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Sherlock Holmes - Per il re e per la patria
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Sherlock Holmes - Per il re e per la patria
E-book125 pagine1 ora

Sherlock Holmes - Per il re e per la patria

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Info su questo ebook

Giallo - romanzo breve (64 pagine) - Una corsa contro il tempo attraverso l’Europa.


Durante la prima guerra Mondiale, Watson prima, successivamente Holmes, vengono incaricati da Mycroft Holmes di sventare il piano della Germania di sterminare la popolazione londinese con l’utilizzo di un nuovo gas letale.

Partendo da una villa nella Somma, i nostri eroi si impegnano in una corsa contro il tempo attraverso l’Europa che li porta fino in Turchia e poi di nuovo a Londra. Riusciranno  nella loro impresa?


Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

LinguaItaliano
Data di uscita5 mar 2024
ISBN9788825428124
Sherlock Holmes - Per il re e per la patria

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    Anteprima del libro

    Sherlock Holmes - Per il re e per la patria - Robert Perret

    Sherlockiana

    A cura di Luigi Pachì

    Delos Digital

    Robert Perret

    Sherlock Holmes

    Per il re e per la patria

    ROMANZO BREVE

    A cura di Luigi Pachì

    Traduzione di Maria Tarizzo - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università di Roma

    ISBN 9788825428124

    © 2019 by Robert Perret

    Titolo originale: For King and Country

    Edizione ebook © 2024 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    A cura di Luigi Pachì

    Traduzione di Maria Tarizzo - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università di Roma

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Luigi Pachì

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L’autore

    Sherlock Holmes - Per il re e per la patria

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    Il libro

    Una corsa contro il tempo attraverso l’Europa.

    Durante la prima guerra Mondiale, Watson prima, successivamente Holmes, vengono incaricati da Mycroft Holmes di sventare il piano della Germania di sterminare la popolazione londinese con l’utilizzo di un nuovo gas letale.

    Partendo da una villa nella Somma, i nostri eroi si impegnano in una corsa contro il tempo attraverso l’Europa che li porta fino in Turchia e poi di nuovo a Londra. Riusciranno  nella loro impresa?

    L’autore

    Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

    Dallo stesso autore

    Robert Perret, Scherlock Holmes e il caso della falsa lavanderia Sherlockiana ISBN: 9788825427202 Robert Perret, Sherlock Holmes e il gemello morto Sherlockiana ISBN: 9788825427332 Robert Perret, Sherlock Holmes e l'avventura della tavoletta del faraone Sherlockiana ISBN: 9788825427417 Robert Perret, Sherlock Holmes e l'avventura dal duplice scopo Sherlockiana ISBN: 9788825427554 Robert Perret, Sherlock Holmes e i due Patrick Sherlockiana ISBN: 9788825427646 Robert Perret, Sherlock Holmes e l’avventura dei faggi nodosi Sherlockiana ISBN: 9788825427653 Robert Perret, Sherlock Holmes e il tiratore scelto Sherlockiana ISBN: 9788825427660 Robert Perret, Sherlock Holmes e un caso di giuri-imprudenza Sherlockiana ISBN: 9788825427677 Robert Perret, Sherlock Holmes e il mistero del gioiello falso Sherlockiana ISBN: 9788825428117

    Fiume Somme, Francia, luglio 1916

    Quando tornai al servizio del Re non avrei mai pensato che la scena più raccapricciante in cui mi sarei imbattuto sarebbe stata nella sala da pranzo di una villa francese. Come giovane chirurgo militare di stanza in Afghanistan avevo assistito alle tragiche conseguenze prodotte su uomini ancora in vita distrutti solo in parte dall’artiglieria. Avevo visto ceree figure asessuate abbandonate esangui dopo una decapitazione, le sfumature colorate di donne e bambini lapidati a morte pur di non essere lasciati indietro per venire liberati dai soldati di Sua Maestà. Tante morti, brutali, selvagge, ma in certo qual modo oneste. Una pietra scagliata, una lama fendente, perfino un proiettile esploso. Un uomo aveva guardato un altro uomo scegliendo di porre fine alla sua vita con la violenza. La natura nel suo aspetto peggiore e più puro. Ma l’immagine di questa sala da pranzo era disumana, innaturale. Venti esponenti di medio rango tra gli ufficiali alleati in rappresentanza di Gran Bretagna, Francia, Australia e Canada, depressi e corrucciati, con aride tracce di ogni varietà di profumo che sembrava essere stato estratto dai loro corpi da una gigantesca mano invisibile appartenente a una qualche capricciosa divinità pagana. Recitai brevemente una preghiera nel fazzoletto profumato che mi ero avvicinato al naso.

