Sherlock Holmes e l'uomo con il completo verde di Tweed

Di Denis O. Smith

Giallo - romanzo breve (46 pagine) - Un delitto perfetto e un identikit enigmatico. Questi gli ingredienti del nuovo caso per Sherlock Holmes.

Odio e brama vendicativa s’annidano tra i circoli altolocati della Londra di Sherlock Holmes, dove un elegante criminale prende senza remore la vita della sua vittima e svanisce nel nulla. Un delitto perfetto e un identikit enigmatico metteranno alla prova le abilità dell’investigatore londinese.

Il primo racconto di Denis O. Smith su Sherlock Holmes, The Purple Hand, è stato pubblicato all'estero nel 1982. Da allora ha scritto più di quaranta storie, registrando casi inediti del detective più famoso del mondo. Questi racconti sono apparsi in numerose riviste e antologie e in sue antologie, tra cui le più recenti The Lost Chronicles of Sherlock Holmes, The New Chronicles of Sherlock Holmes e The Further Chronicles of Sherlock Holmes. Nato a Sheffield, nel nord dell'Inghilterra, Smith vive attualmente nella contea rurale di Norfolk. I suoi interessi, oltre alla "carriera" di Sherlock Holmes, comprendono vecchie mappe, misteri storici di ogni genere, la storia di Londra e le ferrovie britanniche.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 4 lug 2023
• ISBN: 9788825425444

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Denis O. Smith

Sherlock Holmes e l'uomo con il completo verde di Tweed

ROMANZO BREVE

Traduzione di Mario Cocozza

ISBN 9788825425444

© 2018 Denis O. Smith

Titolo originale: The Man in the Green Tweed Suit

Edizione ebook © 2023 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Mario Cocozza

Copertina di Dante Primoverso

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e l'uomo con il completo verde di Tweed

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

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Il libro

Un delitto perfetto e un identikit enigmatico. Questi gli ingredienti del nuovo caso per Sherlock Holmes.

Odio e brama vendicativa s’annidano tra i circoli altolocati della Londra di Sherlock Holmes, dove un elegante criminale prende senza remore la vita della sua vittima e svanisce nel nulla. Un delitto perfetto e un identikit enigmatico metteranno alla prova le abilità dell’investigatore londinese.

L'autore

Il primo racconto di Denis O. Smith su Sherlock Holmes, The Purple Hand, è stato pubblicato all'estero nel 1982. Da allora ha scritto più di quaranta storie, registrando casi inediti del detective più famoso del mondo. Questi racconti sono apparsi in numerose riviste e antologie e in sue antologie, tra cui le più recenti The Lost Chronicles of Sherlock Holmes, The New Chronicles of Sherlock Holmes e The Further Chronicles of Sherlock Holmes. Nato a Sheffield, nel nord dell'Inghilterra, Smith vive attualmente nella contea rurale di Norfolk. I suoi interessi, oltre alla carriera di Sherlock Holmes, comprendono vecchie mappe, misteri storici di ogni genere, la storia di Londra e le ferrovie britanniche.

Dallo stesso autore

Denis O. Smith, Sherlock Holmes e le cinque chiavi Sherlockiana ISBN: 9788825425338

1

Quella mattina, avendo terminato il turno di visite prima del solito, andai a trovare il mio amico Sherlock Holmes. Era una piacevole giornata d'ottobre. Lo trovai completamente disteso sul sofà nella sua vestaglia color topo. Sembrava fissare il soffitto. Dietro di lui giaceva a terra una pila di quotidiani accartocciati. Come detriti portati a galla da un'inavvertita marea.

Testimoniò la mia presenza con un impercettibile cenno della mano, ma non si mosse. Conscio della sua occasionale debolezza per alcuni stimolanti artificiali quando la vita gli pareva troppo tediosa da contemplare, temei per un istante ch'egli fosse prigioniero della velenosa morsa di un potente narcotico. All'improvviso, con un brusco slancio delle gambe verso il pavimento si mise a sedere. Una scintilla di chiarezza nei suoi occhi mi rassicurò che le mie paure erano infondate.

– Mio caro socio! – disse. – Perdoni la mia maleducazione! I miei pensieri giacevano altrove. È un piacere vederla qui, Watson, come confido lei sappia.

