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Coach in love
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E-book285 pagine4 ore

Coach in love

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Info su questo ebook

Nonostante riesca con la sua professione di love coach a far innamorare molte persone, Mia non ha ancora trovato l’amore. Da alcuni mesi si intrattiene in chat con un amico cui confida e affida pezzi importanti della sua vita. Così fa anche lui. Tra di loro solo un fiume di parole ed emozioni. Nessuna informazione che possa svelare la loro identità. Il colpo di fulmine arriva in modo inaspettato, travolgente e denso di emozioni mai vissute prima.

Una storia fresca, divertente, emozionante e riflessiva, che accompagnerà il lettore fino alla fine del romanzo, mettendo a nudo le passioni, le speranze, le paure e le debolezze che, in fondo, appartengono a ognuno di noi.
LinguaItaliano
EditorePINK
Data di uscita6 mag 2016
ISBN9788899503055
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    Anteprima del libro

    Coach in love - Barbara Fabbroni

    Capitolo 1

    La Mini Cooper cabrio sfreccia verso Villa Casati della Gherardesca Guicciardini.

    Mia tiene la musica a tutto volume. Ascolta Jovanotti e Biagio Antonacci. Canta le strofe, mentre riaffiorano emozioni passate.

    Con non vivo più senza te, anche se, con la vacanza in Salento ho preso tempo dentro me … pensa ai suoi clienti che le affidano il loro cuore, nell’attesa che faccia scoccare la freccia dell’amore.

    A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei … a te che non ti piaci mai e sei una meraviglia … questa canzone la sente sua. Qualcosa nelle parole la rimanda alla sua essenza fatta di altipiani imperfetti dove la determinazione e la forza che mostra cozza con la sua fragilità.

    E poi Iris mi viene da dirti ti amo e lo sai non l’ho detto mai ... quante volte, anche lei, avrebbe voluto sentirsi dire ti amo e lo sai non l’ho detto mai. Non ha mai avuto la gioia di ascoltare la carezza sincera di quelle parole.

    Si sente stringere allo stomaco. Vorrebbe addormentarsi accanto all’uomo della sua vita, sentendosi sussurrare «ti amo». Accanto a lei non c’è ancora nessuno. O meglio, qualcuno c’è, ma non fisicamente. C’è in un tempo e in un modo particolare. Un tempo tutto da definire. Un modo da comprendere, da concretizzare.

    Mia si lascia avvolgere dai ricordi passati. I suoi capelli danzano nel vento, creando onde leggere che, sinuose, si distendono nell’aria calda dell’estate rovente.

    Il caldo si appiccica addosso. La pelle è lucida. Dalla fronte, scendono piccole gocce di sudore.

    Mia non ha mai tollerato il caldo. Ogni estate è una fatica. Sogna una vacanza in montagna dove, di sera, possa mettere il piumino sentendosi abbracciata dal tepore di un caminetto acceso. Invece, da sempre, l’estate per lei ha significato lavoro, per potersi mantenere agli studi e garantirsi un po’ di tranquillità.

    La camicetta di seta mette in mostra il seno ben tornito, contenuto in un reggiseno di pizzo arancione che sbuca impertinente dai bottoncini aperti, dando vita così a uno scollo profondo, intrigante.

    Mia sa bene di non essere la classica bellezza mozza fiato. Quella per cui lo sguardo incuriosito si gira a seguirla. Non può nemmeno vantare un lato B come Pippa Middleton.

    Nell’insieme è una creatura unica. Ha imparato a mettere in risalto le piccole perle di generosità che la vita le ha dato. A volte osa con disinvoltura qualche stravaganza che le dà un’aria raffinata e piena di fascino.

    I jeans sdruciti mettono in evidenza un’eleganza innata. Le New Balance grigie 991 slacciate, come la moda propone, sono portate con raffinatezza. Le adora!

