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I santi stanno morendo
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E-book239 pagine3 ore

I santi stanno morendo

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Info su questo ebook

Arthur Beautyman, un hacker divenuto detective, è sulle tracce di un serial killer che prende di mira i santi dei nostri tempi. Ogni due mesi viene rinvenuta una nuova vittima, e il mondo privato di una brava persona.

Contro di lui c'è uno show televisivo senza scrupoli, il cui unico scopo è quello di dimostrare che tutti i poliziotti sono incompetenti e corrotti. Quando la pressione dell'opinione pubblica inizia a farsi insopportabile, Beautyman decide di rispolverare le vecchie abitudini di hacker per trovare le prove che gli mancano a risolvere il caso.

Inavvertitamente lascerà delle cyber-tracce che porteranno un membro del suo stesso dipartimento contro di lui, che non sa che l'hacker che sta cercando siede proprio nell'ufficio di fianco al suo.

"I santi stanno morendo" è un intrigante corsa di un gatto che insegue il topo, sotto i riflettori di Hollywood. 

LinguaItaliano
Data di uscita15 ott 2015
ISBN9781507123041
I santi stanno morendo
Autore

Erik Hanberg

Erik Hanberg has been a writer all his life. He lives in Tacoma Washington with his wife Mary and two children.In addition to writing novels, Erik Hanberg is an expert in nonprofit management, fundraising, marketing, and leadership. His books for nonprofits have sold more than 10,000 copies.He has served as the director of two nonprofits, the interim executive director of two more, and served in positions in marketing and fundraising. He has been on more than twelve boards. In addition, he has consulted with nonprofit boards and staff of dozens and dozens of nonprofits and foundations across the country.

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    Anteprima del libro

    I santi stanno morendo - Erik Hanberg

    A Mary,

    che ha letto ogni singolo capitolo

    I miei ringraziamenti vanno a Mary Holste, Dennis e Kathy Hanberg, Andrew Fry, Mary Lloyd, Alicia Lawver, Dan Voelpel, Angela Batie, e John Morton per il loro aiuto e i loro incoraggiamenti che hanno fatto sì che The Saints Go Dying divenisse realtà.

    I SANTI STANNO MORENDO

    di Erik Hanberg

    ––––––––

    Traduzione di Matteo De Carolis

    Capitolo 1

    Solo in TV la gente riesce ad avere un bell’aspetto alle tre del mattino, pensò Arthur Beautyman. Si trascinò fuori dall’auto e poi fino alla stazione di polizia di Santa Monica. Si sentiva come se la sua anima fosse in sciopero e avesse lasciato il corpo in balia di se stesso.

    Beautyman guardò le occhiaie dell’agente in portineria e si chiese se si riuscisse mai ad abituarsi realmente a stare svegli a quell’ora. Poi gli mostrò il badge. Sono qui per vedere il tipo sospetto che avete appena arrestato.

    L’agente guardò il badge e la foto a fianco, poi si voltò di nuovo verso Beautyman. Si soffermò sulla sua figura per un attimo e poi controllò ancora. Sono d’avvero cambiato così tanto? Beautyman colse l’occasione per guardare la sua stessa foto. Non era solo la perdita di peso. Le cicatrici dovute all’acne giovanile apparivano più marcate di qualche anno prima e un notevole numero di capelli bianchi avevano preso ad invadere la sua capigliatura castana.

    I suoi occhi verdi erano sempre gli stessi, ma Beautyman pensò che stesse iniziando a vestire la pelle di un altro uomo. Richiuse la custodia di pelle sopra il badge e si rivolse nuovamente all’agente. Eri qui quando hanno portato il sospettato? Chiese.

    L’agente annuì, prendendo il telefono.

    Qual è il motivo dell’arresto?

    Un informatore ha chiamato il numero verde di Watchdog. Abbiamo seguito il sospettato e lo abbiamo arrestato mentre parcheggiava vicino ad un’uscita della Pacific Coast Highway. Corrispondeva alla descrizione, quindi lo abbiamo condotto nella sala degli interrogatori e gli abbiamo dato una bottiglia d’acqua, come da sua disposizione.

