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Spiagge, Pupe E Pallottole
Spiagge, Pupe E Pallottole
Spiagge, Pupe E Pallottole
E-book278 pagine3 ore

Spiagge, Pupe E Pallottole

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Info su questo ebook

MA DI CHE PARLIAMO?
Max Fried è un ex esperto di informatica forense che dedica la vita a nuotare, bere e fare il bagno sotto il sole caldo della Florida, ma oggi...è proprio una giornataccia. C'è un assassino in arrivo.
Quando un suadente avvocato convince Max a trovare i beni di un cliente morto, lui accetta, pensando che sarà una passeggiata. Al contrario, un vecchio assassino con una nuova identità entra in casa di Max e ruba il computer del cliente.
Max non sa che il computer contiene indizi per un assassinio vecchio di 20 anni, ma d'altra parte l'assassino non sa che Max ha una copia di tutti i file del computer rubato sul suo iPod. Purtroppo per il cattivo, la copia contiene le prove che lo porteranno alla condanna a morte.
Ora, Max è l'ultimo ancora in vita che sa perché le persone muoiono. Se riuscirà a battere l'assassinio in astuzia, potrà tornare al suo sgabello e al suo bar sulla spiaggia. In caso contrario, diventerà la vittima numero cinque.
SPIAGGE, PUPE E PALLOTTOLE è un giallo con un avvocato playboy, una ricca ereditiera, il nostro esaminatore forense preferito e, ah già, una manciata di morti, qualche poliziotto e un assassino.
Max e io abbiamo lavorato entrambi come esperti forensi nel settore informatico, abbiamo la licenza da investigatore privato e viviamo su un'isoletta. Però non ditegli che solo uno di noi due è reale.
LinguaItaliano
Data di uscita12 gen 2015
ISBN9781633392618
Spiagge, Pupe E Pallottole

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    Anteprima del libro

    Spiagge, Pupe E Pallottole - Falafel Jones

    TRENTAQUATTRO

    Disclaimer

    Si tratta di un lavoro di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e fatti sono il risultato dell'immaginazione dell'autore e sono usati a scopi narrativi. Ogni riferimento a eventi, luoghi o persone, vive  o morte, è assolutamente casuale.

    CAPITOLO UNO

    ––––––––

    Li notai appena arrivammo. Lei era una bionda balconata, una bomba in un bikini blu con una sigaretta macchiata di lucidalabbra in mano. Lui sembrava un bel giocatore di football irlandese invecchiato e inciccioccito, un bicchiere di scotch stretto in mano. A parte Jack, barista e proprietario, erano le uniche altre persone presenti.

    Mentre sedevamo sugli sgabelli messi fuori ad ammirare l'oceano, Jack portò la mia bionda AmberBock e il vodka tonic di Mariel.

    Dissi Grazie, e quando alzai il boccale gelato, la condensa gocciolò sul cavallo dei miei pantaloni. Decisi che sarei rimasto seduto finché non si fosse asciugata.

    Jack asciugò la macchia umida sul bancone e si sporse in avanti poggiando sulle mani Max, ti aspettavamo.

    Chi? Io?

    Già, so che vieni a quest'ora e allora ho detto loro di aspettare.

    Mariel e io ci guardammo e poi guardammo Jack. A volte non si capiva quando stesse scherzando.

    Jack AKA Jack Jr. lavorava al Beachside Patio di Bobbi e Jack da quando era piccolo. Dice di essere nato dietro il bancone quando lo gestiva suo papà e da quel bancone, plausibilmente, sua madre incinta, Bobbi, aveva servito da bere fino a un attimo prima di partorirlo e già un attimo dopo averlo partorito. A volte diceva a qualche cliente credulone che il suo vero nome era Jack Daniel perché era quello che sua mamma aveva sul vassoio quando era nato.

    Ragazzi, non voglio intromettermi, Jack sollevò un sopracciglio, uno dei miei clienti abituali del pranzo ha bisogno di una mano. Forse puoi aiutarlo tu. Ed è un avvocato di qui. Credo sia in semi-pensione", Jack indicò giù verso il bar l'uomo e la donna.