    Riesce a metterle in ogni occasione, giocando su particolari glamour originali. È riuscita persino ad abbinarle a un abito da sera.

    In fondo la moda è stile. Lo stile è la capacità di creare il giusto connubio tra oggetti uniti insieme, provenienti da stilisti differenti. Oppure tirati fuori da qualche negozio vintage o da un vecchio baule, abbinati poi al particolare più di tendenza.

    Mischiare. Giocare. Essere originale. Osare. Essere una donna di stile. Perché, come diceva Coco Chanel, «la moda passa, lo stile resta».

    Mia è così. Una giovane donna con uno stile deciso. Creativo. Innamorata di Coco Chanel e di Inès de la Fressange. Della prima ha letto praticamente tutto. Conosce ogni più piccolo particolare della sua vita. Ammira la forza, la determinazione, la creatività e la trasgressione, colonne portanti della sua vita.

    Della seconda segue ogni suggerimento. È appassionata del suo stile sobrio e raffinato. La parigina di Inès de la Fressange è per Mia un manuale di riferimento. La segue nel suo blog. Cerca di cogliere tutti i suggerimenti possibili. Alcuni le sono utili anche nel suo lavoro.

    Il foulard dell’ultima collezione Hermes, legato al collo, svolazza disegnando figure leggere nell’aria, creando, in questa giovane donna, un fascino suggestivo. C’è in lei un misto di seduzione e leggerezza, di profondità e inafferrabilità, un’effervescente frullato di fascino e intelligenza che la rendono una donna molto attraente.

    La cuffietta dell’iPhone è sempre all’orecchio destro, nel caso dovesse rispondere a qualche telefonata. Sono quelle dell’ultima collezione Swarovski, comprate una settimana fa in piazza Duca d’Aosta, nell’attesa di prendere il Freccia Rossa delle 13:15 Milano-Roma. Sono incastonate di Swarovski rosa. Riflettono di una luce intensa.

    All’anulare sinistro, una fascetta di diamanti rosa tagliati a forma di cuore, in parure con gli orecchini, della Maison Pomellato67, crea un’armonia lieve con tutto l’insieme che si amalgama in armonia, ricordando lo stile delle parigine. Gesticola in maniera agitata, mentre parla al telefono in perfetto inglese.

    Le telefonate si susseguono l’una dopo l’altra. Mia risponde con un accordo leggero, al tempo stesso incisivo.

    Sarebbe bello sentirsi amata e desiderata. Ho bisogno di sentirmi voluta, pensa Mia, mentre cerca di concentrarsi dando il meglio di sé con i suoi clienti.

    Perché, come dice Grace Kelly, «il desiderio di ognuno di noi è trovare un posto a cui appartenere. E amare ed essere amati senza dubbio, senza giudizio, senza condizioni. Questa è la mia favola».

    Ai suoi clienti, alle persone che affidano a lei il loro cuore palpitante d’amore, vuole regalare la favola. Lei conosce bene le ferite dell’amore. Le conosce così in profondità che, grazie alla sua esperienza, cerca di aiutare gli altri a non attraversare la stessa desolazione. Spesso, quando incontra un nuovo cliente, le torna in mente l’illusione che si era costruita con il suo ultimo uomo.

    Per lei era l’amore. Quello con la A maiuscola. Si era illusa di esserlo anche per lui, invece l’ha trattata solo da cara amica, nonostante la lunga semi-convivenza.

    Poi tutto è svanito, lasciando solo il nulla. Eppure, lei sente ancora la voglia di avere cura di questo sentimento, dell’amore. Il telefono continua a squillare.

    È Ginevra, una donna non più giovane che cerca un’ancora di salvezza. Una zattera su cui navigare alla ricerca di un approdo sicuro e rassicurante. Sono anni che vive una relazione difficile. Si sente usata. Non riconosciuta. Una naufraga nel mare in tempesta. Per Mia questo particolare è stato illuminante. Ginevra ha avuto le sue stesse ferite di cuore. È stato un po’ come riscattare anche se stessa da quella situazione surreale.