    L’agente compose un numero, lasciando Beautyman pensieroso. Se avesse saputo che si trattava di un informatore di Watchdog, probabilmente sarebbe rimasto a dormire. Odiava quel programma.

    Watchdog era uno di quei programmi televisivi dedicati alla giustizia come ‘Misteri irrisolti’ e ‘American Justice’ ma con una diversa sfumatura. Il suo scopo principale era quello di dimostrare che i poliziotti erano dei buoni a nulla, incapaci di combattere il crimine.

    Il programma voleva mostrare gli sforzi maldestri delle forze dell’ordine nel risolvere i casi, spostando il peso dell’opinione pubblica su di loro. L’obbiettivo finale era quello di migliorare la sicurezza nella città di Los Angeles, coinvolgendo attivamente la cittadinanza.

    Se la temerarietà dello show si fosse fermata lì, Beautyman avrebbe anche potuto tollerarlo. Ma poi iniziarono a pubblicizzare il fatto che il loro numero era l’unico da chiamare in caso di eventuali problemi, perché non c’era da fidarsi della polizia. E da quando il programma era diventato famoso Beautyman sapeva di non essere l’unico detective di Los Angeles ad aver avuto a che fare con testimoni che si rifiutavano di parlare, dichiarando che lo avrebbero fatto solo con Watchdog.

    L’agente riagganciò il telefono e disse, Sono nella stanza in fondo.

    Beautyman annuì. Avvertì la stanchezza della notte insonne mentre attendeva il via libera per entrare nella stanza dov’era rinchiuso l’uomo. Aveva già abbandonato la speranza che l’uomo potesse essere un possibile sospetto, figurarsi l’assassino. Nell’ultimo mese sia il Dipartimento dello Sceriffo che quelli della polizia municipale avevano raccolto centinaia di indizi sul così detto ‘Killer di Babilonia’, ma senza riuscire nemmeno a capire chi fosse.

    Quando varcò la soglia della stanza, un detective e un ufficiale in borghese lo stavano aspettando. Il giovane ufficiale chiese: Qualche possibilità che sia lui?

    Beautyman guardò oltre il giovane uomo, fissando lo sguardo su un punto nel vuoto. Quando indossava gli scarponi, Beautyman era alto circa un metro e settanta. L’ufficiale che aveva accanto era alto almeno otto centimetri più di lui, il che costrinse Beautyman ad allungare il collo per guardarlo in faccia, soluzione che gli sembrava la migliore in simili situazioni. Beautyman lo fissò con espressione estremamente seria. Il lavoro di routine del poliziotto alla fine porta sempre a un risultato. Corrisponde alla descrizione?

    Assomiglia al tipo che c’era in TV, disse l’ufficiale, facendo spallucce.

    Bene, è un buon inizio, disse Beautyman, incrociando il suo sguardo. Le chiamate a Watchdog erano notevolmente aumentato da quando lo show aveva iniziato a parlare degli ‘Omicidi di Babilonia’. Secondo Beautyman però erano molte più le segnalazioni di persone che assomigliavano all’attore dello show più che di quelle simili alla vera descrizione. Tuttavia si trattenne dall’esternare le sue idee davanti al giovane ufficiale.

    Posso avere una bottiglia d’acqua prima di entrare? L’ufficiale corse a prenderne una e Beautyman si rivolse a Sam Reynolds, un detective di Santa Monica che aveva già incontrato. C’è un fascicolo?

    C’era. Beautyman gli diede un’occhiata. Conteneva la trascrizione della chiamata fatta a Watchdog e il rapporto stilato dall’ufficiale che aveva arrestato il sospettato. C’è qualche possibilità che quest’uomo sia il Killer di Babilonia, Sam? chiese Beautyman senza alzare lo sguardo.

    Le stesse possibilità che avevo al liceo di farmi Farrah Fawcett.

    Grandioso...

    Credo che dovrei aggiungerlo alla lista dei peggiori motivi per alzarsi dal letto alle tre del mattino.

    Non me ne serviva di certo un altro. Beautyman posò il rapporto sulla scrivania. A proposito, il ragazzo alla portineria ha già fatto il corso di formazione?

