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Società e libertà: elogio dell'individualismo: Mondi(m)possibili
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Società e libertà: elogio dell'individualismo: Mondi(m)possibili
E-book118 pagine1 ora

Società e libertà: elogio dell'individualismo: Mondi(m)possibili

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Info su questo ebook

"Wilde è profetico sin dalle prima righe, quando denuncia la prevalenza dell’emozione sulla razionalità, male principe del nostro tempo, e poi del pietismo sull’emancipazione, male di tanta politica di pseudo sinistra" (dall'Introduzione di Alfredo Sgarlato). Wilde: «perché la vita raggiunga la sua più elevata perfezione, ci vuole qualche cosa di più. Ciò che ci vuole è l'individualismo», «Utopia? Una carta geografica del mondo in cui non sia segnato il paese dell'Utopia, non varrebbe la pena d'essere guardata, perché vi mancherebbe il paese in cui l'Umanità atterra ogni giorno. Ma non appena v'è sbarcata, ella guarda più lontano, scorge una terra ancora più bella, e spiega di nuovo le vele. Progredire significa realizzare l'Utopia». SOMMARIO: Introduzione (di Alfredo Sgarlato) - Postfazione. Breve biblio-nota ai testi e alla traduzione (di Fabrizio Pinna) - OSCAR WILDE Società e libertà: elogio dell'individualismo - APPENDICE I Oscar Wilde, Rapporti fra il socialismo e l'individualismo (di Luigi Fabbri, 1913) - APPENDICE II The Soul of Man under Socialism (1891). LA COLLANA IN/DEFINIZIONI

LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2015
ISBN9788899508081
Società e libertà: elogio dell'individualismo: Mondi(m)possibili

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    Anteprima del libro

    Società e libertà - Alfredo Sgarlato

    Indice

    Copyright

    Introduzione

    Postfazione. Breve biblio-nota ai testi e alla traduzione

    NOTE

    OSCAR WILDE

    Società e libertà: elogio dell'individualismo

    APPENDICE I

    Oscar Wilde, Rapporti fra il socialismo e l'individualismo - di Luigi Fabbri (1913)

    APPENDICE II

    The Soul of Man under Socialism (1891)

    LA COLLANA IN/DEFINIZIONI

    Copyright

    © Pieffe Edizioni, 2015

    Per l'Introduzione: © Alfredo Sgarlato, 2015

    Per la Postfazione: © Fabrizio Pinna, 2015

    Per questa edizione tutti i diritti riservati; a norma di legge, senza autorizzazione è vietata la distribuzione e riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo.

    I edizione e-Book: novembre 2015

    ISBN 978-88-99508-08-1 (e-Pub)

    ISBN 978-88-99508-09-8 (Azw3)

    Titolo: Oscar Wilde, Società e libertà: elogio dell'individualismo. Mondi(m)possibili

    Titoli originali: Oscar Wilde, The Soul of Man under Socialism (1891); Luigi Fabbri, Prefazione (1913); Anonimo, L'Anima Umana in Regime Socialista (1912, traduzione)

    In copertina: Ernst Ludwig Kirchner, Scena di strada (ca. 1914)

    Collana IN/DEFINIZIONI, n. 12

    Pieffe Edizioni

    Sede legale: via Gramsci 5 - 17031 Albenga (SV)

    pieffe.edizioni@albengacorsara.it

    http://www.albengacorsara.it

    IN/DEFINIZIONI 12

    Libertà & Società

    mondi(m)possibili

    Oscar Wilde

    ELOGIO DELL'INDIVIDUALISMO

    Pieffe Edizioni

    Introduzione

    Finalmente, grazie alle Pieffe Edizioni è nuovamente disponibile un rarissimo testo di Oscar Wilde, The soul of man under socialism, che circolò anni fa solo nei centri sociali. Oggi Wilde è uno degli scrittori più citati, anche a sproposito, anche con citazioni inventate o rubate ad altri autori. Invece è trascurato il pensiero politico di Wilde, che pure è estremamente fecondo. In questo breve ma denso libretto Wilde appare chiaramente come un anarchico.

    Ma sarebbe semplicistico liquidarlo così. Spesso gli anarchici si dividono in individualisti e collettivisti. Oscar mostra come non c’è contraddizione tra le due cose, solo nel socialismo si può essere liberi e quindi individui completi. Wilde è profetico sin dalle prima righe, quando denuncia la prevalenza dell’emozione sulla razionalità, male principe del nostro tempo, e poi del pietismo sull’emancipazione, male di tanta politica di pseudo sinistra.

