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Budapest: 48 ore
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E-book112 pagine1 ora

Budapest: 48 ore

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Info su questo ebook

Era troppo bello per essere vero. Dovevano prendere un aereo per Budapest. Consegnare il riscatto per un sequestro di persona, riportare la vittima a casa e incassare la ricompensa.

Tempo complessivo: 48 ore.

Ma Ryan Lock e Ty Johnson, agenti di sicurezza privata, saranno costretti a scoprire che, nel loro mestiere, i soldi facili sono soltanto un’illusione.

Un nuovo romanzo breve dall'autore di bestseller Sean Black.

LinguaItaliano
EditoreSBD
Data di uscita27 nov 2017
ISBN9781386365327
Budapest: 48 ore

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    Anteprima del libro

    Budapest - Sean Black

    SCRIVONO DI SEAN BLACK

    Eccezionale. I paragoni con Lee Child sono ben meritati: anche Black ha origini inglesi, ambienta i suoi romanzi negli Stati Uniti, crea personaggi altrettanto affascinanti ed ha perfino il suo stesso editore. ‒ Sarah Broadhurst, Bookseller

    Teniamolo d’occhio: qui abbiamo un vero scrittore, ed un vero eroe. ‒ Geoffrey Wansell, Daily Mail

    Lo stile di Sean Black è grandioso: agile e fluido.‒ Jeremy Jehu, Daily Telegraph

    Il ritmo di Lee Child, unito al cuore di Harlan Coben. ‒ Joseph Finder, autore dei New York Times Bestsellers Paranoia e Buried Secrets.

    ‘L’erede spirituale di Lee Child’ ‒ Ken Bruen, autore del best seller internazionale Prima della notte.

    ‘Ryan Lock è un vero duro. Un duro all’altezza di Jack Bauer e Jack Reacher’ ‒ Russel McLean

    Sean Black è un astro nascente, la sua luce continua a crescere‒ Evening Telegraph

    INFORMAZIONI SUL LIBRO

    Era troppo bello per essere vero. Dovevano prendere un aereo per Budapest. Consegnare il riscatto per un sequestro di persona, riportare la vittima a casa e incassare la loro ricompensa.

    Tempo complessivo: 48 ore.

    Ma Ryan Lock e Ty Johnson, agenti di sicurezza privata, saranno costretti a scoprire che, nel loro mestiere, i soldi facili sono soltanto un’illusione.

    NOTA DELL’AUTORE

    Budapest: 48 Ore è un romanzo breve, composto da circa 22.000 parole. Come ogni storia della serie di Ryan Lock, anche questa avventura può essere letta indipendentemente dalle altre. Per avere un’idea della sua durata, basti pensare che un normale romanzo della serie di Ryan Lock è composto da circa 80.000 parole.

    Prima di lasciarvi immergere nella lettura di Budapest: 48 Ore, l’autore desidera augurarvi buon divertimento, ricordandovi di essere sempre prudenti con gli sconosciuti: se riuscite a vedere il bianco dei loro occhi, allora siete troppo vicini!

    Capitolo 1

    In apparenza, non c’era nulla di straordinario nella scomparsa di Michael Lane. Si trattava di un caso da manuale, il più classico dei rapimenti – a parte il fatto che fosse avvenuto in un luogo decisamente insolito. Questa non era l’America Latina, dove le richieste di riscatto erano all’ordine del giorno.

    Il signor Lane, cittadino britannico di trentaquattro anni, era stato prelevato poco dopo le sei del mattino, in una gelida giornata di inizio Dicembre. Il rapimento era avvenuto a Budapest, mentre l’uomo stava uscendo dalla sua residenza, uno spazioso appartamento con due camere da letto che si affacciava sul parco pubblico Hild Ter, nel cuore del quinto distretto. Con ogni probabilità, il signor Lane era diretto verso Tüzér utca, una via del tredicesimo distretto, in cui si trovavano gli uffici della sua azienda.

    Unico testimone, un anziano signore che stava facendo una passeggiata con i suoi cani. Aveva dichiarato di aver visto una berlina scura, parcheggiata di fianco al marciapiede, di fronte all’appartamento di Michael Lane. L’automobile era rimasta ferma per almeno dieci minuti. La carrozzeria era nera, o forse blu scuro. Non ricordava il modello dell’auto, ma era sicuro che fosse di produzione tedesca. Da questa parte della città, sul lato est del Danubio, automobili del genere non erano una rarità.