    Reynolds scosse il capo. Il capo non voleva sprecare soldi per cose stupide come un corso su come parlare con i giornalisti. Ma credo che dopo stasera cambierà idea.

    Alla maggior parte dei poliziotti di Los Angeles veniva fatto frequentare un corso di media training. Con una mossa non troppo efficace, le giovani reclute venivano arruolate prima del corso, divenendo il principale obbiettivo delle interviste di Watchdog.

    Il giovane ufficiale tornò con in mano una bottiglia di plastica che sembrava fosse stata conservata sopra un radiatore.

    Hai scritto tu questo rapporto? chiese Beautyman, stappando la bottiglia nonostante fosse calda.

    Sì, signore.

    E non ha provato a scappare? Nessun tentativo di fuga?

    No, signore. E’ stato l’arresto più facile che mi sia mai capitato. Si è solo messo a ridere quando gli ho comunicato che sarebbe venuto qui.

    Beautyman guardò di nuovo il rapporto. Sa chi sono? Ha fatto il mio nome?

    Ha detto proprio Beautyman, a parte per il fatto che lo ha pronunciato Beauty Man, come se si trattasse di un supereroe o qualcosa del genere.

    Beautyman poggiò la bottiglia sulla scrivania. Cazzo agente! Avresti dovuto scriverlo su quel maledetto rapporto! Sam, apri la porta."

    Reynolds si diresse verso la stanza con Beautyman che lo seguiva come un’ombra e digitò il codice per accedere alla stanza degli interrogatori. Una volta entrato, Beautyman vide il sospettato sedeva con i piedi poggiati sulla scrivania e le braccia incrociate dietro la testa, e lo fissava con sguardo assassino.

    Buonasera Arthur, o forse è già mattina?

    Beautyman si girò verso l’agente ed iniziò a bisbigliare. Tu! Agente! Vedi quest’uomo?

    Sì, signore, rispose il giovane. Aveva sottovalutato le capacità di Beautyman, ma ora gli faceva quasi paura.

    Se hai intenzione di continuare a guardare programmi schifosi come Watchdog abbi almeno la cura di guardarli con attenzione, disse Beautyman. Quest’uomo assomiglia a quello delle ricostruzioni perché è proprio lui. Hai arrestato un cazzo di attore.

    Capitolo 2

    Uscendo dal dipartimento di polizia, Beautyman porse la mano al giovane agente con cui se l’era presa in precedenza. Non avevo alcun diritto di aggredirti a quel modo. Mi scuso per il tono ed il linguaggio che ho usato. Di certo non lo meritavi.

    L’agente annuì mormorando qualcosa. Era chiaramente imbarazzato da quella conversazione così diretta unita al contatto fisico, anche se una stretta di mano non rappresentava di certo un contatto troppo intimo. Motivo per cui Beautyman dopo la stretta gli aveva anche poggiato la mano su una spalla. Si sentiva molto in colpa per aver rimproverato l’agente davanti al sospettato che aveva appena arrestato, e fu per questo che agì in quel modo. Sapeva che il breve imbarazzo causato da delle scuse sincere poteva solo far bene al giovane.

    Di certo la maggior parte dei suoi colleghi non avrebbero agito allo stesso modo, visto che avevano idee diverse rispetto a quelle di Beautyman, che tuttavia si era spesso dimostrato vincente proprio per via del suo diverso modo di comportarsi.

    Arthur, che ne dici di offrirmi la colazione per ripagarmi di quello che ho passato? Chiese Gregory Raphael, quando si sedette nel sedile del passeggero dell’auto di Beautyman. Anche dopo essere stato arrestato e aver passato qualche ora in centrale, Raphael aveva ancora l’aspetto di una star del cinema. Da quanto Beautyman sapeva, era da molto tempo che non sfilava sul red carpet, ma aveva ancora un particolare fascino, il che significava che sarebbe presto tornato a calpestarlo.

    La sto solo riportando alla sua macchina. Non voglio che quelli di Watchdog vedano che abbiamo arrestato un loro dipendente.

    Sono stato arrestato? Sembra eccitante.

