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L'uomo... la vita...
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E-book157 pagine1 ora

L'uomo... la vita...

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Info su questo ebook

Caro uomo, pensi di conoscere veramente te stesso? Pensi di conoscere veramente la vita? Forse sì. Forse no. Hai solo un modo per scoprirlo: prendere per mano questo libro e farti trasportare tra i segreti dell'uomo e della vita. Percorrerai l'intero cammino dell'uomo, passo dopo passo, dalla sua infanzia al suo ultimo giorno. Attraverserai tutti i sentieri della vita, emozione dopo emozione, da quelli in salita a quelli in discesa. Buon viaggio.
LinguaItaliano
Data di uscita30 mag 2016
ISBN9788892609334
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    L'uomo... la vita... - Aretino Di Resta

    FIORINDO

    PRIMA PARTE

    10 ANNI (1° paragrafo)

    Caro uomo di dieci anni, che cosa sei? Sei un seme, un germoglio, un fiore.

    ***

    Tutto quello che ti gira intorno ti appare come una scatola magica. E tu, esploratore e alunno della vita, grazie alla tua famelica curiosità e ai tuoi occhi che fanno domande, ti lasci cullare dallo stupore. La tua voglia di conoscere è invincibile. Ogni tuo desiderio è un’altra domanda, un’altra sorpresa, un’altra novità. Tu non lo sai, ma stai imparando l’abbiccì della vita, della tua vergine vita.

    La tua età morbida e delicata è il pianterreno della tua vita. L’ansia, le virtù e i difetti che ti accompagneranno per tutto il cammino avranno un’unica radice: i tuoi bellissimi, pochissimi e importantissimi anni.

    10 ANNI (2° paragrafo)

    Caro uomo di dieci anni, che cosa sei? Sei un buffoncello, un moccioso, un cucciolo.

    ***

    Gli adulti: che attrazione! Con tentativi goffi cerchi di imitarli. Con attenzione stai a scrutare i loro gesti. Con ragionamenti elementari e balbuzienti provi a dialogare con loro. La mamma e il babbo, poi, ce la mettono tutta, pur di farti capire che un giorno anche tu sarai un adulto. Ti affacci sempre più spesso sul loro mondo, fino ad avere un unico pallino: diventare grande.

    D’altro canto, gli adulti sono ammaliati dalla tua adorabile ingenuità, dalla tua disarmante semplicità.

    Risultato: mentre tu sogni di diventare come loro, loro sognano di diventare come te.

    Ma ci sono delle cose che proprio non riesci a capire: come mai ti fanno stare sveglio quando vuoi dormire e ti fanno dormire quando vuoi stare sveglio? come mai nessuno prende sul serio ciò che dici? come mai quella mano ti ha dato uno scapaccione, la stessa mano che il giorno prima ti ha accarezzato? Queste domande ti fanno fare un passettino indietro. Adesso gli adulti ti sembrano un po’ diversi: troppo distratti, troppo superficiali, troppo nervosi. E ciò ti spaventa, ti rende indifeso, come un pulcino circondato da rapaci.

    Ma non devi avercela con loro. Il fatto è che la differenza fra te e gli adulti non è molto evidente. Ti confido un segreto: tra le persone che vedi, ce ne sono parecchie che fanno i tuoi stessi sbagli, hanno le tue stesse paure. Se i grandi non ti spiegano come stanno le cose, il motivo è semplice: non lo sanno. Perdonali, sono adulti.

    10 ANNI (3° paragrafo)

    Caro uomo di dieci anni, che cosa sei? Sei un ometto, uno stronzetto, un furbetto.

    ***

    La contentezza, le bizze, l’amichetto del cuore, la scuola, i balocchi, i rimproveri… Sono questi gli ingredienti che tengono per mano le tue giornate, giornate colorate, giornate vivaci. Hai sudato troppo? Non importa, è tutta salute. Ti sei fatto un bernoccolo? Molto bene, ogni bernoccolo è una lezione. E non ti fermi un attimo: esattamente come la vita.

    E’ bene che tu sappia, però, che il tuo sguardo lieto rischia di diventare uno sguardo cupo. La strada che ti attende, infatti, è molto sdrucciolevole ed è tutta in salita. I frutti che raccoglierai durante il tragitto saranno troppo acerbi o troppo maturi. Viaggerai proiettato verso l’ignoto. Sarai aggredito dal dolore, e ogni volta riuscirà a farlo di sorpresa. Ti toccherà assaporare l’amarezza e la sconfitta.

    Ma tu non devi impressionarti. Rimani aggrappato al tuo entusiasmo e sii pronto a spiccare il volo. Vedrai, ogni ostacolo superato farà crescere la fiducia in te stesso. Ogni problema risolto ti darà la carica per proseguire con vigore. Ogni traguardo raggiunto ti permetterà di guardare più in alto. Hai davanti un’avventura straordinaria e irripetibile: la vita. Hai davanti una sfida emozionante: trasformarti, giorno dopo giorno, da un piccolo uomo in un grande Grande GRande GRAnde GRANde GRANDe GRANDE UOMO.

    20 ANNI (1° paragrafo)

    Caro uomo di vent’anni, che cosa sei? Sei un mammalucco, uno scavezzacollo, un menefreghista.

    ***

    L’adolescenza ti aiuta a crescere e ti aiuta a… sbagliare. Effettivamente, i tuoi pensieri sono disordinati, si muovono a zig zag, passano il tempo a fare capricci, per cui non ci si può aspettare nulla di buono. Per farla breve, sei nelle condizioni giuste per poter fare tante cose ingiuste. Che bel quadretto!

    E le conseguenze si vedono: anziché andare piano, corri; invece di capire la domanda, rispondi; prima di riflettere, agisci.

    Ma tu, forte del fatto che ancora non hai una reputazione da difendere, spesso e volentieri te ne sbatti di tutto e di tutti e ti dedichi esclusivamente alle tue scorrazzate. E tutto il resto che se ne vada in malora.

    20 ANNI (2° paragrafo)

    Caro uomo di vent’anni, che cosa sei? Sei uno sprovveduto, uno spavaldo, un fanfarone.

    ***

    Il tuo corpo è armonioso, armonioso e bello, armonioso, bello e perfetto. Lo sviluppo dei tuoi muscoli e dei tuoi peli, però, non va di pari passo con lo sviluppo del tuo cervello. Il perché è presto detto: credi di vedere e di ascoltare bene, e invece sei cieco e sordo; hai il sale dappertutto, ma non nella zucca; vuoi cambiare le regole, ma non ne conosci altre; hai molto da imparare, poco da insegnare. Come vedi, sei un bambinone. E te lo voglio ripetere a sillabe distaccate: bam-bi-no-ne.

    Malgrado ciò, ti atteggi a saputello, dispensando rimedi contro qualsiasi male. E lo fai seriamente: petto in fuori, faccia tosta, un’aggiustatina all’orgoglio, una scrollatina agli ormoni, e via alla ricerca di persone bisognose dei tuoi consigli. Gli altri sono all’antica, tu, invece, tu sì che hai capito tutto. Le tue idee, in fondo, sono moderne: oh, finalmente qualcosa di nuovo! Le tue parole e i tuoi ragionamenti sono delle vere e proprie guarigioni. Ti faccio semplicemente notare che tutta questa sapienza non solo non è farina del tuo sacco, ma non è neanche farina.

    D’altronde, alcuni dei tuoi pazienti si danno parecchio da fare per avviarti alla vita. Che cosa dire di quello che t’invoglia a correre,

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