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Il cielo nei tuoi occhi
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E-book171 pagine2 ore

Il cielo nei tuoi occhi

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Info su questo ebook

Cosa faresti per la donna che ti ama? A che punto arriverebbero le tue promesse, quando le condizioni di vita si fanno difficili?

Il cielo nei tuoi occhi, è una storia d’amore che riflette la vita di due amanti, che si giurarono amore eterno, a partire dalla passione giovanile fino a quando, con il passare degli anni, quest’amore si trasforma in qualcosa di più che un bel romanzo. Diventa una promessa di lealtà, concessione e amore...

Ruth e Arthur sono una coppia di pensionati che godono ancora di un amore giovanile che né il tempo né la distanza sono riusciti a spegnere. Però, dopo 44 anni insieme, lo potrà fare la malattia?

Quando Ruth inizia a dimenticare non solo i suoi ricordi più preziosi, ma smette di riconoscere l’uomo che ha significato tutto per lei, arriva il momento di chiedersi: Qual è il limite dell’amore? Per Arthur, però, non esiste nessun limite. Lui ha sempre visto nella sua sposa, e nel suo sguardo, una magia inesauribile, e si concederà a Ruth con così tanta devozione che ci dimostrerà fino a dove si è capaci di arrivare, quando si ama davvero.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita31 ott 2016
ISBN9781507161067
Il cielo nei tuoi occhi

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    Anteprima del libro

    Il cielo nei tuoi occhi - Mariela Saravia

    Copyright 2016 Babelcube edition. Mariela Saravia, tutti i diritti riservati. Tradotto da: Annalisa Gallucci

    Titolo originale: El cielo en tus ojos

    Dedicato con tutto il mio affetto alle mie care amiche e colleghe di lettere: Pilar Lepe y Catalina Kudell...

    Amanti del romanzo e del dramma, so che questa storia vi farà piangere di illusione.

    Indice

    Prologo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo  12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Epilogo

    Argomento

    Cosa faresti per la donna che ti ama? A che punto arriverebbero le tue promesse, quando le condizioni di vita si fanno difficili?

    Il cielo nei tuoi occhi, è una storia d’amore che riflette la vita di due amanti, che si giurarono amore eterno, a partire dalla passione giovanile fino a quando, con il passare degli anni, quest’amore si trasforma in qualcosa di più che un bel romanzo. Diventa una promessa di lealtà, concessione e amore...

    Ruth e Arthur sono una coppia di pensionati che godono ancora di un amore giovanile che né il tempo né la distanza sono riusciti a spegnere. Però, dopo 44 anni insieme, lo potrà fare la malattia?

    Quando Ruth inizia a dimenticare non solo i suoi ricordi più preziosi, ma smette di riconoscere l’uomo che ha significato tutto per lei, arriva il momento di chiedersi: Qual è il limite dell’amore? Per Arthur, però, non esiste nessun limite. Lui ha sempre visto nella sua sposa, e nel suo sguardo, una magia inesauribile, e si concederà a Ruth con così tanta devozione che ci dimostrerà fino a dove si è capaci di arrivare, quando si ama davvero.

    Prologo

    Dall’esterno sembra vada tutto bene, ma dentro è come un baule di ricordi ormai quasi dimenticati.

    È difficile mettere la mano e cercare tra tanti ricordi il più adatto.

    Il suo camino è una vita vissuta al contrario. I ricordi del passato sono ormai sconosciuti e confusi per lei. Tutto si riassume in una giornata solitaria, in una verità raccontata a metà, in un passato selettivo che diventa sempre meno chiaro.

    Il tempo è statico, le mattine si trasformano in pomeriggi, i giorni in secondi e le notti in mattine.

    L’allegria diventa lamento e le carezze si trasformano in dolore... In quel paesino chiamato dimenticatoio, non ci sono obblighi. Dei bisogni se ne occupa una terza persona. Tutto naviga lento in una barca in un lungo viaggio, d’andata, ma senza un arrivo.

    Alla fine del corridoio, una voce triste ripete storie di un ieri ormai passato. L’eco di un presente che non esiste e di un futuro incerto che forse non arriverà mai...

    Il suo corpo diventa sempre più rigido, come una bambola di legno con manine di metallo. Quello scenario dai molteplici ambienti, dove un giorno fu protagonista, oggi diventa una stanza senza pareti. Uscirne fuori è un’avventura pericolosa, un delizioso viaggio dal quale non ritornerà più...