    Adesso Ginevra è una donna desiderabile. Sicura di sé. Seducente. Una donna che può essere considerata qualcosa di più di una carissima amica. E che finalmente può sperimentare l’emozione vera di un «ti amo» sussurrato in una notte di luna piena, mentre lo sguardo è perso a cogliere l’immensità dell’orizzonte.

    Con le lacrime agli occhi, ha chiesto a Mia di portarla via dall’illusione che si è costruita. Il traguardo, dopo un po’ di tempo, viene raggiunto. Il lui che in pubblico, ogni volta che la presentava la considerava una cara amica, nonostante la lunga convivenza, è stato liquidato.

    Adesso Ginevra ha un nuovo amore. Informa Mia su ogni piccolo successo. Tra di loro è nata un’amicizia profonda.

    Sul sedile accanto, è adagiata la maxi Balençiaga color rosa orchidea. L’iPad e una cartellina azzurra, da cui escono sparpagliati dei fogli. L’agenda Quo Vadis con la copertina rossa è aperta. Spiccano una serie di appunti. Sottolineata, per ben due volte, la scritta:

    Jacopo (il conte!) ore 17:00 - Cortona

    È l’appuntamento verso cui Mia sta andando.

    Una lettera scritta a mano sbuca sotto la borsa. La carta pregiata è spiegazzata, sembra essere stata accartocciata, poi riaperta. La grafia ha un carattere leggiadro, scritta con l’inchiostro blu della stilografica. Qualche sbaffetto qua e là crea un sapore ancora più suggestivo. Lascia intuire una mano sicura, di una persona di buona cultura. La data, nella corposa lettera, è scritta con caratteri più grandi che richiama tempi antichi.

    Si legge: Isola del Giglio, 15 maggio 2015.

    Le parole della lettera le risuonano nella mente. Non ha mai ricevuto una richiesta così particolare, così densa di emozione. I suoi clienti bloccano le emozioni forse per paura, per debolezza, perché hanno perso ogni speranza per il domani. Invece, tra quelle righe, le sembra di incontrare la profondità di un’amina generosa e tormentata, che inebria l’altro con la delicatezza delle sue parole.

    Ho davanti a me gli scogli di Campese. Il mare si adagia nella scogliera come se dovesse trovare un rifugio sicuro dove incontrare le braccia accoglienti della terra. Mi sento come questo mare. Cerco l’abbraccio di una donna, pur nella consapevole paura di un possibile rifiuto. Non mi sono mai voluto fermare, per insicurezza, per timore. Ho vissuto relazioni senza contenuto. Ho incontrato donne bellissime, ma profondamente vuote. Ho sentito l’eco del nulla che rimbomba e fa male. Dentro di me, tutto risuona con un ritmo acuto. Forte. Intenso.

    Ancora scrive con emozione e passione ...

    "Mentre percorro al chiaror di luna il borgo circondato dalle forti mura del castello, ne assaporo ogni rumore come se fosse il suo cuore a battere verso il mio, indicandomi un sentiero nuovo. Una svolta. Un cambio di rotta. Una declinazione temporale particolare.

    Lei è come un altopiano che si interseca con le alte montagne. Ogni cima nasconde un’emozione. Ogni angolo conduce in un territorio da scoprire, da amare. Ogni respiro accarezza l’anima, cullandola come se fosse una carezza dritta al cuore.

    Lei è aurora e crepuscolo. Speranza e desiderio. Rifugio. È il mio nuovo orizzonte. La mia nuova atmosfera. Il progetto per il mio domani, dove perdermi insieme ai nostri cuori."

