Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

L'avvocato del cuore: Harmony Collezione
L'avvocato del cuore: Harmony Collezione
L'avvocato del cuore: Harmony Collezione
E-book143 pagine2 ore

L'avvocato del cuore: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Era la prima volta che Melanie provava odio. Sì, odio verso il ricchissimo zio Joshua e verso la decisione di questo di scegliere come esecutore testamentario proprio Clay Logan, l'uomo più affascinante che lei abbia mai conosciuto. Tra Melanie e Clay è stata subito attrazione allo stato puro, ma le assurde clausole inserite nel testamento dello zio impediscono loro di andare oltre. Lui non può e non deve mescolare sentimento e legge, mentre Melanie non può permettersi di cedere ai sentimenti. Ma forse, a pesarci bene, una soluzione c'è.

LinguaItaliano
Data di uscita9 mag 2014
ISBN9788858922064
L'avvocato del cuore: Harmony Collezione

Correlato a L'avvocato del cuore

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su L'avvocato del cuore

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    L'avvocato del cuore - Kathleen O'Brien

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Husband Contract

    Harlequin Presents

    © 1998 Kathleen O’Brien

    Traduzione di Giovanna Pozzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2001 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-206-4

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Attenzione!» avvertì Clay Logan irritato, lanciando un’occhiataccia al ragazzino che lo aveva appena urtato con la nuvola di zucchero filato che stava gustando.

    «Scusi tanto, non l’avevo vista» spiegò il ragazzino, gli occhi fissi sulla macchia rosa e appiccicosa con cui aveva guarnito il polsino della camicia dell’uomo. Clay, dal canto suo, cercò di liberarsi di quella massa collosa sforzandosi di non dare a vedere quanto l’incidente lo turbasse. Non era facile, però; in poco meno di un’ora doveva essere in tribunale e la sua camicia era rovinata.

    «Pazienza. Magari puoi aiutarmi; sto cercando Melanie Browning, sai dove posso trovarla?» chiese allora senza perdere altro tempo.

    «La nostra signorina Browning?» chiese conferma il piccolo. «Stamattina era Giulietta nella commedia, ma non so dov’è adesso» ammise poi, stringendosi nelle spalle.

    Clay sospirò e sentì che stava per venirgli il mal di testa. Sapeva bene dove Melanie Browning avrebbe dovuto essere: nel suo ufficio, dove aveva un appuntamento con lui, quella mattina alle dieci. Non si era fatta viva, né aveva telefonato per disdire. Evidentemente, recitare il ruolo di Giulietta sul palcoscenico di quella scuola era stato per lei più importante.

    Pensoso, si strofinò di nuovo il polsino e ottenne come unico risultato che anche le sue dita divennero più rosee e appiccicose. Maledì la testardaggine che lo aveva spinto a voler scovare quella donna a ogni costo. Avrebbe dovuto far entrare il cliente successivo e mandare alla signorina Browning una salata bolletta per mancato appuntamento.

    Il ragazzino non riusciva a staccare lo sguardo dal danno che aveva provocato. Cercò almeno di essere utile e, non appena alcuni compagni passarono di lì, chiese loro se sapevano dove si trovasse la signorina Browning.

    «E perché dovremmo dirtelo?» replicò aggressivo uno del gruppetto.

    Erano gli unici ragazzini che quel giorno non indossavano un costume medievale, come notò Clay.

    «Non è per me, è per lui» insistette il piccolo, come se la presenza di un adulto fosse risolutiva.

    Gli altri, però, non ne furono granché impressionati. «E lui chi è? Dio?» ribatté infatti il più alto che teneva le mani dietro la schiena. Nascondeva una sigaretta accesa, come si capiva dal filo sottile di fumo azzurrognolo che saliva.

    Clay sostenne lo sguardo del bulletto; conosceva quel tipo di adolescenti spacconi. «Infatti. Sono Dio e non voglio arrivare in ritardo all’Apocalisse. Quindi, rispondi in fretta e potrai tornartene dietro un angolo a fumare. Allora?»

    «Non ne ho idea» mentì quello, e Clay scosse il capo, irritato.

    «Eppure devi saperlo, Nick, eri con lei quando la commedia è finita» lo contraddisse il compagno più piccolo.

    «Sì, ma sono passate ore e noi non siamo responsabili per la signorina Browning

    «Già, ma lei è responsabile per te» osservò il ragazzino e spiegò a Clay che Nick era il fratellino della signorina.

    Clay lo guardò meglio: dalla testa, dove portava i capelli lunghi in una coda che scopriva le orecchie enormi, ai piedi calzati di costosissime scarpe da basket. Indossava dei jeans informi, larghi e lunghi, che lasciavano intravedere dei boxer a quadretti.

    E così quel terribile adolescente era Nick Browning. Allora, forse, Joshua Browning non aveva fatto male a vincolare la propria eredità. Ora che aveva incontrato Nick, Clay immaginava che non dovesse essere facile per la sorella di ventiquattro anni tenere a bada quel teppistello.

    Clay di anni ne aveva trentuno ed era un avvocato cinico e implacabile che non provava la minima simpatia per i giovani delinquenti. «Mi riesce difficile credere che tu non sappia dove si trovi tua sorella, Nick. Forse puoi sforzarti a pensarci meglio» lo invitò severamente.

    Il ragazzino provò l’impulso di mandarlo al diavolo, ma cambiò subito idea quando notò lo sguardo duro di Clay. «Credo... forse... fuori sui campi da softball dove stanno giocando agli scacchi umani» rispose infine.

