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LIBERTÀ & POTERE. Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani - La servitù volontaria
LIBERTÀ & POTERE. Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani - La servitù volontaria
LIBERTÀ & POTERE. Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani - La servitù volontaria
E-book169 pagine2 ore

LIBERTÀ & POTERE. Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani - La servitù volontaria

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Potere, cortigianeria, dispotismo, libertà, uguaglianza... attuali o inattuali la satira d'Holbach e La Boétie? Cambiano i tempi e i nomi, ma la natura umana nel suo fondo negli ultimi secoli non è mutata. Com'è virtù di tutti i classici, le loro voci continuano a farci sorridere, indignare e riflettere non solo sul passato ma ugualmente sul presente e sul futuro, su quanto in esso ci possa essere di desiderabile o indesiderabile. In Appendice, i testi si possono leggere anche nella loro originaria edizione in francese. SOMMARIO - Fabrizio Pinna, Una introduzione (in due tempi) e qualche digressione: I. Barone d'Holbach, "Quest'arte sublime dello strisciare"...; II. Étienne de La Boétie, "Siate determinati di non voler più servire ed eccovi liberi"... . LIBERTÀ & POTERE: Paul Henri Thiry d'Holbach, Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani; Paul Henri Thiry d'Holbach, I Cortigiani; Jean le Rond d'Alembert, Cortigiano; Étienne de La Boétie, La servitù volontaria. APPENDICE I: Libertà Uguaglianza (1799)- Il Cittadino Editore. APPENDICE II: Essai sur l’art de ramper, à l’usage des courtisans (1764) - Paul Henri Thiry d'Holbach; Des Courtisans (1773) - Paul Henri Thiry d'Holbach; Courtisan (1752) / Courtisane (1754) - Jean le Rond d'Alembert; Discours de la servitude volontaire o Contr'un (1549) - Étienne de La Boétie. LE COLLANE IN/DEFINIZIONI & CON(TRO)TESTI

LinguaItaliano
Data di uscita8 ott 2015
ISBN9788899508005
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    Anteprima del libro

    LIBERTÀ & POTERE. Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani - La servitù volontaria - Paul Henri Thiry d'Holbach

    Indice

    Copyright

    SOMMARIO

    Una introduzione (in due tempi) e qualche digressione

    I. Barone d'Holbach, Quest'arte sublime dello strisciare...

    II. Étienne de La Boétie, Siate determinati di non voler più servire ed eccovi liberi...

    NOTE & DIGRESSIONI

    LIBERTÀ & POTERE

    Saggio sull'arte di strisciare, ad uso dei cortigiani - Paul Henri Thiry d'Holbach

    I Cortigiani - Paul Henri Thiry d'Holbach

    Cortigiano - Jean le Rond d'Alembert

    La servitù volontaria - Étienne de La Boétie

    APPENDICE I

    Libertà Uguaglianza - Il Cittadino Editore

    APPENDICE II

    Essai sur l'arte de ramper, à l’usage des Courtisans - Facétie philosophique tirée des manuscrits de feu M. le baron d’Holbach

    Des Courtisans - Paul Henri Thiry d'Holbach

    Courtisan / Courtisane - Jean le Rond d'Alembert

    Discours de la servitude volontaire ou le Contr'un - Étienne de La Boétie

    LA COLLANA IN/DEFINIZIONI

    Copyright

    Copyright © Pieffe Edizioni, 2015

    © Introduzione, traduzione e cura: Fabrizio Pinna

    Tutti i diritti riservati; a norma di legge, senza autorizzazione è vietata la distribuzione e riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo.

    I edizione e-Book: ottobre 2015

    ISBN 978-88-99508-00-5 (e-Pub)

    ISBN 978-88-99508-01-2 (Azw3)

    Titolo: Libertà & Potere: Paul Henri Thiry d'Holbach, Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani; Paul Henri Thiry d'Holbach, I Cortigiani; Jean le Rond d'Alembert, Cortigiano; Étienne de La Boétie, La servitù volontaria.

    Titoli originali: Paul Henri Thiry d'Holbach, Essai sur l’art de ramper, à l’usage des courtisans (1764); Paul Henri Thiry d'Holbach, Des Courtisans (1773); Jean le Rond d'Alembert, Courtisan / Courtisane (1752); Étienne de La Boétie, Discours de la servitude volontaire o Contr'un (1549); Cesare Paribelli (trad. 1798), Discorso di Stefano della Boetie Della schiavitù volontaria o il Contra uno.

