Qubix9001

Di Daniele Pisani

RACCONTO LUNGO (43 pagine) - FANTASCIENZA - Soltanto il Chew-9 può fermare un computer quantico sfuggito a qualunque controllo.

James, Trevor e Sue, i migliori agenti della S.I.I.A., la Special Intergalactic Investigation Agency, sono stati scelti per indagare sulla misteriosa scomparsa di tre astronavi. Ben presto, la missione prenderà una piega da incubo. Sarà necessario, infatti, affrontare un nemico potente e insidioso, capace di sferrare attacchi che agiscono sia sul piano fisico sia mentale evocando le paure più profonde. Un nemico divorato da un'ambizione senza limiti, intenzionato a distruggere chiunque tenti di fermarlo ma anche alla disperata ricerca dell'alleato ideale; di un prescelto, per realizzare un sogno che va al di là di ogni immaginazione possibile.  

Daniele Pisani, nato nel 1983, è un ingegnere ambientale con la passione per la scrittura, la lettura (lettore onnivoro e appassionato di libri e fumetti di ogni tipo) e la pittura (allievo del maestro Felice Bossone). Nel 2012 è stato finalista al Premio Alberto Tedeschi con "Sherlock Holmes e l'assassino di Whitechapel". Vive e lavora in provincia di Milano.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 23 set 2014
• ISBN: 9788867754731

Anteprima del libro

a cura di Franco Forte

Qubix9001

di Daniele Pisani

1.0 settembre 2014

ISBN versione ePub: 9788867754731

© 2014 Daniele Pisani

Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 settembre 2014

Font Quattrocento Sans by Pablo Impallari, SIL Open Font Licence 1.1

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Indice

Colophon

Daniele Pisani

Qubix9001

Premessa

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

Capitolo 15

Capitolo 16

Capitolo 17

Capitolo 18

Capitolo 19

Capitolo 20

Capitolo 21

Capitolo 22

Capitolo 23

Epilogo

Postfazione. CHEW-9 La droga del benessere

Delos Digital e il DRM

In questa collana

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Daniele Pisani

Daniele Pisani, nato nel 1983, è un ingegnere ambientale con la passione per la scrittura, la lettura (lettore onnivoro e appassionato di libri e fumetti di ogni tipo) e la pittura (allievo del maestro Felice Bossone). Nel 2012 è stato finalista al Premio Alberto Tedeschi con Sherlock Holmes e l’assassino di Whitechapel. Vive e lavora in provincia di Milano.

Dello stesso autore

Daniele Pisani, Blue diamond Chew-9 ISBN: 9788867753079

Premessa

Il Chew-9, la droga del benessere, è la sostanza più preziosa della galassia. Un potente allucinogeno in grado di sconvolgere la vita degli esseri umani, capace di fare interagire l’immaginazione con la realtà, manipolando la materia per ottenere effetti sconvolgenti. Una droga che solo i ricchi e i potenti possono permettersi. A costo di annientare intere civiltà…

La saga del Chew-9 prende origine dal racconto omonimo di Franco Forte, Chew-9, in cui gli effetti della droga del benessere si manifestano per la prima volta in tutta la loro potenza. E proseguono con la terribile guerra contro le creature aliene dei Rems (La guerra coi Rems di Franco Forte), nel tentativo di nascondere un segreto inconfessabile per i potenti della Terra. A questi due primi racconti ne sono seguiti altri, sempre di Franco Forte, ideatore di quella che è stata definita la saga fantascientifica del Millennio, per poi proseguire con i contributi di altri scrittori, che si sono proposti sul forum della Writers Magazine Italia, una rivista realizzata per chi scrive, che seleziona autori attraverso contest letterati online. Chiunque può dare il proprio contributo alla serie Chew-9, inviando racconti per farsi valutare e pubblicare dietro regolare contratto di edizione. Ecco il link per partecipare al contest: http://www.writersmagazine.it/forum/viewforum.php?f=82

Capitolo 1

Ci precipitammo nell’ufficio, convocati d’urgenza.

Missione importante, pensai subito. Anzi: importante e pericolosa. Ci giocherei le palle.

– Trevor, James, Sue, sedetevi… – esordì il comandante, accarezzandosi nervosamente i baffi grigi. L’espressione di disagio mista a dispiacere. – Siete i miei pezzi migliori. Lo sapete, vero?

I suoi uomini erano pezzi. Nulla di offensivo. Ogni caso, per lui, era come una partita a scacchi.

Ci accomodammo. Nel mezzo, l’ampia scrivania, piena di monitor e scartoffie.

– Quelli del Dipartimento Governativo Intergalattico mi stanno stressando – si lamentò. – Dicono che a questo punto siamo noi della S.I.I.A. a dovercene occupare, come da protocollo. Ma stavolta, se non mando voi – sbuffò – dubito che otterremo qualche risultato.

È strano vedere il vecchio Wilson così inquieto.

– Di che si tratta? – chiesi.

Si grattò la nuca e sospirò.

– Tengo acceso il proiettore a induzione vocale, okay? Così tutto sarà più chiaro.

Per noi non c’erano problemi.

Ruotò la poltrona, nella quale si trovava stravaccato, e lo attivò.

– Sistema planetario Kepler-47 – disse, scandendo bene. – Hyperion, terza luna di Megatar.

Il dispositivo proiettò, in successione, figure 3D corredate da scritte. Una stella binaria della Costellazione del Cigno, un gigante gassoso, tre esolune, e l’ingrandimento della maggiore di queste, Hyperion, che prese a ruotare a una spanna dalla scrivania; in un riquadro, scorrevano immagini della sua superficie: lande aspre e solitarie, immerse in una luce livida.

– Laggiù, due anni fa – spiegò – la Mechatronik ha mandato la sua più grande astronave, l’Alpha-Spacehorse, con settanta droidi operai a bordo e materiale da costruzione. Obiettivo: realizzare il Mega Space Laboratory, una base scientifica all’avanguardia nello studio di pulsar e maser spaziali.

Hyperion sbiadì. Per pochi secondi apparvero: il simbolo della Mechatronik Corporation, un’astronave, un droide dalle braccia ipertrofiche e le gambe corte, il modello rotante del progetto nominato.

Hyperion tornò nitido.

– Sotto la direzione – proseguì – di un computer quantico di ultima generazione, i droidi hanno completato il lavoro in sette mesi. Poi, è stata mandata un’altra astronave, più piccola: la Beta-Spacehorse. A bordo, trentasette scienziati che si sarebbero dovuti insediare nella base appena costruita. – Il dispositivo olografico illustrò ogni termine chiave. – Ma, appena entrata nell’orbita di Hyperion, l’astronave è… puff, scomparsa.

Ci scambiammo sguardi meravigliati.

Feci per parlare ma Wilson mi zittì con un gesto.

– Aspetta, James – mi disse, – c’è dell’altro…

Capitolo 2

–