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“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti)
“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti)
“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti)
E-book61 pagine43 minuti

“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti)

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Info su questo ebook

“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti) è il terzo capitolo della collana “Dentro la scen@” - il jazz in Italia ai tempi del download -, una serie di ebook rivolta a illustrare la situazione del movimento jazzistico
in Italia all’inizio degli anni Duemila.
Si tratta di brevi indagini, svolte attraverso le interviste, le dichiarazioni e le idee di chi vive ogni giorno la realtà di questa musica in perpetuo divenire e in continuo confronto tra passato, presente e ipotesi future.
Parola dunque ai musicisti, esordienti e affermati, e alla comunità di riferimento, dai critici ai tecnici di registrazione, dai manager agli organizzatori di eventi, per far luce su una realtà artistica che non conosce stasi creativa, e capace di proiettare significati alti, ma che si possono riscontrare anche nella vita di ogni giorno.
Protagonisti di questo terzo episodio sono alcuni grandi musicisti che hanno fatto la storia, e continuano egregiamente a farla, del jazz italiano.
Loro si sono trovati ad affrontare una situazione paradossale, in quanto, anche se gli emigranti siciliani di inizio Novecento sono stati uno degli ingredienti fondamentali nella serra culturale di New Orleans, hanno mosso
i primi passi di carriera in un ambiente emarginato dal resto del panorama internazionale, sia americano sia europeo.
Quanto è stato difficile imporsi in un campo, come quello del jazz in Italia, che non aveva una specifica credibilità? Quali sono stati i fattori che ha permesso al jazz italiano di raggiungere negli anni uno spessore di livello mondiale?
LinguaItaliano
Data di uscita14 nov 2014
ISBN9786050331363
“Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti)

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    Anteprima del libro

    “Frammenti di Jazz” (a contatto con i protagonisti) - Roberto Paviglianiti

    grazie.

    I. Introduzione: La mia testa nel jazz

    «A calcio ero una schiappa. Neanche il basket, ero troppo piccolo. La mia testa era nel jazz, punto e basta. Tutto il resto di striscio. Al posto della mitologia greca mi appassionava quella di New Orleans. La città della Louisiana era il mio Olimpo, i cui dei erano personaggi straordinari con soprannomi irresistibili, come King Oliver, il re incontrastato della città, e Buddy Bolden, l’iniziatore». A parlare è Enrico Rava, attraverso le pagine del libro Incontri con musicisti straordinari (Feltrinelli, 2011), e la storia del suo jazz è riferibile a quella di molti altri della stessa generazione, ma anche di quelle seguenti e di chi lo ha preceduto. Un amore viscerale verso una musica, e tutto il suo contesto storiografico che ne alimenta fascino e leggenda, che in Italia ha stentato a imporsi in maniera decisiva, e che ancora oggi, malgrado abbia raggiunto cime di levatura internazionale, non viene riconosciuta per la sua oggettiva importanza.

    Ma a parte le considerazioni che il pubblico generalista può nutrire, le storie dei grandi jazzisti italiani ci parlano di passione maniacale, grande spirito di intraprendenza, capacità di adattamento a contesti diversi, voglia di imporsi e straordinaria intenzione comunicativa. Sono storie di personaggi che si sono lanciati nel vuoto, senza certezze alcune, e che hanno raggiunto l’essenza della loro vita attraverso la musica. Sono vicende umane che ogni giorno hanno il necessario bisogno di essere alimentate, con l’arricchimento culturale, la forza dello scambio e della mescolanza di idee. Sono percorsi d’esistenza che narrano di incontri, di momenti di scoraggiamento vinti e di cambiamenti di direzione sempre affrontati con caparbietà.

    Le loro sono vite che incarnano nella maniera più aderente il concetto di jazz, non solo inteso nell’accezione stilistica e formale della musica ma, e soprattutto, dal punto di vista dell’approccio agli accadimenti quotidiani. Il jazz è, prima ancora di una musica, uno stile di vita, un modo peculiare di affrontare gli eventi, come ha avuto modo di descrivere Bill Evans: «Il jazz non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l’esperienza. Deve essere vissuto, perché non sente le parole. Queste non possono tradurre il feeling perché non ne sono parte. Ecco perché mi secca quando la gente cerca di analizzare il jazz come un teorema intellettuale. Non lo è. È feeling». Il jazz è un sentimento che esula la consuetudine e che si rinnova in tempo reale, in perpetuo modo creativo.

    I grandi musicisti del jazz italiano sono accomunati da molti fattori, tra i quali troviamo spesso un senso della modestia innato, e rappresentano, anche alla luce della crisi economica e culturale, un esempio per i giovani, troppo spesso sconfitti in partenza dal dilagante pessimismo che attraversa il Paese. Sono persone che non hanno voglia di fermarsi a riposare sugli obiettivi raggiunti, perché sanno che, attraverso il jazz, possono continuare a esplorare infinite possibilità, verso un altrove che irrimediabilmente li attrare e li invoglia a proseguire l’avventura, senza paura di cadere.

    «Il jazz italiano è cambiato molto, si è liberato dalla sudditanza verso gli Stati Uniti, ha raggiunto una cifra stilistica e una personalità riconoscibile nella grande qualità e varietà di stili e di generi. Abbiamo costruito un percorso di coscienza e autonomia che poggia sulla creatività e progettualità di molti giovani. Oggi siamo una testa d’ariete del jazz europeo»

    Paolo Fresu

    «A inizio carriera la cultura africana della mia famiglia è stata una componente molte stimolante, e inoltre sono stato avvantaggiato dal fatto di poter suonare i miei temi senza dipendere da altri»

    Giorgio Gaslini

    «Puro non mi sento, né come uomo né come jazzista. Quelli che vorrebbero che il jazz non si contaminasse con le altre musiche sono fuori tempo massimo, nel senso che il jazz è nato come incontro di molte musiche, di molte razze, e ha continuato per tutta la sua vita a mischiarsi, e continua tutt’ora a farlo»

    Stefano Bollani

    II. Un musicista straordinario: Intervista a Enrico Rava

    Enrico Rava è un musicista straordinario, capace di attraversare il mondo del jazz toccandone i più disparati confini stilistici come pochi altri: dal free alla canzone italiana,

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