EMAIL Continuare ad essere padre
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Info su questo ebook
Claudio, in Daniele, ormai grande e del tutto indipendente, vede un amico a cui rivolgere le proprie perplessità riguardo al panorama politico-economico-sociale dell’intero Paese, le sue criticità di una società improntata al consumismo e alla falsa democratizzazione.
Ma in tutto questo Claudio coglie l’importanza del libero arbitrio, donato all’uomo da un Cristo magnanimo; quindi invita suo figlio, e chi vorrà seguire il suo consiglio, ad ascoltare il proprio cuore, a seguire la strada del Bene ma soprattutto ad assecondare i ritmi della Natura, Madre di tutti noi.
Il chiaro legame dell’Autore con essa è vivo e pieno di simbolismo, e in E-MAIL, continuare ad essere padre è l’elemento cardine dell’intera opera.
Claudio Falangone è nato nel 1945 a Nardo’ (Le), dove tutt’ora risiede. Ha precedentemente pubblicato Papaveri rossi e margherite, raccolta di poesie, Edizioni del Leone, 2000; Terra Rossa, raccolta di poesia, Libro Italiano World, 2003. È presente in diverse antologie.
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Anteprima del libro
EMAIL Continuare ad essere padre - Claudio Falangone
Claudio Falangone
Continuare ad essere padre
Continuare ad essere padre
Mi è gradito esprimere il più affettuoso, rispettoso, riconoscente grazie per la collaborazione morale nel corso della stesura di codesto libro, al mio discreto e muto osservatore... Angelo Custode (mai un aiuto tangibile).
Il ruolo di padre richiede, per svolgerlo onorevolmente al meglio, equilibrio emozionale, onestà ed umiltà intellettuale, razionale capacità nel relazionarsi senza egoismi personali e rispetto per se stessi, per il contesto in cui si vive e per la vita. Ciò per conseguire e supportare nel tempo un rapporto reciprocamente gratificante con i propri figli.
Mi ripropongo anche di dimostrare che la lontananza e la difficoltà del contatto fisico continuativo, stemperata dall’uso delle nuove tecnologie che amplificano enormemente le nostre capacità sensoriali, non costituiscono circostanze ostative al mantenimento di un rapporto gratificante con mio figlio.
Il continuo scambio di email con Daniele ha consentito non solo il mantenimento ma anche una specifica caratterizzazione del nostro rapporto in vista del perseguimento del reciproco accrescimento spirituale.
Da Claudio a Daniele
Mercoledì, 17 aprile 2013, 15:02
La neve sciolta al primo tepore della primavera, aveva partorito ruscelli, torrenti, fiumi che si rincorrevano verso valle. Un ruscello appena nato avanzava con cautela e riempiva i solchi nella roccia e i piccoli fossi con la tipica incoscienza donchisciottesca giovanile, disegnando il suo corso e la storia della sua vita. Avanzava impetuoso ma incerto e davanti ad un ostacolo, se pur piccolo, si faceva prendere dall’angoscia per paura di non poter proseguire. Pian piano quando si accorse di poter superare con abilità e relativa facilità tutti gli ostacoli acquisì sicurezza e tranquillità
Con il passare del tempo, il ruscello diventava sempre più grande ma anche più insoddisfatto, infelice. Diventare un fiume gli avrebbe ridato il gusto della vita, o forse sarebbe bastato diventare un torrente.
Non diventò un fiume e non diventò un torrente e sempre più infelice, più che vivere sprecava il suo tempo, il breve tempo della sua vita. Un giorno confluì in un fiume ed in esso si dissolse, aveva perduto la sua identità e sconvolto pianse.
Il fiume ebbe compassione per quel ruscello e lo aiutò a che si incanalasse in un solco laterale dove avrebbe avuto consapevolezza di rivivere e ricominciare a gustare ed apprezzare ogni attimo della sua pur breve esistenza. Era diventato un ruscello felice
, aveva capito che vivere è già di per sé, cosa straordinaria, meravigliosa e irripetibile.
Nel suo felice e sereno scorrere arrivò poi al piano e le sue acque furono assorbite dal terreno sabbioso. Il piccolo ruscello si spaventò…stava esaurendosi, stava morendo.
Si ricordò allora che il fiume gli aveva parlato di un Dio degli uomini, delle piante, degli animali, delle acque. Pensò a Lui e Lo pregò. Lo pregò a che mandasse una pioggia che gli permettesse di continuare a vivere ancora un po’, qualche giorno, qualche ora. Un’ora di vita per chi ne apprezza ogni attimo, è pur sempre una vita.
Dio mandò la pioggia. Il ruscello riprese a scorrere felice di vivere e di dover poi morire, senza alcun rimpianto.
Raccontavo spesso a te, ancora bambino, codesta storia del ruscello per esorcizzarti dal diventare come tante persone, senza fortuna, incapaci di conoscere, o meglio, riconoscere la felicità, la serenità per non averla cercata con la necessaria umiltà nel pianto di un bimbo, nel volo di una farfalla, nel sibilo del vento, nel saper apprezzare le piccole, meravigliose cose della vita.
Ciao
Da Claudio a Daniele
Mercoledì, 1 maggio 2013, 20:21
La nonna sta meglio e ti saluta. Il nonno, con i suoi 95 anni, bisogna contenerlo nel dovuto rispetto della sua età, ti saluta in attesa di una tua visita, se pur breve, da festeggiare con la solita cena a base di pesce e spaghetti con le cozze.
Qui fa caldo e stiamo bene, in attesa di tue telefonate sempre gradite e che tu propini a piccole dosi. Ho visto la foto di Matteo con la Minnelli. La gallinella (quella che, una mattina, se ben ricordi, ho trovato in giardino aggregata alle nostre galline ed oche) compare e poi scompare per due o tre giorni. Per tutto il resto ci affidiamo alla benevolenza di Dio e alla nostra capacità di interpretare la vita e viverla al meglio.
Saluti a Matteo, buon tutto.
Ciao
Da Daniele a Claudio
Giovedì, 2 maggio 2013, 04:29
Qui procede tutto abbastanza bene e ogni giorno imparo cose nuove.
A presto!
Da Daniele a Claudio
Venerdì, 3 maggio, 04:37
Caro Claudio,
si dice che l’esperienza sia la migliore scuola. I tempi e i ritmi di una città come New York, se non vissuti direttamente, credo non potrebbero mai essere compresi. In particolare nel mio settore, in cui ogni incontro è motivo o di stimoli creativi, perché accresce la visione del proprio concetto di creatività, o di possibile sviluppo di contatti importanti di tipo professionale. Dopo giornate intense di questo tipo, al rientro a casa, non si ha né la volontà né la forza di pensare a connettersi ad internet; l’unico obbiettivo è riposare per essere pronti ad arricchirsi di un nuovo giorno. In questo contesto che finalmente inizia ad appagare, per il momento, la mia sete di crescita, credo che un riscontro ogni 4/5 giorni possa essere equilibrato per avere più spazi in cui vivere a pieno la mia situazione. Salvo, sempre, serie o importanti comunicazioni. Ciò non significa che tu non abbia la libertà di scrivere ogni qual volta tu lo ritenga opportuno. È solo per avvisarti sui miei tempi di risposta. Grazie.
Ciao
Da Claudio a Daniele
Sabato, 4 maggio, 16:39
Oggi piove, i nonni stanno bene e ti salutano come anche gli zii e le zie. Io me la cavo, come sempre. La mamma va abbastanza bene nel senso che non mette in atto tragicomiche incompiute. Riguardati, buon lavoro, saluti a Matteo.
Ciao
Da