    Mia si chiede come sarebbe avere un amore così. Si immagina quest’uomo dall’animo nobile con un lignaggio antico. È emozionata per questo incontro, anche se qualcosa la innervosisce e non la fa stare tranquilla. Come se si aspettasse qualcosa di inconsueto. A tutta velocità, senza curarsi di mettere la freccia, lasciando una scia di polvere nella strada che diviene sterrata, imbuca il grande viale che la porterà finalmente alla villa, dopo quasi quattro ore di viaggio sotto un caldo soffocante. Il cuore le batte forte mentre nella sua mente cerca di dare forma al week coach love così diverso che la sta aspettando.

    Avvolta da un verde lussureggiante e immersa in un piccolo angolo di paradiso nascosto, Villa Casati della Gherardesca Guicciardini, le sembra sin da subito il rifugio perfetto per passare qualche giorno lontano dal clamore delle città metropolitane. Avrebbe voluto passare il weekend in compagnia di Giorgia, Lavinia e Sole, le sue tre care amiche, al mare in Versilia, nella casa di Sole immersa tra i pini e la ridente vegetazione del Forte dei Marmi. Una cena in veranda a base di pesce, gustando le bollicine ghiacciate Ca’ del Bosco, il suo vino preferito. Il lavoro quasi mai le concede un momento di tregua.

    Capitolo 2

    Con le sue tre amiche, Mia trascorre momenti indimenticabili. Ogni due mesi si regalano un fine settimana, dove si raccontano la loro vita. I loro amori. Le loro scelte. Le delusioni vissute. Progettano il futuro. Immaginano il domani. Soprattutto, tutte e quattro, sognano un amore vero che possa condurle a vivere un sogno.

    Giorgia è una fashion blogger, abita tra Milano e Los Angeles. È la donna con la valigia. Salta da un aereo all’altro. Da una cena a un aperitivo. Da un invito a Saint Tropez a un fine settimana a Parigi. Da una riunione a Milano a una fuga per una cena a Cortina. Dallo studio in Via Sant’Andrea a quello in Rodeo Drive.

    Bella. Giovane. Intraprendente. Sognatrice. Ha il desiderio immenso di inciampare nel principe azzurro, di farsi una famiglia normale e di poter credere nel per sempre. Sarebbe pronta a mollare tutta la sua vita incasinata in mille partenze, in arrivi incerti e, soprattutto, senza radici.

    Sogna tre figli, un cane, una casa in campagna con il caminetto, un appartamentino al mare e uno in montagna per le vacanze. Immagina i pranzi di Natale con la famiglia al completo.

    Per alcuni anni ha fatto la modella. Ha lasciato il mondo delle passerelle, perché non condivideva quella vita intessuta tra digiuni e piste bianche di cocaina, dove le emozioni sono anestetizzate, la vita fatta a pezzi dallo star system.

    La sua bellezza è ancora disarmante. In certi ambienti le dà una gran mano. È riuscita a crearsi un lavoro che in poco tempo l’ha resa ancora più famosa, tanto da essere uno dei personaggi più popolari nel mondo del fashion blogging. È una vera e propria influencer in grado di condizionare la reputazione di un brand o di un prodotto.

    È ben pagata, una donna vincente sempre pronta a cogliere le giuste novità che dopo poco fanno tendenza. Molto affezionata alle sue amiche, le considera anime gemelle.

    Lavinia segue le orme del padre notaio. Vive a Parma. È una persona molto gradevole. Ha uno stile tutto suo che la rende unica.

    Ama il vintage. È una collezionista dei pezzi icone della moda di tutti i tempi, come la 2.55 Chanel. Ha una collezione di scarpe invidiabile, da superare quello di Carrie Bradshaw. La sua cabina armadio è l’insieme creativo di più stili che lei riesce a coniugare con disinvoltura.

    La sua vita è incastonata nella più scontata borghesia da cui cerca senza successo di prendervi le distanze. Ha un fidanzato che non le dà alcuna emozione, tuttavia è perfetto sia per la famiglia sia per la città in cui vive.

