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L'arte della tentazione
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E-book161 pagine2 ore

L'arte della tentazione

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Angeli e demoni, inferno e paradiso, luce e tenebre, bene e male – non è facile trovare un nome per le forze contrapposte che si agitano nell’animo umano, lottando fra loro alla ricerca di un equilibrio che si rivela sempre precario. In questo suo libro, che si può considerare un breve trattato sulla natura umana, C.S. Lewis descrive magistralmente la lotta fra gli impulsi costruttivi e distruttivi che si agitano in ogni essere umano. Fa questo assumendo il punto di vista di Belzebù, un diavolo esperto che ha il compito di iniziare suo nipote Testacalda, inviato in missione sulla Terra, alla difficile arte della tentazione.

Non c’è aspetto della vita di un uomo – amore, lavoro, amicizia, studio, svago – che il diavolo non possa sfruttare per creare conflitti e sofferenza. Insegnando a suo nipote come si danna l’anima di un uomo, Belzebù mostra a tutti noi i meccanismi psicologici che utilizziamo, più o meno inconsapevolmente, per complicarci l’esistenza, anche quando potremmo farne tranquillamente a meno. Lui stesso rivela la motivazione che lo muove: “Non c’è soddisfazione maggiore per un diavolo che togliere tutto ad un uomo senza dargli assolutamente nulla in cambio!”
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2022
ISBN9788871835570
L'arte della tentazione
Autore

C. S. Lewis

Clive Staples Lewis (1898-1963) was one of the intellectual giants of the twentieth century and arguably one of the most influential writers of his day. He was a Fellow and Tutor in English Literature at Oxford University until 1954, when he was unanimously elected to the Chair of Medieval and Renaissance Literature at Cambridge University, a position he held until his retirement. He wrote more than thirty books, allowing him to reach a vast audience, and his works continue to attract thousands of new readers every year. His most distinguished and popular accomplishments include Out of the Silent Planet, The Great Divorce, The Screwtape Letters, and the universally acknowledged classics The Chronicles of Narnia. To date, the Narnia books have sold over 100 million copies and have been transformed into three major motion pictures. Clive Staples Lewis (1898-1963) fue uno de los intelectuales más importantes del siglo veinte y podría decirse que fue el escritor cristiano más influyente de su tiempo. Fue profesor particular de literatura inglesa y miembro de la junta de gobierno en la Universidad Oxford hasta 1954, cuando fue nombrado profesor de literatura medieval y renacentista en la Universidad Cambridge, cargo que desempeñó hasta que se jubiló. Sus contribuciones a la crítica literaria, literatura infantil, literatura fantástica y teología popular le trajeron fama y aclamación a nivel internacional. C. S. Lewis escribió más de treinta libros, lo cual le permitió alcanzar una enorme audiencia, y sus obras aún atraen a miles de nuevos lectores cada año. Sus más distinguidas y populares obras incluyen Las Crónicas de Narnia, Los Cuatro Amores, Cartas del Diablo a Su Sobrino y Mero Cristianismo.

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    Anteprima del libro

    L'arte della tentazione - C. S. Lewis

    I PARTE

    Le Lettere di Belzebù

    I

    Mio caro Testacalda,

    è interessante quel che dici sull’utilità di orientare le letture del tuo paziente e di spingerlo a frequentare sempre più spesso quel suo amico materialista. Ma non temi di essere un tantino naif? Dai l’impressione di credere che è ricorrendo a buoni argomenti che lo si possa salvare dalle grinfie del Nemico. Certo, è possibile. Anzi, lo era… qualche secolo fa. Allora gli umani sapevano ancora molto bene quando qualcosa aveva il sostegno delle prove e quando no; e se l’aveva, ci credevano. Basavano ancore la loro azione sulla ragione ed erano pronti a cambiar vita se questa li spingeva a farlo. Ma, grazie ai giornali, ai libri e ad altre armi affini, siamo riusciti a cambiare questo stato di cose. Il tuo allievo, fin da quando era un ragazzino, è stato abituato a trastullarsi con una dozzina di filosofie irriconciliabili tra loro, che danzano mano nella mano dentro la sua testa. E lui non si cura di distinguere le vere dalle false, ma preferisce dividerle in accademiche e pratiche, contemporanee o antiquate, convenzionali o ardite. È il gergo corrente – non il ragionamento – il tuo migliore alleato per tenerlo lontano dalla Chiesa. Non sprecare tempo provando a convincerlo che l’unica realtà è quella materiale! Fagli credere che il materialismo è un’ideologia forte, inoppugnabile, coraggiosa, che è la filosofia del futuro: è di questo genere di cose che si preoccupa.

