Germania (De origine et situ Germanorum)
()
Info su questo ebook
L’opera, che contiene oltre a quelli puramente descrittivi anche tratti sia moraleggianti che politici, aveva molto probabilmente, nelle intenzioni dell’autore, lo scopo non certo secondario di mettere in luce il potenziale pericolo rappresentato per la civiltà romana da genti fiere e indomabili che le legioni imperiali non erano mai riuscite a conquistare e ad assoggettare. La Storia infatti ci insegna quanto le popolazioni germaniche abbiano sempre rappresentato una spina nel fianco di un Impero, quello Romano, che già al tempo di Tacito aveva conquistato buona parte del mondo allora conosciuto, ma che era ancora ben lungi dall’aver avuto ragione (e mai, di fatto, lo sarebbe stato) di quei popoli che vivevano e prosperavano oltre il fatidico limes settentrionale dei dominî imperiali. Popoli che si sarebbero fatidicamente rivelati, nei secoli successivi, l’ultima risorsa civile e militare di una pars occidentis imperiale ormai in pieno e inarrestabile declino e, al contempo, anche i protagonisti del suo finale e tragico tracollo. Popoli che, infine, nell’alto Medioevo, avrebbero di fatto ereditato e fatto propria la tradizione latina nell’Europa Occidentale, come ci insegnano le vicende carolinge e la costituzione del Sacro Romano Impero.
La Germania di Tacito fu anche al centro, durante la Seconda Guerra Mondiale, di un vero e proprio caso politico e ideologico. Eletta alla stregua di “manifesto” del nazionalismo tedesco e della ipotetica purezza delle antiche tribù germaniche, attirò le mire di Adolf Hitler e di Heinrich Himmler, che tentarono, peraltro senza riuscirci, di impossessarsi manu militari del Codice Esinate, un manoscritto miscellaneo del IX° secolo contenente la versione più antica in circolazione dell’opera di Tacito, scoperto nel 1902 a Jesi nella biblioteca del Conte Baldeschi-Balleani.
Correlato a Germania (De origine et situ Germanorum)
Titoli di questa serie (1)
Germania (De origine et situ Germanorum) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
Storia pettegola di Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl sangue d'Europa: Scritti 1939-1943 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni“Navigare” nel fango Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa psiche degli animali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl primo principio della filosofia confuciana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia vita per la libertà (Tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniExodus il segreto di Mosè Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUmberto Galimberti Eugenio Borgna Un luminare miope Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInfinita grazia: La trasmissione della conoscenza divina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Beatrice di Dante: Primo Ragionamento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFrancesco Cossiga dalla A alla Z: il vocabolario del sardo che viveva per la politica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProgetto Stati Uniti d'Europa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa rivoluzione totale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuello che dicono gli astri - Trattato pratico di Astrologia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'utopia dell'Ummita: Romanzo trascritto e curato da Antonio Pappalardo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria dei Quanti: dall’era pre-quantica al trionfo della non-località Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUomini rappresentativi Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Manuale di fisica contemporanea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli Hierà di Eleusi, tra reliquie e “oggetti di potere” Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIpazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Timeo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni"I Promessi Sposi": un romanzo nuovo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni«Ci vorrà naturalmente una guida»: Memoria e dialoghi nell’opera di Dino Buzzati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBreve storia della medicina: Dalla Preistoria al Medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNuda Storia Antica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGesù Beve Red Bull Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Fascismo on demand Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUltime rivelazioni su Maria: Che cosa non ci hanno mai detto di Lei Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCreare moneta dal nulla: Manifesto per una società che evolve e prospera libera dal ricatto del denaro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Storia per voi
