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Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 31
Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 31
Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 31
E-book144 pagine1 ora

Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 31

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Nei secoli XI e XII la musica compie una notevole evoluzione, sia nella teoria che nella prassi, accostandosi sempre più a quella concezione di arte, più che di scienza, che caratterizza l’idea di musica ereditata dalla modernità occidentale, grazie alle significative trasformazioni che intervengono sia a livello culturale, sia nell’ambito della stessa pratica del canto. A dare l’avvio decisivo a questa trasformazione è anzitutto l’opera teorica e pedagogica di Guido d’Arezzo, cui si deve, tra le altre cose, la diffusione della notazione su rigo, del sistema di lettura delle note, e di generi musicali nuovi.

La musica entra così in questo momento in relazione con le arti del trivio, si individuano analogie fra sistema linguistico verbale e le strutture melodiche musicali, sempre più riconosciute come un vero e proprio linguaggio creato dall’uomo ai fini del diletto e dell’elevazione morale.

Questo ebook intende addentrarsi nelle implicazioni culturali, religiose e sociali della musica, nel suo rapporto con la cultura femminile e con il culto; indagare la centralità di trovatori e trovieri, e descrivere la compenetrazione fra tradizione e innovazione, resa palpabile dall’arte della tropatura che elabora negli spazi istituzionali le tradizioni della nuova canzone ritmica, la drammatizzazione in ambito religioso e la polifonia: tutti fenomeni che entrano nella storia musicale europea proprio in questi secoli per restarvi fino ai nostri giorni.
LinguaItaliano
Data di uscita26 nov 2014
ISBN9788897514671
Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 31

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    Anteprima del libro

    Il Medioevo (secoli XI-XII) - Musica (31) - Umberto Eco

    copertina

    Medioevo (Secoli XI - XII) - Musica

    Storia della civiltà europea

    a cura di Umberto Eco

    Comitato scientifico

    Coordinatore: Umberto Eco

    Per l’Antichità

    Umberto Eco, Riccardo Fedriga (Filosofia); Lucio Milano (Storia politica, economica e sociale – Vicino Oriente) Marco Bettalli (Storia politica, economica e sociale – Grecia e Roma); Maurizio Bettini (Letteratura, Mito e religione); Giuseppe Pucci (Arti visive); Pietro Corsi (Scienze e tecniche); Eva Cantarella (Diritto) Giovanni Manetti (Semiotica); Luca Marconi, Eleonora Rocconi (Musica)

    Coordinatori di sezione:

    Simone Beta (Letteratura greca); Donatella Puliga (Letteratura latina); Giovanni Di Pasquale (Scienze e tecniche); Gilberto Corbellini, Valentina Gazzaniga (Medicina)

    Consulenze: Gabriella Pironti (Mito e religione – Grecia) Francesca Prescendi (Mito e religione – Roma)

    Medioevo

    Umberto Eco, Riccardo Fedriga (Filosofia); Laura Barletta (Storia politica, economica e sociale); Anna Ottani Cavina, Valentino Pace (Arti visive); Pietro Corsi (Scienze e tecniche); Luca Marconi, Cecilia Panti (Musica); Ezio Raimondi, Marco Bazzocchi, Giuseppe Ledda (Letteratura)

    Coordinatori di sezione: Dario Ippolito (Storia politica, economica e sociale); Marcella Culatti (Arte Basso Medioevo e Quattrocento); Andrea Bernardoni, Giovanni Di Pasquale (Scienze e tecniche)

    Età moderna e contemporanea

    Umberto Eco, Riccardo Fedriga (Filosofia); Umberto Eco (Comunicazione); Laura Barletta, Vittorio Beonio Brocchieri (Storia politica, economica e sociale); Anna Ottani Cavina, Marcella Culatti (Arti visive); Roberto Leydi † , Luca Marconi, Lucio Spaziante (Musica); Pietro Corsi, Gilberto Corbellini, Antonio Clericuzio (Scienze e tecniche); Ezio Raimondi, Marco Antonio Bazzocchi, Gino Cervi (Letteratura e teatro); Marco de Marinis (Teatro – Novecento); Giovanna Grignaffini (Cinema - Novecento).

    © 2014 EM Publishers s.r.l, Milano

    STORIA DELLA CIVILTÀ EUROPEA

    a cura di Umberto Eco

    Medioevo (Secoli XI - XII)

    Musica

    logo editore

    La collana

    Un grande mosaico della Storia della civiltà europea, in 74 ebook firmati da 400 tra i più prestigiosi studiosi diretti da Umberto Eco. Un viaggio attraverso l’arte, la letteratura, i miti e le scienze che hanno forgiato la nostra identità: scegli tu il percorso, cominci dove vuoi tu, ti soffermi dove vuoi tu, cambi percorso quando vuoi tu, seguendo i tuoi interessi.

    ◼ Storia

    ◼ Scienze e tecniche

    ◼ Filosofia

    ◼ Mito e religione

    ◼ Arti visive

    ◼ Letteratura

    ◼ Musica

    Ogni ebook della collana tratta una specifica disciplina in un determinato periodo ed è quindi completo in se stesso.

    Ogni capitolo è in collegamento con la totalità dell’opera grazie a un gran numero di link che rimandano sia ad altri capitoli dello stesso ebook, sia a capitoli degli altri ebook della collana. Un insieme organico totalmente interdisciplinare, perché ogni storia è tutte le storie.

