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Made Marian Shorts: Edizione italiana
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E-book187 pagine2 ore

Made Marian Shorts: Edizione italiana

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Info su questo ebook

I membri della famiglia Marian non saranno gli unici ad avere il loro lieto fine! In questa raccolta di quattro racconti, alcuni dei nostri amati personaggi secondari della serie Made Marian rubano la scena e trovano un amore tutto loro. Queste storie contengono un sacco di risate, camei dei Marian e bollenti interludi senza vestiti. Non è necessario aver letto nessuno dei romanzi della serie Made Marian per godersi queste storie.

La storia di Brad: Quando Brad apre la porta della sua stanza d’albergo a Las Vegas e trova un sexy agente di polizia che lo aspetta dall’altra parte, presume che la pazza zia Tilly gli abbia mandato uno spogliarellista. Ma, invece di iniziare a togliersi i vestiti, il Detective Splendore tira fuori le manette. A quanto pare, il distintivo e l’uniforme non sono solo oggetti di scena, e quello che Brad ha di fronte è un vero poliziotto.

La storia di Beck: Dopo aver girato il mondo e aver dormito con i fan al termine di concerti sold-out, Beck è ancora insoddisfatto in camera da letto. Uomini, donne, uomini e donne? Quando entra in un club esclusivo per trovare compagnia per la notte, non sa bene cosa sta cercando. Ma due sconosciuti sexy iniziano a ballare con lui nello stesso momento, e Beck finalmente comincia a rendersi conto che potrebbe non essere la quantità ciò che sta cercando, ma solo il giusto paio di labbra che gli sussurrano parole sexy all’orecchio.

La storia di Keller: Dopo aver detto a Tilly di rinunciare ai tentativi di accasarlo, Keller vede il modello nudo per il corso d’arte dell’anziana signora. Forse ha parlato troppo presto? Nel frattempo, il modello improvvisato Eli si rammarica di aver deciso di spogliarsi per un gruppo di arzille vecchiette, ma poi incontra il gestore del vigneto e si rende conto che stare nudi potrebbe non essere poi così male, in fin dei conti. Soprattutto quando le cose si fanno bagnate… davvero molto bagnate… per via di un tuffo nel lago.

La storia di Josh: Dopo essersi trasferito da Denali, in Alaska, a San Francisco per cambiare vita, Josh ospita una grande serata di poker per la famiglia Marian e i suoi colleghi al National Park Service. Non sa, però, che il suo vero amore potrebbe non essere qualcuno di nuovo. Otto anni prima, Cyrus Dimakos ha dovuto lasciare l’amore della sua vita per prendersi cura della bisnonna su una remota isola della Grecia. Un obbligo familiare potrebbe aver tenuto il corpo di Cyrus lontano da Josh per tutto quel tempo, ma il suo cuore non lo ha mai lasciato. Potrebbe essere che Colui Che Se N’è Andato sia finalmente tornato per sempre?
LinguaItaliano
Data di uscita26 giu 2023
ISBN9791220706032
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    Anteprima del libro

    Made Marian Shorts - Lucy Lennox

    Made Marian Shorts

    MADE MARIAN SHORTS

    EDIZIONE ITALIANA

    MADE MARIAN #1.5, 3.4, 3.5, 7.5

    LUCY LENNOX

    Traduzione di

    ADELE SH

    TRISKELL EDIZIONI

    INDICE

    Note

    BRAD

    Prefazione

    1. Brad - Agosto

    2. Miles

    3. Brad

    4. Miles

    5. Brad

    6. Miles

    7. Brad

    Epilogo

    BECK

    Prefazione

    1. Beck

    2. Quinn

    3. Beck

    4. Quinn

    5. Beck

    6. Quinn

    KELLER

    Prefazione

    1. Eli

    2. Keller

    3. Eli

    4. Keller

    5. Eli

    6. Keller

    7. Eli

    8. Keller

    9. Eli

    10. Keller

    11. Eli

    JOSH

    Prefazione

    1. Cyrus

    2. Josh

    3. Cyrus

    4. Josh

    5. Cyrus

    6. Josh

    7. Cyrus

    Epilogo

    Biografia

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il frutto dell’immaginazione dell’autore. Ogni somiglianza a persone reali, vive o morte, imprese commerciali, eventi o località è puramente casuale.