    «Puoi mostrarmi dove sono?» domandò Clay e Nick gli fece cenno con il capo di seguirlo. Si incamminarono insieme, dopo che Clay ebbe strizzato l’occhio al suo piccolo aiutante.

    Oltrepassarono gruppetti di ragazzini vestiti da re e cavalieri medievali che impugnavano le spade. Nick camminò in silenzio, finché non si fermò al lato di un campo su cui si svolgeva una partita a scacchi con pedine umane.

    «È qui» avvertì semplicemente e Clay osservò i giocatori. Erano tutti adulti, probabilmente insegnanti, e indossavano i costumi: chi faceva il re, chi la torre...

    Clay immaginò di riconoscere Melanie in una delle regine, ma nessuna assomigliava neppure minimamente alla fotografia che Joshua teneva nella sua biblioteca. Quando era stata scattata, Melanie aveva avuto sedici anni, ma sembrava più grande: portava i capelli castani lunghi, aveva dei bellissimi occhi blu e delle labbra piene e rosse.

    «Qual è Melanie?» chiese allora, rinunciando a riconoscerla da solo.

    «Che tu ci creda o no, è il cavaliere bianco. Volevamo che facesse la regina, ma lei ha detto che i cavalieri si divertono di più» rivelò Nick, scuotendo il capo.

    Clay si chiese se il fatto che sua sorella maggiore lavorasse di tanto in tanto nella scuola che frequentava lo mettesse in imbarazzo.

    La partita a scacchi proseguì e il cavaliere bianco dovette cambiare casella per assecondare la mossa che era appena stata chiamata. Melanie si mosse con agilità; saltò, agitando la spada verso il cielo, provocando gli applausi della folla.

    Il sole di maggio batteva sulla lama argentea e Clay non poté fare a meno di notare come quel costume bianco aderente rivelasse le forme femminili. La tunica aderiva sui seni generosi e la calzamaglia metteva in evidenza le belle gambe lunghe. Clay sorrise, per la prima volta quella mattina.

    In quell’istante, il grazioso cavaliere abbassò la spada e si tolse l’elmo, liberando una cascata di capelli color nocciola, lunghi fino alle spalle. «Che scherzo è questo? Come faccio a uccidere il cavaliere nero, se non è nemmeno qui?» urlò, provocando l’ilarità degli astanti.

    Clay la guardò assorto e considerò che Melanie non sembrava affatto più matura rispetto alla sua età, come nell’unica fotografia di lei che aveva visto. Anzi, avrebbe potuto essere benissimo una studentessa.

    «Allora? Non doveva farlo il signor Bates il cavaliere nero?» chiese intanto la giovane al giudice di gara.

    «Se ne sarà dimenticato» ipotizzò qualcuno tra il pubblico, suscitando risate e commenti.

    «I professori di filosofia sono così; sarà ancora a casa a meditare se esserci o non esserci» concluse qualcuno.

    «Probabile, ma noi dobbiamo avere un cavaliere nero» osservò Melanie, perlustrando con gli occhi la prima fila degli spettatori, finché non individuò il fratello. «Nick!» esclamò allora.

    «Scordatelo, io vado via subito. Sono venuto solo per accompagnare qui questo tipo che voleva vederti» spiegò il ragazzino, e Melanie guardò Clay. Il sorriso che le illuminò il volto quando notò il suo completo grigio fu irresistibile.

    «Volevi vedermi? Eccomi qui. Ti dispiacerebbe accomodarti sulla scacchiera in modo che io possa trapassare il tuo cuore con la mia spada, gentile cavaliere grigio scuro?» lo apostrofò con un inchino.

    Clay, che non le aveva perdonato di essere mancata al loro appuntamento e che certo non aveva tempo da perdere in giochi, non poté che sorridere a sua volta. La folla, che intese quel sorriso come un assenso, applaudì e il poveretto non poté più tirarsi indietro. Così si trovò sulla scacchiera, di fronte a Melanie. E notò immediatamente che da vicino lei era ancora più bella.

    «Devi essere Gilchrist, sono contenta che tu abbia già incontrato Nick. Ecco, lui non è molto convinto di prendere lezioni di tennis, ma io sono certa che saprai infondergli l’entusiasmo necessario. È un gran brontolone, però è un bravo ragazzo e sono pronta a scommettere che diventerà un ottimo giocatore di tennis» gli sussurrò lei d’un fiato.

    «Dev’esserci un errore, io non sono il maestro di tennis» le confidò Clay, notando con quanta grazia e naturalezza la giovane facesse roteare la spada per accontentare il pubblico; era incantevole, come poteva avere un fratello simile?

    «No? Ti ho visto con Nick e ho pensato... Mio fratello dice che ho la pessima abitudine di trarre conclusioni affrettate e sbagliate. Odio quando ha ragione.»

    Clay considerò tra sé che certo non capitava spesso, ma non gli sfuggì che Melanie aveva parlato con un tono denso di affetto. Intanto lei lo scrutava e cercava di indovinare chi fosse, senza interrompere il finto combattimento.

    «Allora, non puoi essere che il tutore di matematica» provò, e Clay scosse il capo.

    «Allenatore di baseball?» ritentò.

    «No» sospirò Clay, chiedendosi quanto sarebbe stato lungo quel gioco.

    «Bene, ora che so chi non sei, mi dici per piacere chi sei» propose Melanie, sorridendo.

    «Mi chiamo Clay Logan. Sono un avvocato e curo gli interessi del tuo defunto zio Joshua.»

    «Clay Logan» ripeté lei

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1