    Tuttavia, considerare questo libro come un saggio solo di politica sarebbe un errore: Wilde individua ben presto il protagonista del proprio pensiero, cioè l’Artista, che tratta in maniera paragonabile a un oltreuomo nietzscheiano. Gran parte del testo è un’accurata analisi del rapporto tra Arte, pubblico e critica, soprattutto un attacco verso l’eccessiva accondiscendenza del pubblico verso i modelli vincenti. Certamente, nella sua concezione, piuttosto romantica, dell’arte, si rischia il solipsismo, così come appare invecchiata la sua fiducia nella rivoluzione delle macchine, si tratta del resto di un testo scritto oltre un secolo fa.

    Sono invece altamente profetici altri passaggi del libro: quando si dichiara con forte anticipo sui tempi che l’obbedienza non è una virtù; quando si mette in guardia dal non confondere la libertà con l’edonismo consumista, l’imperativo al godimento che oggi sembra prevalere; quando si esalta la buona vita contro la nuda vita, come fece solo pochi anni fa Agamben facendo ancora scandalo. E può ancora scandalizzare quando afferma che invitare i poveri alla parsimonia è grottesco, chissà come la prenderanno i fautori della decrescita felice.

    Un testo la cui riscoperta era necessaria, anzi doverosa.

    Alfredo Sgarlato, 11 novembre 2015

    Postfazione. Breve biblio-nota ai testi e alla traduzione

    I.1. L'essenziale sul testo è nell'Introduzione di Alfredo Sgarlato ma, per i lettori, d'obbligo alcune brevi precisazioni sulla scelta del titolo e della traduzione proposta dal curatore in questa edizione. A differenza di altre consuetudini italiane, si è evitato un calco letterale optando invece per un titolo interpretativo, Società e libertà: elogio dell'individualismo (¹), una scelta comunque non arbitraria dal momento che già molte delle prime traduzioni europee adottarono soluzioni simili, soprattutto — ma non esclusivamente — quelle promosse da circoli anarchici (²) e libertari (³).

    Lo costatava anche Luigi Fabbri nella Prefazione a L'Anima Umana in Regime Socialista, pubblicato nel 1913 dalla bolognese Casa Editrice La Controcorrente: il libro, scriveva, «potrebbe essere intitolato Rapporti fra il socialismo e l'individualismo»; e non era certo il solo a pensarla così, tant'è vero che la contemporanea traduzione in olandese porta appunto il titolo di Individualisme en socialisme (P.C. Boutens 1913) e, qualche anno dopo, usciva in finlandese con i termini invertiti di Sosialismi ja individualismi (J. H. Vehkamäki 1919) (⁴).

    Lo scritto di Luigi Fabbri (1877-1935), intellettuale e attivista politico/sindacale dalla vita rocambolesca che dopo l'instaurazione del totalitarismo fascista finirà la sua vita in esilio in Uruguay (⁵), conserva un valore non solo storico documentario e per questa ragione lo si include qui in Appendice insieme al testo originale The Soul of Man Under Socialism di Oscar Wilde, che continua sicuramente a essere uno dei meno noti tra noi in Italia. È rimasto invece del tutto ignoto di chi sia stata in concreto opera la traduzione uscita anonima nell'edizione Controcorrente curata da Fabbri: linguisticamente scorrevole e di buona qualità, la si ripropone ora ai lettori aggiornata con alcune varianti formali non sostanziali, soprattutto grafiche (⁶).

    I.2. Per il lettore che desiderasse approfondire, troverà spunti e ulteriori riferimenti bibliografici nella letteratura specialistica: in lingua inglese, l'edizione critica di riferimento (con regesto varianti manoscritti e autografi conservati, datazioni, riferimenti contestuali, etc.) è, ad oggi, Josephine M. Guy (a cura di), The Complete Works of Oscar Wilde - Volume IV: Criticism: Historical Criticism, Intentions, The Soul of Man, New York, Oxford University Press, 2007; si segnalano inoltre: Stefano Evangelista (a cura di), The Reception of Oscar Wilde in Europe, Londra-New York, Continuum, 2010; J. D. Thomas, The Soul of Man Under Socialism: An Essay in Context, in «Rice University Studies», vol. 51, 1/1965, pp. 83-96: http://hdl.handle.net/1911/62887; Norbert Kohl, Authority and autonomy: The Soul of Man under Socialism (1980), in Id., Oscar Wilde: The Works of a Conformist Rebel, Cambridge, Cambridge University Press, 1989/2011, pp. 122-137; AA.VV., The Soul of Man: Oscar Wilde and Socialism, (An ‘OSCHOLARS’ Special Issue), Spring 2010: http://www.oscholars.com/TO/Specials/Soul/ToC.htm; un po' svagata ma comunque interessante è la lettura queer di Gregory Mackie, Textual Dissidence: The Occasions of Wilde’s ‘The Soul of Man under Socialism’, in «Mémoires du livre / Studies in Book Culture», Volume 4, numéro 2, printemps 2013: https://www.erudit.org/revue/memoires/2013/v4/n2/1016742ar.html.