    Tutti i diritti riservati

    Made Marian Shorts – Edizione italiana - Copyright © 2023 Triskell Edizioni

    Copyright © 2017 Made Marian Shorts di Lucy Lennox

    Immagini di copertina: Drobot Dean Stock Adobe; lucky-photo Stock Adobe

    Progetto grafico: Laura Di Berardino

    Prodotto in Italia

    Prima edizione – luglio 2023

    Edizione Ebook 979-12-207-0603-2

    Edizione cartacea: 979-12-207-0604-9

    NOTE

    Non è necessario leggere nessun altro libro di Lucy Lennox per godersi questi racconti, però se preferite leggerli in ordine, potreste voler iniziare la serie Made Marian con il primo volume, Borrowing Blue. È possibile godersi le storie in qualsiasi ordine, ma per sapere la sequenza temporale della serie, ecco un elenco:

    1) Borrowing Blue

    1.5) Brad

    2) Taming Teddy

    3) Jumping Jude

    3.4) Beck

    3.5) Keller

    4) Grounding Griffin

    5) Moving Maverick

    6) Delivering Dante

    7) A Very Marian Christmas

    7.5) Josh

    Buona Lettura!

    BRAD

    PREFAZIONE

    Brad è il personaggio che Jeremy, l’ex di Blue, porta con sé al matrimonio. Viene presentato per la prima volta in Borrowing Blue, libro 1. Non è necessario leggere il romanzo per godersi questa storia.

    1

    BRAD - AGOSTO

    Fu un sollievo allontanarmi finalmente dalla folle famiglia Marian. La settimana a Napa era iniziata come uno scherzo. Stavo ballando con un uomo a caso trovato in un club, che mi aveva offerto mille dollari per far ingelosire il suo ex.

    Il tipo era un grande idiota. Quando avevo ricevuto l’offerta, avevo bevuto circa quattro drink di troppo per riuscire a pensare in modo lucido. Era tutto lacrime e singhiozzi, e continuava a chiamarmi blu, cosa che mi confondeva da morire.

    «Non sono blu, amico. Forse ho solo una faccia da stronzo stanco,» replicai, rifiutandomi di riconoscere che le emozioni di quel giorno avrebbero potuto mostrarsi sul mio viso. Stavo ancora patendo per una giornata di frustrante lavoro ed ero andato al club per ballare e distrarmi dal mio attuale progetto.

    «No,» farfugliò sopra il frastuono della musica del club. «Il mio ex ragazzo è blu.»

    «Digli di andare da un dottore,» gridai di rimando. «Lo Xanax o lo Zoloft dovrebbero rimetterlo in sesto.» Il tizio scosse la testa, gesto che fece oscillare tutto il suo corpo sulla pista da ballo. A quanto pareva, anche lui aveva bevuto troppi drink. Dalla forma del bicchiere, pensai che avesse preso qualcosa di schifoso e fruttato. C’era tutto il necessario. Cannucce, spicchi di frutta, qualunque cosa.

    L’uomo scosse ancora la testa. E oscillò di nuovo. «Il suo nome è Blue.»

    «Il nome di chi?» chiesi, controllando le bellezze che ci circondavano.

    «Il nome del mio ex ragazzo,» gridò.

    «Perché mi parli del tuo ex ragazzo?» replicai, continuando a cercare un compagno di ballo meno drammatico.

    «Perché ho bisogno di te,» rispose.

    «Amico, quello che dici non ha senso,» dissi.

    «Come ti chiami?» domandò.

    «Ehm… Brad.» Avrei dovuto dargli un nome falso, ma non riuscivo a pensare abbastanza in fretta in quel momento.

    «Brad, io sono Jeremy. Vuoi tornare a casa con me?» disse con gli occhi chiusi. «Ti do mille dollari se lo fai.»

    Lasciai cadere le mani dai suoi fianchi, dove le avevo appoggiate.

    «Non sono una prostituta del cazzo, stronzo,» sbottai.

    I suoi occhi si spalancarono. «No! Non è quello che intendevo. Sei eccitante. Voglio pagarti per aiutarmi a far ingelosire il mio ex fidanzato.»

    «Quello depresso? Amico, lascia in pace quel tizio. Non voglio spingerlo oltre il limite. Potrebbe fare qualcosa di drastico.»

    «Non è depresso. Ti voglio per il matrimonio,» farfugliò.