Storia dell’Italia moderna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Civiltà Cartaginese Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Codice Ratzinger Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI monumenti esoterici d'Italia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Antichità - Il Vicino Oriente – Storia: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMitologia, la grande raccolta! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMitologia Greca: La raccolta dei Miti Greci. Titani, Dei, Ninfe ed Eroi dell'antica Grecia. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'altra Europa: Miti, congiure ed enigmi all'ombra dell'unificazione europea Valutazione: 2 su 5 stelle2/5Antichità - La civiltà greca - Storia: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 5 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorici greci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria dei Longobardi: Historia Langobardorum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMein Kampf - La mia battaglia: Edizione con note e illustrazioni Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il Principe: testo semplificato in italiano corrente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEleusi: la via iniziatica della Tradizione Occidentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMa davvero veniamo dall’Africa? Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Venezia città aperta: Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec. Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Colloqui con se stesso: Ricordi e pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’Oscura Chiesa dei Rettiliani Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Simbolismo templare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma sotto scacco. Da Annibale a Scipione l'Africano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria d'Europa dalle invasioni al XVI secolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi regine,di sante e di streghe. Storie di donne del medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Seicento - Storia (50): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 51 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria in sintesi, anno quinto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCleopatra: La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCardinali e cortigiane Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Note di donne. Musiciste italiane dal 1542 al 1833 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Cinquecento - Storia (44): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 45 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGilgamesh Re di Sumeri che voleva donare all'uomo la vita eterna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Germania (De origine et situ Germanorum)
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Germania (De origine et situ Germanorum) - Publio Cornelio Tacito
ROMANITAS
PUBLIO CORNELIO TACITO
GERMANIA
(De origine et situ Germanorum)
LOGO EDIZIONI AURORA BOREALEEdizioni Aurora Boreale
Titolo: Germania
Autore: Publio Cornelio Tacito
Collana: Romanitas
Con saggio introduttivo di Nicola Bizzi
Editing e illustrazioni a cura di: Nicola Bizzi
ISBN: 979-12-80130-76-1
LOGO EDIZIONI AURORA BOREALEEdizioni Aurora Boreale
© 2021 Edizioni Aurora Boreale
Via del Fiordaliso 14 - 59100 Prato
edizioniauroraboreale@gmail.com
www.auroraboreale-edizioni.com
Questa pubblicazione è soggetta a copyright. Tutti i diritti sono riservati, essendo estesi a tutto e a parte del materiale, riguardando specificatamente i diritti di ristampa, riutilizzo delle illustrazioni, citazione, diffusione radiotelevisiva, riproduzione su microfilm o su altro supporto, memorizzazione su banche dati. La duplicazione di questa pubblicazione, intera o di una sua parte, è pertanto permessa solo in conformità alla legge italiana sui diritti d’autore nella sua attuale versione, ed il permesso per il suo utilizzo deve essere sempre ottenuto dall’Editore. Qualsiasi violazione del copyright è soggetta a persecuzione giudiziaria in base alla vigente normativa italiana sui diritti d’autore.
L’uso in questa pubblicazione di nomi e termini descrittivi generali, nomi registrati, marchi commerciali, etc., non implica, anche in assenza di una specifica dichiarazione, che essi siano esenti da leggi e regolamenti che ne tutelino la protezione e che pertanto siano liberamente disponibili per un loro utilizzo generale.
PUBLIO CORNELIO TACITO E IL FATIDICO LIMES SETTENTRIONALE DELL’IMPERO
di Nicola Bizzi
Il De origine et situ Germanorum
Il De origine et situ Germanorum, comunemente conosciuto come Germania, è un’opera etnografica scritta attorno al 98 d.C. da Publio Cornelio Tacito, storico, oratore e senatore romano, considerato unanimemente dai moderni storici e filologi il più grande esponente del genere storiografico della letteratura latina. Interamente incentrata sulla storia, le usanze, i costumi, le istituzioni e le tradizioni religiose delle varie tribù germaniche che vivevano al di fuori dei confini dell’Impero, la Germania è infatti l’unica opera a carattere squisitamente etnografico su un popolo straniero che ci sia pervenuta integra dell’antichità romana (se si escludono altre opere che, nel proprio contesto, contengono anche fugaci excursus di simile natura). Essa si inserisce perfettamente all’interno di quella consolidata tradizione etnografica antica che va da Erodoto e Senofonte, fino a Giulio Cesare, a Strabone e a Pausania, e che affondava le proprie radici in autori come Ellanico di Lesbo e Dionisio di Mileto, le cui opere sono (almeno ufficialmente
) andate perdute. Ciò non toglie che l’opera di Tacito si riveli anche come una creazione originale nell’ambito dei generi tradizionali delle letterature classiche, comprendendo anche parti storiche e geografiche, ma soprattutto ideologiche
, quasi da pamphlet.
Il testo del De origine et situ Germanorum inizia con la descrizione delle terre, delle leggi e del modus vivendi delle tribù di un vasto novero di popoli barbari, a partire da quelle confinanti con il limes imperiale e continua quindi con le descrizioni delle singole tribù, cominciando da quelle più vicine ai territori romani e terminando con quelle ai più estremi confini settentrionali, sul mar Baltico, con una descrizione dei primitivi e selvaggi Fenni e di sconosciute tribù al di là di essi.
