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Angel's Heart Oltre I Confini Del Cielo
Angel's Heart Oltre I Confini Del Cielo
Angel's Heart Oltre I Confini Del Cielo
E-book157 pagine2 ore

Angel's Heart Oltre I Confini Del Cielo

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Info su questo ebook

A volte il destino si diverte a metterci in difficoltà,ma quando qualcosa o qualcuno di misterioso interviene ed uno crede,allora tutto può accadere.... anche l'impossibile.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2013
ISBN9788891102430
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    Anteprima del libro

    Angel's Heart Oltre I Confini Del Cielo - Tanya Fioravanti

    1.

    Danton è una piccola cittadina situata nello stato dell'Arkansas, quando la si vede per la prima volta,si ha come l' impres sione di essere capitati all'interno di uno di quei postiche solitamente si vedono solo nei film,o nell' immaginario collettivo di chi descrive un piccolo paradiso in miniatura dove,anche il tempo,sembra essersi fermato.

    Quando dieci anni prima Elena comunicò alla sua famiglia di volersi trasferire a New York,per realizzare il suo sogno:diven tare una stilista di abiti di alta moda,quella notizia non venne accolta con grande entusiasmo,su di lei infatti,gravavano moltissime aspettative.

    Da sempre le donne della famiglia Berkley si occupavano della gestione dell'azienda di famiglia,inizialmente una piccola azienda di prodotti agricoli divenuta poi,col passare del tempo una delle più grandi aziende dello stato.

    Le tradizioni per i Berkley erano importanti e,come tali,dovevano essere rispettate. Tutto questo non scoraggiò Elena che, nonostante la giovane età e l'inesperienza,ruppe quegli schemi impostati da generazioni e,con una valigia piena di speranze e di fiducia partì certa che prima o poi,sarebbe riuscita nei suoi intenti.

    Se qualcuno ieri le avesse detto che,di lì a poche ore,si sarebbe trovata sulla strada di Danton,probabilmente lo avrebbe considerato un pazzo,perché credere ad una follia simile,quando ti stai godendo il tramonto in riva al mare,su una delle più più belle spiagge di Los Angeles?Ma....

    -Mi scusi..-

    -Si dimmi Sara..-

    -E' arrivato questo fax per Lei sembra urgente-

    -Grazie!-

    Il tragitto dall'aereoporto a Danton sembrava essere intermina bile. Erano ormai più di due ore che Elena macinava chilometri su di un auto presa a noleggio,l'aria condizionata non funzionava correttamente e questo,contribuiva e non poco a rendere più pesante il viaggio.

    Mano a mano che il tempo trascorreva,i ricordi si facevano lar go nella sua mente,pensò che di lì a qualche minuto avrebbe dovuto incontrare il bivio per il ponte.

    -Eccolo!!!!!- esclamò ad alta voce,quasi a voler rassicurare se stessa che Danton oramai era vicina.

    Paragonato ai ponti delle grandi metropoli sembrava un ponticello di legno,eppure quando erano bambini solo il fatto di riu scire ad attraversarlo,dava loro la sensazione di essere arrivati lontano quasi in un altro stato. Tutto ora sembrava più piccolo, anche il muretto dove seduti a cavalcioni,Elena e i suoi amici passavano ore ed ore a parlare,in attesa che i genitori li chiamassero perché in tavola era pronta la cena.

    Beep Beep

    -Jimmy,ma sei proprio tu?-

    -Ciao Elena ben tornata!E'passato un secolo come stai?-

    -Bene,grazie! Vedo che non sei affatto cambiato in questi anni stai andando in piazza a lavorare?-

    -Sicuro!La Piazza senza Jimmy non sarebbe la stessa cosa!Eh Eh scherzo!-

    Però è vero pensò,ormai era da tutta una vita che il chioschetto ambulante di Jimmy,contribuiva ad animare la Piazza,estate inverno,sole o pioggiajui non mancava mai si poteva tranquil lamente dire che fosse un' istituzione,e che le sue ciambelle erano considerate le migliori del paese,tanto da attirare nei fine settimana,anche cittadini di altre vallate.

    -Bene buon lavoro allora ci vediamo presto!-

    -Con piacere ciao Elena!-

    Più si avvicinava al paese,più una morsa le attanagliava lo stomaco. Proprio come quella che provava quando da bambina faceva indigestione di more,o di nespole,che raccoglieva nella tenuta del nonno,mille domande affollavano la sua mente.