    Lei poteva essere o una bella donna più vecchia che appariva più giovane o una donna più giovane ma maltenuta che appariva più vecchia. Era difficile a dirsi. A prescindere dall'età, avrei giurato che fosse affezionata all'uomo con cui sedeva. Le sue mani indugiavano su di lui a ogni occasione.

    Nonostante le sue attenzioni, quando Jack lo indicò, Ed si voltò verso di noi. Dissi Certo. Gli parlerò, e Jack gli fece segno con la mano di avvicinarsi.

    Alzatosi dallo sgabello, Ed si piegò e bisbigliò qualcosa alla donna. Poi si tirò su e mise qualche soldo sul bancone. Lei gli sorrise e disse qualcosa che non riuscii a sentire. Quando si piegò nuovamente si baciarono. Prese il suo drink e venne dove eravamo Mariel ed io. Con la sigaretta e il suo drink nella mano sinistra, allungò la destra. Ed McCarthy, mi strinse la mano poi strinse quella di Mariel.

    Mariel gli rispose con un sorriso perfetto.

    Ed indossava la divisa di New Smyrna Beach: calzoncini  marrone chiaro e sandali. Accompagnava la sua versione dell'uniforme a una camicia a maniche corte con una stampa floreale e un motivo a righe bianche e blu. Io accompagnavo la mia con una polo a mezze maniche; nera per rispetto al fatto che fosse inverno.

    Jack mi dice che vi siete trasferiti giù da New York in questo angolo del bar, Ed ridacchiò della propria battuta. Anche io sono di New York. Alla scuola di legge uscivo con una ragazza di Daytona Beach e ho preso la licenza per entrambi gli Stati. Fece un tiro dalla sigaretta.

    Il modo in cui parlava a valanga mi disse che doveva aver aspettato un bel po' al bancone. Beh, e tutti i mozziconi allineati dove era stato seduto aiutavano.

    Piacere di conoscerti, Ed. Pensai di averlo già visto prima. Il bar è meno affollato in bassa stagione e i clienti abituali nel tempo spiccano. Io sono Max, mia moglie Mariel. Jack mi ha detto che potresti aver bisogno di qualcosa.

    Ed fece un lungo respiro. Sto gestendo una proprietà per conto di un cliente. Ray è stato il primo lavoro in Florida. Ho scritto il suo testamento e avevamo molto in comune. Andavamo a pesca insieme... proprio stamattina sono stato al suo funerale. Si era preso il venerdì pomeriggio libero per fare i regali di Natale ed è morto invece. Quando scrivi queste cose, organizzare la dipartita di qualcuno, credi che quel giorno non arrivi mai.

    Mariel distolse lo sguardo, mi fissò per un lungo momento e poi tornò a guardare Ed. Oh, ci dispiace molto per il suo amico.

    Grazie. Kathleen e Ray non avevano nessuno qui quindi dopo il funerale lei tornerà a casa con sua mamma e suo papà. È occupata a impacchettare cose quindi io bevo da solo. Scosse la testa. Pensai che o la bionda non beveva o per qualche motivo non veniva aggiunta al conto.

    Mariel sembrava innervosita, Kathleen era sua moglie?

    . Il suo sguardo si rivolse al cielo per un momento poi tornò su di me. Questo è per Ray. Alzò il bicchiere e bevve un altro sorso.

    Mariel e io alzammo i bicchieri e bevemmo con lui.

    Ed disse Già è abbastanza brutto perdere un amico, ma quando muore per mano di qualcun altro, è molto più duro da accettare.

    Stavo per abbassare il volume di Ed nella mia testa, classificandolo come un ubriaco malinconico quando quella frase attirò il mio orecchio. Il suo amico è stato ucciso?

    La polizia ha trovato la sua auto ribaltata e schiantata sul ciglio della strada. Tempo sereno, niente traffico, niente segni di frenata. È una morte senza testimoni in circostanze sospette quindi lo stanno trattando come omicidio. Aspetto di saperne di più dal medico legale.

