La fuga

Di Giuseppe Spena

Un giorno Nickolas si svegliò ritrovandosi incatenato in una cella. Dopo qualche istante, però, capì di non essere più nel mondo reale...

• Lingua: Italiano
• Editore: Giuseppe Spena
• Data di uscita: 11 ott 2016
• ISBN: 9788822854865

Anteprima del libro

10

Capitolo 1

Mi svegliai. Era buio. E stavo bruciando. Ero dilaniato dal continuo dolore. Il mio corpo era avvolto interamente dalle fiamme e potevo sentire la mia carne cuocere e il mio sangue bollire. Non capii per quanto tempo bruciai, ma ad un certo punto il dolore si affievolì e le fiamme scomparvero. Si accesero delle fiaccole attorno a me e mi resi conto di essere incatenato al pavimento al centro di una grotta. Mi accorsi subito che la mia pelle non mostrava alcun segno delle fiamme che fino a un momento prima vestivano il mio corpo, così come alcun dolore accompagnava il mio stupore. Sentii delle risate provenire da dietro di me, ma non trovai nessuno quando mi girai. Cercai quindi di liberarmi dalle catene, ma in quel momento si palesò davanti a me un essere anch’esso avvolto dalle fiamme, che si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio: benvenuto all’Inferno.

La tortura ricominciò. Quell’essere rimase davanti a me e mi osservò bruciare un’altra volta, divertito dalle mie urla. Nel dolore riuscivo comunque a guardarlo e a capire di chi o cosa si trattasse. Aveva sembianze umane, presentava un lungo mantello nero con un cappuccio. La veste lo copriva quasi interamente, lasciando scoperte mani e faccia, che erano però completamente prive di carne, semplice scheletro avvolto dalle fiamme.

Chi era questa creatura e perché mi stava torturando? Si trattava solo di un sogno o davvero mi trovavo all’Inferno? Perché mi trovavo lì? E perché mi sentivo così vivo?

Persi il conto delle volte che vidi il mio corpo bruciare. Tra una tortura e l’altra, nei momenti di lucidità, riuscii a concentrarmi sull’ambiente che mi circondava e sentii altre grida provenire ai miei lati. Capii in poco tempo che non si trattava di grotte ma di vere e proprie celle di tortura.

Capitolo 2

Quell’essere si assentò e anche le grida provenienti dalle altre stanze si placarono, come se tutti i torturatori fossero