    Fabrizio Pinna, 11 novembre 2015

    NOTE

    1 Superfluo aggiungere che il gioco di parole del sopra/sottotitolo, «mondi(m)possibili», rimanda a sua volta alla dimensione utopica del testo, ben richiamata da George Orwell (1903-1950) — Wilde's vision of Socialism [...] is Utopian and anarchistic — nella sua "Review of The Soul of Man Under Socialism by Oscar Wilde", in «The Observer», 9 may 1948, che si può anche leggere nel Guardian online: http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/jan/27/george-orwell-assesses-oscar-wilde-socialism. D'altronde il lettore troverà proprio in questo testo di Wilde una definizione della funzione dell'utopia ancora attuale, simile a quella data ai giorni nostri dallo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano (1940-2015) e resa ormai celebre dalle sue parole: «¿Para qué sirve la utopía? La utopía está en el horizonte. Camino dos pasos, ella se aleja dos pasos. Camino diez pasos y el horizonte se corre diez pasos más allá. Por mucho que camine nunca la alcanzaré. ¿Entonces para que sirve la utopía? Para eso, sirve para caminar» («A cosa serve l'utopia? L'utopia è nell'orizzonte. Cammino due passi, ed essa si allontana di due passi. Cammino dieci passi e l'orizzonte sfugge dieci passi più in là. Per quanto cammini non la raggiungerò mai. A che cosa serve, dunque, l'utopia? Per questo, serve per camminare»).

    2 Culture politiche minoritarie, sebbene tutt'altro che storicamente e culturalmente ininfluenti, oggi in Italia sono tradizioni di pensiero mal conosciute, spesso banalizzate o criminalizzate, ha osservato di recente Gianfranco Ragona, Anarchismo. Le idee e il movimento, Roma-Bari, Laterza, 2013; cfr. anche George Woodcock, Anarchismo, in «Enciclopedia del Novecento» (Treccani, 1975): http://www.treccani.it/enciclopedia/anarchismo_(Enciclopedia-del-Novecento)/ e Id., Anarchismo, in «Enciclopedia delle scienze sociali» (Treccani, 1991): http://www.treccani.it/enciclopedia/anarchismo_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/. Maggiore attenzione anche alla situazione attuale c'è invece in Gran Bretagna: Benjamin Franks - Ruth Kinna, Contemporary British Anarchism, in «Revue LISA/LISA e-journal», vol. XII, 8/2014, URL: http://lisa.revues.org/7128 (il saggio fa parte del numero monografico, curato da David Haigron, The UK’s Political Landscape in the 21st Century: Players, Strategies, Achievements / Panorama du paysage politique britannique au XXIe siècle: acteurs, stratégies, réalisations, «LISA», vol. XII, 8/2014: http://lisa.revues.org/6932).

    3 Non è certo questa la sede per approfondire la questione, ma va almeno detto che, anche mettendo da parte la distinzione e le controversie accademiche relative al cosiddetto individualismo metodologico nelle scienze sociali, il quadro concettuale e interpretativo si complica comunque ancor più se si estende, con maggiore appropriatezza, il discorso almeno ai rapporti di varia attrazione e repulsione delle tre polarità socialismo / anarchismo / individualismo; cum grano salis, cfr.: Albert Schatz, L'individualisme economique et social: ses origines, son evolution, ses formes contemporaines, Paris, Colin, 1907; in questa stessa collana IN/DEFINIZIONI si possono vedere gli ebook AA.VV., Individuo e società. Che cos'è l'individualismo libertario?, e Georges Palante, Individualismo e libertà - contro il dogmatismo sociale la liberazione dell'individuo, dove si può leggere anche la traduzione del saggio Anarchia e individualismo in cui il filosofo francese (1862-1925) provava a chiarirne analogie e differenze (in lingua originale: Georges Palante, Anarchisme et individualisme. Etude de psychologie sociale, in «Revue Philosophique», TLXIII, aprile 1907, pp. 337-365).

    4 Aggiungendo che la prima uscita dell'opuscolo in inglese (1891) conteneva anche altri due scritti, The Socialist Ideal Art di William Morris (1834-1896), e The Coming Solidarity di William Charles Owen (1854-1929), lo stesso che poi una decina d'anni dopo — su richiesta di Emma Goldman (1869-1940) — scriverà il saggio Anarchism versus Socialism, a fare un resoconto sufficientemente dettagliato della prima diffusione dello scritto di Wilde era già l'avvertenza editoriale a chiusura della traduzione italiana (pp. 119-120): «Questo studio fu pubblicato la prima volta nella Fortnightly Review di Londra, nel febbraio del 1891 (pp. 292-319); ristampato in opuscolo a New York (Humboldt Pubb. e C.) pure nel 1891, sempre con lo stesso titolo: The Soul of Man under Socialism. Se ne pubblicò poi una edizione non messa in commercio, in Inghilterra, nel 1895. Fu pubblicata altresì completamente in gergo ebraico nella rivista

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