    Se è coinvolta la polizia, perché ha bisogno di me?

    Kathleen ha bisogno di individuare le loro proprietà. La polizia ha trovato il suo notebook nella carcassa dell'auto. Kathleen vuole che venga esaminato. Alzò le spalle. Dice che lo usava per l'online banking. Bevve un lungo sorso e poggiò il bicchiere sul bancone con un tonfo sordo.

    Non mi piaceva la faccenda. Me ne ero andato in pensione anticipata perché qualcuno mi aveva sparato e avevo promesso a Mariel di tenermi fuori da guai. Un caso con un omicidio suonava rischioso.

    Ed bevve di nuovo e continuò. Ho detto a Jack che non conoscevo nessuno che potesse esaminare il computer. Devo superare le password e preservare le informazioni per usarle in giudizio. Sapete, in caso qualcuno contesti il testamento o reclami qualcosa sulle proprietà. Jack mi ha detto che lei faceva questo genere di lavoro.

    Facevo, prima della pensione, lavoravo per lo Stato come esaminatore informatico forense.

    Vuol dire che può esaminare un computer, superare le password e trovare cose?

    Sì, certo. È quello che facevo.

    Ed poggiò il drink. Poggiò la mano sul bancone e si sporse verso di me. Max, è quello che serve a me. Lo farai?

    Sono spiacente, no. Sono in pensione ora. Di questi tempi lavoriamo sulla nostra salute. Come parte della nostra routine di esercizio quotidiana, Mariel e io camminiamo per due miglia per venire qui. Beviamo una cosa. Torniamo a casa a piedi.

    Ed ritirò la testa e mi guardò di sottecchi. Non ho mai pensato ai bar come  a succedanei degli esercizi fisici.

    Beh, dissi in mia difesa, a volte, se non è troppo caldo, camminiamo anche per mezzo miglio nell'isola su Flagler Avenue dalla parte dell'oceano a quella del fiume. Mariel fa shopping nelle boutique e io collaudo le panchine.

    Scosse la testa.

    Non penso che Ed credesse che io prendessi seriamente l'idea di fare esercizio. Conosci qualcun altro che può farlo?

    A New York, sì, ma qui no.

    Se dovessi affidarmi a uno sconosciuto, in base a cosa dovrei valutarlo?

    Io sono uno sconosciuto, ma trova qualcuno con una certificazione in informatica forense. Qualcuno con un qualche mucchietto di lettere tipo ENCE, ACE o CCFE sul biglietto da visita.

    Tu hai una certificazione?

    Gli sorrisi, Sono un ACE.

    Sarebbe?

    AccessData Certified Examiner. AccessData sarebbe lo strumento di un esperto in informatica forense. Ma ora sono un pensionato a tempo pieno e un animale da spiaggia.

    Jack dice che hai la licenza da investigatore privato.

    Già, molti Stati richiedono che gli esaminatori abbiano la licenza.

    Quindi lavori da investigatore privato?

    Risi. No, non ho mai usato la licenza. L'ho presa prima che mi sparassero.  Pensavo mi sarebbe potuta servire se avessi dovuto lavorare dopo la pensione. Dovevo avere un piano B e con la mia personalità non ce l'avrei mai fatta come commesso a un centro commerciale, da Wal-Mart. È uscito fuori che la mia esperienza mi permetteva di prendere la licenza da investigatore privato in Florida. Ho fatto domanda e l'ho presa e questo è quanto.

    Qualcuno ti ha sparato? Cosa è successo?

    Vivevo...preferirei non parlarle.

    Ed sedette sullo sgabello affianco al mio, attese per un attimo, poi disse Max, ho bisogno di qualcuno che possa analizzare questo notebook in cerca di conti bancari e altre informazioni finanziarie. Ho provato a cercare, Dio, non sono riuscito a trovare nessun altro. Faresti questo lavoro per me, per favore?

