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La Caduta Di Un Re: Libro 5 Della Serie Salto Dimensionale
La Caduta Di Un Re: Libro 5 Della Serie Salto Dimensionale
La Caduta Di Un Re: Libro 5 Della Serie Salto Dimensionale
E-book431 pagine7 ore

La Caduta Di Un Re: Libro 5 Della Serie Salto Dimensionale

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Info su questo ebook

La lealtà di Kyrin è messa a dura prova quando Erianah fa un patto per liberare la dimensione dal Re di Valhara e dalla sua famiglia. I tentativi incessanti di Kyrin di creare una pozione che apra un portale le si rivoltano contro e la pazienza di Sithias arriva al limite.

LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2013
ISBN9781301278329
La Caduta Di Un Re: Libro 5 Della Serie Salto Dimensionale
Autore

T.M. Nielsen

T.M. Nielsen doesn't necessarily consider herself an author. She's an every-day woman who had a story to tell. Never intending to let anyone else read it, she decided to put it all down on paper. What she ended up with is a fascinating tale filling books full of drama, adventure, action, romance, and excitement.When asked why she decided to publish, she stated, "I want for others to be able to forget about problems in life and to lose themselves in my world... the world of the heku. While I write, I laugh, cry, grin, gasp, and my heart races. I want others to experience that too."T.M. Nielsen is a computer tech by trade and lives with her husband and two beautiful daughters. She's the author of Amazon.com's bestselling series The Heku Series and the Dimensions Saga, along with a Heku Series spin-off book called Return of the Encala. She's been listed numerous times on Apple's Breakout Books and on Amazon.com's top 20 in Fantasy.**** From TM ****I updated my books all the time! Check back often for new, cleaner versions. I can't afford an editor, but any time I hear of an error, I fix it immediately.

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    Anteprima del libro

    La Caduta Di Un Re - T.M. Nielsen

    Chapter 1 : Capitolo 1

    Kyrin guardò le nuvole. Si muovevano in fretta nel cielo, il che voleva dire che c’era un temporale in arrivo. Alzò la mano per vedere la croce di Sithias che pendeva dal polso. Perfino la scarsa luce solare che la colpiva la faceva quasi brillare.

    Le piaceva molto più il braccialetto della collana. Le collane erano pericolose e potevano essere usate in modo offensivo in un combattimento. Aveva cercato di trovare modi in cui il braccialetto potesse essere usato contro di lei e non ne aveva trovati, quindi aveva ceduto e ora lo portava sempre.

    Era sdraiata sull’erba, fuori dal tempio bruciato di Daemionis. Anche se il tempio non era rimasto a Paragoy per molto tempo, la maggior parte dei Valhariani evitava ancora di avvicinarsi. A Kyrin piaceva restare là fuori, da sola. Emerisa era la sola che venisse spontaneamente al tempio, quindi poteva stare in pace.

    Nei due anni da che era una seguace di Sithias, in effetti, non era cambiato praticamene nulla.

    Sithias non chiedeva più di vederla costantemente e Kyrin immaginava che stesse dimostrando discrezione in modo da non indurla a scappare. Le cose erano tornare alla normalità anche con Alric e non le sembrava più di essere sempre sotto esame da parte della divinità.

    Sospirò, guardando verso ovest, da dove stavano arrivando velocemente le nuvole. I ragazzi sarebbero dovuti tornare da scuola quella mattina e non le piaceva quando dovevano viaggiare sotto la pioggia. Ognuno di loro adesso aveva una carrozza, per lo meno sarebbero stati all’asciutto.

    Si decise ad alzarsi e a raddrizzare la casacca. Mise la mano sul mazzafrusto e si diresse esitante verso il castello.

    Kyrin? La voce la bloccò e il cuore minacciò di fermarsi.

    Si voltò lentamente e si trovò di fronte Creteloc, in piedi sui gradini del vecchio tempio. Era parzialmente trasparente. Anche da spirito, lo sguardo di Creteloc riempì di terrore Kyrin, che fece un passo indietro.

    Hai incasinato tutto, Kyrin, disse Creteloc, furiosa.

    Come fai a essere qui? Sussurrò Kyrin, continuando ad arretrare.