L’opera è divisa in due parti: dal capitolo I al XXVII Tacito ci descrive la Germania transrenana, con dovizia di particolari riguardo al clima, al paesaggio e alla struttura sociale dei vari popoli che a quel tempo vi erano stanziati, raccontandone l’origine. Dal capitolo XXVIII al XLVI c’è una rassegna più specifica delle singole popolazioni seguendo un criterio geografico, vale a dire iniziando da Ovest, procedendo poi a Nord, a Sud e infine ad Est.
L’opera, che contiene oltre a quelli puramente descrittivi anche tratti sia moraleggianti che politici, aveva molto probabilmente, nelle intenzioni dell’autore, lo scopo non certo secondario di mettere in luce il potenziale pericolo rappresentato per la civiltà romana da genti fiere e indomabili che le legioni imperiali non erano mai riuscite a conquistare e ad assoggettare. La Storia infatti ci insegna quanto le popolazioni germaniche abbiano sempre rappresentato una spina nel fianco di un Impero, quello Romano, che già al tempo di Tacito aveva conquistato buona parte del mondo allora conosciuto, dalle Gallie all’Egitto, dalla Britannia alla Grecia, dall’Asia Minore all’Arabia, ma che era ancora ben lungi dall’aver avuto ragione (e mai, di fatto, lo sarebbe stato) di quei popoli che vivevano e prosperavano oltre il fatidico limes settentrionale dei dominî imperiali. Popoli che si sarebbero fatidicamente rivelati, nei secoli successivi, l’ultima risorsa civile e militare di una pars occidentis imperiale ormai in pieno e inarrestabile declino e, al contempo, anche i protagonisti del suo finale e tragico tracollo. Popoli che, infine, nell’alto Medioevo, avrebbero di fatto ereditato e fatto propria la tradizione latina nell’Europa Occidentale, come ci insegnano le vicende carolinge e la costituzione del Sacro Romano Impero.
Carta geografica del 1832 raffigurante la Germania al tempo dell’Impero Romano
Ai tempi di Tacito, che visse fra la seconda metà del I° e i primi due decenni del II° secolo d.C., quindi in un periodo storico convulso e interessante compreso fra il regno di Nerone e quello di Adriano, era ancora ben aperta nella coscienza popolare e nella memoria collettiva dei Romani (e mai si sarebbe del tutto rimarginata) quella ferita rappresentata dalla fatidica sconfitta militare della Foresta di Teutoburgo, quando, fra il 9 e l’11 Settembre del 9 d.C., tre intere legioni e numerose coorti ausiliarie dell’esercito romano comandate dal generale Publio Quintilio Varo vennero completamente annientate in un’imboscata tesa loro dal capo germanico Arminio. Una sconfitta a dir poco cocente, un’onta incancellabile nel mito dell’imbattibilità di Roma, addirittura superiore nelle sue implicazioni alle batoste prese dalle legioni imperiali dagli invitti Parti, che portò lo stesso Varo a togliersi la vita sul campo di battaglia e che, di fatto, spezzò per sempre i sogni di gloria di una conquista romana di quelle terre settentrionali fra il Reno e il Baltico.
Altra intenzione neanche troppo nascosta dell’autore fu quella di descrivere i puri e incorrotti costumi dei Germani per criticare indirettamente i corrotti e degenerati costumi romani del suo tempo. Ma non solo: Tacito intendeva anche istituire e rappresentare una sorta di parallelo tra quello che erano i Germani allora (un popolo rude e semplice e per ciò stesso valoroso in guerra) con quello che i Romani erano stati e ora non erano più, sempre a causa della loro decadenza morale. Una decadenza di cui l’autore, del resto, fu inascoltato accusatore e profeta.
Tacito, nella Germania, esalta il coraggio in battaglia, la semplicità dei costumi, l’alto valore dell’ospitalità e la stretta monogamia dei Germani, e dimostra una sincera ammirazione per la limpidezza morale e l’austerità dei costumi di quelle tribù barbariche, mettendo in contrasto tutto ciò, come già abbiamo detto, con l’immoralità dilgante e la decadenza dei costumi romani. Ma ciononostante, lo storico non risparmia aspre critiche all’ubriachezza, alla pigrizia e ad altri difetti di questi popoli. Studiosi moderni, soprattutto (guarda caso) di area tedesca o nord-europea, hanno comunque messo in evidenza come molte delle affermazioni tacitiane non siano del tutto corrette, anche perché egli potrebbe, in alcuni casi, aver