    Mi scusi, volevo dire trattenuto temporaneamente. Beautyman raggiunse l’imbocco della strada principale. Da che parte è la sua macchina?

    Zona Venice, parcheggiata davanti alla mia abitazione. Stavo andando verso casa camminando lungo la spiaggia, quando mi hanno trovato in quel parcheggio.

    Beautyman svoltò a destra e guidò lungo la Dark Coast. Se posso permettermi, perché non ha direttamente detto all’ufficiale chi è?

    So che è sciocco, ma volevo vivere l’esperienza...per via del mio lavoro. Per vedere che cosa si provi ad essere arrestati. Ho pensato che potesse essere una buona occasione.

    E lo è stata?

    In realtà non molto. Non ho provato alcun timore, perché sapevo che a breve saresti arrivato tu e sarei stato rilasciato.

    Beautyman non disse nulla. Si chiese solo quanto avrebbe potuto dormire di più se non fosse stato chiamato per l’arresto di un attore amante del brivido a buon mercato. Non molto purtroppo.

    Inoltre il poliziotto non sembrava volermi ascoltare. L’intera città è sull’allerta a causa dei recenti omicidi. Credo che si sia già immaginato i titoli sui giornali. ‘Poliziotto eroe salva la città’, o ‘Poliziotto arresta il Killer di Babilonia’. Sembrava avere il grilletto facile, era spaventato e non c’era motivo di metterlo alla prova.

    Quella descrizione della situazione, pensò Beautyman, era molto accurata. In città c’era tensione e i poliziotti cercavano di fare gli eroi, anche solo per zittire quelli di Watchdog.

    Proseguirono in silenzio finché non raggiunsero il quartiere di Venice, dove Raphael iniziò a dare indicazioni. Si fermarono di fronte a casa sua proprio mentre l’alba iniziava ad apparire. Eccoci, Raphael. L’uomo scese dall’auto. Dietro di lui Beautyman vide una donna uscire dall’ingresso della piccolo casa a due piani. Aveva le braccia incrociate e il suo sguardo rivelava il fatto che avesse dormito poco, proprio come Beautyman. Non poté fare a meno di notare i suoi lunghi capelli biondi e quanto fosse attraente. L’attore ricco e famoso aveva una moglie bellissima. Los Angeles era un posto terribile per essere mediocri.

    Raphael fece spallucce in direzione di sua moglie, come a dirle che presto le avrebbe spiegato tutto. Intanto il sole aveva iniziato ad illuminare le varie zone di quel ricco quartiere della città. Sembrava quasi che fosse retroilluminato, pensò Beautyman. Dovunque andasse gli sembrava sempre di essere dentro un maledetto film.

    Hai il permesso di chiamarmi Greg, disse Raphael, mostrando a Beautyman i suoi denti perfetti.

    A meno che non decida di entrare nell’arma, per me sarà sempre Mr. Raphael, rispose Beautyman.

    Lo capisco. Ma ho pensato che, visto che siamo stati colleghi, avremmo anche potuto essere più confidenziali.

    Colleghi? Fece eco Beautyman, anche se sapeva perfettamente che cosa intendesse Raphael. Voleva solo farlo irritare.

    Beh, eravamo entrambi sulle tracce dello stesso uomo, no? E ora siamo nella stessa squadra. Sandy mi ha detto che verrai in studio domani per iniziare le riprese.

    Quella canaglia di Sandy Ewson, il produttore di Watchdog. Beautyman non era sicuro di voler estendere la sua dichiarata umiltà a persone come lui. Ed era certo di essere migliore di quanto Sandy Ewson avrebbe mai potuto essere.

    Si tratta di un’intervista. E poi mi faranno partecipare alle riprese di una delle ricostruzioni.

    Non vedo l’ora di lavorare con te. Saremo un ottimo duo! Io Anthony Hopkins e tu Jodie Foster! Disse Raphael ridendo.

    Beautyman non sapeva che cosa dire. Mise in moto la sua auto e indicò la donna alla porta. Porga le mie scuse anche a sua moglie.

