Bulimia Come lo yoga mi ha aiutato

Di Roberta Grova

A 20 anni ho avuto la bulimia. Lo yoga mi ha aiutato tanto. Oggi sono un'insegnante yoga. Alla luce di quella esperienza ho scritto questo libro, con la speranza che anche voi possiate trovare nello yoga un valido sostegno. Basta veramente poco per svolgere gli esercizi indicati nel libro. Sono sufficienti abiti comodi, un tappetino e un angolo in una stanza. Non ponetevi obbiettivi irraggiungibili ma neanche limiti dettati dalla vostra mente.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint Self-Publishing
• Data di uscita: 13 giu 2014
• ISBN: 9788891145321

Anteprima del libro

2014

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I 

Perchè questo libro

 A 20 anni ho avuto la bulimia. Lo yoga mi ha aiutato tanto. Oggi sono un'insegnante yoga. Alla luce di quella esperienza ho scritto questo libro, con la speranza che anche voi possiate trovare nello yoga un valido sostegno.

 Basta veramente poco per svolgere gli esercizi indicati nel libro. Sono sufficienti abiti comodi, un tappetino e un angolo in una stanza. Non ponetevi obbiettivi irraggiungibili ma neanche limiti dettati dalla vostra mente.

 Non pensate.

 Quando trovate un momento libero, fate lo yoga. Non forzate il vostro corpo. Eseguite gli esercizi con naturalezza, godendo dei benefici legati alla respirazione e al movimento fisico. Non ha senso affaticarsi per fare di più, soprattutto in un periodo 'bulimico' difficile, in cui ci poniamo tanti doveri e obblighi. Seguendo queste piccole indicazioni, i movimenti saranno dolci, naturali, spontanei.

 Vi renderete conto che un nuovo mondo pieno di luce e speranza si aprirà pian piano ai vostri occhi, mentre eseguirete le posture accompagnate dalla respirazione profonda. Troverete nell'armonia dei movimenti un bellissimo equilibrio e scoprirete nella respirazione la vitalità che è in voi.

 All'inizio, soprattutto, non scoraggiatevi se non riuscite a fare ciò che vorreste. Lo yoga è la disciplina del movimento progressivo e naturale.

 Cercate di avere costanza e fiducia e la strada sarà più facile di ciò che avevate immaginato.

II 

Bulimia: una fame irrefrenabile

 Avevo 20 anni quando fui invasa da una fame bulimica. Una fame irrefrenabile, che mi faceva aprire il frigorifero ad ogni ora del giorno, all’insaputa degli altri, o mi spingeva ad andare nel negozio di alimentari più vicino a casa.

 Compravo di tutto: biscotti al cioccolato, salatini, salumi, yogurt alla frutta. Entravo in casa. Chiudevo le finestre e nella penombra incominciavo a mangiare. Non stavo bene finchè non avevo finito tutto. Ingurgitavo pacchi interi di biscotti. Godevo quando mangiavo. Mescolavo dolce e salato e mi sembrava di trarre da tutti quegli alimenti energia, tanta euforia e felicità.

 Ciò che mi procurava il cibo era un senso di sazietà, soprattutto psicologico: sembrava colmasse i vuoti che sentivo dentro di me e pareva mi desse amore, calma, soddisfazione sessuale. In quell’atto del mangiare ritrovavo la mia essenza, ciò che desideravo. Non vedevo l’ora che i miei fratelli lasciassero l’appartamento per andare all’università, così da ritrovarmi sola. Anche quando incominciavo a star male per il troppo mangiare, continuavo fino all'esasperazione.

 Dal puro godimento alla nausea. Prima stavo bene e poi male. Sensazioni forti e completamente opposte.

 La nausea che mi prendeva dopo aver mangiato mi assaliva e ogni volta si ripeteva lo stesso rito: quello di chiudermi in bagno e vomitare.

 Vomitavo per tre o quattro volte al giorno, ciò per quasi due anni di seguito.

 Ero fissata con