    Gli occhi fiammeggianti di Creteloc si fissarono su quelli di Kyrin che cadde in ginocchio, con la testa che improvvisamente scoppiava per il dolore. Urlò, afferrandosi i lati della testa. Le sembrava che stesse per esplodere e aveva brillanti lampi di luce davanti agli occhi.

    Quando il dolore cessò, Kyrin alzò gli occhi sul cielo sconosciuto e poi guardò Creteloc, che le sorrise. Stavi dormendo.

    Kyrin annuì e si alzò, tremante. Controllò il mazzafrusto e si guardò attorno, vedendo gli alberi. Che dimensione è questa?

    In effetti non lo so.

    Perché posso vedere attraverso il tuo corpo? Chiese Kyrin alla sua amica.

    Daemionis sta proiettando la mia immagine. Io sono ancora a Paramide.

    Sono nei guai?

    No, ma Daemionis ha una missione per te.

    Che missione?

    Prima di tutto, vieni con me a Paramide. Te lo dirò quando saremo là.

    Kyrin accennò di sì con la testa, fece una smorfia e si toccò i capelli. I miei capelli... sono corti.

    Ti arrivano comunque a metà schiena.

    Kyrin guardò terrorizzata l’Assassina. Se i Consorzi mi vedono a Krystalis con i capelli corti...

    Sono ancora abbastanza lunghi da segnalare che non sei in vendita.

    Chi li ha tagliati? Chiese rabbiosamente Kyrin.

    Non lo so. Ti devono avere aggredito mentre dormivi. Vieni con me a Paramide, disse Creteloc e poi scomparve.

    Kyrin annuì e vide un’armatura di pelle nera degli elfi ombra ai suoi piedi, insieme al suo zaino. Si infilò in fretta l’armatura e si mise lo zaino sulla schiena. Vide anche un mantello nero e si chiese se fosse il caso di metterselo, ma le avrebbe impedito i movimenti in combattimento, quindi lo infilò nello zaino. Dopo aver controllato la borraccia per assicurarsi che fosse piena d’acqua, si mise in marcia per trovare un portale.

    Quando cominciò a piovere, si riparò sotto un albero e guardò curiosa il cielo. Non aveva mai visto una pioggia così intensa. Sapeva di essere in una dimensione che aveva l’acqua perché gli alberi non erano morti e l’erba era ancora verde. Usando le foglie dell’albero, riuscì a raccoglierne a sufficienza da riempire la borraccia fino all’orlo.

    La pioggia non smetteva e Kyrin si rassegnò a indossare per un po’ il mantello, poi ricominciò a camminare per cercare un portale. Ne trovò uno non più di un’ora dopo. Le sembrava strano ma si sedette ad aspettare una chiave. Cadde la notte e lei accese un fuoco e uccise un piccolo coniglio per mangiare. Il coniglio era grasso e le sembrò strano. Normalmente quando uccideva un piccolo animale, era così magro che la carne riusciva a malapena a far smettere al suo stomaco di brontolare. Il coniglio la saziò e mise un po’ della carne a seccare in modo da portarla con sé.

    Più tardi, quella notte, restò seduta accanto al fuoco a osservare il portale, aspettando che apparisse una chiave. Andò diverse volte a esaminarlo. Le sembrava quasi surreale, come se non fosse completamente in quella dimensione. Non aveva mai visto un portale simile e si chiese se nella dimensione in cui si trovava i portali fossero diversi da tutti gli altri.

    Era nuovamente accanto alla porta quando sentì dei passi che venivano verso di lei. Si tolse il mantello, lasciandolo cadere sul suolo della foresta ed estrasse il mazzafrusto.

    Finn uscì dagli alberi e sospirò vedendo Kyrin. Perché sei qui fuori sotto la pioggia?

    Stai indietro, disse Kyrin, alzando il mazzafrusto.

    Finn istintivamente sfoderò la spada e fu raggiunto da sei Cavalieri Valhariani che a loro volta estrassero la spada quando videro Kyrin.

    Kyrin? La chiamò Finn. Non capiva perché fosse tanto arrabbiata da estrarre il mazzafrusto.

    Non sono Kyrin, rispose lei. Era troppo pericoloso rivelare a qualcuno il suo nome. Gli Shadowmere e il Consorzio di Clemenza avevano messo una taglia molto alta sulla sua testa.