    Ora la sua vita si restringe poco a poco come un piccolo seme. Un insieme di voci del passato risuonano, una e un’altra volta, come una vecchia canzone, che già le risulta impossibile ascoltare. Il suo sguardo fissa fotografie di uomini e donne che conosceva in passato, ma dei quali non ha più nessun ricordo...

    Quella donna dai capelli lunghi con riflessi color argento, rappresenta l’ombra di quella che in passato fu una bella giovane donna, una madre devota, una sposa fedele, che lascia il posto a un ritratto, in cui la voce del passato è l’unica firma che la mostra come autrice del suo stesso destino.

    Quanto di amo e quanto mi manchi, mia preziosa Ruth! Sento che tra non molto, ci potremo finalmente riunire.

    Il tuo giardiniere, Arthur...

    Capitolo 1

    ––––––––

    Era una mattina fredda. Era un giorno nuvoloso con raggi di sole dorati, come ogni primavera, ma quella mattina era speciale. Qualcosa rimbombava nella sua mente come una data che aveva segnato il corso di due corpi, di due anime perdute nella penombra degli anni cinquanta. Quel giorno era il loro anniversario numero 44. In un giorno come quello, stavano camminando mano nella mano diretti verso l’altare. I loro cuori gioviali palpitavano energeticamente, i loro ormoni facevano scompiglio con la loro immaginazione. I loro corpi bruciavano dalla passione. 

    Arthur camminò con passo lento fino al bagno costruito in legno di ciliegio, alla destra della camera da letto principale. Quel bagno, costruito dalle sue mani anni prima, ora sembrava un semplice stanzino con una vasca, un lavandino ed un gabinetto. Le pareti erano segnate da tratti sottili di muschio fresco, il pavimento spendente ma sempre macchiato dalle venature del legno tagliato al contrario. Un vecchio armadietto dove conservava le medicine di Ruth e dei panni inumiditi per rinfrescarla la mattina. La piccola finestra a forma di cuore, era uno specchio delicato che conservava tutti i suoi ricordi vissuti in quel bagno. Per qualche strana ragione, quella mattina, le sue mani accarezzarono il vetro freddo appannato, lasciando un segno sottile. Il suo corpo tremò al ricordo degli anni passati, di come si amavano alla follia e senza paura che il tempo mettesse fine al loro amore. Quante volte era stato lì con Ruth, godendo di bagni caldi, bicchieri di champagne e massaggi romantici? Si chiese, sfiorando la superficie della vasca da bagno con la sua mano tremula. Tutti quei momenti appartenevano al tempo in cui erano stati giovani amanti e adulti monelli; ormai rimanevano molti ricordi e poche carezze.

    Appoggiandosi con sforzo alla vasca, Arthur chiuse gli occhi e, agitato per lo sconvolgimento del ricordo, ritornò indietro di molti anni, a quando aveva ristrutturato quella bellissima capanna.

    -Ruth, sai che averti conosciuto mi ha cambiato la vita.

    Commentò Arthur, con in mano un bicchiere di vino, mentre il suo braccio la circondava con attenzione e la sua mano le segnava con delicatezza il contorno del suo corpo, giocando con la schiuma dentro la vasca da bagno.

    -Sì, amore mio, quella notte ci salvammo insieme.

    Disse Ruth, girando la testa per baciare le sue labbra ed accarezzare il suo giovane viso dalla pelle vellutata.

    Le sue mani erano piccole e abili, ma pronte in ogni momento. Quella notte, l’accarezzarono con attenzione. Ripercorse tutti i suoi lineamenti come se fosse stato un cieco che cercava di riconoscere un viso.

    –  Cosa fai, amore?

    Chiese Arthur baciandole i palmi umidi.

    –  Sto memorizzando il tuo volto per quando non ti vedrò più... voglio un tuo ricordo della gioventù e immortalarlo fino alla vecchiaia. Non si sa mai, i giochi del destino.

    –  Ma cosa dici, tesoro! – commentò Arthur ridendo – hai solo venticinque anni.

    –  Lo so Arthur, ma se i ciechi sono capaci di conservare immagini nella loro memoria solo toccando, io lo farò per vedere, sentire e palpare.

    –  Vita mia, ora capisci perché ti amo così tanto... sei dolce tanto quanto una rosa.

    –  E tu sei il mio salvatore Arthur. Per questo non sopporto l’idea di perderti né oggi né mai – disse, baciandolo con tenerezza. Il sapore della malinconia già si sentiva nella sua bocca. – Dimmi solo, cosa farò quando non sarai più con me?

    Lo affrontò, questa volta guardandolo con preoccupazione.

    –  Non pensare a queste cose Ruth. Siamo molto giovani per morire o ammalarci, vivi il presente. Hai la mia parola, avremo molti bambini e non mancheranno momenti indimenticabili.

