Gioco e natura

    Giochi rischiosi

    Gioco fisico

    Giochi all’aperto

    Lavoretti creativi e artistici

    Gioco digitale

    Conclusione

    Bibliografia

    Ringraziamenti

    Introduzione

    –––––––––––––––––––– • ––––––––––––––––––––

    Cos’è il metodo danese per crescere i propri figli?

    Diversi anni fa, non ero proprio quella che si direbbe la persona più materna del mondo. A dire il vero, non ero neanche sicura di volere dei figli. Poi ho conosciuto mio marito, di nazionalità e cultura danesi, ho visitato la Danimarca per la prima volta e la mia prospettiva è cambiata totalmente. Lì i bambini sembravano tutti così sereni, felici, rispettosi e educati. Mi venne spontaneo dire, allora, a mio marito che se avessimo avuto dei figli con la certezza che sarebbero cresciuti secondo quel modello educativo ci avrei messo la firma subito!

    Anni dopo, mentre mi accingevo a diventare madre io stessa, ho letto tantissimi manuali per genitori nel tentativo di prepararmi al viaggio più spaventoso della mia vita. Ma dopo la nascita dei miei figli è successa una cosa buffa. Mi rivolgevo di continuo ai miei parenti e amici danesi in cerca di consigli, preferendo sempre i loro pareri, pur improvvisati, alle opinioni trovate sui libri che avevo letto. Alla fine, quei consigli sono diventati il mio unico punto di riferimento e ho smesso di affidarmi ai manuali. Ho seguito semplicemente la filosofia danese scoprendo quanto funzionasse ogni volta.

    Un giorno, mentre leggevo il giornale, ogni tanto alzavo lo sguardo per osservare mio marito intento a giocare con nostra figlia in maniera molto danese. Mi sentivo grata del fatto che avesse quel tipo di influenza nella sua vita, perché ero convinta che l’avrebbe aiutata a diventare una persona felice. Mi ricordo così bene quel momento di consapevolezza e gratitudine, perché pochi minuti dopo lessi un articolo dove si raccontava che la Danimarca era stata definita il paese più felice del mondo. E non era stata eletta paese più felice solo quell’anno, ma per oltre quarant’anni di seguito si era sempre piazzata sul gradino più alto del podio. Per me fu una rivelazione. Sono americana e il mio paese è ossessionato dalla felicità. L’argomento felicità è alla base di ogni discussione, sono stati pubblicati migliaia e migliaia di libri e vanno continuamente in onda programmi dedicati all’argomento. La ricerca della felicità viene menzionata persino nella nostra Dichiarazione d’Indipendenza. Ed ero approdata nel Paese che era stato insignito della medaglia d’oro in materia. Come mai non ne sapevamo di più?

    In quell’istante, mi venne un’illuminazione e mi convinsi che tra i motivi principali per cui i danesi erano così felici c’entrasse il modo in cui crescevano i propri figli. I bambini felici diventano degli adulti felici, un ciclo che si ripete di generazione in generazione. Lo avevo sperimentato in prima persona per anni, notando una notevole differenza dentro di me sia come persona sia come genitore.

    In quel momento ho capito che dovevo scrivere Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni. Ero convinta che se era riuscito ad aiutare me, una persona con un senso di maternità non esattamente spiccato, avrebbe potuto aiutare chiunque.

    Da allora ho scritto Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni e Il nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia, pubblicati in più di trenta Paesi. Tengo conferenze e workshop in tutto il mondo per aiutare genitori, scuole e aziende a mettere in pratica questi valori tanto semplici quanto incisivi sul benessere generale.

    Molti lettori dicono che questi libri non servono solo ai genitori ma anche a nonni, insegnanti, persone che lavorano con i bambini e persino a chi non è genitore. Il metodo danese è più una filosofia che un vero e proprio metodo. È un assetto mentale e un modo di pensare e di vedere noi stessi e i nostri bambini sotto una luce diversa. Sono certa che se molti di noi riuscissero a fare propri anche solo un paio di concetti, migliorerebbe la qualità delle nostre relazioni. Di seguito un riepilogo dei fondamenti del metodo danese, sotto l’acronimo parent.

    parent (Genitore)

    Play (Gioco)

    In Danimarca, il gioco viene considerato una teoria educativa sin dal 1871. Viene visto come l’attività più importante in cui un bambino può impegnarsi. Tutti i bambini hanno un bisogno innato di giocare. È in questo modo che imparano naturalmente, si rilassano e apprendono a dare una scansione temporale alle giornate. In molte nazioni abbiamo eliminato il gioco sia a scuola che a casa, rimpiazzandolo con attività più impegnative, per di più guidate dagli adulti. In diversi paesi, si è anche assistito a un aumento dell’ansia e della depressione nel mondo dell’infanzia e secondo alcuni studi scientifici le cose potrebbero essere correlate. Il gioco insegna alcune tra le più importanti strategie che adottiamo come esseri umani. Empatia, capacità di negoziazione, pensiero critico, creatività, meccanismi di gestione dello stress, autocontrollo e resilienza, tra gli altri. Inoltre, secondo una ricerca globale su larga scala, le famiglie che giocano insieme sono più felici su tutti i livelli. Concedendo ai bambini più tempo per il gioco non strutturato, li aiutiamo a ridurre lo stress, creiamo una maggiore sintonia e promuoviamo il benessere generale. Il segreto è credere nel potere straordinario del gioco e liberarsi dalla convinzione che i bambini debbano provare agli adulti che stanno imparando qualcosa.