    No? Disse Finn, guardandola attentamente.

    No e vi suggerisco di andare per la vostra strada. Appena appare una chiave, me ne andrò dalla vostra dimensione.

    Stai aspettando di fare il salto?

    Kyrin annuì e riprese la posizione di attacco.

    Sai chi sono?

    No.

    Chi pensi che sia?

    Lei guardò il gruppo di Cavalieri con l’armatura scintillante e scosse la testa. Non so chi siete. La vostra armatura è troppo bella perché siate Shadowmere o Clemenza, salvo che l’abbiate rubata a qualcuno.

    Kyrin, guardami.

    Kyrin lo fissò minacciosa. Non avvicinarti.

    Non mi avvicinerò, disse Finn. Si voltò a parlare con uno dei Cavalieri. Vai a cercare il Re e portalo qui immediatamente.

    Kyrin sorrise minacciosa. Hai intenzione di permettermi di uccidere il vostro Re? Carino da parte tua.

    Chi è il tuo dio? Le chiese Finn.

    Daemionis, quindi ti suggerisco di lasciarmi in pace se non vuoi sperimentare la sua ira.

    Guardati il polso.

    Kyrin guardò il polso e vide la delicata catenella d’oro con la croce. La strappò dal polso e la gettò a terra. Poi tese il polso per mostrare agli uomini la ‘D’ incisa a fuoco nella parte interna.

    Finn le guardò il polso. Che cosa mi stai mostrando?

    Sei cieco? C’è una D incisa a fuoco. È del mio dio. Non so da dove sia venuto quel braccialetto.

    Guarda ancora, Kyrin. Quel marchio non c’è più.

    Kyrin si guardò il polso e vide chiaramente il marchio. Che cosa vuoi dire? È proprio qui.

    Potremmo avere bisogno anche dell’Alto Sacerdote, sussurrò Finn. un altro Cavaliere si affrettò ad andare a prender Saith.

    Questo è un inizio. Ora può andarsene anche il resto di voi. Come ho detto, sarò fuori dalla vostra dimensione appena appare una chiave.

    Finn accennò di sì con la testa. Non sapeva che cosa stesse succedendo ma voleva aspettare Alric prima di fornire troppe informazioni a Kyrin.

    Quando arrivò Alric, Finn e Kyrin erano ancora uno davanti all’altra, con le armi in pugno.

    Che cosa sta succedendo qui? Chiese Alric, avvicinandosi a Finn. Quando vide la rabbia negli occhi di Kyrin, estrasse anche lui la spada.

    Sei tu il Re, qui? Gli chiese Kyrin.

    Non sapendo che cosa dire, Alric si limitò a fare cenno di sì.

    Ricevo un bonus se sacrifico un Re.

    Non puoi minacciarlo! gridò uno dei Cavalieri.

    Fermo, gli disse Alric. Poi guardò nuovamente Kyrin. Dove sei?

    Proprio qui! Siete tutti pazzi? Gli chiese.

    No, in quale dimensione?

    Non so il nome di questa dimensione. Come ho detto al buffone accanto a te, sarò fuori da qui appena appare la chiave.

    C’è un portale, qui?

    Sì.

    Alric sapeva che i portali erano sigillati ma che Kyrin poteva comunque vederli. Non sapeva se fosse il caso di dirle che erano stati sigillati dagli dei.

    Quanti anni hai? Le chiese Alric.

    Lei socchiuse gli occhi. Perché ti interessa?

    Voglio solo saperlo.

    Lei scosse la testa. Non ho intenzione di sposarti.

    Non te lo sto chiedendo. Ti ho solo chiesto la tua età.

    Ho diciassette anni.

    Alric si sentì morire. Aveva visto la catena d’oro per terra ai suoi piedi e si chiese che cosa fare. Prima o poi Kyrin avrebbe notato che non riusciva ad andarsene da Paragoy e non sapeva come avrebbe reagito. Il suo obiettivo principale era farle tornare la memoria prima che qualcuno morisse.

    Devi ascoltarmi, le disse, rinfoderando la spada.

    Non devo fare niente.

    Per favore, ascoltami per un minuto.

    Ti darò dell’acqua, disse Finn. Stava ripensando al loro primo incontro con Kyrin e ricordò che l’acqua era il suo bene più prezioso.

