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E-book71 pagine53 minuti

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Incompiuter: tutto quello che avresti voluto sapere sui computer, non hai mai osato chiedere, né saprai mai! Il romanzo non contiene spiegazioni, casomai esprime dubbi e pone domande. La prima domanda posta al lettore è: Qualche volta ci piace pensare di essere noi stessi al centro dell'universo, e poiché le orbite sono ellittiche, i centri sono in realtà due. Se in un fuoco mettiamo noi stessi, chi c'è nell'altro? Entra subito in scena il numero due, che ci farà compagnia durante l'intero percorso. "Il Computer è un perfetto imbecille, che sa a malapena contare fino a due. Escluso!". E' quanto sostiene l'ing. Paolo durante un improvvisato minicorso informatico-filosofico tenuto al suo novello allievo geom. Gennaro durante una lunga giornata di fila alle Poste. I due percorreranno improbabili sentieri fatti di film, novelle, poesie e commedie, tracciati in mondi diversi, fondendo in un unico crogiolo la scienza dei calcolatori, l'etica, la religione, la politica, la fantasia ed un po' di oculato qualunquismo, per cercare insieme una spiegazione al funzionamento dei computer, dell'uomo, della Società, secondo una logica rigorosamente binaria.

Riusciranno nella loro impresa? Forse si, se il lettore si troverà a percorrere con loro almeno un sentiero con entusiasmo, prima che il protagonista della storia, il computer, giocherà la sua ultima carta.
LinguaItaliano
Data di uscita11 apr 2012
ISBN9788866187790
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    Incompiuter - Mario Balbi

    Mario Balbi

    Incompiuter

    Tutto quello che avresti voluto sapere sul computer,

    non hai mai osato chiedere, né saprai mai

    EDIZIONI YOUCANPRINT.IT

    Copyright © 2012

    Titolo | Incompiuter

    Autore | Mario Balbi

    Immagine di copertina | Mario Balbi

    ISBN: 9788866187790

    Prima edizione digitale 2012

    YOUCANPRINT EDIZIONI

    Via roma 73 - 73039 Tricase (LE)

    Tel. 0833.772652

    Fax. 0832.1836533

    info@youcanprint.it

    www.youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’editore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941

    A Floriana, che mi ha insegnato

    ad apprezzare la mia metà Vera

    e ad accettare l'altra metà Falsa.

    A Giuliana e Riccardo,

    che mi hanno insegnato a farle

    convivere in armonia.

    "Dopo aver tanto letto… ora scrivo io.

    È nato un nuovo giorno"

    Ing. Paolo

    "Dopo tanto letto… ora mi alzo.

    È quasi mezzogiorno"

    Geom. Gennaro

    Indice

    Anacenosi

    Turn On

    Bootstrap

    Login

    Il Processore

    La Memoria

    Tastiera

    Software

    Alimentatore

    Mouse

    Virus

    Internet

    Shut-Down

    Glossario

    Anacenosi

    C'era una volta un signore che sosteneva che il sole e tutti i pianeti noti girassero intorno alla Terra. Gli umani, non avendo prove concrete, o forse solo per autocompiacimento, gli credettero.

    Dopo un bel po' di tempo un altro signore smentì il precedente, sostenendo che il tutto girava, sì, ma non intorno alla Terra, bensì intorno al sole, Terra inclusa. Gli umani ci rimasero un po' male: questo nuovo fatto causò un duro colpo al loro egocentrismo ma, da persone pacifiche e rassegnate, credettero anche a questo secondo signore.

    Non sappiamo se ci sarà un terzo signore che, in un remoto futuro o in un presente preoccupantemente imminente, ci racconterà che i due tizi di prima si sbagliavano e che in realtà la situazione è diversa.

    Fino a prova contraria crederemo al secondo, ma qualche volta, badate solo qualche volta, ci piace pensare di essere noi stessi al centro dell'universo e, poiché le orbite sono ellittiche, i centri sono in realtà due. Se in un fuoco mettiamo noi stessi, chi c'è nell'altro?

    Turn On

    È una mattinata luminosa e serena. Un uomo cammina con passo deciso sul viale alberato ed ombroso che porta agli uffici; scruta il cielo azzurro tra le foglie: teme che il caldo, già discreto di buon mattino, potrà aumentare nel corso della giornata. La fresca camicia di lino gialla non riesce a nascondere del tutto una lieve pancetta che mette a dura prova il bottone situato all'altezza dell'ombelico. Forse la camicia è di una taglia in meno, o forse il vezzeggiativo usato nella frase precedente non è del tutto esatto. Di tanto in tanto si allarga il colletto della camicia con una mano. Con l'altra si sventola usando dei foglietti di carta che reca con sé dall'uscita di casa. Durante il tragitto scansa con maestria i numerosi prodotti di cani in stato di bisogno fisico e di altrettanti proprietari in stato di carenza civica.

    È arrivato. Sale con piglio atletico i cinque gradini che lo portano su di un falso piano terra e… sbianca in volto.

    C'è molta gente oggi. Molta di più di quanto si sarebbe aspettato se avesse azzardato una previsione pessimistica.

    Per fortuna la pazienza è una delle sue virtù e rassegnato si avvicina mogio all'ingresso. Si accorge che, se non avesse affrettato il passo, un altro avventore avrebbe potuto guadagnare l'ingresso prima di lui. Fa un leggero allungo di pochi passi, et voilà: brucia l'avversario sul tempo ed imbuca per primo la porta dell'ufficio.

    Si dirige deciso, con non poco lavoro di gomiti, tanti permesso, scusi e qualche pestone, verso un apparecchio giallo che, alla pressione del pulsante, sputa fuori un foglietto di carta. Per terra, come succede troppo spesso. Si china per raccoglierlo e legge: il viso, che nel frattempo gli è ritornato del colorito naturale, sbianca di nuovo. Il geometra, questo proprio non se l'aspettava.

    Bootstrap

    Il display si aggiorna:

    [bip: numero 42, sportello 3].

    «Attrezziamoci, che qua facciamo notte!» esclama il geometra spazientito. Era successo altre volte che trovasse fila alle poste, ma oggi c'è davvero una folla insolita.

    «Siamo ancora al 42 e io tengo il numero 100» esclama rivolgendosi al signore di fianco. Si sente in gabbia, ma sa che la gabbia ha lo

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