    Authenticity (Autenticità)

    I danesi sono molto onesti con i loro figli riguardo tutti gli aspetti della vita. Alla base di tutto c’è l’idea che se una cosa fa parte della vita, deve rientrare anche dell’educazione. Ciò significa parlare di tutti gli argomenti in modo sincero e appropriato all’età del bambino a cui ci si rivolge e far capire loro che non esistono emozioni sbagliate. Non vi sono emozioni buone o cattive, ma emozioni e basta. L’autenticità ci dice che se siamo onesti con noi stessi e con i nostri figli, doniamo loro una bussola interiore molto più affidabile, perché imparano a fidarsi di ciò che sentono. Non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di genitori emotivamente onesti. L’autenticità è legata a doppio filo al modo in cui elogiamo i nostri figli. In Danimarca, l’umiltà viene considerata un grande valore e si tende a elogiare più per l’impegno profuso che per il risultato raggiunto, così che i più piccoli sappiano che il talento non è innato e che con il duro lavoro possono riuscire in qualunque cosa. È stato dimostrato che lodare i bambini per l’impegno, invece che per il risultato, promuove la resilienza. I bambini che ricevono troppe lodi per la loro intelligenza possono diventare insicuri perché temono di commettere degli errori e perdere la fiducia che gli adulti hanno riposto in loro. I bambini elogiati per il lavoro svolto, e non per l’esito, tendono a non scoraggiarsi di fronte agli ostacoli e al fallimento. Sanno che con l’impegno possono farcela e che l’intelligenza non è qualcosa di immutabile.

    Reframing (ri-contestualizzazione)

    Il reframing consiste nell’individuare gli aspetti positivi in una situazione altrimenti negativa. I danesi lo fanno naturalmente con i loro figli, si tratta di un’abitudine ormai consolidata in Danimarca, ma è qualcosa che i non-danesi dovrebbero approfondire. Le parole che adottiamo sortiscono un effetto diretto su ciò che proviamo e sono innumerevoli gli studi a sostegno di questa tesi. Per i nostri figli siamo un faro. La direzione verso la quale puntiamo la luce è quella che i nostri figli seguiranno nella vita. Possiamo guidarli verso gli infidi scogli dell’ansia, della negatività e della preoccupazione o puntare la luce verso il lato positivo e il potenziale di positività che si cela sempre in ogni situazione. Non si tratta di disconoscere l’esistenza della negatività – gli scogli rimangono sempre lì. Si tratta piuttosto di guidarli verso una narrazione positiva che, come dimostrato, incoraggia la felicità. La ri-contestualizzazione è una competenza che può essere appresa e che può cambiare letteralmente l’approccio all’esistenza. Pensiamo ai nomignoli dalla malcelata accezione negativa che ogni tanto attribuiamo a noi stessi e ai nostri figli e che possono tramutarsi in profezie auto-avverantesi. Trovando il lato positivo di una caratteristica apparentemente negativa, invece, possiamo arrivare addirittura a influenzare positivamente il futuro dei nostri figli.

    Empathy (Empatia)

    L’empatia è la capacità di mettersi nei panni degli altri ed è strettamente connessa al benessere generale. Tutti noi nasciamo con la capacità di provare empatia, ma dobbiamo imparare a collegare i fili di sentimenti e sensazioni e azioni. In Danimarca l’empatia è considerata uno degli insegnamenti più importanti che un genitore possa trasmettere a suo figlio. Dai tre ai sedici anni l’empatia è una materia del programma scolastico. È legata alla comprensione dell’intera tavolozza delle emozioni, alla capacità di intuire ciò che stanno provando gli altri e di cercare il buono in ogni persona. L’empatia ci serve anche a capire cosa sentono i nostri figli e aiutarli a verbalizzare le loro emozioni, nonché a farci vedere le cose con i loro occhi. Possiamo migliorare il nostro livello di empatia a ogni età: questo è il segreto per favorire relazioni sane e significative.

    No Ultimatums (No agli ultimatum)

    In Danimarca il lavoro dei genitori si svolge su un piano democratico. Il contrario di quello autoritario che tende a controllare e imporre il diktat o si fa come dico io o niente, adottato in altre nazioni. I danesi non vogliono essere temuti dai loro figli e cercano di non ricorrere a urla o alla tattica del terrore: il loro è un rapporto basato sul rispetto reciproco a cui danno il nome di pari dignità. Il ricorso alle sculacciate è illegale da più di vent’anni nel Paese della Sirenetta: per loro è inconcepibile pensare di educare i figli così. Sono convinti che comandare infondendo paura generi altra paura, non rispetto. L’aver deciso per un modello che non prevede intimazioni e aut aut riassunti nella frase: No agli ultimatum aiuta i genitori a eludere sfiancanti contrasti e a evitare di entrare immediatamente in conflitto con i figli. Si basa sulla ricerca di soluzioni vantaggiose per tutti e non sulla dinamica vincitore/sconfitto che spesso vede rimetterci tutte le parti in causa. Il motto è insegna il rispetto, sii rispettoso e sarai rispettato.

    Togetherness & Hygge (Unione & hygge)

    Hygge deriva da un antico termine norvegese higga, che sta per dare conforto. Significa rilassarsi insieme, ma anche essere consapevoli che il tempo dedicato al relax è sacro. In sostanza dovrebbe essere un tempo condiviso e privo di preoccupazioni. Hygge non è solo uno spazio fisico. Hygge è più uno spazio psicologico che ricaviamo per la nostra famiglia. Genera un’oasi indispensabile e un rifugio lontano dallo stress e dalle preoccupazioni che rimangono all’esterno. Immaginate di immergervi in uno spazio hygge con vostro figlio o con la famiglia (per cenare, giocare insieme, fare una passeggiata) e lasciare sulla soglia tutto lo stress,

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