    Mi darai dell’acqua per ascoltarti? Chiese Kyrin. Sapeva che doveva essere importante se le offrivano dell’acqua.

    Vai a prendermi cinque borracce piene d’acqua, disse Alric al Cavaliere al suo fianco.

    Subito, Maestà, rispose il Cavaliere, andando via di corsa. Quando tornò, aveva cinque borracce piene di acqua fresca pulita.

    Alric gliele tese. Puoi averle tutte se metti via il mazzafrusto e mi ascolti.

    Kyrin mise un piede indietro, pronta ad attaccare. Vuoi che deponga la mia arma?

    Sì.

    Niente da fare, rispose Kyrin con un sorriso cattivo.

    Va bene, ascoltami allora e ti darò l’acqua.

    Scommetto che è avvelenata.

    Alric aprì una delle borracce e bevve un sorso. Rimise il tappo e la guardò.

    Bene, ringhiò Kyrin, comincia a parlare.

    Alric scelse attentamente le parole. Non so che cosa sia successo qui, ma hai perso la memoria. Hai parecchi anni più di 17. Vivi qui a Paragoy con me, sei mia moglie e hai tre figli...

    Kyrin scoppiò a ridere. "Non sapevo che avrei sentito una barzelletta.

    Alric continuò. Ora sei la seguace di un dio che si chiama Sithias. Daemionis ha rinunciato al suo dominio su di te.

    Kyrin tese il polso. Se ha rinunciato al suo dominio, come mai porto ancora il suo marchio?

    Alec le guardò il polso e non vide niente. Non hai più il suo marchio.

    Non so a che cosa stai mirando ma io ho finito di parlare con te.

    Per favore...

    Ozehshiesh, sussurrò Kyrin e poi sorrise quando i Valhariani si congelarono.

    Alric chiamò silenziosamente Sithias quando scoprì che non riusciva a muoversi. Kyrin si avvicinò e prese le borracce d’acqua dalle sue mani immobili. Frugò nelle sue tasche prima di togliere la spada dal fodero. Quando vide il suo amuleto, glielo strappò dal collo e se lo infilò in tasca. Fece la stessa cosa con Finn e i quattro Cavalieri nella radura, poi afferrò il braccialetto da terra e scappò di corsa verso est.

    Ci volle qualche minuto prima di scongelarsi. Alric fletté le mani e poi si guardò intorno, senza sapere che cosa fare.

    Mi ha congelato di nuovo! ruggì furioso Finn.

    Già, e ha preso le nostre armi, gli disse Alric. Andiamocene da qui e riarmiamoci prima che torni.

    Finn ringhiò rabbiosamente e si incamminò verso il castello.

    Alric lo raggiunse. Quindi non abbiamo idea di che cosa sia successo?

    Niente. Era lì in piedi accanto al fuoco quando l’ho trovata. Ha estratto immediatamente il mazzafrusto.

    Adesso abbiamo un Evil attivo in giro per Paragoy.

    Forse le tornerà tutto in mente, tornerà a ragionare.

    Finché non lo farà, è una minaccia. Una volta ha sacrificato uno degli eremiti di Valhara.

    Se è tornata ai suoi modi pre-Paragoy, è un barbaro e imprevedibile. Dobbiamo far circolare la voce nel regno...

    Dobbiamo anche informare i Qualsax.

    Finn fece una smorfia. Dobbiamo proprio?

    Non possiamo permettere che terrorizzi nemmeno loro.

    Videro arrivare Saith. Mi dispiace di essere in ritardo. Stavo cercando di salvare Effy, ma non ce l’ha fatta.

    Mi dispiace. Fai avere le condoglianze alla famiglia da parte del Re.

    Allora qual è il problema?

    Beh?

    Dove sono le vostre armi? Chiese Saith, sorpreso.

    Sono con i nostri amuleti, disse Alric con un sorriso imbarazzato. Abbiamo un enorme problema."

    Qualcuno ha preso i vostri amuleti?

    È stata Kyrin... lei... è, beh... regredita.

    Che cosa significa?

    Non si ricorda di noi, non conosce Paragoy. Pensa di avere ancora 17 anni e di cambiare dimensione continuamente. Ci ha congelato, ha preso i nostri amuleti e le armi e poi è scappata.