    In copertina: Paul Cézanne - Arlecchino / Harlequin (ca. 1888–1890)

    Collana IN/DEFINIZIONI, n. 1

    Pieffe Edizioni

    Sede legale: via Gramsci 5 - 17031 Albenga (SV)

    pieffe.edizioni@albengacorsara.it - http://www.albengacorsara.it

    IN/DEFINIZIONI 1

    Libertà & Potere

    La servitù volontaria

    d'Holbach - La Boétie

    Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani

    Pieffe Edizioni

    SOMMARIO

    Copertina

    Copyright

    Titolo

    SOMMARIO

    Una introduzione (in due tempi) e qualche digressione

    I. Barone d'Holbach, Quest'arte sublime dello strisciare...

    II. Étienne de La Boétie, Siate determinati di non voler più servire ed eccovi liberi...

    - NOTE & DIGRESSIONI

    LIBERTÀ & POTERE:

    Paul Henri Thiry d'Holbach, Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani

    Paul Henri Thiry d'Holbach, I Cortigiani

    Jean le Rond d'Alembert, Cortigiano

    Étienne de La Boétie, La servitù volontaria

    APPENDICE I

    Libertà Uguaglianza (1799)- Il Cittadino Editore

    APPENDICE II

    Essai sur l’art de ramper, à l’usage des courtisans (1764) - Paul Henri Thiry d'Holbach

    Des Courtisans (1773) - Paul Henri Thiry d'Holbach

    Courtisan (1752) / Courtisane (1754) - Jean le Rond d'Alembert

    Discours de la servitude volontaire o Contr'un (1549) - Étienne de La Boétie

    Una introduzione (in due tempi) e qualche digressione

    I. Barone d'Holbach, Quest'arte sublime dello strisciare...

    «Benché non poco mi sembri aver detto, più assai mi rimarrebbe a dire, se non parlassi a lettori, ai quali non credo necessario il dir tutto» (Vittorio Alfieri, Del principe e delle lettere, 1778/1786, I. XII)

    «Voyez-vous, une personne de mon entourage divisait les êtres en trois catégories : ceux qui préfèrent n'avoir rien à cacher plutôt que d'être obligés de mentir, ceux qui préfèrent mentir plutôt que de n'avoir rien à cacher, et ceux enfin qui aiment en même temps le mensonge et le secret¹» (Albert Camus, La chute, 1956)

    I.1. Cortigiani, vil razza dannata recita un verso della celebre aria del Rigoletto (1851) di Verdi: ormai lontani i tempi in cui Baldassarre Castiglione (1478-1529) sognava la sua idealizzata paideia² che avrebbe dovuto riscattare e formare professionalmente l'élite politica nobiliare, ancora a metà '700 inoltrato questo strano animale anfibio che allora in gran parte d'Europa si chiamava gentiluomo di corte, continuava a rimanere un enigma capace di generare tanto fervida apologetica quanto feroce denigrazione³. Potente ma servo dei potenti, si potrebbe riassumere in formula un'opinione molto diffusa. E proprio come epiteto dispregiativo, nella definizione che si legge ancora oggi in tutti i vocabolari europei, la parola cortigiano è appunto rimasta d'uso corrente.

    Se d'Alembert (1717-1783) si preoccupava di sottolineare che cortigiano è un aggettivo "che non bisogna sempre confondere con l'uomo di corte", rassicurando i lettori dell'Encyclopedie (1754) di non volere "in alcun modo, in questo articolo, fare la satira di coloro che il dovere o la necessità conducono presso la persona del principe⁴", proprio in tale esercizio dieci anni dopo si muoverà invece la libera penna affilata del barone Paul Henri Thiry d'Holbach (1720-1789) nel comporre il suo Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei cortigiani, facétie philosophique e piccolo capolavoro d'arguzia.

    I.2. Scritto probabilmente nel 1764, il testo circolò privatamente prima di essere pubblicato postumo l'anno dopo la Rivoluzione francese dell'89, nel numero di dicembre 1790 della Correspondance, il periodico curato da Grimm⁵, e successivamente, per la prima volta stampato come opuscolo autonomo, nel 1813, durante le ultime guerre napoleoniche e giusto alla vigilia della Restaurazione assolutistica anti-repubblicana, con i ritorni all'Ancien Régime sanciti dal Congresso di Vienna (1814).

