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Nascita del Pitagorismo nell'antica Kroton
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Nascita del Pitagorismo nell'antica Kroton
E-book74 pagine3 ore

Nascita del Pitagorismo nell'antica Kroton

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Info su questo ebook

Il testo è una prima introduzione al Pitagorismo per renderne più chiaro l'approccio e offrire una panoramica agli argomenti che si andranno ad approfondire in questa collana. Questo saggio esamina il fenomeno sociale della pietas crotoniate attraverso i templi e i reperti archeologici dell'antica Kroton. Si leggeranno le notizie e le fonti storiche su Pitagora, fondatore della scuola matematica magnogreca, ripercorrendo i momenti storici salienti della città e della comunità pitagorica. Si presenterà il mito dell'eroe e la funzione sociale degli dèi, la concezione della donna secondo i pitagorici, la matematica con le sue interpretazioni esoteriche, la concezione dell'anima e della reincarnazione e, nei vari ambiti, le applicazioni e le innovazioni che la Scuola pitagorica è riuscita ad apportare nel pensiero occidentale.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2013
ISBN9788867558766
Nascita del Pitagorismo nell'antica Kroton

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    Nascita del Pitagorismo nell'antica Kroton - Giuseppe Barbera

    9.

    3. La pietas crotoniate

    Significato pietas

    Col termine latino pietas si suole indicare il sentimento religioso del dovere: verso la famiglia, la patria e gli dèi. Nella religiosità greca questo sentimento del dovere fu molto forte e sentito diversamente, a seconda delle morali locali, in ogni polis.

    Rilevanza sociale pietas crotoniate

    Il trattare la pietas crotoniate può essere un modo per comprendere non solo la religiosità cittadina, ma anche i modelli sociali e comportamentali che l’animavano. Doverosi erano i riti, che però di festa in festa cambiavano e coinvolgevano diverse stratigrafie sociali, attive nel far rivivere durante il ciclo dell’anno i modelli della loro identità culturale. Le fonti letterarie hanno tramandato diversi aneddoti che permettono di avere un’idea di come questi antichi uomini vivessero il rapporto con le divinità poliadi e con la città stessa.

    Abbandono pietas crotoniate

    Sappiamo dalle fonti archeologiche che i Crotoniati offrivano doni agli dèi nei loro templi, ma pare che nel VI sec. a.C. Kroton si macchiò di diverse empietà. Gli storici ricordano che in occasione della guerra contro Siris i Crotoniati si resero colpevoli di sacrilegio a danno di supplici. La polis placò con ritardo l’ira divina approntando una splendida espiazione [14]. Quando volle punire i Locresi per il loro appoggio ai Siriti, i suoi strateghi si comportarono colla stessa tracotanza dei Sibariti e a questo loro atteggiamento si pensò ne derivasse un’ira divina, causa della sconfitta della Sagra [15], per la quale furono poi costretti ad effettuare riti espiatori. Gli autori antichi riportano che negli anni successivi alla disfatta della Sagra si ebbe un abbandono della pietas, durante il quale l’amore per il lusso conquistò la maggioranza del popolo, le esercitazioni militari furono trascurate e le donne indossavano vesti preziose. Ciò dovette considerarsi una forma di amoralità, contrastata da quelle fazioni di cittadini che felicemente accolsero la venuta di Pitagora, già noto per essere un avversario dichiarato del lusso [16].

    [14] MELE 1992, pag. 21.

    [15] Ibid. Si tratta di una pesante sconfitta presso il fiume Sagra nella battaglia decisiva contro i Locresi.

    [16] MELE 1992, pag. 22.

    Ripristino pietas crotoniate

    Il filosofo Samio ripristina la pietas cittadina con una serie di leggi; si evince da ciò la figura di un Pitagora legislatore [17] che nel 1844 influenzerà il pensiero politico di Micali, il quale pubblicherà L’Italia avanti il dominio dei romani, un testo in cui interpreta la figura di Pitagora come autore di leggi che accortamente rivestì col suo sublime sistema di filosofia quei sacri caratteri della religione e con la rispettabile santità di quei riti che meglio si confacevano alle opinioni dominanti; questa interpretazione sul filosofo samio deriva dalla conoscenza delle suddette fonti che attribuiscono a Pitagora una serie di leggi atte a ripristinare l’ordine e la pietas crotoniate, difatti dovette combattere il lusso dei sacrifici, delle sepolture e dei funerali [18], seguendo l’esempio della Grecia continentale [19].

    [17] BARBERA 2006, pag. 6.

    [18] MELE 1992, pag. 21.

    [19] Si vedano nello stesso periodo le leggi ateniesi atte a contrastare il lusso delle sepolture.

    Pitagora simbolo di sapienza

    Il sentimento religioso fu non solo ripristinato, ma in alcune occasioni esaltato, come si evince dalle rigide regole imposte dalla schola (digiuni forzati, cibi vietati, riti obbligatori, ecc.) [20]. Dettami di saggezza formeranno una nuova teologia ed una rinnovata pietas [21]. Al primo aspetto di questa saggezza si ricollegano i tratti iniziatici, miracolosi e divini della sua figura [22]: pratiche rituali, profezie, rivelazioni, dominio sulle forze della natura, possesso del dono dell’ubiquità e perfino della triguità, identificazione con Apollo Pizio Hyperboreo, rapporti con l’aldilà, metempsicosi [23] e capacità di recuperare memorie di vite passate [24]. Aristotele, Empedocle e tanti altri rappresentanti della razionalità greca riterranno questo personaggio un simbolo assoluto di sapienza.

    [20] Pitagora sognava un governo illuminato gestito da un’aristocrazia di saggi, motivo per il quale l’oligarchia crotoniate venne addentrata nella schola italiota (la scuola pitagorica). Tra i compiti dei detentori del potere vi erano una serie di doveri religiosi da rispettare, come lunghi periodi rituali segnati da digiuni e castità, uno stile di vita parco e via dicendo. Anche il popolo doveva seguire una serie di dettami religiosi, dall’astensione di determinati cibi (per esempio le fave) al rispetto dei periodi rituali. BARBERA 2007b, pag.

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