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Pianeti sconfinati
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E-book124 pagine1 ora

Pianeti sconfinati

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Info su questo ebook

Claudia e Filippo vivono un’intensa storia da tre anni. Un amore profondo e una passione mai scalfita dal tempo sono le fondamenta sulle quali è costruito il loro rapporto. Ma una sbandata di Filippo farà vacillare le loro certezze. Nei loro cuori si insinueranno dubbi e nuovi stimoli…
Pianeti sconfinati è un libro che parla di storie d’amore vissute intensamente, di felicità e rabbia, in una parola, di vita.
È un libro che fa riflettere e sognare.
Pianeti sconfinati, uomini con pensieri e intenzioni nascoste, con idee e inquietudini che portano devastazione nella vita di altri esseri umani. Quella teoria si era avverata nel modo più spietato.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2013
ISBN9788867930005
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    Anteprima del libro

    Pianeti sconfinati - Carla Barbagli

    romanzi

    CAPITOLO 1

    CONTRASTI E CONFLITTI

    Quando Filippo accompagnò Claudia a casa non erano ancora le dieci, avevano lasciato il ristorante cinese senza dirsi una parola e durante tutto il viaggio rimasero in silenzio. Una volta arrivati davanti alla casa di Claudia, Filippo si fermò senza spegnere il motore, Claudia scese senza salutarlo, dalla sua bocca non uscì nemmeno un semplice ciao, chiuse lo sportello e sparì in fretta. Filippo ripartì immediatamente, ingranò la marcia come se volesse allontanarsi almeno mille chilometri. Claudia e Filippo stavano insieme da tre anni, si amavano molto e anche se in più di un’occasione si erano lasciati, erano sempre tornati insieme, perché il legame che li univa era più forte di qualsiasi scoglio che divideva le loro acque.

    I contrasti condivano la loro storia d’amore, ma con nessun altro avevano trovato l’alchimia che cuciva le loro vite. Nel loro rapporto c’erano tutti gli ingredienti che rendono una relazione perfetta: l’attrazione fisica, l’intesa intellettuale, il dialogo.

    Ma c’erano anche quegli elementi come la gelosia, le piccole vendette, gli egoismi che facevano affondare l’armonia che li univa e improvvisamente diventavano aspri come due nemici. Claudia era una donna con una personalità molto forte e un carattere vulcanico, la sua vita era un turbinio di emozioni e di passioni intense che avevano dato un’impronta alle sue giornate e l’avevano abituata a vivere a un ritmo frenetico che ormai era diventato la sua normalità. Da cinque anni lavorava come assistente dello stilista J.B. Vergano. Il suo lavoro era la sua fonte di energia, il motore che la rendeva attiva e dinamica, lo stimolo che le faceva raggiungere tutti i suoi traguardi. Durante gli anni dell’università Claudia aveva partecipando a sfilate di stilisti poco conosciuti e ottenuto qualche parte in alcuni spot pubblicitari. Il suo viso era bellissimo e impossibile da dimenticare, i suoi occhi erano magnetici, ma la sua altezza di poco superiore alla media le aveva impedito di trovare il successo come modella. Dopo la laurea in lingue era stata assunta nell’ufficio commerciale di una ditta che produceva calzature. Erano seguiti lavori come segretaria in un’agenzia pubblicitaria e come assistente di un venditore per un’importante ditta di abbigliamento. Da quando aveva iniziato a lavorare per J.B. Vergano la sua vita aveva fatto una svolta, si sentiva molto appagata da quel lavoro che portava avanti in modo quasi maniacale. Le piaceva l’ambiente frivolo della moda, ma allo stesso tempo sapeva bene che si trattava di un business assai esigente, che chiedeva moltissimo e lei aveva sempre dato senza riserve. Claudia e Filippo si erano conosciuti a una festa dopo una sfilata di J.B. Vergano.

    Filippo non seguiva molto la moda, ma non aveva detto di no quando una sera alcune amiche lo avevano trascinato a una sfilata. Fra le amiche c’era anche la sua collega Anna, grande fan di Vergano. La festa si tenne in una sala della villa La valle del Re.

    Claudia gli fu presentata da amici comuni e Filippo rimase subito attratto da lei, dal suo caschetto nero, dai suoi occhi azzurri e dalle sue labbra rosse e invitanti, che penetrarono nel suo cervello come mai era successo in precedenza. Il suo corpo sottile e la sua pelle ambrata gli fecero venire un brivido. Quella sera Claudia era vestita di azzurro, aveva un abito che le lasciava scoperte le gambe e la schiena; ai polsi aveva numerosi bracciali d’argento che quando si muoveva facevano rumore e brillavano a contatto con la sua pelle. Filippo non poteva distogliere lo sguardo da lei, seguiva la sua figura aggraziata che si muoveva con disinvoltura in mezzo alla gente, anche se sembrava che non avesse tempo per nessuno. Il giorno dopo Filippo chiese ad Anna di informarsi su quella donna misteriosa ed elegante che aveva catturato la sua attenzione e la sua immaginazione, voleva sapere tutto su di lei.

