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Di acqua e di pietra
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Di acqua e di pietra
E-book47 pagine33 minuti

Di acqua e di pietra

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Info su questo ebook

Nella Serenissima Repubblica del Settecento, il Libro d'Oro viene aperto all'ingresso di nuove famiglie patrizie. Questo porta a Venezia due famiglie aristocratiche molto particolari, il cui arrivo mette in moto una serie di sanguinosi accadimenti.

Riuscirà la giovane veneziana Giovanna Gradenigo a riportare la pace?
LinguaItaliano
Data di uscita27 apr 2014
ISBN9786050302110
Di acqua e di pietra

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    Di acqua e di pietra - Anna Castelli

    Ringraziamenti

    Prologo

    C'era una volta una città

    C’era una volta una città d’acqua e di pietra, denominata la Repubblica Serenissima. Dopo secoli di conquiste e domini, era giunta al secolo Diciottesimo adagiandosi mollemente nella sua neutralità, come una grassa e pigra matrona: il patriziato aveva iniziato a tendere le sue avide mani verso la terraferma e, come in tutte le fiabe che si rispettino (spesso anche nella dura realtà), era diventato famelico di denaro, denaro e ancora denaro. Così si decise per una massiccia immissione di nuove famiglie nel corpo aristocratico, per sostenere l'economia della Repubblica grazie alla cospicua somma pagata dai nuovi nobili all'atto dell'iscrizione al libro d'oro del patriziato.

    In parole povere si accettavano nuovi patrizi a pagamento.

    Tra le nuove immissioni si racconta ci fosse quella di un aristocratico misterioso, giunto dalle lontane foreste della Transilvania, che aveva pagato il patriziato senza batter ciglio e aveva immediatamente preso possesso di uno sfarzoso palazzo. Lo splendore della costruzione era in evidente contrasto con i pochi servitori che si era portato appresso, gente di poche parole, tanto che nemmeno i servi degli altri nobili veneziani erano riusciti a estorcere loro particolari sul padrone. Cupi e silenziosi ma evidentemente fedeli al padrone, per convenienza o per terrore.

    Nel frattempo, all'interno dei salotti, le dame avevano iniziato a diffondere dicerie strane su questo nobile: che fosse mostruoso d’aspetto, che rapisse giovinette per il proprio piacere, che mangiasse carne umana alla maniera del luogo da cui proveniva. Tutte voci che non si potevano né confermare né smentire, visto che il protagonista dei pettegolezzi era più che riservato nel suo atteggiamento: nessuno lo aveva mai incrociato, né di giorno né di notte, anche se si raccontava di una figura mostruosa che si stagliava alle finestre della nuova costruzione nelle notti di luna piena.

    Dicerie che non trovavano nessun testimone diretto, a dire il vero...

    Primo Capitolo

    Giovanna Gradenigo

    Giovanna Gradenigo attendeva con impazienza la barca mandata a prenderla dal suo nobile padre, Marino Gradenigo.

    In effetti ritirarla le sembrava il termine più adeguato di prenderla: lei nel convento di Santa Chiara all'isola di Murano ci stava molto bene, ma era giunta l’ora del matrimonio e suo padre Pietro non voleva sentir ragione. Probabilmente, pensava Giovanna, si era presentato qualche partito interessante. Le conversazioni che aveva avuto con la badessa le avevano fatto comprendere quanto le sarebbe mancato tutto quello: la madre superiora aveva visto in Giovanna la vocazione al comando, affiancata da una rettitudine morale che ne avrebbe fatto una sostituta adeguata. L’anziana donna chiudeva un occhio sul fatto che Giovanna ricevesse regolarmente alcune delle novità letterarie appena sfornate dalle stamperie veneziane, molto attive in quel periodo, proprio per la furbizia con cui la giovane sapeva gestire tutto senza dare nell’occhio: il 29 gennaio 1527 il Consiglio

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