Sherlock Holmes e l’avventura dei faggi nodosi

Di Robert Perret

Giallo - racconto lungo (28 pagine) - Violet Hunter, una dei protagonisti del racconto canonico “L’avventura dei faggi rossi”, pare scomparsa...

Sherlock Holmes viene destato dal suo torpore apatico grazie a una lettera, portata per puro caso alla sua attenzione dal fido Watson. Il mittente è la signorina Violet Hunter, una dei protagonisti de “L’avventura dei faggi rossi”, che sembra sia scomparsa. Nella lettera racconta di essere stata pedinata da Edward Rucastle, figlio del vecchio Jephro, e chiede di nuovo l’aiuto del Grande Investigatore. I due partono così alla volta della fatiscente dimora dei Rucastle, per ritrovare la giovane donna e far luce su un macabro passato tornato a galla.

Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 30 gen 2024
• ISBN: 9788825427653

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Robert Perret

Sherlock Holmes e l’avventura dei faggi nodosi

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Alessandro Ciamberlano - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università di Roma

ISBN 9788825427653

© 2019 by Robert Perret

Titolo originale: The Adventure of the Gnarled Beeches

Edizione ebook © 2024 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Alessandro Ciamberlano - La traduzione è stata realizzata in collaborazione con il Master di II Livello in Traduzione Specializzata - Sapienza - Università di Roma

Copertina di Dante Primoverso

Collana a cura di Luigi Pachì

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Violet Hunter, una dei protagonisti del racconto canonico L’avventura dei faggi rossi, pare scomparsa...

Sherlock Holmes viene destato dal suo torpore apatico grazie a una lettera, portata per puro caso alla sua attenzione dal fido Watson. Il mittente è la signorina Violet Hunter, una dei protagonisti de L’avventura dei faggi rossi, che sembra sia scomparsa. Nella lettera racconta di essere stata pedinata da Edward Rucastle, figlio del vecchio Jephro, e chiede di nuovo l’aiuto del Grande Investigatore. I due partono così alla volta della fatiscente dimora dei Rucastle, per ritrovare la giovane donna e far luce su un macabro passato tornato a galla.

L’autore

Robert Perret è uno scrittore e bibliotecario che vive sulle dolci colline del Palouse nell'Idaho settentrionale. Ha scritto molti racconti sul Grande Detective, alcuni dei quali possono essere trovati nella raccolta Dead Ringers: Sherlock Holmes Stories della MX Publishing. È membro della John H. Watson Society, della The Sound of the Baskervilles, e della Doyle's Rotary Coffin.

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Il mio amico Sherlock Holmes non aveva mai espresso un motivo particolare per il suo ritiro. Spesso mi ero domandato se si fosse insinuato lentamente nel Grande Investigatore, come successo a me, o se ci fosse stato un momento specifico in cui aveva deciso che il suo lavoro fosse concluso. A mio parere, il primo indizio fu quando il 221B iniziò ad assumere un certo ordine. Non avevo mai visto Holmes alzare un dito tuttavia il grosso della sua collezione iniziò lentamente a svanire e ciò che rimaneva venne pulito e sistemato con cura. Per quanto lo riguardava, era attivo come non mai ma i suoi sforzi erano concentrati sulle pagine dei suoi volumi di scienze naturali, i quali c’erano sempre stati ma che ora avevano un posto d’onore sugli scaffali dell’appartamento. I nostri amici di Scotland Yard si facevano vedere di rado e, quando accadeva, Holmes rifiutava di seguire i loro casi, limitandosi a offrire pareri dalla poltrona per poi congedarli.

Aveva già sofferto periodi di apatia e, per questo, temevo di aver sottovalutato la situazione. Ignaro che mi stavo godendo gli ultimi mesi del periodo più felice della mia vita, mi ritrovai senza nulla da fare, bighellonando pigramente in salotto mentre Holmes era intento a confrontare le illustrazioni di alcuni almanacchi. Sulla cima delle scale c’era uno scatolone di cartone dove la signora Hudson ammucchiava la sempre più crescente pila di corrispondenza non letta. Ci buttavo un’occhiata distratta. Holmes aveva una schiera interessante e varia di corrispondenti in ogni parte del globo; se non altro, curiosare sui francobolli e decifrare gli indirizzi insoliti mi impegnava qualche momento della giornata.

Quel giorno, tuttavia, fu una modesta lettera da Walsall ad attirare la mia attenzione. A differenza di buona parte della corrispondenza di Holmes, questa busta era del tutto comune in ogni aspetto, eccetto uno: l’indirizzo del mittente mi provocò un brivido lungo la schiena, rievocando uno dei casi più orribili su cui avevamo mai investigato.

– Holmes! – urlai. – Ha visto questa lettera?

Fece un gesto di indifferenza con la mano senza staccare lo sguardo dai suoi libri, così gli piazzai la lettera sotto il naso. Senza batter ciglio, la scostò e la fece cadere a terra, continuando indisturbato le sue classificazioni.

– Non ha visto, Holmes? È una lettera della signorina Violet Hunter. Non è curioso di sapere cosa ha scritto dopo tutti questi anni?

– Un elemento inopportuno della mia professione, diventato sempre più comune nel corso degli anni, è l’insorgere di un attaccamento emotivo nei miei clienti, chiaramente non reciproco. Per loro sono un salvatore ma per me loro sono una serie di fatti che mi forniscono una distrazione provvisoria.

– La signorina Hunter le ha scritto durante tutto questo tempo? – Quando la giovane istitutrice era nostra cliente, pensavo fosse un buon partito per lei.

– Neanche una, fino a oggi.

– Non mi sembra chissà che grande attaccamento emotivo.

– Avrà dato il mio nome a suo figlio e vorrà invitarmi al battesimo, oppure avrà trovato qualche