    Gli occhi di Saith spalancarono. È tornata a essere una selvaggia?

    Selvaggia e in giro libera.

    Dobbiamo parlare con Sithias.

    È lì che siamo diretti. Portaci sei amuleti. Ne serve un altro a tutti. Disse Alric all’Alto Sacerdote. Saith andò a prendere gli amuleti prima del loro incontro con Sithias.

    Quando si avvicinarono al castello, Finn si rivolse al Capitano dei Cavalieri. Mettete tutti all’erta. Non si deve permettere a Kyrin di avvicinarsi al Re o alla città. Se la trovate, cercate di catturarla ma tenetele le mani divise. Dite a tutti che è pronta a combattere e di stare all’erta e pronti.

    Che cos’è successo?

    Te lo spiegherò dopo aver parlato con Sithias. Per ora, state attenti. Aggredirà e ucciderà un Cavaliere, se potrà.

    Il Capitano annuì e andò a impartire gli ordini.

    Alric si fermò da Trox. Manda dei messaggeri a Philair e Afteses e fai tornare immediatamente qua i ragazzi. Voglio sei Cavalieri armati con loro mentre sono in viaggio. Di’ loro di stare in guardia contro Kyrin e di trattarla come un nemico.

    Che cos’è successo?

    È regredita a com’era quando l’abbiamo incontrata la prima volta.

    Come?

    Non lo sappiamo. Per ora, occupati di far tornare qua i ragazzi.

    Trox andò a organizzare il viaggio.

    Papà? Lo chiamò Rodrick, correndo da lui con le braccia alzate.

    Alric prese in braccio il bambino di quattro anni e si rivolse a un servitore. Per favore chiedi a Emerisa se può venire al castello a occuparsi di Rodrick.

    Sì, Maestà, rispose il servitore con un inchino.

    Io aspetto la mamma, va bene? disse Rodrick, cercando di scendere.

    La mamma è andata via per un po’.

    Dove?

    Solo via. Puoi stare con Emerisa?

    Il bambino alzò le spalle. Io non voglio Emerisa.

    Alric consegnò il bambino a un Cavaliere. Assicurati che Emerisa resti all’interno del castello. Non voglio che mio figlio lasci la protezione di queste mura.

    Il Cavaliere rimise a terra Rodrick e poi prese la sua manina.

    Saith entrò e consegnò a ciascuno di loro un altro amuleto. Se lo misero e andarono nella cappella del castello. Una volta entrati, caddero tutti in ginocchio. Sithias era già lì che li aspettava.

    Che cosa sta succedendo? Chiese loro Sithias. Qualcosa è cambiato e non riesco a scoprire che cosa. Voi non avevate il vostro amuleto e sento che Kyrin non indossa il suo braccialetto.

    Alric si alzò senza aspettare il permesso e spiegò a Sithias tutto quello che era successo. Sithias si infuriò quando sentì che Kyrin aveva preso i loro amuleti, le armi ed era scappata.

    Non ho percepito brecce nelle difese di Paragoy, disse Sithias, riflettendo. Questo significa che nessuna influenza esterna è intervenuta sulla memoria di Kyrin. Ma avete ragione. L’intera dimensione è in pericolo finché è in giro libera.

    Non puoi trovarla?

    Non riesco a sentirla in questo momento.

    Quindi... è come se non fosse più una tua seguace?

    Sithias annuì. Nella sua mente e nel suo cuore lei non è una mia seguace. Appartiene ancora a Daemionis.

    Questo non significa che lui potrebbe arrivare qua?

    No. La sua lealtà verso quel demone non è reale, quindi lui non può entrare. Mi ha giurato fedeltà quindi, qualunque cosa pensi, appartiene a me.

    Manderò fuori delle squadre a cercarla. Se però le congela...

    Temo che non si limiterà a congelarli.

    Alric annuì. Non ci penserà due volte a uccidere gente innocente. Temo che quando non troverà la chiave di un portale, si lascerà prendere dal panico e farà una carneficina.

    Forse, per la sicurezza di questa dimensione, dovresti trovarla e portarla fuori da Paragoy, disse Saith.

    No, disse Alric.

    Tu stesso hai detto che l’intera dimensione è in pericolo.

