Fiamme e Sospiri 3: Fiamme e Sospiri, #3

Di Edward Dust

L'amore riuscirà a trionfare o Carlo tornerà con la sua ex moglie?

Carlo e Roberto provano qualcosa l'uno per l'altro, ma tutto sembra remargli contro. Riusciranno a stabilizzare il loro rapporto , che è in continuo mutamento con le sue emozioni travolgenti? E' giunta l'ora della DECISIONE FINALE, riuscirà Carlo a lasciare Letizia e mettersi con Roberto oppure le loro strade dovranno dividersi?Leggi subito

Un racconto che unisce un lato più romantico ad uno più fisico, con personaggi imprevedibili e profondamente umani.

E' possibile conciliare la passione per le pratiche più particolari all'amore vero?

Carlo e Roberto sono destinati all'amore eterno esclusivo oppure sperimenteranno un threesome?

Pubblicato da Cf Editore di Federico Calafati

 

"Storia gay hard con un marito bisex, generi racconti marito cornuto e racconti immorali di un gay daddy italiano"
"Un romance gay italiano bdsm, bisex italiano"
" Per chi cerca un adult romance italiano threesome, e racconti marito cornuto"

• Lingua: Italiano
• Editore: CF EDITORE di Federico Calafati
• Data di uscita: 15 gen 2024
• ISBN: 9798224743278

Edward Dust

Scrittore di romanzi erotici gay e di storie d'amore lgbt! Salentino, seguimi su instagram, edwarddust

Anteprima del libro

FIAMME E SOSPIRI 3

EDWARD DUST

EDITO DA CF EDITORE

––––––––

La mattina dopo, Carlo si svegliò dopo le undici, visto che non doveva andare a lavorare. Si alzò dal letto ancora mezzo addormentato, e andò a sedersi sul divano.Trovò un biglietto da parte dei suoi che diceva che erano usciti presto per fare un giro, e ne fu felice. Almeno poteva prendersela comoda, e non essere subito assillato da mille domande.

Accese il cellulare sperando di trovare un messaggio di buongiorno da Roberto, ma invece vide quello di qualcun altro.

Letizia era tornata improvvisamente nelle sue notifiche Whats Up. Anche se non sapeva il perchè, si ritrovò invaso da un panico sordo, appena sotto la superficie.

Tanto posso sempre non risponderle pensò mentre apriva il messaggio.

Carlo, vorrei vederti per parlare

Questa è pazza, fu la prima cosa che gli venne da pensare. Cosa può mai avere da dirmi?

Ignorò il messaggio, e andò a farsi un caffè. Mentre aspettava che la moka si scaldasse, sentì il suo cellulare vibrare. Corse a prenderlo, e quando vide che era Letizia, si chiese cosa avesse fatto di male per meritare tutto quello stress appena sveglio.

Decise di non risponderle, ma non appena la chiamata fu terminata, immediatamente Carlo vide il display lampeggiare nuovamente, sempre con lo stesso nome.

<> esclamò dopo aver accettato con riluttanza la chiamata <>

Sentì il rumore di pianto dall’altro lato, e immediatamente si spaventò.

<> chiese subito, preoccupato.

<>

Lui la maledisse dentro di sè, per avergli fatto credere che fosse qualcosa di grave; ma al tempo stesso, non se la sentiva di essere troppo duro, visto che lei era in lacrime.

<> disse con un tono tutto sommato abbastanza comprensivo <>

Il pianto sembrò farsi più forte.

<>

<>

<> esclamò lei alzando la voce <>

<> commentò Carlo, sempre più stizzito.

<>

In quel momento lui si allarmò. Letizia non aveva motivi per andare avanti? Cosa significava? Era davvero così triste come sembrava?

Improvvisamente gli sembrò di non avere scelta. Doveva vederla, e assicurarsi che stesse bene. Non poteva sottrarsi a quell’obbligo, dopo il tempo che avevano passato insieme.

<> rispose alla fine, dopo qualche istante di incertezza.

Lei smise immediatamente di piangere, e il suo tono divenne gioioso nell’arco di un istante.

<>

<>

<> replicò lei, emozionata <>

Carlo chiuse la chiamata, e cercò di riflettere.

Cosa diavolo stava facendo? Non poteva fidarsi di Letizia, e quella cena le avrebbe dato modo di cercare di rimettersi con lui. Ma stranamente gli andava di rivederla, perchè nonostante tutto un pò gli era mancata.

Pensò a Roberto, e alla sera prima. Come si era permesso di dirgli che aveva una faccia da cerbiatta? Ripensandogli gli veniva voglia di andare a casa sua e dargli un pugno. E scoparlo, finchè non fosse rimasto a terra col culo sfondato.