    «Non ci sto capendo niente. Me ne tiro fuori,» dissi.

    Iniziai a ballare con un paio di altri uomini che sembravano sexy. Mi resero il prosciutto in un sandwich sulla pista da ballo e intravidi di sfuggita l’idiota al bar, intento a succhiare l’acqua da una bottiglia.

    Circa un’ora dopo stavo per andarmene, quando il tizio si avvicinò di nuovo.

    «Possiamo parlare per favore? Ero serio prima,» disse.

    «Serio riguardo a cosa?» domandai.

    «Ho bisogno del tuo aiuto.»

    Ed è così che finii per trascorrere una settimana a Napa, fingendo di stare con Jeremy per far ingelosire qualcuno con il bizzarro nome di Blue Marian.

    La cosa divertente? Non funzionò. Affatto. Della serie, per niente. Su una scala da uno, non ha funzionato per niente, cazzo, a dieci, wow, ha funzionato a meraviglia, io che cercavo di far ingelosire Blue si assestò sul punteggio negativo di cinque, oh, porca vacca non ci siamo.

    Mi dispiacque un po’ per Jeremy, ma anche no. Era stato uno stronzo pure con Blue. Non c’è da stupirsi che la loro relazione fosse calata a picco. Inoltre, Blue aveva finito per incappare in una bomba sexy la notte in cui avrei dovuto spingerlo a una folle gelosia.

    Dieci dollari che Blue e Tristan si sarebbero sposati entro Capodanno. Quei due erano così carini insieme che mi facevano male i denti. Chi diavolo voleva accontentarsi di un solo cazzo per il resto della vita? Non io.

    Oh, chi stavo prendendo in giro? Volevo quella roba del per sempre proprio come la maggior parte delle persone. Ma sembrava impossibile da trovare.

    Poco prima che uscissi dal parcheggio della casetta del vigneto, una delle vecchiette si avvicinò a me, agitando selvaggiamente le mani. Era la prozia di Blue, Tilly.

    Abbassai il finestrino. «Sì, signora?» chiesi.

    «Sii gentile e portami al negozio di liquori, ti dispiace?» rispose, aprendo la portiera posteriore della mia macchina e salendo a bordo.

    Rimasi un attimo fermo a elaborare ciò che stava accadendo.

    «Eh, cosa?» domandai.

    «Raccogli la mascella, figliolo. Non ci vorrà molto. Sono circa cinque miglia lungo la strada. Se ho intenzione di sopravvivere alla serata alle terme con le ragazze, avrò bisogno di un litro di buono scotch per riuscirci. Avanti, giovanotto. Diamoci una mossa.»

    Non potei fare a meno di ridere. La donna aveva delle palle d’acciaio. Chiacchierammo per tutto il tragitto, sia d’andata che di ritorno. Tilly sedeva sul sedile posteriore come se fossi il suo autista. Era ovvio che lo avesse fatto apposta per mostrarmi chi era il capo. Era inutile. Avevo capito diversi giorni prima chi comandava quando si trattava di Tilly Marian. Lei. Sempre.

    «Guidi molto bene, Brad. Hai mai pensato di fare l’autista a tempo pieno? Potrei usare qualcuno come te. Sei molto più affascinante del tizio che mi porta in giro di solito,» disse.

    «No signora. In realtà sviluppo software per vivere. Soprattutto giochi per il telefono,» risposi.

    «Per chi lavori? Conosco un sacco di gente in questo settore, in città,» disse, sorprendendomi.

    «Me stesso. Finora ho fatto solo piccole cose, ma ho una grande app quasi pronta per essere rilasciata di cui sono entusiasta. Devo solo risparmiare un po’ di soldi per commercializzare il lancio nel modo giusto.»

    «Ho un’idea,» disse Tilly.

    E fu così che finii nella seconda ridicola avventura Marian nell’arco di due settimane.

    Tilly mi aveva assunto per portare un totale di tre vecchiette a fare un giro a Las Vegas. A quanto pareva, durante la permanenza a Napa, aveva fatto amicizia con la nonna di Tristan, che tutti chiamavano semplicemente Nonna, e sua moglie, Irene.

    Il fine settimana successivo erano pronte a consolidare il loro nuovo legame con un viaggio tra ragazze nella Città del Peccato. Tilly mi stava pagando un’oscena somma di denaro per accompagnarle ed essere a loro completa disposizione per tutto il weekend.