    Come avrebbe reagito sua madre vedendola comparire così al-l'improvviso?Cosa avrebbe detto suo fratello Marc?L'ultima volta che s'incontrarono fu quando lui la venne a trovare a Los Angeles. Non avrebbe potuto scegliere momento peggiore,era così indaffarata che ebbe a malapena il tempo di pranzare con lui.Non gli e lo fece mai pesare,ma in cuor suo,Elena sapeva che questo lo ferì molto,da allora ci furono solo qualche brevi e sterili telefonate tra loro,ma il suo pensiero andava soprattut to ad Eric.Come l'avrebbe presa Eric?

    Pensò,che l'unico modo di alleviare un pò la tensione e,di fare un break tra quel turbine di domande che giocavano nella sua testa,fosse quello di ascoltare un po'di musica.

    Dopo un paio di brani Jazz che sembravano essere riusciti ad ottenere il risultato sperato:

    Qui radio ALFA 29 : ricordiamo a tutti gli ascoltatori che il prossimo fine settimana a Danton si svolgerà il famosissimo :-FESTIVAL DELLA SCIENZA- Non mancate!!!!

    Accidenti è vero!! Mormorò tra se e se,vivendo così lontana lo aveva proprio dimenticato.Erano 40 anni che a Danton avveni va il Festival della Scienza.Era un evento,al quale partecipava no vari espositori provenienti da tutti gli Stati d'America L'uni co scopo,era quello di mettere a disposizione del pubblico le loro invenzioni con la speranza,non solo di vincere il premio tanto ambito: la famosa stella d'argento,ma anche quello di riuscire ad ottenere in seguito alcune commesse per realizzare le proprie produzioni in larga scala.

    Per due interminabili giorni il caos la faceva da padrone,ed una tranquilla cittadina americana,si trasformava e viveva di una luce particolare. Viveva col suo Luna Park,con la fiera dei prodotti tipici,con i concertini in costume storico all'interno di locali caratteristici,con il profumo dei dolci che avvolgeva de licatamente tutta la piazza,con l'eco della folla che mano a ma no che ti avvicinavi al Palco Centrale,diventava sempre più as sordante,insomma se non si consideravano le feste nazionali, il Festival era l'unico momento di svago durante l'intero arco dell'anno.

    2.

    Casa dolce Casa.. chissà quante volte ognuno di noi ha pronunciato questa frase.......Elena però,nonostante facesse queste considerazioni continuava ad avere lo stomaco in subbuglio.

    Tutto era esattamente come ricordava. Una villetta con le pareti color panna disposta su due piani,un enorme castagno nel giardino all'ombra del quale d'estate l'intera famiglia si riuniva per cenare tutti insieme dopo una dura giornata di lavoro,e un patio nella parte anteriore dove suo padre aveva messo due sedie a dondolo costruite con le sue mani.

    Aveva impiegato un mese intero per riuscire a realizzarle....alzandosi tutte le mattine all'alba in gran segreto per non farsi scoprire,le avvolse in un enorme fiocco rosso e le regalò a sua madre il giorno del loro anniversario di matrimonio.Già,sua madre,anche lei era bella come allora,con i suoi capelli raccolti,la sua figura esile e i suoi occhi color castano scuro così pro fondi che,quando posavano lo sguardo su qualcuno,si avverti va un leggero brivido perché parevano avere la capacità di arrivare fino in fondo all'anima.

    -Ciao Mamma!-

    -Elena!!-

    Furono secondi interminabili durante i quali la sua bocca,non emise altro suono se non quello della pronuncia ripetuta del suo nome,il tutto misto ad una sensazione di gioia e di dolore, ed ad un tratto,la porta si chiuse dietro le loro spalle.

    Il viaggio era stato lungo e la stanchezza aveva preso il soprav vento.Elena gettò la valigia in un angolo della sua vecchia camera e,dopo una doccia calda,s'infilò tra le lenzuola che odora vano ancora di lavanda,un essenza molto comune da quelle parti e si addormentò.

    La mattina seguente,la stanza fu invasa da un aroma di caffè che arrivava fin dalla cucina.

    Non c'è niente di meglio per iniziare la giornata di una buona colazionediceva sempre il nonno,ed Elena si rese conto che probabilmente aveva ragione.