    Appena Michael Lane si era avvicinato alla berlina, uno degli sportelli posteriori si era aperto di scatto. Un uomo di mezza età, con la carnagione chiara e il fisico asciutto, era uscito dall’automobile, indossando un impermeabile scuro. Mettendosi davanti al signor Lane, gli aveva puntato addosso una pistola o qualche altra arma da fuoco. Gli aveva legato le mani e lo aveva costretto ad entrare nel bagagliaio. Il testimone aveva notato che i finestrini dell’automobile erano oscurati. La berlina era partita a tutta velocità verso il fiume, mischiandosi al traffico e facendo perdere le sue tracce nel giro di pochi minuti.

    Il veicolo era ricomparso due giorni dopo, in un parcheggio abbandonato del quartiere Kőbánya, o almeno così pensavano gli inquirenti. La polizia aveva trovato soltanto i resti carbonizzati di un veicolo corrispondente alla descrizione. Dopo appena due mesi dal suo trasferimento a Budapest, Michael Lane, analista finanziario di una grande azienda americana ed impareggiabile conoscitore dei mercati dell’est-Europa, era svanito nel nulla.

    In genere, la prima fase di un rapimento avviene di mattina, in un luogo vicino all’abitazione della vittima. Il motivo è piuttosto semplice: se hai intenzione di rapire qualcuno, prima di tutto devi sapere dove trovarlo. Prelevare la vittima dall’interno della sua abitazione sarebbe la scelta migliore, ma comporta una lunga serie di inconvenienti – bisogna superare il portiere del palazzo, le videocamere, oppure un portone blindato. Di conseguenza, l’ipotesi di penetrare in un appartamento non può essere presa in considerazione. La strada, al contrario, offre infinite possibilità.

    Per trovare uno schema ricorrente nelle abitudini di una persona, è sufficiente studiare il tragitto che percorre ogni giorno per andare a lavoro. Dopo il lavoro, diventa tutto più imprevedibile. La vittima potrebbe decidere di andare al supermercato, di cenare al ristorante o di trascorrere la serata a teatro. Ogni opzione richiede un tragitto diverso, e non c’è modo di prevedere a che ora termineranno le attività serali.

    Se un rapitore decide di aspettare la sua vittima appostato per strada, il rischio che qualcuno si accorga della sua presenza aumenta ad ogni minuto. In altre parole, meno tempo rimani fermo nello stesso punto, più alte saranno le tue probabilità di successo. La stessa regola vale per la fase finale: lo scambio. Il riscatto deve essere recuperato in fretta, per poi sparire nel nulla.

    Per quanto riguarda le abilità necessarie, un rapimento ai fini di riscatto si riduce ad un solo requisito fondamentale: il tempismo. È per questo motivo che, nel lessico criminale, il tempo tra la scomparsa di una persona e il primo contatto con i suoi familiari aveva un termine specifico. Lo chiamavano il Silenzio, anche se forse sarebbe stato più appropriato chiamarlo la Tortura, perché ogni secondo di attesa senza ricevere notizie sulla persona scomparsa equivaleva, per i suoi cari, a un’interminabile agonia.

    In seguito al rapimento del signor Lane c’era stata una lunga serie di telefonate tra una cabina telefonica di Budapest, la casa di Londra in cui abitava sua moglie e la sede principale della sua azienda a New York. A quel punto l’azienda si era affrettata a contattare il proprio agente assicurativo di Londra, per risolvere la cosa nel più breve tempo possibile. Considerando il valore di un uomo come Michael Lane, la compagnia americana aveva deciso di assicurarlo contro ogni evenienza, compreso il rapimento. I negoziati con i criminali vennero affidati a una squadra di specialisti. Tre settimane dopo, il prezzo del riscatto era stato fissato definitivamente.

    Adesso bisognava provvedere allo scambio. C’era bisogno di uno specialista, un uomo dal temperamento granitico, abituato a gestire situazioni ad alto rischio. Qualcuno che fosse capace di riportare a casa il signor Lane sano e salvo. Un esperto nel campo della sicurezza personale.

    Occorreva fare un’ultima

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