    Mi piacerebbe aiutarti, ma sono andato in pensione un anno fa, venduta la casa e trasferito qui per non lavorare mai più. Ho ancora un po' di attrezzatura e la licenza in caso mi serva da lavorare, ma non mi serve. Non voglio e non voglio sottrarre tempo alla spiaggia né a Mariel. La vita è come un rotolo di carta igienica. Si srotola più in fretta verso la fine. Alzai il bicchiere per bere.

    Ed mosse la mano. Già, capisco, ma non dovrebbe volerci molto, no? I risultati non devono rientrare prima di una settimana e in base allo stile di vita di Ray, sembra che ci sarà qualche soldo. Potrei pagarti un compenso tale da ripagare il tuo impegno.

    Non cerco guai. Non ho bisogno di altri pericoli nella vita.

    Ed fece un gesto con la mano come a cacciare via l'idea. Ah, è un lavoro sicuro. La polizia sta gestendo l'omicidio. Tutto quello che devi fare è rintracciare i conti di famiglia... niente di più.

    Sentii il tocco di Mariel sul braccio. Per me va bene, se vuoi farlo. Mi mostrò la sua espressione triste. Non fa niente se lo fai. Ho delle cose da fare che ti annoierebbero. E poi, mi dispiace per la moglie ed è Dicembre. Non passerai comunque molto tempo nell'acqua.

    Dopo quelle parole di Mariel, anche io mi sentii triste. Mi faceva male l'idea di qualcuno che si rifiutava di aiutarla quando io non ci fossi stato più. Aveva ragione. Avevo effettivamente del tempo libero ultimamente. Non c'era un buon motivo per non passare qualche giorno sulla faccenda. Non sembrava esserci nessun rischio reale, e poi con qualche soldo in più avrei potuto comprarmi il gancio per il tetto per trasportare il mio kayak. Indicai Mariel con un cenno della testa. Il boss ha parlato. Accetto il caso. Che te ne pare di un compenso orario più le spese a prescindere da quello che troverò o non troverò?

    Ed sorrise, per la prima volta da quando ci eravamo incontrati. Molto bene. Grazie.  Devo tornare in ufficio, finire qualche scartoffia. Che ne pensi? Preparerò un contratto standard di prestazione di servizio da farti firmare. Vieni tra un'ora. Mentre lo leggi, io chiamerò la polizia e scoprirò quando mi daranno il notebook.

    Annuii e lessi il biglietto da visita che Ed mi allungò. Il suo ufficio era a pochi passi da Flagler Ave.

    Quando Ed si alzò per andarsene, la bionda gli lanciò un bacio. Lui fece un largo sorriso e la salutò a sua volta. Ero curioso della loro relazione, ma pensai fosse poco gentile chiedere chi fosse.

    Cinque minuti dopo che se ne era andato, dimenticai che era stato lì. A New Smyrna Beach, nota anche come NSB, eravamo nel mezzo di un assolato pomeriggio di dicembre. C'erano circa 25 gradi ed era quasi Natale.

    Sul palco del Bobbi and Jack, un duo suonava Rudolph the Red Nose Reindeer. una batteria di metallo portava la melodia e una chitarra acustica faceva da accompagnamento. Ci piaceva pensare che NSB stesse anche per Non Stancarti Beach. Eravamo quaggiù da circa sei mesi, sei mesi a New Smyrna Beach, non sei mesi al bar. Beh, questa frase è quasi vera.

    Ora che Ed se ne era andato, mi sentivo abbastanza calmo e rilassato. Avevo una pensione, una bella giornata di sole, uno sgabello sulla spiaggia, musica dal vivo e una moglie bellissima. A chi importava se ero di un anno più vecchio?

    Buon compleanno, Max, Mariel disse e mi diede un pacchetto incartato.

    Di solito non ricevo i regali fino a cena. Non che mi stia lamentando, ma mi incuriosisce. Perché darmelo ora?

    Vedrai quando lo aprirai. Pensavo volessi usarlo più in là in giornata. E poi, avrai un altro regalino stasera.

    Aprii la scatola e tirai fuori l'iPod che era dentro.

    Ho pensato ti potesse piacere per correre sulla spiaggia, disse lei.

    Wow, bellissimo. Grazie. Ora non ho più scuse per non restare in forma.