    I ritmi frenetici della città,non sempre gli consentivano un pia cere apparentemente così semplice. Il più delle volte si doveva accontentare di un caffè preso al volo in un bar,o di quello che la macchinetta dell'ufficio gli propinava;qui,Elena pensò che poteva approfittarne e così si catapultò in cucina saltando gli scalini a tre a tre come faceva quando era bambina.

    -Dal momento che non credo che la tua sia una semplice visita di cortesia,che cosa ti porta qui così improvvisamente?

    -Sua madre era sempre stata una persona diretta e concreta,e quella domanda tra un sorso di caffè,e un morso della sua famosa torta ai mirtilli non le giunse inaspettata anzi,in realtà do po tutto quel tempo,Elena era rassegnata al fatto di poter essere sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio che,con sua somma sorpresa,non avvenne. Che sua madre si fosse addolcita?Mah!

    -Ho ricevuto un fax dal notaio Landon devo presentarmi nel suo studio domani per una convocazione ufficiale-

    -Landon?Ma non è il nostro notaio di fiducia lui lavora principalmente con i residenti della sponda sud del fiume-

    -Lo so,ho provato a telefonare per saperne di più,ma non ha voluto spiegarmi niente,è stato molto vago,comunque domani saprò di cosa si tratta ti confesso che sono un po'curiosa-

    -Spero solo che non siano altri guai!Ultimamente tuo fratello Marc ha avuto un accesa discussione alla segheria con i fratelli Sawer,sono quasi arrivati alle mani e se non fosse intervenu to il vecchio Lester,sarebbe potuto accadere il peggio-

    -I fratelli Sawer,li ricordo!Non sono mai andati d'accordo con Marc fin dai tempi della scuola.-

    -Già beh! Io ora devo andare al circolo c'è molto da fare prima del Festival-

    -Si capisco!-

    -Ci vediamo più tardi!-

    -Mamma!!-

    -Si?-

    -Io sarei comunque venuta a trovarti prima o poi..-

    -Si certo! Prima o poi!-

    Lei lo sapeva che stava mentendo,lo sentiva dentro,del resto e ra difficile nascondere qualcosa alla propria madre,Elena però non poteva fare diversamente,non era ancora pronta ad affron tare il passato,che nonostante gli anni bruciava ancora,e forse, forse non era pronta neanche adesso.

    Mentre passeggiava lungo il sentiero che portava al centro del paese,cercava di appropriarsi di tutti gli odori che la circondavano facendo dei lunghi respiri cosa che,se uno provava a fare a New York,dove spesso andava per conto della sua casa di moda,rischiava di finire al pronto soccorso per intossicazione dei polmoni.

    Un passo,ancora un altro e intanto,continuavano a rimbalzargli in testa le parole di sua madre riguardo ai fratelli Sawer e Marc.

    Marc non vedeva l'ora d'incontrarlo. Sua madre le aveva detto che si trovava a Gettonville dove era andato a concludere un contratto con un piccolo mobilificio e che sarebbe tornato in serata.

    Ah!La Piazza! Si notava che tra qualche giorno ci sarebbe stato il Festival. C'era un andirivieni non comune,fervevano i pre parativi ad ogni angolo ed era bello vedere tutto quell'entusias mo.......Ad un tratto,lo sguardo di Elena si posò su di una delle panchine poste di fronte alla statua dedicata al primo fondatore della manifestazione,un modesto contadino di nome:Liam Cooper che rivoluzionò con la sua invenzione il metodo di trebbiatura del grano.

    Ricordò che quando era piccola,ogni tanto il sabato pomeriggio si sedeva proprio su quella panchina con suo padre.Lui leg geva il giornale,e lei si gustava un gelato,e tutte le volte prima di rientrare a casa,le faceva promettere di mantenere il segreto altrimenti il generale,così lui chiamava la mamma,si sarebbe arrabbiata mai pasticciare prima dell'ora di cena altrimenti si rischia di rovinarsi l'appetitoera una delle frasi da lei più ri petute"erano molte le regole imposte a casa Berkley e più si cresceva,più queste pesavano come macigni.

    Oggi quelle panchine erano scrostate,complice il passare del tempo e l'inevitabili intemperie,ma l'effetto che avevano nel cuore di Elena era dirompente,e il gelato,era buono proprio come allora.

    Davanti all'ufficio comunale stavano allestendo il Grande Palco Centrale. Elena ricordò che l'ultima volta che assistette ad un concerto,fu un concerto Rock di una band emergente,ma già allora con grandi potenzialità. Oggi

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