    La sera della festa Claudia e Filippo avevano parlato solo per pochi minuti, ma furono abbastanza per accendere la sua fantasia. Era sempre stato così fin da quando era adolescente: se una donna gli piaceva lo capiva subito. Anna fu ben felice di accontentare Filippo, da una sua cara amica riuscì a sapere che Claudia era single e riuscì anche ad avere l’indirizzo della sua mail. Da quel momento Filippo si mise in contatto con Claudia e fece di tutto per poterla conoscere. Il suo lato romantico si espresse con pensieri teneri, telefonate, fiori, poesie e complimenti semplici che erano però riusciti a farla sorridere, a farla avvicinare a lui anche se la loro conoscenza si basava solo su mail e telefonate. Claudia era abituata a essere corteggiata, la sua bellezza e la sua posizione facevano sì che molti uomini, anche influenti, la ricoprissero di attenzioni. Era abituata a regali costosi, a proposte di viaggi favolosi, a gesti plateali e follie che si commettono volentieri per una donna come lei. Claudia era una donna molto ambiziosa e decisamente vanitosa, viveva in un ambiente in cui il lusso, lo champagne e i complimenti erano all’ordine del giorno, ma quando si trattava di scegliere l’uomo da avere al suo fianco guardava l’anima prima di tutto, il resto passava in secondo piano, non si lasciava abbagliare da luci che riflettevano solo banalità. Filippo era un uomo che non passava inosservato: aveva un corpo scolpito dallo sport, un carattere aperto e una brillante carriera come avvocato in uno degli studi più importanti di Milano. Suo padre era uno stimato cardiologo che gli aveva trasmesso l’ambizione ma anche valori importanti come la famiglia e l’amicizia. Filippo era cresciuto portando con sé l’influenza positiva di una famiglia che lo aveva sempre incoraggiato a essere se stesso. Claudia era stata colpita dalle qualità esteriori di Filippo, non era rimasta insensibile al suo fascino sano e discreto, ma si era innamorata della sua anima schietta e pulita che veniva fuori dai suoi occhi scuri e intensi. Esattamente un mese dopo il party che li aveva fatti incontrare, Filippo e Claudia andarono a cena fuori.

    Il loro primo appuntamento lo consumarono in un ristorante intimo lontano dal centro e dalla confusione di una città spesso caotica e fredda come può esserlo Milano. Seduti a un tavolo in un angolo romantico ebbero modo di conoscersi, di studiarsi, di scrutarsi. Dopo un mese di mail divertenti e spiritose e di lunghe telefonate che avevano aperto le loro strade e abbassato le loro difese, poterono finalmente parlare senza riserve, senza fretta, senza maschere. La serata fu bella e scoppiettante, Filippo e Claudia capirono subito che avevano voglia di stare insieme, di perdersi l’uno nell’altro senza fare nessuna resistenza. La settimana seguente passarono il loro primo weekend insieme. Cena in un ristorante giapponese, notte di passione nell’appartamento di Filippo, la domenica spesa a scambiarsi baci e a guardare le foto di Filippo di quando era bambino. Il loro fu un weekend tranquillo, senza gite in elicottero o fughe in qualche lussuoso hotel a cinque stelle. Furono due giorni intimi e romantici che confermarono la loro voglia di stare insieme, senza il bisogno di stupirsi, di sorprendersi, di confondersi. Da quel momento diventarono una coppia.

    Quando erano vicini i loro corpi facevano scintille, le loro mani si sfioravano, i loro sguardi si cercavano, le loro menti camminavano sulla stessa strada. Come era possibile che due persone molto innamorate e felici fossero anche maledettamente spietate quando si scontravano? Dei due Claudia era la più spigolosa, la più fredda, la più vendicativa, forse per gli anni difficili che avevano accompagnato la sua crescita, forse perché quello era il suo carattere. Claudia aveva perso la madre Luisa quando frequentava la quinta elementare. A sua madre fu diagnosticato un tumore al seno quando era molto giovane e passò gli ultimi due anni della sua vita a lottare contro quel mostro che l’aveva aggredita.

    Era una donna forte e coraggiosa ma nonostante le migliori cure e la volontà di guarire perse la sua battaglia. Claudia era molto legata a sua madre e durante la malattia le fu sempre vicino, rafforzando ancora di più quel vincolo indissolubile. Vedeva sua madre pallida e stanca e voleva stare sempre con lei, come se intuisse che quel contatto prezioso non sarebbe più tornato. Si rifiutava di lasciarla sola e quando lei era troppo debole per alzarsi dormiva nel letto accanto a lei. Luisa Martelli morì a soli trentasei anni e Claudia non accettò la sua morte. Furono momenti difficili per tutta la famiglia, spezzata dal dolore per aver perso la donna che aveva sempre tenuto in piedi la casa e si era presa cura di tutti con amore e allegria. A quarant’anni il padre di Claudia si ritrovò a crescere da solo una figlia di dieci anni e un figlio di tredici.

    Fece tutto il possibile per amarli e seguirli, ma non poteva colmare il vuoto che era caduto sulle loro piccole vite. Claudia fu quella che mostrò più difficoltà; per molte settimane si rifiutò di parlare, perse tre mesi di scuola e l’anno scolastico, uno psicologo infantile le stette vicino e l’aiutò ad affrontare il suo problema, ma ci volle molto tempo prima che la sua fragile vita tornasse alla normalità. Quando Claudia aveva quattordici anni suo padre Fulvio trovò una nuova compagna, ma tenne la relazione segreta per paura che fosse troppo traumatico per lei, non voleva che l’equilibrio ritornato nella loro casa fosse di nuovo spezzato. A dieci anni di distanza dalla morte della moglie, Fulvio Martelli si risposò.

    Quello fu il momento in cui Claudia lasciò la casa paterna per andare all’università e non si trattò di una coincidenza. Suo padre aveva aspettato che Claudia fosse indipendente

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