    Introduzione

    Introduzione alla musica del Medioevo Centrale

    Luca Marconi e Cecilia Panti

    Nei secoli XI e XII la musica compie una notevole evoluzione, sia nella teoria che nella prassi, accostandosi in modo ormai chiaro a quella concezione di arte, più che di scienza, che caratterizza l’idea di musica ereditata dalla modernità occidentale. Tale cambiamento è reso possibile da significative trasformazioni, sia a livello culturale generale, sia nell’ambito della stessa pratica del canto.

    È anzitutto l’opera teorica e pedagogica di Guido d’Arezzo a dare l’avvio decisivo a questa trasformazione. La diffusione della notazione su rigo e del sistema di lettura delle note introdotti dal monaco aretino, basati sui criteri della semplicità e della universalità della loro applicazione, favorisce il fiorire di forme e generi musicali nuovi e aiuta a inserire nel contesto della teoria gli sviluppi delle prime forme di polifonia. Inoltre, contribuisce a far sì che il teorico stesso della musica divenga il tramite che rende comprensibili, attraverso un linguaggio tecnico e specialistico, le nozioni di base e le metodiche compositive di un’arte ormai varia e multiforme.

    Ciò si riflette anche a livello speculativo, e nelle opere enciclopediche del tempo la musica, pur sempre inquadrata come disciplina matematica, assume interesse per i suoi contenuti tecnici e operativi. La musica è scienza ma anche arte e tecnica del cantare e del suonare, come attestano le enciclopedie redatte nei secoli centrali del Medioevo, le quali tendono a mettere in relazione le tecniche e le arti meccaniche ai saperi scientifici teorici. La musica si fa pratica anche nella relazione, già definita nell’Antichità, con le arti del trivio, in particolare la grammatica e la retorica, e in modo più circostanziato che nel passato i teorici insistono sulle analogie fra il sistema linguistico verbale e le strutture melodiche musicali, sempre più riconosciute come un vero e proprio linguaggio creato dall’uomo ai fini del diletto e dell’elevazione morale.

    Il senso di rinnovamento che caratterizza questi secoli non interrompe, però, la tradizione culturale precedente, e l’Europa cristiana consolida e amplia le manifestazioni del culto religioso, della liturgia e del canto che sono state tramandate, negli aspetti essenziali, fino a oggi. Questa compenetrazione tra tradizione e innovazione è resa palpabile dall’arte della tropatura, che elabora e riceve negli spazi istituzionali le tradizioni della nuova canzone ritmica, la drammatizzazione in ambito religioso e la polifonia, tutti fenomeni che entrano nella storia musicale europea, per restarvi fino ai nostri giorni.

    In tale processo di rinnovamento, anche la cultura femminile acquisisce un ruolo di centralità rispetto ai secoli passati. Il culto mariano, diffuso in tutta Europa, e la lirica cortese offrono un’immagine della donna assai più articolata che negli stereotipi precedenti della madre e della monaca. Questa nuova rappresentazione del mondo femminile si affianca all’esperienza di donne reali, che riescono a far sentire la propria voce nell’ambito della cultura monastica, nel contesto della vita cittadina e nella società cortese. In questi esempi di cultura femminile si insinua la musica, come una sorta di sottile filo conduttore che lega esperienze profondamente diverse di sensibilità artistica, quali quelle di Ildegarda di Bingen e delle trovatrici provenzali.

    Alle radici della cultura europea, che adesso si esprime anche nelle lingue volgari neolatine, si colloca la tradizione della lirica trobadorica, nelle corti della Francia meridionale. L’attività dei trovatori si incarna nell’elaborazione dell’occitanico, lingua letteraria che esprime una nuova poetica dell’amare e del cantare. Ai trovatori si deve l’elevazione a genere alto del canto in volgare e della forma poetico-musicale della canzone. Espandendosi nel nord, la lirica cortese si rinnova grazie ai trovieri che celebrano, in francese, la fin ’amor, mentre in area tedesca i Minnesänger danno vita a una vasta produzione lirica nella quale l’ideale cortese è permeato di spontaneità e naturalezza. In questa variegata e interessante fucina poetico-musicale si colloca anche il repertorio dei canti della Sicilia normanna, terra di ricchissima fioritura culturale, che nelle testimonianze della sua musica presenta caratteri di modernità compositiva, quasi audaci per l’epoca e per il genere, con rime originali, nuovi schemi ritmici e addirittura un forte senso tonale ante litteram, tutte soluzioni ben lontane dalla modalità che il canto gregoriano aveva fissato nei secoli precedenti.

    In questo clima non è quindi sorprendente che piano piano emerga l’esperienza, ancora in larga parte oscura e affidata all’oralità, del teatro, soprattutto religioso, ricco di eventi eterogenei tra loro, in cui anche la danza compare in forme non immediatamente storicizzabili, e in presenze legate più spesso a un immaginario ancora in formazione. Parimenti, anche la musica strumentale, non più solo relegata alle testimonianze bibliche simboliche o, al contrario, all’idea di negatività demoniaca nella quale era stata inquadrata nell’alto Medioevo, comincia ora un lentissimo processo di elaborazione, testimoniato da sporadici frammenti superstiti, letterari e iconografici, nonché nei resti materiali degli stessi strumenti musicali.

    Il pensiero teorico musicale

    Guido d’Arezzo e la nuova pedagogia musicale

    Angelo Rusconi

    Nel secolo XI in Italia si rinnovano la

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