    Non è colpa sua. Qualunque cosa sia successo, non è colpa sua. Non può farci niente. Nel momento stesso in cui lascerà Paragoy, Daemionis la ucciderà.

    Si tratta di scegliere tra lei e migliaia di vite qui.

    È fuori questione, disse Sithias al suo Sacro Cavaliere. Dovrete occuparvi da soli di questo problema.

    La troveremo.

    Io parlerò con Erianah per accertarmi che non abbia niente a che fare con questa storia.

    Sono anni che non si mette in contatto con Kyrin

    Continuo a non fidarmi di lei. Trovate Kyrin, imprigionatela e assicuratevi che non uccida i miei seguaci innocenti. Ordinò Sithias. Prima che svanisse lo sentirono sospirare.

    Raccogli i Cavalieri, ordinò Alric a Finn, che si inchinò e corse via.

    Anche Trox si alzò. I tuoi Cavalieri sanno quanto è pericolosa Kyrin?

    Credo di sì, rispose Alric. La maggior parte di loro è esperta ed era già in giro quando l’abbiamo trovata la prima volta.

    Si è calmata molto, nel frattempo e temo che non si rendano conto di che cosa hanno contro.

    Parlerò io con loro.

    Io vado a vedere se riesco a preparare una pozione che le restituisca la memoria.

    Pensi di riuscirci?

    Trox accennò un sorriso. Sarebbe più facile se Kyrin potesse aiutarmi, ma vedrò quello che riesco a fare.

    Tenta. Ho buone speranze di riuscire a imprigionarla, prima o poi. Sarebbe bello che le tornasse la memoria semplicemente con una pozione.

    Tu trovala ed io vedrò che cosa posso fare per farla tornare al presente.

    Alric scese le scale per andare a parlare con i Cavalieri che erano tutti allineati sul prato. Finn gli andò incontro, consegnandogli una spada lunga.

    Non è la spada sacra di Sithias.

    Gliela riprenderò, ne sono certo.

    Alric mise nel fodero la nuova spada e si rivolse ai Cavalieri.

    Valhara è in grave pericolo. Non sappiamo come, Lady Kyrin si è dimenticata di noi ed ha ripreso a comportarsi come prima di diventare un essere civile. Alric aspettò mentre i Cavalieri parlavano tra di loro.

    Se non lo ricordate, o non c’eravate... Kyrin è pericolosa. Non ha la minima remora a uccidere gente innocente e crede ancora di essere la seguace di un demone. È una maga molto potente ma la maggior parte delle volte, prima di usare la magia, cercherà di aggredirvi con il suo mazzafrusto. Molto di voi non l’hanno mai vista combattere e non voglio che la attacchiate, pensando di poterla battere.

    Finn guardò i Cavalieri Quella donna vi farà a polpette con il suo mazzafrusto a tre teste prima che possiate schivare un suo attacco. Non datela mai per scontata. Non abbassate mai la guardia e non pensate di poterla battere. Vi dico chiaro e tondo che non ci riuscirete.

    Non abbiamo bisogno di dimostrare di essere più bravi di lei, disse Alric. Se volete provarci, parlate con Lukas. Una volta ha provato a dimostrare di essere più bravo di lei ed è finito in infermeria per quasi un mese.

    Lukas abbassò gli occhi, segretamente ribollendo di rabbia.

    Ecco quello che faremo, disse Finn, rivolto ai Cavalieri. Ci divideremo in gruppi di sei. Crediamo che in sei saremo in grado di occuparci della signora se la troviamo. L’obiettivo principale è tenerle separate le mani. Se potrà usare la magia, vi ucciderà. State attenti al mazzafrusto ed evitate qualsiasi tipo di scontro a corpo a corpo.

    Vogliamo catturarla senza farle male e riportarla al castello, aggiunse Alric. "

    Fate quello che potete per immobilizzarla e portarla qua viva.

    Che cosa succede se dobbiamo scegliere tra lasciarla scappare e ucciderla? Chiese uno dei Cavalieri.

    Quando Alric non rispose, si fece avanti Finn. Per ora, se dovete scegliere, lasciatela andare. Se comincerà a uccidere persone innocenti, non avremo scelta.