    Lo farò. Mi raccomando, preparati al meglio per l’intervista, detective Beautyman. Proveranno in tutti i modi a farti passare per incapace riguardo il Caso di Babilonia. Buona fortuna!

    Capitolo 3

    Beautyman prese alla lettera il consiglio di Raphael. Lasciò Venice e si diresse subito in centrale. Quando Watt entrò nel suo ufficio era chino sulla documentazione già da due ore.

    Com’è andata stanotte? Chiese Watt, poggiando la sua lunga figura contro un lato della porta dell’ufficio.

    Hanno arrestato l’attore. Quello che interpreta il Killer di Babilonia su Watchdog.

    Diamine, che imbarazzo.

    Solo sfortuna, disse Beautyman. Sai bene come andrà a finire. Sarà una storia perfetta per i programmi televisivi. I poliziotti di Hollywood non riescono ad acchiappare i criminali, ma arrestano gli attori che li interpretano...sarà un ottimo argomento per Jay Leno. Beautyman iniziò a battere sulla scrivania con la penna, tentando di addolcire la risposta di Watt. Il giovane agente lavorava da anni con Beautyman, che lo aveva visto perdere molto spesso la pazienza.  

    Watt si limitò ad annuire. Che facciamo adesso?

    Beautyman si chiese se avesse sentito una nota di sconforto nella voce di Watt. La loro situazione era sempre al limite perché una nuova vittima poteva essere trovata in qualunque momento. E senza nessuna nuova pista da seguire, non restava loro altro che aspettare.

    Ho bisogno del tuo aiuto per quella maledetta intervista di domani.

    Watt annuì di nuovo. E riguardo il caso?

    Non lo so. Beautyman controllò l’ora. Vuoi raggiungermi più tardi per il meeting giornaliero?

    Beautyman incontrava quotidianamente un rappresentante dell’Unità di Scienze Comportamentali dell’FBI. Nei film li chiamavano ‘profiler’. Erano quelli che osservavano le scene del crimine e dicevano cose come E’ innamorato di sua madre, o Vorrebbe essere una donna, o tracciavano altri profili basati su impercettibili dettagli che notavano. Ed erano anche quelli che spesso stravolgevano lunghe indagini ma che alla fine aiutavano a risolvere i casi più difficili.

    Nella realtà invece, almeno per quelli che Beautyman aveva incontrato, non facevano altro che sedersi ad un tavolo e leggere i vari rapporti. Gli avevano passato numerose risme di fogli rilegate da spirali che lui aveva riposto nel suo ufficio. Si era impegnato nel tentativo di leggerli, ma non era mai riuscito ad andare oltre le prime pagine. Rapporti con titoli come ‘Probabilità di defezioni fisiche’ o ‘Relazioni note della vittima n.5’ o ancora ‘Lista completa delle tipografie telematiche‘ sicuramente niente di coinvolgente.

    Spesso Beautyman avrebbe voluto sbarazzarsi dell’FBI e occuparsi del caso personalmente. Giorni come quello, pensò, mentre si dirigeva verso la stanza adibita ai meeting. Sfortunatamente le agenzie governative non erano interessate a risolvere il Caso di Babilonia bensì a pararsi le spalle dalle critiche della collettività, coprendole con risme e risme di rapporti. Inoltre, ogni rapporto che Beautyman aveva letto, non sembrava avere minimamente lo scopo di aiutare.

    Buongiorno, agente Chow, disse, stringendo la mano dell’agente dell’FBI. Beautyman si sedette al tavolo rotondo delle conferenze aspettando che Chow finisse di parlare, proprio come faceva ogni volta che si incontravano. L’uomo scandiva le parole lentamente e con estrema attenzione, quasi le stesse digitando su di una tastiera.

    Le agenzie governative hanno alcune...qualche informazione per te oggi. La più urgente...è che...

    Perdoni l’interruzione, agente Chow, iniziò Beautyman. "Non se la prenda. Ma ho parecchie cose urgenti di cui occuparmi. Dopo le dichiarazioni di Watchdog della scorsa settimana lo sceriffo ha deciso che, finché non possiamo batterli, dobbiamo stare dalla loro parte. Domani verrò intervistato e poi dovrò

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