    I serpenti e i rettili raggiungono le vette di montagne e picchi che nemmeno il cavallo più focoso è in grado di sfiorare: realistica e disincantata meditazione etica sul potere e sugli adulatori dei potenti, il bersaglio diretto verso cui l'autore muoveva i suoi affondi era, nel tempo in cui fu scritto il saggio, ancora una classe ben definita all'interno della nobiltà in regimi retti ancora per lo più proprio a monarchia assoluta⁶, dove il solo vertice della piramide si sottraeva alla loro scalata, ma che di fatto tiravano le fila dello stato poiché, come ricordava lo stesso d'Holbach, È tra questi Cortigiani che i Monarchi scelgono i loro Consiglieri, i loro Favoriti, i loro Ministri, in una parola, coloro su cui posano i dettagli dell'amministrazione⁷. Tutti onori raggiunti, naturalmente, con grande sapiente merito d'arte e costanza solo dopo una lunga, severa selezione.

    I.3. Di tutte le arti, infatti, quella più difficile è quella di strisciare. Quest'arte sublime è forse la più meravigliosa conquista dello spirito umano, l'unica in grado di sconfiggere persino il sentimento di dignità e l'amor proprio che indelebilmente la natura ha messo nel cuore di tutti gli uomini, scrive d'Holbach⁸: «I devoti e i saggi non hanno saputo vincere l'amor proprio; l'orgoglio sembra molto compatibile con la devozione e la filosofia. È solo al cortigiano che è riservato di trionfare su se stesso e di riportare una vittoria completa sui sentimenti del suo cuore».

    E così, in un gioco di specchi, l'atarassia, l'imperturbabilità dell'animo tanto celebrata da molti filosofi antichi, con sforzo eroico coltivato sin dall'infanzia si trasforma nei cortigiani più pedestremente in insensibilità interessata e, pace Torquato Accetto, non tanto onesta⁹ quanto tenace capacità di dissimulare all'occorrenza qualsiasi emozione e passione per fini di potere (ma Quale arte, quale dominio su se stesso presuppone questa profonda dissimulazione che forma il primo carattere del vero cortigiano!).

    I.4. Attuale o inattuale la satira d'Holbach? Sta a ogni lettore valutare secondo la sua esperienza e conoscenza del mondo, ma certo è che molto nella risposta dipende da quale valore si riconosce alla massima che Tutti gli uomini sono presi dal desiderio di dominare, di essere preferiti ai loro simili, di acquisire considerazione e ricchezze. Semplicemente, aggiunge l'autore, alcuni per raggiungere il successo in questi scopi si fanno meno scrupoli di altri e per loro Tutto si nobilita, dacché conduce al potere.

    Ovunque esistono rapporti gerarchici di dominio e subordinazione, oggi si sarebbe tentati di dire intendendone il senso estensivamente e per analogia, molte dinamiche di potere si ripetono in maniera simile - e a volte identica - perché la natura umana nel suo fondo negli ultimi secoli non è mutata e anche in una società molto più complessa come la nostra in cui le corti si sono, per molti versi, moltiplicate, i perfetti cortigiani si possono muovere a loro agio e non solo nel mondo della politica, sebbene lì certi comportamenti risultino spesso più evidenti¹⁰. E quando riescono, visti i loro sacrifici, se non si vuole cedere al moralismo che altro dirgli - oggi più borghesemente - se non: chapeau!? O così parrebbe¹¹.

    I.5. UNA BREVE NOTA BIBLIOGRAFICA - Oltre a quanto già richiamato sui nodi principali nelle digressioni inserite tra le note, ancora qualche ulteriore indicazione per chi desiderasse fare una lettura più approfondita dei testi. Apertamente contro i cortigiani d'Holbach si è espresso ripetutamente nei suoi maggiori trattati etico-politici, i quali sono anche una critica - da un punto di vista naturalistico, strettamente laico e non religioso, seguendo in questo la tradizione inaugurata da Aristotele, più che da Platone - sia alla separazione, tutt'oggi controversa, delle due polarità operata da Machiavelli sia alle visioni un po' idealizzate e di maniera divulgate da Montesquieu, inclusa la sua opera maggiore, Lo spirito delle leggi (L'esprit des lois, 1748); cfr. ad Indicem e passim: La politique naturelle, ou Discours sur les vrais principes du gouvernement, in 2 tomi, Londra 1773; Systême social ou Principes naturels de la morale et de la politique, avec un examen de l'influence du gouvernement sur les moeurs, 3 tomi, Londra 1773; Éthocratie ou Le gouvernement fondé sur la morale, Amsterdam 1776. Le riproduzioni digitali dei testi disponibili in Gallica, servizio della biblioteca nazionale di Francia, sono pessime ma in mancanza di altro potrebbero risultare utili al lettore: http://gallica.bnf.fr . Per le (poche) traduzioni recenti - e meno recenti - disponibili in italiano si può invece agevolmente consultare il catalogo informatico nazionale: www.sbn.it .