    Io non ho intenzione di ucciderla, disse uno dei Cavalieri che era stato con lei nelle dimensioni. Quel gruppetto di Cavalieri le era fieramente leale. Sono stato là fuori con lei. In questo momento, lei combatte per la sua vita.

    Ci sono stato anch’io, gli ricordò Finn. So che quello che sta facendo è istintivo e che lei ritiene che sia necessario. Comunque non possiamo lasciarle uccidere gente innocente.

    Io non posso ucciderla. Le devo la vita.

    Alric rifletté per un attimo e aggiunse. Voglio che i Cavalieri delle Dimensioni proteggano i miei figli, allora. Teneteli tutti e tre insieme e all’interno del castello.

    Signore? disse uno di loro, un po’ risentito.

    Mi avete sentito.

    Il Cavaliere annuì, anche se non sembrava molto contento.

    ***

    Questa dannata dimensione ha i portali più testardi che abbia mai visto, disse Kyrin all’immagine di Creteloc. Ho visto due porte e nessuna che avesse una chiave.

    Creteloc fluttuò un po’ sopra il terreno. Continua a cercare. Per adesso, vai verso la città degli elfi ombra più vicina. Sarai la benvenuta là e potrai restare al sicuro.

    Kyrin si sistemò lo zaino. Da che parte è? Mi sentirò più a mio agio con gli elfi ombra.

    Vai verso nord. È a molti giorni di cammino da qui, ma la troverai.

    Kyrin cominciò a camminare verso nord. Sotto lo zaino, aveva cinque spade lunghe Valhariane legate sulla schiena. Non sapeva combattere molto bene con una spada, ma erano un trofeo e sperava di regalarle a Daemionis per ottenerne il favore.

    Creteloc camminò per un po’ accanto a lei poi sbiadì e scomparve. Kyrin cominciò a correre. Non vedeva l’ora di arrivare alla città degli elfi ombra. Anche se era umana, si trovava meglio con gli elfi malvagi.

    Kyrin imprecò sotto voce quando sentì dei passi alle sue spalle. Si stava irritando con i Cavalieri di questa dimensione. Ne aveva giù ucciso uno e aveva mandato un messaggio al loro Re che se non si fosse fatto indietro lui sarebbe stato il prossimo. La sua minaccia non sembrava aver distolto i Cavalieri dalla caccia.

    Si fermò, estrasse il mazzafrusto e li aspettò. Quando apparvero, i sei Cavalieri estrassero le loro spade lunghe e la circondarono.

    È ora di smettere di scappare, disse uno dei Cavalieri.

    Davvero? E perché?

    Abbiamo giurato di portarti davanti al Re, dopo la morte di Bronson.

    Non mi lascerò portare davanti al vostro Re, se non con un coltello alla sua gola.

    Quando le mani la afferrarono da dietro, Kyrin imprecò in elfico ombra e cominciò a lottare per liberarsi.

    ***

    Finn si inginocchiò accanto a uno dei Cavalieri morti e gli sentì il collo. Scosse la testa e guardò Alric. Sono tutti morti.

    E sono cinque, sussurrò Alric, guardando la carneficina.

    Dobbiamo smetterla di tentare di catturarla, disse Finn. Non funziona e lei sta uccidendo i nostri Cavalieri.

    Non è colpa sua.

    È importante?

    Alric non rispose. Si avvicinò e si inginocchiò accanto a uno dei corpi. Dobbiamo fermarla.

    Questi Cavalieri hanno cercato di combattere con lei. Dobbiamo dire loro di smetterla. Forse far venire degli arcieri in modo da poterla attaccare da lontano.

    Alric si alzò, spazzolandosi i pantaloni. E se usassimo una pozione sedativa sulla punta delle frecce? Dire agli arcieri di mirare alle braccia o alle gambe?

    In effetti, non è una cattiva idea. Sarà meglio che facciamo venire alcuni elfi. I loro arcieri corrono più velocemente, si nascondono meglio e hanno una mira migliore.

    Notifica Minathim e fai venire venti arcieri. Mettiti d’accordo con Trox e avvelenate le frecce. Se riusciamo a stordirla, possiamo catturarla in sicurezza.

    Finn annuì, guardò ancora una volta i Cavalieri morti e poi montò a cavallo, allontanandosi.

    Dove vuole che andiamo? Chiese l’altro Capitano dei Cavalieri al Re.