    Gli sguardi di Mariel sarebbero bastati come incentivo per tenere chiunque in forma. Abbiamo la stessa età, ma la gente pensa che lei abbia dieci anni di meno. Non è cambiata da quando siamo andati insieme alla festa dell'ultimo anno del liceo. Io? Io dimostro i miei anni.

    I suoi tacchi alti d'ordinanza mostravano le gambe modellate. Indossava un prendisole morbido con una stampa color ambra e il colore si abbinava alla sua pelle color caramello. Il vestito era legato dietro al collo da un nastro sottile e si drappeggiava sulla pancia piatta e sui fianchi stretti. Nonostante fosse di statura minuta, Mariel riempiva bene la parte superiore. Il vestito le stava bene, qualunque cosa le stava bene.

    Indossavo dei calzoncini, una maglia e i sandali. Il mio compleanno era un evento speciale quindi dovevamo vestirci bene, il che significava che entrambi indossavamo la fede e l'intimo. Per la maggior parte del tempo vivevamo solo con il costume da bagno lasciando tutto il resto nei cassetti, insieme ai gioielli.

    Dopo una vita nel freddo nordest, vivere sette giorni la settimana in costume divenne un simbolo della vita isolana e casual che eravamo venuti a vivere. Come gli inviti in cui si specifica Gradito abito scuro, cominciammo a classificare alcuni dei nostri eventi come gradita biancheria intima.

    Finora, a parte occasioni speciali come questa, i viaggi all'aeroporto e gli sporadici giorni freddi, non c'erano molte altre cose sulla lista. Avevamo anche esteso la regola in modo tale che anche le fedi fossero richieste solo quando indossavamo la biancheria intima. Quando Mariel chiedeva se indossavo le mutande, le mostravo l'anulare e lei conosceva la risposta.

    Le faccende al bancone riportarono Jack da noi, Altro giro?

    Mariel e io scuotemmo la testa. No grazie. dissi.

    Diede un'occhiata al pacchetto sul bancone. Cosa hai ricevuto?

    Gli mostrai l'iPod. Regalo di compleanno da Mariel.

    Alzò un sopracciglio e annuì. Lei lo guardò raggiante, contenta che approvasse la scelta del regalo.

    Ehi, buon compleanno. Spinse le banconote che avevo lasciato sul bancone verso di me. Allora, questo giro lo offro io.

    Grazie, lo apprezzo molto. Brindai a lui alzando il bicchiere.

    Grazie mille, Jack. Mariel gli toccò il polso. Sei molto gentile. Poi si voltò verso di me, Max, hai fatto una promessa a quell'uomo. Dobbiamo andare.

    Salutammo Jack e uscimmo. Quando accettai di aiutare Ed credevo che il lavoro sarebbe stata una passeggiata. Come potevo immaginare che le cose sarebbero andate così male? Chi poteva immaginare che la pensione potesse essere così pericolosa?

    * * *

    Andammo a ovest su Flagler Avenue, calpestando le mattonelle incise vendute dalla Flagler Merchants Association. Per 50 dollari una star, una persona comune, turisti e abitanti del posto avevano la possibilità di farsi immortalare con tre righe di testo che tutti potevano vedere. Mariel si fermò per vedere la mattonella che aveva comprato per ricordare suo padre.

    Dopo qualche isolato, girammo per l'ufficio di Ed. L'indirizzo che mi aveva dato mi portò a una casa di cemento a un piano. Un cartello fuori della finestra anteriore mostrava un numero di telefono e pubblicizzava il posto come In vendita 2 camere 1 bagno. Andammo alla porta e bussai comunque. Non rispose nessuno. Controllai l'indirizzo con il biglietto da visita di Ed e decidemmo che eravamo nel posto giusto. Mentre cercavamo il campanello, notai un marciapiede di pietra che portava a sinistra dell'edificio.

    Lo seguimmo e trovammo un ingresso secondario. Bussai di nuovo e stavolta la porta si aprì. La casa comprendeva una piccola stanza da letto secondaria convertita in ufficio con il suo ingresso privato. Ed ci fece entrare.