    È bloccata dalle aspettative rigide dei suoi genitori. Nei momenti di libertà si concede la trasgressione di tirare fuori i suoi sogni e condividerli con le sue amiche, sperando che la vita possa regalarle un sogno da vivere.

    Per lei la cosa più importante è la famiglia. Lei vuole costruirsela la sua famiglia, perché sa che li è il luogo da cui non si allontanerebbe mai.

    Ha un monolocale nel centro storico di Parma. Sessantacinque metri quadrati immersi nella storia del ‘700. Le pareti completamente affrescate. Un arredamento minimale. Un giardino ampio dove si rifugia, dopo giornate estenuanti di lavoro, all’ombra di un platano che sembra abbracciarla con la sua chioma.

    Sole organizza corsi per aspiranti cuochi. Ha dato vita a una associazione senza scopo di lucro che ha cura di bambini orfani.

    Ha pubblicato un libro Cook online coach, ai primi posti delle classifiche internazionali.

    È anche il blog dove riporta esperienze, testimonianze, ricette, consigli, sperimentazioni di nuovi sapori. L’erre moscia la rende sofisticata. La sua eleganza radical chic fa di lei una donna affascinante e corteggiata. Nei suoi momenti down, è convinta che i corteggiatori le facciano prima una bella risonanza magnetica per comprendere l’immenso patrimonio della sua famiglia e poi cerchino di farla innamorare per agguantare, come lei sostiene, la preda.

    Più che il principe azzurro, lei aspetta la principessa rosa. Le andrebbe bene anche senza regno e cavallo bianco purché sia adorabile, la faccia sentire veramente amata per ciò che è, non come Astrid, la sua ultima fidanzata.

    Lei era innamorata. Astrid è entrata nella sua vita in maniera dirompente. Hanno avuto un rapporto a distanza. Lei sognava il per sempre, una casa pensata e progettata insieme, un matrimonio a New York, una vita ricca di progetti. Ma non è stato possibile.

    Astrid le ha strappato il cuore infrangendo in un solo istante tutti i progetti, le promesse che si erano per lungo tempo scambiate. È uscita dalla sua vita, portandosi dietro la moka comprata a Milano da Alessi.

    Sole ha avuto bisogno di essere ascoltata e accolta. Mia le ha aperto il cuore, cercando insieme a lei di ricucire e rimettere insieme i frammenti della sua vita. Tra di loro si è cementato un legame profondo.

    Mia le ha fatto comprendere che le donne come Astrid non sono fatte per essere domate. Hanno bisogno di restare libere, finché non trovano qualcuno altrettanto selvaggio con cui correre.

    Sole, per dimenticare, si dedica a prendersi cura del bisogno dell’altro. Per le sue azioni di beneficenza, ha ricevuto il premio Donna Inner Wheel Lombardia.

    E poi c’è Mia. La sua vita è stata una fatica costante. La famiglia è di modeste origini. Il padre fa il casiere presso la tenuta di sir Hopkins, un ricco nobile inglese. La madre è la governante alla tenuta.

    Con fatica e con un immenso amore, sempre taciuto, i suoi genitori l’hanno aiutata a laurearsi in Psicologia della comunicazione, con master annesso. Mia, sin dall’età di quindici anni, ha cercato di mantenersi da sola facendo lavoretti saltuari nel periodo estivo per potersi comprare il jeans alla moda o la maglietta firmata, la borsa tanto desiderata e le scarpe con il tacco, i trucchi da Sephora e il suo immancabile Chanel N°5.

    Si è sempre adattata. Ha fatto la cameriera. La domestica. La baby sitter. La fioraia. L’educatrice per una ragazza down. Tuttavia, il lavoro per cui ha studiato sembrava non arrivare mai.

    Le sue amiche sono sempre state generose con lei, anche nei momenti in cui il lavoro scarseggiava. Per anni le hanno regalato abiti splendidi della stagione precedente così che lei ha potuto, anche se con qualche mese di ritardo, vestire abiti alla moda e sentirsi glamour.

