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Una Rapina
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Una Rapina
E-book71 pagine49 minuti

Una Rapina

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Info su questo ebook

Da una annoiata decisione scaturiranno problemi e eventi inimmaginabili per il nostro personaggio, che porteranno ad una soluzione imprevedibile.
LinguaItaliano
Data di uscita4 gen 2016
ISBN9788892536623
Una Rapina

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    Una Rapina - Davide Dolorero

    Davide Dolorero

    una rapina

    UUID: 2be8005e-b2cb-11e5-800a-119a1b5d0361

    This ebook was created with StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Table of contents

    Inizio

    Entrata

    Primi problemi

    Assedio

    Assedio

    Pensieri

    O ballano ... o io qua dentro ... faccio una strage

    Considerazioni

    Seconda notte

    Bang

    Chiusi dentro

    La fine...

    Inizio

    Considerazioni

    Una rapina.

    Tutto quello che gli era rimasto.

    Aveva ancora qualche possibilità, forse, come guardiano notturno, ma lui non si sentiva nato per fare il guardiano notturno, sua madre lo diceva sempre, no ? lui non era nato per certi squallidi lavori, per sporcarsi le mani dei problemi altrui.

    Lui, per la mamma, era nato unicamente per un posto da direttore, da capo, e non da impiegato !

    Una donna che lo amasse nella sua vita non c’era ancora stata, solo sporadiche occasioni di ginnastica con esponenti di altro sesso, donne abituate a girare con dei giocattoli, e lui faceva bene la sua parte.

    E così era arrivato di fronte ad un bivio che avrebbe potuto cambiare la sua tremula esistenza: cercare di essere un ragazzo uguale agli altri, con le sue sconfitte, le sue piccole vittorie, e la sua esistenza trasparente, che non lascerà il segno se non in qualche stupida indagine di mercato, oppure diventare qualcuno, almeno per un attimo, per un momento nella propria vita?

    Come un fiammifero, illuminarsi, per poi bruciare ed essere inutile.

    Gira che ti rigira, legge il quotidiano di quel giorno e, in particolare, tutti i retroscena di una rapina, ed arriva alla conclusione che è una cosa facile, scontata, che richiede solo la capacità di osare, di sfidare una società di merda, di falsi cortesi.

    E così, dopo il primo lavoro, i primi dolori intestinali dovuti allo stress che si accumula in ufficio tra false persone vere, che cercano di capire chi sei tramite il taglio degli occhi, il nome, o qualche altra idiozia del genere, ti stufi di dover capire il vero scopo dell’ offerta di qualche collega o superiore, che poi serve solo per fregarti.

    Magari non ci pensi e ti offrono il caffè, ma solo perché in mezzo c’è il capoufficio, oppure perché poi ti devono chiedere qualcosa di strano, per cui potresti rischiare di farti conoscere dai tuoi superiori in una maniera sbagliata.

    Però tutti posseggono una bocca sotto il naso, ed allora bisogna guadagnare qualcosa per riempirla: una bella rapina, un pò di soldi da mettere da parte per la vecchiaia, e via da qualche parte dove l’ estate non tramonti mai...

    Bello, questa è la mia vita!

    Una vita che va vissuta da giovani, in tempo per divertirsi e non per lavorare , divenendo presto vecchi e decrepiti senza più forze, spendendo quei quattro soldi rimasti in medicine.

    Trovare un compagno: ecco il problema !

    ma non è proprio un problema, visto che tutti i suoi amici non hanno nulla da fare per tutto il pomeriggio, ancora sulle spalle dei genitori a venti e passa anni, senza un lavoro, una macchina, una casa.

    Meno male che esiste anche Giacomo, amico di tante cazzate, con due genitori che lavorano solo per lui, e lui che non fa nulla per andarsene: cazzo, è come essere in pensione dice sempre sull’ argomento.

    Entrata

    Che bel gioco !!

    Ecco l’amico, ventotto anni, figlio di papà, come si dice in gergo, una macchina veloce, e un conoscente che lavora in banca e che gli può dare le dritte del mestiere.

    Così con estrema velocità si trovano in macchina davanti alla banca, i visi incappucciati, una pistola a testa in mano e una sola cosa in testa: fare su i soldi a questi merdosi e fuggire.

    Perché pensare che sia pericoloso, al limite ci beccano, ci facciamo un po’ di gabbio e poi fuori; forse ci danno persino i domiciliari, senza tenerci troppo a bada; come pensare alla morte?

    Forse l’unica cosa ben fatta di tutto il colpo è stato l’ entrare! Siamo riusciti ad entrare in banca attraverso le doppie porte con un colpo di mano, a testa china, senza alzare la testa, senza cercare di essere inquadrati dalla telecamera.

    E così siamo dentro,

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