    Mi prese la mano e la strinse, Max, Mariel. Grazie di essere venuti.

    Prego, sedetevi. Ed ci scortò a due sedie da ufficio in legno con lo schienale dritto e il sedile imbottito. Le sedie non si accordavano al resto della stanza. Mi chiesi se non venissero dal set del soggiorno, forse un set diviso da un accordo di divorzio.

    Che ne pensate? Chiese, indicando con un gesto la stanza. Le decorazioni erano per metà marinare e per metà da ufficio di avvocato. Oltre alle icone veliche e al diploma della Ivy League, sugli imprescindibili scaffali c'erano gli imprescindibili volumi di legge. Sembrava avere tutto ciò che gli servisse anche se non aveva forse tutto quello che era stato pubblicato.

    Mi sembri ben attrezzato, gli dissi.

    Grazie, Ed attraversò la stanza verso uno stereo accanto a un lettore CD e a delle casse. Si diffuse della musica classica.

    Abbassò la musica e sedette dietro la vecchia e massiccia scrivania di legno. Era pesante e scura e poteva provenire dalla cabina di un capitano. Non riuscivo a immaginare come avesse fatto a farla passare per la porta. E non riuscivo a capire neanche come riuscisse a trovare qualcosa là sopra.

    C'era talmente tanta carta a coprire la superficie che se non avessi notato il cavo che che saliva dal pavimento, non avrei saputo che c'era un telefono sul tavolo. Oltre agli scaffali, alle sedie e alla scrivania non c'erano altri mobili nella stanza. Se ci fosse stata, dubito ci sarebbe stato posto per Ed.

    É uhm, molto accogliente, Mariel commentò.

    Ed aprì la bocca per rispondere un attimo prima che un trillo attutito venisse da sotto le carte sulla scrivania. Uhm, vi prego, scusatemi. Alzò una cartellina e poi rispose al telefono.

    Studio McCarthy, come posso aiutarla...?

    Oh, scusa. Sono in riunione ora...

    No, è stato bello rivederti...

    No, non so se è una buona idea...

    Beh, è un po' troppo presto...

    No, nessun altro è interessato ad affittarla...

    Sì, mi sono divertito, però...

    Sì,, mi dispiace. Non posso proprio parlare ora...

    Tornerò appena posso. Possiamo parlarne poi...

    OK

    Ed riagganciò ed evitando di incontrare i nostri occhi, tirò fuori una cartellina dalla pila sulla scrivania. Grazie e ora pensiamo al lavoro. continuò la nostra conversazione come se il telefono non avesse mai squillato.

    Trovammo un accordo su una tariffa oraria e mentre io e Mariel leggevamo il contratto di servizio, Ed chiamò la polizia. Aveva ragione sui soldi. Finimmo di leggere e subito dopo lui riagganciò con la polizia e disse La polizia mi darà il notebook domani mattina. Perché non mi date il vostro indirizzo? Prenderò il notebook e passerò da voi. Cercò tra le pile di documenti sulla scrivania e tirò fuori un pezzo di carta.

    Certo, dissi e gli diedi l'indirizzo. Lo scrisse e la carta sparì di nuovo nella scrivania.

    Ma non troppo presto, Mariel aggiunse. Credo che il festeggiato resterà sveglio stanotte.

    CAPITOLO DUE

    ––––––––

    Dormendo e sognando di essere in una sala concerti, sentii la musica cominciare, ma l'orchestra suonava solo due note. Una nota alta seguita da una bassa. La combinazione suonava familiare e le due note si ripetevano, una nota alta e una nota bassa. Svegliandomi, mi resi conto che la canzone bitonale era il Dling Dlong del mio campanello.

    Gli occhiali mi fissavano dal comodino. Dopo averli indossati, saltai fuori dal letto, mi misi i pantaloncini da corsa abbandonati per terra e corsi alla porta. Una ignara Mariel ronfava delicatamente, la testa nascosta sotto le coperte. Era un ammasso talmente piccolo sotto il lenzuolo

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