    Penso ancora che dovremmo accamparci ad Aloria. Se viene a sapere che una volta era una città degli elfi ombra, potrebbe tentare di andarci.

    Ne ha parlato con Sithias?

    Sì ed è d’accordo. Prendi quattro squadre e dirigiti ad Aloria. Andate in barca, farete prima. Accampatevi intorno alla città e restate nascosti.

    Sì, Maestà. Si congedò e partì con i suoi Cavalieri.

    Sithias, ti affido le loro anime, sussurrò Alric, guardando i Cavalieri morti.

    ***

    Kyrin correva di giorno e riposava di notte, nascosta nel fitto sottobosco o in caverne poco profonde. Tutte le volte che si perdeva, arrivava Creteloc e la indirizzava verso Aloria. Kyrin arrivò una settimana dopo e restò dietro a una roccia per sorvegliare la città. Vedeva gli elfi ombra andare e venire di notte e camminare per la città. Non c’era niente che sembrasse sospetto.

    Quando fu sicura che la città non fosse sotto il comando degli umani, rinfoderò il mazzafrusto e si mise il mantello. Si coprì il volto con il cappuccio e andò verso le sentinelle che presidiavano le porte.

    Alt! Gridò uno di loro, alzando le mani.

    Kyrin pensò che fosse strano che parlassero la lingua degli umani, quindi tentò di usare la loro lingua. Ua’thi ser vanTeth.

    Noi parliamo la lingua degli umani, qui, disse la sentinella. Chi sei?

    Perché non parlate la lingua degli elfi ombra? Chiese Kyrin. La maggior parte degli elfi ombra che conosceva si rifiutava di parlare una lingua che non fosse la loro.

    L’elfo ringhiò, studiandola prima di rispondere. Il nostro dio ci ha ordinato di parlare come gli umani. La lingua che tu conosci è quasi del tutto dimenticata, oramai.

    Kyrin si fece sospettosa. Adesso vi siete alleati con il bene?

    L’elfo urlò. No! Non insultarmi.

    Mi sto nascondendo dai Cavalieri, a sud di qui.

    Valhara, un mucchio di gente fastidiosa.

    Posso restare qui finché trovo un portale per andarmene?

    L’elfo le girò cautamente intorno, guardando attentamente l’armatura elfica. Da dove vieni?

    Vengo da Krystalis.

    Chi è il tuo dio?

    Sono una seguace di Daemionis.

    Ne ho sentito parlare. Puoi entrare.

    Kyrin si sistemò lo zaino ed entrò in città. Dovunque guardasse c’erano elfi ombra. Erano più a loro agio nel buio della notte e sapeva che la mattina dopo, nessuno di loro sarebbe stato in vista.

    Trovata una locanda, Kyrin entrò e tutti smisero di parlare per guardarla. Era lieta di avere ancora il volto nascosto, le permetteva di guardarsi in giro e di non essere vista.

    Tu, che cosa ci fai qui? Le chiese il locandiere.

    Le sembrava ancora strano che gli elfi ombra parlassero la lingua degli umani ma Kyrin sapeva che ogni dimensione aveva le sue regole. Cerco un rifugio per un po’. Sto cercando di sfuggire ai Cavalieri del sud.

    I Valhariani?

    Sì.

    Abbiamo una stanza disponibile. Puoi pagare?

    Certamente.

    L’elfo la squadrò attentamente. La stanza costa due monete d’oro a notte.

    La prendo.

    Non portare qua altri umani.

    Kyrin fece un sorriso cattivo. Tranquillo, sto cercando di evitarli.

    L’elfo annuì e fece segno a qualcuno di portare Kyrin nella sua stanza. Una volta dentro, Kyrin chiuse la porta a chiave e fece un incantesimo per proteggerla. Poi si tolse il mantello e si sdraiò a riposare.

    ***

    Il tuo rapporto? Chiese Alric. Era sul suo trono, Finn e Trox erano accanto a lui sulla piattaforma.

    Il Capitano dei Cavalieri annuì. Lady Kyrin è arrivata ad Aloria quattro giorni fa.

    Hai aspettato quattro giorni per informarmi?!

    "Milord, abbiamo visto cose che ci sono sembrate strane. Volevamo

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