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Musicalmente
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E-book154 pagine2 ore

Musicalmente

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Info su questo ebook

Storia della musica occidentale, dalle civiltà antiche alle avanguardie del Novecento.
Oltre alla parte testuale, ogni capitolo contiene una videolezione e diversi link a videomusicali in rete.
Ideale per appassionati, studenti di Conservatorio, docenti che vogliono avere una guida immediata relativa alla storia della musica.
L'ebook è in formato epub 3.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mar 2015
ISBN9786050366815
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    Anteprima del libro

    Musicalmente - Onorio Zaralli

    Presentazione

    La musica è amore di bellezza. Solo colui che possiede anima musicale potrà amare gli uomini.

    Con queste parole, Platone riconosceva alla musica un alto valore etico ed estetico.

    Più modestamente, noi pensiamo che l’immenso patrimonio musicale che l’Occidente ha saputo produrre fin dalle antiche civiltà del Mediterraneo rappresenti una eredità ineguagliabile che merita di essere conosciuta, apprezzata, tramandata.

    Questo lavoro vuole offrire – a docenti, studenti, appassionati – un viaggio nella storia della musica, per conoscerne i protagonisti più rappresentativi, le forme, i diversi generi musicali. Il tutto, con brevi chiacchierate, capitoli di sintesi e decine e decine di link a video musicali su YouTube.

    La nostra speranza è quella di riuscire, anche solo in parte, ad incuriosirvi e a stimolare la vostra ricerca verso un patrimonio – quello musicale – che rappresenta una delle espressioni migliori della nostra identità culturale.

    L’Autore

    A. Vivaldi, Concerto per flauto in Sol Maggiore. Onorio Zaralli, solista.

    Orchestra da camera di San Pietroburgo.

    Ultimati gli studi classici, Onorio Zaralli si diploma con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma, conseguendo successivamente il diploma solista al Royal College of Music di Londra.

    Premiato nei concorsi internazionali di Ancona, Stresa, Palmi e Città di Castello, inizia la sua carriera professionale in seno all’Orchestra Sinfonica dell’Accademia di S. Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra della Radiotelevisione di Bucarest.

    Come solista, esegue a Bologna prime esecuzioni assolute di opere di Donatoni, Guarnieri e Sciarrino con il Gruppo Strumentale Musica d’Oggi ed è presente presso importanti Istituzioni concertistiche, come Gonfalone di Roma, Primavera Musicale di Roma, Campus Internazionale di Sermoneta, Festival Pontino, Festival Paisiello di Taranto, Festival di Musica da Camera di Positano, Festival Barocco di Viterbo, Teatro Comunale di Teramo, Accademia di Francia in Roma, ecc...

    Nell’84 inizia l’attività concertistica all’estero che diverrà man mano prevalente: Merkin Concert Hall e Manhattan School of Music di New York, Salle Cortot di Parigi, KBS Great Hall di Seoul, Playhouse di Adelaide, Rencontres Méditerranéennes in Francia, Lille, Lussemburgo e soprattutto in Russia, ove sarà attivo dal 1990 al 2004.

    Suona alla Filarmonica di Sverdlovsk, partecipa al Mozart Festival di Leningrado eseguendo l’integrale dei concerti per flauto di Mozart oltre a composizioni a lui dedicate da autori russi.

    Tiene masterclasses in Italia e per il Manhattan School of Music di New York, Chewon School of Arts (Corea), Conservatorio Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo.

    I suoi concerti vengono trasmessi dalle televisioni coreane (TBC), australiane (SBS), russe (Leningrad TV) e da Rai International. Registra per Radiouno, Radiodue, Radiotre, R.S.L. Radio di New York, Radio Vaticana.

    Nel 92 e 93 realizza il Concerto di Pasqua a San Pietroburgo, sponsorizzato dall’ENI e trasmesso su RAIUNO. A San Pietroburgo registra due CD e un Home Video con musiche di Stamitz, Vivaldi, Gluck, Bach e Mozart per flauto e orchestra, sotto la direzione di A. Anichanov e S. Sondetzkis.

    Nel 94 è nominato direttore artistico del Festival della Musica Italiana presso la Filarmonica Glinka di San Pietroburgo, nel 97 Presidente del Festival Internazionale Concerto Italiano presso l’Accademia Farnese di Caprarola.

    Nel 98 esegue a Brescia un concerto in memoria di A. Benedetti Michelangeli, con l’Orchestra I Cameristi Lombardi, diretti da M. Conter.

    È autore delle ricerche Mozart, Concerti per flauto, In Concerto, il controllo dell’emotività nelle pubbliche esecuzioni e Suonare con l’anima, autocontrollo e sviluppo integrale.

    Nel 96 definisce un nuovo modello di testata, realizzata in legni pregiati, con la quale sponsorizza il Concorso F. Cilea di Palmi. Nel 99 fonda, a Padova, l’Accademia Flautistica Veneta.