    –  Me lo prometti?

    –  Te lo prometto, principessa. Staremo insieme per sempre, e racconteremo la nostra storia d’amore, quando saremo due anziani che nessuno andrà a trovare.

    Com’era facile ricordare gli anni della gioventù! Rivivere tutte quelle emozioni, ma dicono che ricordare il passato lasci solo ferite e pensare al futuro porti angosce, soprattutto quando ricordare è l’unico modo che si ha per mantenere vivo un amore. È allora che si deve rivivere ogni memoria con il poco che si ha e conservarla come il tesoro più prezioso.

    In un momento di lucidità e, ritornando allo spettro della realtà del presente, Arthur vide l’immagine di quella donna sempre sorridente prendere di nuovo vita. Non si trattava di quell’anziana con la quale viveva, ma della sua amata Ruth, la giovane donna della quale si era innamorato. La vide quella mattina dell’anniversario, uscendo nuda e raggiante dalla vasca da bagno, con i suoi capelli lunghi, biondi e mossi, che gocciolavano come rugiada dalla sua schiena magra e snella. Volle acchiappare quella visione nell’aria e salvarla per sempre, così da poterla mostrare a lei se l’avesse dimenticata ma, così come entrò nella sua memoria, allo stesso modo si cancellò.  

    Solo in quel bagno, e ricordando il passato che era già scomparso, Arthur voleva rimpiazzare il suo presente angoscioso con gli stessi vecchi ricordi, con l’intento di cancellare l’incessante dolore che gli provocava avere l’amore della sua vita così vicino alla sua anima, e così lontano dalla sua mente e dal suo corpo.

    La luce tenue entrava timidamente dalle fessure delle pareti. Dal pavimento costruito con assi, soffiava un vento soave sotto i suoi piedi. Arthur aprì il rubinetto e lasciò scorrere l’acqua prima di lavarsi e di bagnare i suoi capelli bianchi come la neve. Usciva un filo di acqua chiara e gelida, il necessario per rinfrescare il suo triste sguardo. Con entrambe le mani appoggiate al lavandino osservò la silhouette di Ruth, che dormiva tra le calde lenzuola del suo letto. Per lui, era ancora in forma, raggiante e soprattutto bellissima, come la prima volta che la vide.

    Gli anni passati non avevano cambiato il suo volto, ma avevano toccato quei capelli biondi, accarezzandoli dolcemente, spargendo lievi tratti color argento. Il suo cuore si agitò, vedendo due versioni di sua moglie: la giovane Ruth, sexy e giocherellona, che si lavava nella vasca da bagno, e la Ruth del presente, ricurva come una vecchia tartaruga, raggomitolata sotto le lenzuola del tempo. 

    –  Ruth, sei il fiore del mio giardino, del quale mi prendo cura gelosamente. Di tutte le gardenie più delicate che hanno riposato tra le mie mani, tu sei la più bella.  

    Mormorarono le sue labbra, vedendo il suo riflesso sfocato prendere di nuovo vita nello specchio. La mia Ruth, la mia preziosa Ruth, cosa ti ha fatto il tempo per far sì che tu non sia cambiata per nulla!

    Quella mattina prometteva un nuovo inizio, ma Arthur vedeva che tutto ritornava ad essere, piano piano, sfocato. Il suo cervello gli giocava una trappola complessa; voleva sempre vedere sua moglie come una donna giovane e scintillante, ma questo era impossibile. Quella silhouette stile Maria Antonietta, con il passare degli anni si faceva più vecchia, più debole, più sensibile e poco umana, trasformandosi in una musa eterea che giocava con il tempo, a volte convertendosi in un’anziana e, altre volte, presentandosi a lui come una donna fragrante.

    –  No, non farò caso alla mia mente - balbettò Arthur, ancora chiuso in bagno - ma la mia anima non mente mai.

    Ripeteva a se stesso, osservando la figura di fianco a sé, e paragonandola a quella reale che riposava nel letto. Era impossibile che i suoi occhi stessero vedendo una cosa e nel letto ne vedessero un’altra. Dubitò del fatto che potesse essere lui il malato e non sua moglie, ma non poteva coprire il sole con il dito, né quella mattina né le successive. Ruth già non lo ricordava, così come non ricordava la loro storia d’amore. Arthur, però, era sicuro che negli occhi azzurri di Ruth si nascondesse il cielo e che nel suo cuore crescesse intatta la gardenia dell’amore che lui aveva seminato.

    Capitolo 2

    ––––––––

    Arthur era un uomo forte ed attraente al quale

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