    Il problema di ogni ragionamento è che sposta l’intera lotta nel territorio del Nemico. Anche Lui sa argomentare, mentre nel campo della semplice propaganda, da secoli mostra di essere ben inferiore al Nostro Padre Laggiù. Per il solo fatto di discutere con lui, tu risvegli la facoltà raziocinante del tuo paziente; e chi può prevedere dove andrà a parare una volta che l’avrai stuzzicata? Anche se in qualche caso specifico un particolare procedimento logico può essere distorto a nostro favore, finirai per fortificare in lui la fatale attitudine a occuparsi dei problemi universali, trascurando la corrente spontanea delle esperienze sensibili immediate; tu, invece, devi impegnarti a portare la sua attenzione proprio su quella corrente. Insegnagli a chiamarla vita reale e fa’ in modo che non si chieda mai cosa intende quando dice reale.

    Il tuo paziente non è, come te, puro spirito, ricordalo! Tu non sei mai stato umano (ah, l’abominevole vantaggio del Nemico!) e non ti rendi conto di quanto quegli esseri siano schiavi delle cose ordinarie. Tempo fa avevo messo le grinfie su un ateo convinto, che amava andar a leggere nel British Museum. Ascolta.

    Un giorno, mentre era tutto intento nella lettura, mi accorsi che una certa linea di pensiero lo stava spingendo sulla strada sbagliata. Il Nemico, ovviamente, in un attimo gli è già accanto. E io, in un battito d’ali, vedo vent’anni di fatica svanire in fumo. Se avessi perso la testa, tentando di difendermi ragionando con lui, non avrei avuto scampo. Ma io non sono così sciocco. Rapido, gli sferro un colpo là dove più ho potere su di lui, e gli suggerisco: Forse è il momento di concedersi una buona pausa pranzo. Il Nemico contrattacca: Quel che stai facendo è più importante, gli sussurra. O, meglio, è quel che presumo abbia detto (come sai, con Lui non si riesce ad ascoltare mai veramente bene quello che dice ai suoi protetti). Questa, per farla breve, dev’essere stata la sua tattica, credo; perché quando insinuo: "Esatto. Questa questione è troppo importante per essere affrontata all’ora di pranzo, il paziente si illumina d’incanto; e prima che aggiunga: Molto meglio tornare dopo mangiato e riflettere a mente fresca, ha già quasi raggiunto la porta. Una volta fuori, la vittoria è mia. Gli mostro un giovane strillone che sbandiera i giornali del pomeriggio, l’autobus 73 che brontola alla fermata e, prima che arrivi in fondo alle scale, ho già instillato in lui l’incrollabile convinzione che, a dispetto di tutte le strane idee che frullano nella testa quando ci si perde nella lettura di un libro, una salutare dose di vita reale (lo strillone e il bus, per intenderci), è sufficiente a mostrare che quel genere di idee semplicemente non possono essere vere. Pensando di essersi salvato per un pelo, più tardi parlava con gusto di quel senso inespresso della realtà che è il nostro baluardo estremo contro le aberrazioni della pura logica". Ora si trova al sicuro nella casa di Nostro Padre.

    Cominci a capire qual è il punto? Grazie ai meccanismi che abbiamo attivato negli uomini già un po’ di secoli fa, per loro è ormai quasi impossibile credere a ciò che non è ordinario quando l’ordinario è là, davanti ai loro occhi. Dunque, continua a battere il chiodo dell’ordinarietà. Soprattutto, non tentare di usare la scienza (parlo delle scienze reali) come difesa contro il Cristianesimo, perché essa spingerebbe quegli esseri a riflettere su cose che non possono vedere e toccare. Tristi casi, tra i fisici moderni, sono davanti ai nostri occhi. Se il tuo paziente deve sguazzare nella scienza, lo faccia pure, ma si occupi allora di economia o di sociologia; fa’ in modo, insomma, che non s’allontani mai dall’impagabile vita reale. L’ideale sarebbe evitargli del tutto letture realmente scientifiche e insinuare in lui l’idea grandiosa che sa già tutto e che quel che gli capita di raccogliere nei libri e nelle conversazioni casuali è il frutto delle più moderne ricerche. Ricordati che il tuo compito è di ubriacarlo. Dal modo in cui alcuni di voi, giovani diavoli, parlano, sembra che crediate che invece sia quello di insegnare!

      Con affetto,

    tuo zio BELZEBÙ

    II

    Mio caro Testacalda,

    ho notato con grande disappunto che il tuo paziente si è convertito al cristianesimo. Non indulgere nella speranza di sfuggire alle previste, consuete punizioni. Non lo vorresti neppure tu, quanto meno nei tuoi momenti di lucidità, ne sono certo. Nel frattempo, cerchiamo di trarre il meglio dalla situazione e non facciamo drammi. Centinaia di questi adulti convertiti, dopo un breve soggiorno nella roccaforte del Nemico, sono stati recuperati e sono tornati a casa da noi. Tutte le abitudini del paziente, fisiche e mentali, giocano ancora a nostro favore.