    Appassionato di linguaggi multimediali, ha conseguito con lode e menzione il Master Universitario in E-Learning e Learning Object presso l’Università agli Studi della Tuscia di Viterbo.

    Ha pubblicato libri e CD-Rom multimediali per gli editori Argo, De Agostini, Garamond, Bulgarini, Academia Universa Press.


    Visita il suo sito: Onorio Zaralli

    L’origine della musica – La musica presso le civiltà antiche

    In questa videolezione

    come nasce la musica?

    quale funzione viene ad essa attribuita dai popoli primitivi?

    quali sono i primi strumenti musicali?

    La musica è presente nella storia dell’uomo fin da epoche antichissime, anteriori di molti secoli alle grandi civiltà del Mediterraneo.

    Sulla sua origine gli studiosi hanno elaborato diverse ipotesi:

    l’uomo imita il canto degli uccelli;

    l’origine della musica è nei battiti regolari causati da movimenti del corpo o di strumenti di lavoro;

    i richiami vocali per la caccia o per il combattimento rappresentano il primo passo verso la musica.

    Quali sono i primi strumenti? La voce, sicuramente. E poi, all’inizio, strumenti per la caccia o per la vita quotidiana, utilizzati anche per un uso… musicale: pietre, bastoni, ed altro. In seguito vedranno la luce i primi strumenti musicali, costruiti con membrane, legni, canne, corde, piastre di metallo.

    In questa videolezione

    come è la musica delle civiltà antiche del Mediterraneo?

    quali funzioni vengono ad essa attribuite?

    perché per i Greci la musica può svolgere una importante funzione educativa?

    Gli Egizi

    Per gli Egizi la musica è un dono degli dei e ha pertanto un valore sacro. Per questo è affidata ai potenti sacerdoti, che nel corso di cerimonie rituali cantano e agitano il sistro, uno strumento il cui suono – si dice – possa essere udito dagli dei. Oltre al sistro, gli Egizi conoscono il crotalo, uno strumento a scuotimento, tamburi, strumenti a fiato e a corde, arpe in particolare.

    La musica per gli Egizi è anche un mezzo per allietare feste e banchetti: in questo caso viene affidata a schiavi.

    Nel III secolo a.C., Ctesibio di Alessandria inventa l’organo idraulico.

    Gli Ebrei

    La Bibbia attribuisce l’invenzione di strumenti musicali a Jubal, discendente di Caino. Si tramanda anche che il re Davide sia egli stesso musicista e autore di salmi.

    Gli strumenti musicali degli Ebrei sono:

    il top, un tamburo a membrana;

    il kinnor, una piccola arpa;

    l’ugab, una specie di flauto;

    lo shofar, ricavato da un corno di montone e utilizzato anche come strumento da richiamo.

    I Greci

    I Greci elaborano una scrittura musicale. Anzi, due:

    una scrittura strumentale, che utilizza i segni dell’alfabeto fenicio;

    una scrittura vocale, con i segni dell’alfabeto greco.

    Alla base della teoria musicale greca vi è una scala discendente di quattro suoni, detta tetracordo.

    La musica è impiegata principalmente per accompagnare la declamazione poetica. Per questo, forme musicali e forme poetiche hanno lo stesso nome. Ecco le principali:

    epitalamio: canto nuziale;

    ditirambo: canto in onore del dio Dioniso (Bacco, per i Romani);

    partenio: canto delle vergini;

    epinicio: canto di vittoria;

    treno ed epitaffio: canti funebri;

    encomion: canto di lode.

    La forma di spettacolo più completa è però la tragedia, nata per celebrare il dio Dioniso, a cui viene sacrificato un capro (in greco, tragos).

    Secondo Aristotele, assistere ad una tragedia è salutare per l’anima, perché lo spettatore si libera delle proprie passioni, mediante un processo psichico detto catarsi.

    Prima di Aristotele, Platone ha sostenuto l’importanza della musica nell’educazione dei giovani, perché dona loro equilibrio e moderazione.

    I Greci adottano principalmente due strumenti:

    la lira, a corde;

    l’aulos, a fiato.

    Tra i miti più diffusi, ricordiamo quello di Orfeo, suonatore di lira, e quello del dio Pan, inventore del flauto policalamo, detto, appunto, flauto di Pan.

    I Romani

    Presso i Romani la musica viene impiegata nei banchetti, nei funerali, nel corso di parate militari, in occasione di celebrazioni religiose. Si hanno quindi, rispettivamente, i carmina convivalia, le neniae, i carmina triumphalia, oltre ai tanti inni religiosi.

    Gli strumenti dei Romani sono:

    il cornu: ricavato inizialmente da un corno di montone; poi costruito in metallo;

    la tuba: una tromba metallica diritta;

    il lituus: una tromba ricurva;

    la bùccina: una grossa tromba con il tubo piegato a spirale;

    l’utricularius, una specie di zampogna;

    la tibia, un flauto originariamente ricavato dalla tibia di animale.

    I Romani conoscono anche diverse

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