    In uno dei momenti più smarriti della sua vita, nonostante il sostegno delle sue amiche, quando sta meditando l’idea di trasferirsi all’estero a fare la cameriera in un villaggio turistico, si imbatte in un libro. A Milano, allo spazio Feltrinelli in piazza Duomo, inciampa su un corner pubblicitario. Viene inondata da una cascata di libri.

    I commessi la guardano con una nota di disappunto. Con la velocità di una gazzella, cerca di rimettere in ordine. È così veloce che i commessi iniziano a muoversi, quando tutto è già tornato in perfetto ordine.

    Mia resta con un libro in mano. Lo guarda. Lo gira. È il colpevole di tanta confusione. Lo ha toccato con un ginocchio, facendo crollare tutto a terra con la stessa grazia di un pachiderma in un negozio di cristalleria.

    Legge il titolo, All’improvviso, l’amore.

    Sorride mentre pensa: "Nessuno può aiutarti con l’amore. È una questione di culo! E di fisico. Se sei bella, magra, provocante, intraprendente per non dire zoccola travestita da Fata Turchina gli uomini ti cadono dietro. Se invece sei normale e tutto è sobrio, sogni un progetto autentico fatto d’amore vero, non vieni vista nemmeno se ti metti sotto un riflettore".

    Non sa perché, ma decide di comprare quel libro.

    Torna a casa fiera del suo acquisto. Dentro di sé vive una strana emozione, mista a eccitazione e curiosità. Quel libro parla di amore. Insegna come arrivarci, come farlo diventare la colonna portante della propria vita.

    Si infila la sua felpa. Indossa le calze di lana antiscivolo. Annoda i capelli in una coda arruffata. Apre il frigo. Prende una zuppa. La infila nel microonde. Trenta secondi dopo, la cena è servita.

    Apre una busta di insalata già lavata. La mette in una ciotola. Un condimento leggerlo. Affetta il pane fresco che compra tutte le mattine dal fornaio sotto casa. Per lei è una coccola che le ricorda sua madre, quando alla tenuta faceva il pane. Sceglie una mela. La lava. La asciuga. L’appoggia nel vassoio.

    Va verso il divano davanti alla televisione. Mentre cena, ascolta il Tg della sera. Si è dimenticata del suo acquisto in libreria. Lo ha lasciato sopra al tavolinetto vicino alla porta d’ingresso dove appoggia le chiavi e gli occhiali da sole, quando rientra in casa.

    Una signora di mezza età partecipa a un gioco televisivo molto popolare. Si guadagna da vivere facendo i lavori domestici. È lì per aggrapparsi a un sogno. I suoi occhi sono speranzosi, mentre il gioco si fa interessante e ricco di suspense.

    Mia all’improvviso, come un fulmine nel cielo estivo, si ricorda del suo acquisto.

    Mette il televisore in modalità silenziosa. Fruga agitata dentro la borsa. Non lo trova. Non si ricorda, dove lo ha messo. Si guarda in giro. Fortuna che il suo appartamento è così piccolo, che tutto resta sotto controllo. Lo vede. È adagiato sul tavolinetto.

    "Vengo a prenderti, non mi sfuggi".

    Lo afferra come se avesse in mano uno dei biglietti milionari della Lotteria Italia. Si mette comoda sul divano. Prende la coperta con Cip e Ciop. La stende. Ci si accuccia sotto girandola intorno alle sue gambe, perché non scivoli a terra. Guarda l’iPhone. Nessuna chiamata. Nessun messaggio. Può dedicarsi al libro.

    Lo legge tutto d’un fiato. Divora le pagine come se fosse la sua torta preferita. Una splendida meringa cioccolato e crema.

    Riflette su ciò che ha letto. Ride. Piange. Sogna. Rilegge qua e là qualche frase che l’ha colpita. La sottolinea con la matita azzurra. Si appisola nel divano con il

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