    Di certo il mio accompagnatore, il tenente Tuttleton, pensava che stessi chiedendo a Dio forza e misericordia. In realtà speravo che in qualche modo il bisbiglio delle mie suppliche giungesse alle orecchie del mio ex compagno di lotta al crimine, il consulente investigativo che ricordo con affetto, signor Sherlock Holmes. Potevo scorgere sul viso ansioso del giovane tenente Tuttleton che egli, come la maggior parte delle persone, dava per scontato che il talento di Holmes fosse una fiaccola che mi era stata tramandata. Durante gli anni in cui abbiamo lavorato insieme ho osservato i metodi di Holmes, imparando meticolosamente alcuni trucchi e dunque rivelandomi più attento di altri, ma questa strana tragedia richiedeva più di quanto potessi offrire in qualità di genio di seconda mano.

    – Capitano Watson? – La fede di Tuttleton aveva iniziato a vacillare quando la mia breve pausa sulla porta di ingresso aveva iniziato a protrarsi in una sosta definitiva. – Mi dispiace, signore. Avrei dovuto prepararLa meglio a ciò che avrebbe visto. Ho solo supposto che, con la Sua esperienza, sarebbe stato… – La pausa imbarazzante che intercorse mentre Tuttleton cercava una parola per concludere la frase lasciando intatta la dignità di entrambi aleggiò nella stanza, rincarando il suo effetto su di me e, quindi, spingendomi ad agire.

    – L’omicidio non dovrebbe assolutamente diventare banale, Tenente. Se mai dovesse accorgersi di una cosa simile La prego di abbandonare il servizio militare e di intraprendere una carriera tranquilla qualunque, dove la Sua anima non possa essere ulteriormente messa a repentaglio dalla sordità morale. Una volta conoscevo un tizio che si convertì in apicoltore quando udì gli ultimi residui della propria umanità svanire nel baratro del vizio e della disperazione criminale.

    – Molto bene, signore. – Confuso, il tenente Tuttleton salutò con freddezza e fece un passo indietro verso il fondo della stanza. Praticamente potevo sentire il monologo che si stava svolgendo all’interno della sua testa mentre si chiedeva come questo strano vecchio, forse rimbambito, intendeva scoprire la causa di morti così bizzarre. Magari tutta l’abilità deduttiva era propria dell’altro membro componente il famoso gruppo investigativo, e quello che stava osservando in questo momento era semplicemente un servitore e imbrattacarte inventato. Sospirai. Forse stavo solo proiettando i miei dubbi sul suo viso professionalmente vuoto.

    Appoggiai la mia fedele valigia a soffietto su un’estremità aperta del tavolo da pranzo e intrapresi un attento girovagare per la stanza, liberando la mente e catalogando più dati possibili. Fiori freschi e recisi di recente erano disposti in piccoli vasi nell’ambiente e sul tavolo: una banale stravaganza a meno di un miglio da una prima linea operativa in una guerra intercontinentale. Guardando fuori da una finestra vidi gli stessi fiori costellare le colline circostanti. Primule, margherite, genziane, senza dubbio raccolte da uno dei domestici che ancora simulava una vita improntata alla salvaguardia delle apparenze. A titolo d’esempio soffiai delicatamente su alcuni di questi vasi, senza rilevare odori sospetti. Quando passai vicino alle finestre, tentai di aprirle.

    – Sigillate, signore – profferì Tuttleton da un angolo. – Come potrà ben immaginare di buon’ora abbiamo già fatto un tentativo per cambiare aria alla stanza. Il personale dice che in passato le finestre si sono sempre aperte. È molto strano, se posso dirlo.

    – Mai inquinare una scena del crimine fino a quando non è stata ispezionata, Tenente! – Fui brusco, ma niente in confronto alla filippica che Holmes avrebbe riversato sull’uomo. Un esame più accurato rivelò l’incrostazione di un semplice impasto di farina intorno al sigillo delle finestre. Sarebbe stato difficile aprirle, ma non impossibile. Qualche giorno di umidità basterebbe a disintegrare l’impasto e le finestre ritornerebbero come prima. Nell’immediatezza sarebbe impossibile rilevare le tracce di acqua e farina. Un composto industriale avrebbe potuto indicare un idraulico, un operaio stradale o qualche altro metodo tangibile di indagine. – Rilevate le impronte digitali da queste finestre. Escludendo gli ospiti, il personale e tutto il contingente militare impiegato sulla scena, inviate al mio ufficio qualsiasi impronta non identificata, mettendo in copia anche i Servizi Segreti. Può darsi che un soggetto già schedato sia stato qui. – Successivamente esaminai le tre porte di ingresso e di uscita della sala e riscontrai che su tutti gli stipiti erano state applicate da poco delle strisce di feltro. Strano adottare una simile precauzione contro gli spifferi nel mese di luglio. Naturalmente già sospettavo che lo scopo era quello di mantenere all’interno una sostanza volatile anziché fare in modo che l’aria fredda restasse al di fuori. Eppure, non capivo il metodo con cui era stata diffusa.

    – Chi ha scoperto i corpi? – chiesi mentre continuavo a camminare su e giù per la stanza esaminando le plafoniere alla ricerca di segni di manomissione.

    – Una cameriera, signore. Era andata a prendere dell’altro ghiaccio in cantina, quando è entrata e ha

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