– Suppongo che lei non abbia nessun caso per le mani, al momento – commentai sedendomi alla mia vecchia poltrona.

– Al contrario – rispose raggiungendo la sua pipa e la pantofola dove teneva il tabacco. – Sto considerando un caso peculiarmente sconcertante. Il nostro vecchio amico, l'Ispettore Lanner, ha telefonato la notte scorsa per consultarsi con me a riguardo.

– È riuscito ad aiutarlo?

Holmes scosse la testa.

– Non in maniera decisiva. Certo, ho una teoria – uno non può fare a meno di farsi un’idea preliminare, anche a costo d’andar contro il proprio buonsenso – ma non posso provarla e non sono propenso a disturbare Lanner esponendogliela. Stavo solo ripercorrendo i fatti nella mia testa, quando lei è entrato.

– Sarei molto interessato a sentire di che si tratta – dissi io – magari ripeterlo ad alta voce a qualcuno le è d'aiuto.

– Molto bene – disse. – Si tratta del caso Wentworth. Forse ne ha letto qualcosa sui giornali.

– Molto poco, non oltre le prime righe. Ultimamente sono stato molto occupato con i miei doveri professionali. Non ho avuto il tempo per studiare i giornali come mio solito.

– Tanto meglio! – esplose il mio amico, avvicinando il fiammifero alla pipa. – Così il suo giudizio non sarà influenzato da quanto già letto. Come sovente le ho fatto notare, non si può sperare di risolvere un caso esclusivamente tramite la lettura di un resoconto nel quotidiano. Siffatti racconti sono solitamente scarni proprio di quei dettagli che ci si augura di conoscere. In questo caso, almeno, abbiamo la testimonianza dell'Ispettore Lanner, che è un po' più dettagliata rispetto alla quella dei giornali. Ovviamente, per via della natura del caso, la testimonianza di Lanner è tutto ciò che avremo mai a disposizione. Tocca quindi ricavarne il più possibile.

«Come probabilmente saprà, Watson, questo è un caso d'omicidio. L'omicidio di un gentiluomo di nome Piers Wentworth, della Links House, Woodside Lane, Bickley, un uomo ben conosciuto nei circoli più bohémien della London Society. È stato trovato con un buco in petto proprio nel suo studio.»

– Secondo uno dei giornali – interruppi – il Daily Chronicle credo, quando il corpo del poveraccio è stato scoperto tutte le porte di casa sono state trovate inchiavate dall'interno.

Holmes sghignazzò. – È vero – disse – ma ciò non ha rilevanza. Questo elemento rappresenta, suppongo, un tentativo del Daily Chronicle di aggiungere un po' di mistero in più a un crimine che non richiede un tale abbellimento. La porta sul retro della casa e la porta finestra che dà direttamente dallo studio al giardino sul retro erano infatti bloccate dall'interno. La porta principale, d'altronde, ha un chiavistello ammortizzato, cosicché chiunque fosse uscito di casa avrebbe semplicemente dovuto chiudersi la porta alle spalle per inchiavare la serratura. È pertanto assoluta certezza che l'assassino abbia lasciato casa tramite l'ingresso principale, ma questo dettaglio non ha importanza. D'interesse in qualche modo assai più grande è il dilemma in merito a come questi in principio sia entrato in casa – ma ci arriverò in un istante.

«Ora le presenterò alcune informazioni generali riguardo alla vittima di questo crimine. Sembrava che fosse relativamente benestante, non al punto da esser definito significativamente ricco, ma sistemato abbastanza bene da potersi permettere di non ricercare una professione. Aveva, ciononostante, interesse in un paio di imprese finanziarie. Un'agenzia d'intermediazione in città e una vendita all'ingrosso a Holborn, dove trascorreva un giorno a settimana in ciascuna.

«Non era sposato, viveva da solo in una casa piuttosto isolata nei pressi di Bickley, che come certamente saprà, si trova nel Kent. Giusto dall'altro lato di Bromley. La sua unica domestica era un'anziana vedova, la Signora Barnham, che fungeva da cuoca, casalinga, e tuttofare, sebbene a suo dire le sue mansioni non fossero così gravose.

«Wentworth sembrava svagarsi principalmente con due attività. La prima era il golf. Patito golfista riusciva a dedicarsi appassionatamente al gioco senza difficoltà, giacché