    Tra i migliori alleati che abbiamo oggi c’è proprio la Chiesa. Non fraintendermi. Non mi riferisco a quella che noi tutti vediamo, che si estende nel tempo e nello spazio e affonda le radici nell’eternità, temibile come un’armata d’assalto con i vessilli al vento. Confesso che questo è uno spettacolo che fa tremare i polsi anche ai nostri più audaci tentatori, ma che, per fortuna, risulta invisibile agli esseri umani. Tutto ciò che il tuo paziente riesce a vedere è l’edificio in stile simil gotico da poco costruito su quel nuovo terreno. Quando vi entra, incontra il droghiere che, con la sua untuosa espressione stampata sul volto, si dà un gran da fare per consegnargli qualche lustro libricino di liturgie che nessuno dei due comprende, o qualche squallido quadernucolo con testi spuri di pie liriche religiose, quasi tutte orrende e scritte con caratteri illeggibili. Trova posto in uno dei banchi, si guarda intorno e nota che accanto a lui ci sono proprio quei suoi vicini, che fino al momento prima aveva fatto di tutto per evitare. Bene, è proprio su di questi che devi far leva. Fa’ che la sua mente oscilli tra un’immagine come il corpo di Cristo e le facce che che egli vede nel banco attiguo. Naturalmente, conta ben poco a che razza di gente quelle facce appartengano. Riconosci fra loro uno dei migliori guerrieri del Nemico? Non importa. Il tuo paziente, grazie al Nostro Padre Laggiù, è uno sciocco. Basterà che uno di quelli stoni mentre canta, che a un altro cigolino le scarpe, abbia il doppio mento o vesta abiti strambi e il paziente si convincerà che la loro religione è ridicola. In questa fase ha un’idea dei cristiani che considera spirituale ma che, di fatto, è soltanto pittoresca. La sua testa è piena di toghe, sandali, corazze e gambe nude; è sufficiente che i fedeli in chiesa indossino abiti moderni per metterlo in grave difficoltà, anche se solo inconsciamente. Tu non farla mai venire a galla; ed evita che si chieda quale aspetto quella gente, secondo lui, dovrebbe avere. Lascia che tutto rimanga nebuloso nella sua mente e avrai tutta l’eternità per divertirti ad alimentare in lui quel tipico genere di chiarezza che l’Inferno sa offrire.

    Perciò, lavora sodo sulla disillusione e il disappunto che senz’altro lo angustieranno nel suo apprendistato d’uomo religioso. Il Nemico permette che il disincanto nasca sulla soglia di ogni sforzo umano: esso sorge quando il bambino che alla scuola materna era rimasto incantato dai racconti dell’Odissea deve poi mettersi a studiare il greco sul serio; o quando gli innamorati si sposano e cominciano a conoscere la fatica di vivere insieme… in ogni piega della vita la delusione finisce sempre con il marchiare a fuoco la transizione dai sogni vagheggiati alla fatica del fare. Il Nemico accetta questo rischio, perché ha il curioso capriccio di trasformare quei piccoli, disgustosi lombrichi umani in Suoi liberi amanti e servitori – così li chiama; o, meglio, Suoi figli, questo è il termine che usa, secondo l’inveterato gusto di degradare l’intero mondo dello spirito attraverso l’innaturale legame con quelle bestie bipedi.

    Per non interferire con la loro libertà, si rifiuta di sfruttare le loro passioni e le loro abitudini per trascinarle verso gli obiettivi che per esse ha stabilito, ma lascia che lo facciano da sole. E qui si apre per noi una grande opportunità, non priva però di qualche rischio. Perché se per caso gli umani riescono a superare con successo l’iniziale frustrazione, diventano meno schiavi delle emozioni e più difficile si fa per noi indurli in tentazione.

    Ovviamente, le mie parole partono dal presupposto che la gente del banco vicino non offra alcun motivo ragionevole di disillusione. Se invece lo offre – se il paziente sa che la donna con quell’assurdo copricapo è una fanatica giocatrice di bridge, o l’uomo con le scarpe cigolanti è uno strozzino spilorcio, il tuo compito, naturalmente, sarà ancora più agevole. Tutto quel che dovrai fare è tenerlo lontano da una domanda: Se io, con tutti i miei difetti, posso a buona ragione considerarmi un buon Cristiano, perché i vizi di quelli del banco vicino dovrebbero dimostrare che loro non possono esserlo?. Tu mi chiederai se è possibile evitare che un pensiero così ovvio penetri perfino nella mente di un uomo. Ma ti assicuro che è possibile, Testacalda. Manipola per bene il tuo paziente e questo pensiero nemmeno lo sfiorerà. D’altronde, egli non è stato con il Nemico abbastanza a lungo da maturare una qualche dose di vera umiltà. Quel che blatera sui suoi peccati genuflettendosi, è solo ciangottio di pappagallo. In fondo, è ancora convinto che, convertendosi, si è guadagnato un saldo abbondantementre attivo nel libro mastro del Nemico; ritiene di dimostrare profonda umiltà e condiscendenza andando in chiesa al fianco di quei compiaciuti vicini così banalmente comuni. Mantieni la sua mente in questo stato quanto più a lungo possibile.

    Con affetto,

    tuo zio BELZEBÙ

    III

    Mio caro Testacalda,

    quanto mi dici a proposito dei rapporti che intercorrono fra

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