    Quasi superfluo ricordare ancora una volta che l'obiettivo contro il quale d'Holbach principalmente puntava le sue critiche era, per ovvie ragioni storiche, la monarchia assoluta, allora la forma più diffusa di quelli che oggi chiamiamo, più estesamente, regimi autocratici (da accostare anche, perché poco cambia nella sostanza, ai regimi oligarchici; per la coppia tirannia/dispotismo, si veda più avanti le note a La Boétie). In questo senso meno contingente, nell'ambito della filosofia politica i suoi scritti non hanno perso valore. Il dibattito è oggi molto frammentario, in gran parte incentrato sui tanti problemi irrisolti che vivono i regimi democratici (o, più realisticamente, poliarchici), ma per avere una mappa abbastanza inclusiva delle molteplici opzioni teoretiche in discussione si possono vedere Lorella Cedroni - Marina Calloni (a cura di), Filosofia politica contemporanea, Milano, Mondadori, 2012 e Mariano Croce - Andrea Salvatore, Filosofia politica. Le nuove frontiere, Roma-Bari, Laterza, 2012. Sul nesso richiamato di Poliarchia/Democrazia, le migliori chiarificazioni sono in Robert A. Dahl, Poliarchia, in «Enciclopedia delle scienze sociali» (Treccani, 1996): http://www.treccani.it/enciclopedia/poliarchia_(Enciclopedia_delle_scienze_sociali)/ ; una riflessione teorica articolata, problematica e di ampio respiro è quella di Leonardo Morlino, Democrazia e mutamenti. Attori, strutture e processi, Roma, Luiss University Press, 2014 (versione italiana di Id., Changes for democracy. Actors, Structures and Processes, Oxford (UK), Oxford University Press, 2012, tradotto da Lapo Berti).

    Nella vasta bibliografia internazionale molti dei migliori studi che hanno approfondito il pensiero politico del barone d'Holbach sono, comprensibilmente, in francese; tra i più facilmente accessibili, a semplice titolo indicativo al lettore interessato ad approfondire, lingua permettendo, mi limito a segnalarne alcuni che sinteticamente lo affrontano da angolature diverse: Frank A. Kafker (tr. fr. Alain Le Ho), L'Encyclopédie et le cercle du baron d'Holbach, in: Recherches sur Diderot et sur l'Encyclopédie, n. 3/1987, pp. 118-124. DOI : 10.3406/rde.1987.927 - URL: www.persee.fr/doc/rde_0769-0886_1987_num_3_1_927 (ma i suoi rapporti con l'Encyclopédie continuano ad essere per gli studiosi molto intricati: Alain Sandrier, L’attribution des articles de l’Encyclopédie au baron d’Holbach: bilan et perspectives, in Recherches sur Diderot et sur l'Encyclopédie, n. 45/2010 - URL : http://rde.revues.org/4723); Pierre Lurbe, Réflexions sur le gouvernement britannique ou les limites de la liberté à l'anglaise selon le baron d'Holbach, in XVII-XVIII. Bulletin de la société d'études anglo-américaines des XVIIe et XVIIIe siècles, n. 29/1989. pp. 179-195. DOI : 10.3406/xvii.1989.1175 - URL: www.persee.fr/doc/xvii_0291-3798_1989_num_29_1_1175 ; Josiane Boulad-Ayoub, Les idées politiques de d’Holbach et la Déclaration des Droits de 1789, in Philosophiques, vol. 18, n. 2/1991, p. 123-137. DOI: 10.7202/027155ar - URL: http://id.erudit.org/iderudit/027155ar

    II. Étienne de La Boétie, Siate determinati di non voler più servire ed eccovi liberi...

    «I due valori della libertà e dell'eguaglianza si richiamano l'uno con l'altro nel pensiero politico e nella storia. [...] Gli uomini desiderano essere liberi piuttosto che schiavi. Desiderano essere trattati giustamente piuttosto che ingiustamente. Tanto più che nelle società storiche gli individui non sono mai tutti liberi né tutti eguali fra loro. La società di liberi ed eguali è uno stato ideale o ipotetico, soltanto immaginato. Immaginato ora all'inizio ora alla fine della storia, secondoché del corso storico dell'umanità si abbia una visione regressiva o progressiva¹²» (Norberto Bobbio, Eguaglianza e libertà,1995)

    «Nothing appears more surprizing to those, who consider human affairs with a philosophical eye, than the easiness with which the many are governed by the few; and the implicit submission, with which

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