L’amore conta

Di Rita Arianna Belpassi

L’amore e le sue forme; è un raggio di bianca luce che colpisce le spigolature del cuore, rifrangendosi in un arcobaleno di colori. Sì, l’amore non è mai uguale a se stesso e non esiste storia d’amore che sia uguale a un’altra; in queste pagine lo comprendiamo a fondo, attraverso cinque favole che raccontano con semplicità le relazioni affettive che ciascuno di noi instaura con l’Altro. Questo libro è rivolto a tutti: adulti, genitori, insegnanti e bambini; i simpatici personaggi che lo abitano vivono situazioni delicate, momenti difficili che di volta in volta riescono a superare mediante la riflessione, il dialogo o l’esempio di chi li ha preceduti. Reso prezioso da graziose illustrazioni, il volume costituisce una lettura da fare insieme, grandi e piccini, per guardare oltre gli ostacoli, per imparare a dare un nome alle cose che spaventano, per affrontarle e uscirne più forti, con maggiore fiducia in sé.

Rita Arianna Belpassi è psicologa, psicoterapeuta ad orientamento analitico e M.S. SIPsA (Società Italiana Psicodramma Analitico). Vive e lavora a Riccione. 
Nel 2019 ha pubblicato con il Gruppo Albatros il libro Contro la violenza. Da leggere insieme a scuola o con mamma e papà, che si occupa di bullismo, razzismo e violenza di genere.
Con questa nuova pubblicazione affronta il tema dell’Amore, in tutte le sue sfumature.

• Lingua: Italiano
• Editore: Gruppo Albatros Il Filo
• Data di uscita: 31 gen 2021
• ISBN: 9788830635258

Anteprima del libro

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Rita Arianna Belpassi

L’amore conta

Storie per Genitori, Bambini e Insegnanti

© 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

www.gruppoalbatros.com - [e-mail]

ISBN 978-88-306-2573-0

I edizione dicembre 2020

Finito di stampare nel mese di dicembre 2020

presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

L’amore conta

Storie per Genitori, Bambini e Insegnanti

Introduzione a cura dell’Autrice

Dall’ultima settimana di febbraio 2020, il nostro stile di vita, le nostre abitudini sono cambiate.

In quei giorni abbiamo scoperto che il Coronavirus in realtà non conosce confini. Da subito, fin dalle prime immagini passate in TV ne era evidente la gravità, ma all’inizio, una difesa dall’angoscia ce lo aveva fatto pensare come uno specifico problema della Cina. Repentinamente invece, questo temibile virus è giunto anche in Italia, espandendosi gradualmente in tutto il mondo e provocando un vero e proprio tsunami.

Nuove modalità e distanze nelle relazioni, restrizioni negli spostamenti e nelle uscite, autodichiarazioni, sanzioni, inevitabile angoscia, paura, morte.

Non è stato e non è facile ancora capacitarvisi.

Tutto chiuso: scuole, attività economiche non essenziali, parchi, teatri, cinema, luoghi d’incontro. Paesi e persone come costretti in un tempo sospeso.

Vigili, polizia, carabinieri, soldati dell’esercito sulle strade per i controlli e le multe: misure per cercare di contenere il contagio e prevenire. Quotidiani bollettini di guerra con numeri impazziti: i contagiati, i morti, i guariti. Notizie allarmanti, appelli accorati.

#iorestoacasa contenuti pure in tutte le pubblicità, ripetuti pedissequamente in ogni programma televisivo. Immagini di medici e di infermieri esausti, di ospedali pieni.

Ansia, timore per sé e per i propri cari. Separazioni traumatiche, senza possibilità di accompagnamento e a volte crudeli, mancanti di un ultimo saluto. Una stretta al cuore.

Giovani, vecchi, bambini chiusi in casa.

Il salvifico (sì, in questo caso lo possiamo dire) uso del telefonino per non sentirsi soli e totalmente isolati.

La tecnologia, Whatsapp, Skype, le piattaforme per fare lezioni a distanza: studenti anche adolescenti che (udite!!) dichiarano di sentire la mancanza della scuola, dei compagni, dei professori.

Il tempo per pensare.

Il lavoro a distanza anche per gli psicoterapeuti. La vicinanza nella lontananza. La presenza nell’assenza.

Tutto questo ci ha portato con più forza a riflettere sul valore dei rapporti, sull’importanza degli altri nella vita di ognuno; su quanto ancor prima e al di là della tecnologia, ogni essere umano sia connesso agli altri, intrecciato per molteplici invisibili fili.

In questo clima, intriso di tali pensieri, prende forma il libro.

Nessuno si salva da solo, è la frase che in tempo di Coronaviurs si sente più pronunciare. Ed è proprio così. Vale per gli individui, vale per le Nazioni.

Il bisogno di una riflessione sulla vita, sull’amore, su alcune delle sue forme.

Amore come antidoto naturale alla solitudine, al dolore.

I versi di una bella canzone, recitano: L’amore conta, l’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte? (Ligabue L’amore conta).

L’importanza di questo sentimento in tutte le sue sfumature ed in ogni sua coniugazione. L’amore che diventa anche attenzione per Sé, per l’Altro nella relazione, vuoi che si tratti di rapporti parentali, amicali o di coppie. Una capacità d’amare e di prendersi cura che diventa anche sensibilità, rispetto ed interesse per questo meraviglioso pianeta, nel quale, non dobbiamo mai dimenticarcene, siamo fortunati