    Quando domandai perché non volassero lì, lei rispose che aveva bisogno di fermarsi e fare delle ricerche a Bakersfield su qualcosa che aveva a che fare con la genealogia. Non feci domande.

    Tilly, Nonna e Irene passarono la prima ora del viaggio a convincermi che a Las Vegas avrei trovato una salsiccia sexy che mi avrebbe aiutato a superare la rottura con Jeremy. Alla fine fui costretto a dire loro la verità su di lui e sull’accordo, e risero così tanto che fummo costretti a fermarci per fare una sosta al bagno.

    Dopodiché, diventammo subito amici, anche se continuarono comunque a cercare di persuadermi che erano in missione per trovarmi un corpo sexy con cui trascorrere il fine settimana. Feci del mio meglio per ignorarle.

    Quando ci fermammo a Bakersfield, Tilly mi domandò di accostare per poter chiedere indicazioni a qualcuno sul marciapiede.

    Agitò le braccia fuori dal finestrino aperto, e giuro che la donna in strada si afferrò la collana di perle.

    «Yoo-hooo! Sì, tu, con l’imitazione di Prada. Sai dove posso trovare la mia gente?» chiese Tilly.

    Gemetti e tirai la parte posteriore della sua camicetta. «Tilly, ci indicheranno l’ospedale psichiatrico, a meno che tu non sia più specifica.»

    Si voltò verso di me. «Cosa? Oh. Yoo-hoo, amica! Sì, di nuovo tu. Volevo dire, dove posso trovare il centro genealogico?»

    Dopo aver chiesto ad altri quattro gruppi di sconosciuti a caso, ci indicarono infine il posto giusto.

    Quando arrivammo a Las Vegas, era tardi. Le signore avevano dormito per buona parte del tragitto, quindi non vedevano l’ora di passare una serata al casinò, ma io avevo guidato tutto il giorno. Il mio piano era di ordinare il servizio in camera e noleggiare un film nella mia stanza d’albergo. Purtroppo la testa mi martellava per via del viaggio, quindi entrai nel negozio di articoli da regalo per prendere qualcosa in polvere per l’emicrania. Non era la maniera in cui preferivo trattare il dolore, però avevo imparato da mia nonna che era la più veloce.

    Dopo averle convinte a restare nei dintorni del Bellagio e del Caesar, lasciai le signore al loro gioco d’azzardo e mi diressi verso la mia stanza. Cenai e mi feci una doccia, poi mi infilai i pantaloni del pigiama e mi preparai a dormire.

    Diverse ore dopo essermi addormentato, nel grande e lussuoso letto del Bellagio, sentii bussare alla porta. L’orologio indicava che era mezzanotte e mezzo.

    Mi stropicciai gli occhi e inciampai verso l’ingresso, chiedendomi quale stronzo ubriaco avesse raggiunto la stanza sbagliata tornando dal casinò.

    Non appena aprii la porta, vidi uno splendido poliziotto in uniforme.

    Ero stordito e ancora mezzo addormentato, quindi impiegai un minuto per rendermi conto che le signore dovevano avermi pagato uno spogliarellista.

    Una volta compreso quello che stava succedendo, scoppiai a ridere e lo invitai a spogliarsi.

    Si rivelò un grosso errore.

    2

    MILES

    Dopo aver fatto incazzare il capitano sbagliato alla centrale, ero stato temporaneamente riassegnato da detective della Omicidi a fottuto agente di pattuglia a piedi sulla Strip. Il mio capo mi aveva detto che sarebbe stato più facile accettare quell’incarico del cazzo per una settimana piuttosto che rifiutare e farmi un nemico per la vita. Così avevo acconsentito.

    Erano i miei ultimi venti minuti di servizio quando vidi le tre signore in piedi in mezzo alla strada. Sembravano avere alcune difficoltà, per via dell’alcol, dell’età o di entrambi.

    «Scusate, signore,» dissi, avvicinandomi a loro al centro di Las Vegas Boulevard, dove se ne stavano in piedi ridacchiando e camminando in cerchio. Erano come una versione femminile dei Tre Marmittoni. «Posso aiutarvi a tornare dall’altra parte della strada, per favore? State bloccando il traffico e questa non è una via pedonale.»

    Una delle donne si voltò verso di me.

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