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Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia
Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia
Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia
E-book89 pagine1 ora

Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia

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Info su questo ebook

Giallo - racconto lungo (29 pagine) - Un’indagine apparentemente semplice si complica improvvisamente.


Il lungo oziare di Sherlock Holmes viene interrotto grazie all’Ispettore Lestrade, che sospetta uno strano commercio illegale di biancheria e che richiede a tal proposito i servizi del Grande Investigatore. Sembra un’indagine apparentemente semplice ma ben presto conduce al ritrovamento di un cadavere in un sacco della lavanderia e ad alcuni resti di vestiti di una donna scomparsa. La  lavanderia di Aldridge, un uomo e un lavoratore onesto, sembra essere implicato nella faccenda. Riuscirà Sherlock Holmes a scagionarlo? Ma soprattutto, cosa si cela dietro a questo triplice caso?


Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

LinguaItaliano
Data di uscita5 dic 2023
ISBN9788825427202
Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia

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    Anteprima del libro

    Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia - Robert Perret

    Sherlockiana

    A cura di Luigi Pachì

    Delos Digital

    Robert Perret

    Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia

    RACCONTO LUNGO

    Traduzione di Anna Astarita, Carmelina Boggia, Alessandro Ciamberlano, Ilaria Cicione, Martina Di Camillo, Sonia Nobile, Maria Tarizzo - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università

    ISBN 9788825427202

    © 2019 by Robert Perret

    Titolo originale: The Bogus Laundry Affair

    Edizione ebook © 2023 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Traduzione di Anna Astarita, Carmelina Boggia, Alessandro Ciamberlano, Ilaria Cicione, Martina Di Camillo, Sonia Nobile, Maria Tarizzo - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Luigi Pachì

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L’autore

    Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia

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    Il libro

    Un’indagine apparentemente semplice si complica improvvisamente.

    Il lungo oziare di Sherlock Holmes viene interrotto grazie all’Ispettore Lestrade, che sospetta uno strano commercio illegale di biancheria e che richiede a tal proposito i servizi del Grande Investigatore. Sembra un’indagine apparentemente semplice ma ben presto conduce al ritrovamento di un cadavere in un sacco della lavanderia e ad alcuni resti di vestiti di una donna scomparsa. La  lavanderia di Aldridge, un uomo e un lavoratore onesto, sembra essere implicato nella faccenda. Riuscirà Sherlock Holmes a scagionarlo? Ma soprattutto, cosa si cela dietro a questo triplice caso?

    L’autore

    Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

    Il Ministero degli Esteri aveva ricompensato generosamente Holmes per la vicenda diplomatica di Woking e così fu che trascorremmo la maggior parte del mese oziando a Baker Street. Io mi impegnai a sensibilizzare l’opinione pubblica sui frutti della prodigiosa impresa di Sherlock Holmes, in cui aveva impiegato ogni sforzo come avveniva quando era nel pieno dell’attività. E così ora languiva sul divano avvolto da una nuvola azzurra di fumo, chiedendo che tè e toast gli fossero serviti lì. Eravamo quasi vicini a quel punto di non ritorno, che spesso avevo temuto, quando il suo torpore si trasformava in noia e di lì a poco nel ricorso alla siringa. Mi rallegrai, quindi, quando un agente si presentò alla porta per condurci dall’ispettore Lestrade.

    Holmes salutò il poliziotto con un cenno della mano – Se si fosse trattato di qualcosa di importante, Lestrade sarebbe venuto di persona.

    – Sta trattenendo un furgone e si rifiuta di lasciarlo andare – disse l’agente.

    – Perché mai? – sospirò Holmes – Questo, senza ombra di dubbio, è un compito per agenti di pattuglia come lei.

    – Non si fida di nessun altro, per il semplice fatto che non c’è motivo, signore.

    – Lestrade sta trattenendo un commerciante senza motivo?

    – L’ispettore Lestrade crede che ci sia una causa, signore, ma in realtà non c’è. Ecco perché richiede la sua presenza, Signor Holmes, per trovarla.

    – Il caso della causa persa, Watson. Temo che sia concluso ancor prima che inizi.

    – Perché no, Holmes? – dissi – Se non è nulla, darà una tiratina d’orecchi a Lestrade. Se invece c’è qualcosa, tanto meglio.

    – Immagino di sì.

    – Verrà allora? – chiese l’agente. Con un sospiro melodrammatico, Holmes si alzò dal divano e stiracchiò sistematicamente ogni muscolo fino a quando non fu sciolto come un pugile. Mentre lo faceva, indossai cappello e cappotto e tenni pronti quelli di Holmes. Mi sarei aspettato che fuori ci fosse una carrozza ad attenderci, invece il poliziotto ci condusse a piedi, scegliendo senza esitazione alcuna il vicolo più sinistro, il passaggio più pericoloso, il terreno più desolato e, ben presto, ci ritrovammo in una Londra che non avevo mai visto. Gli edifici erano ammassi pericolanti di mattoni e assi, costellati di facce cupe che sbirciavano dall’oscurità. I rifiuti si accumulavano come muffa e spettri viventi vi si aggiravano, scrutando gli intrusi in silenzio. Era un luogo selvaggio, come le terre dell’Afghanistan, eppure si trovava a meno di due chilometri da dove, ogni notte, dormivo sereno accanto a mia moglie. La mia mano cercò in tasca ma non avevo previsto la necessità di portare la mia Webley. Riconsiderai il poliziotto, ma nutrivo poche speranze che potesse proteggerci se queste persone fossero diventate violente.

    Più avanti udimmo lo sbraitare familiare di Lestrade e quando girammo l’angolo, lo vedemmo immerso fino alle ginocchia in un mucchio di vestiti, che sembravano caduti dal retro del furgone. Un tipo segaligno camminava avanti e indietro protestando con Lestrade del suo diritto di praticare un commercio legale. Altri due uomini di notevole statura se ne stavano silenziosi in disparte. Appena ci avvicinammo, si girarono verso di noi con lo sguardo vuoto degli squali. Di solito questi teppisti sono pronti alla rissa, ma i due sembravano non curarsi della nostra presenza. Secondo il loro giudizio da combattenti, non rappresentavamo una minaccia e ne fui convinto anch’io. Questa spedizione non era andata molto bene e, dentro di me, diedi gran parte della colpa a

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