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Come morire su Marte
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Come morire su Marte
E-book51 pagine33 minuti

Come morire su Marte

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Info su questo ebook

La trama, benché di fantasia, si ispira ad un progetto reale e a breve termine: l’invio di un numero limitato di persone su Marte. Lo scopo è di colonizzare il pianeta rosso. I coloni non sono astronauti professionisti, bensì persone normali, selezionate fra migliaia di candidati e poi opportunamente addestrate. Il biglietto è di sola andata.
Gli esperti del progetto hanno calcolato tutto, tranne l'eventualità che uno dei coloni possa compiere un delitto.
Questo breve romanzo prova a ipotizzare cosa accadrebbe se uno dei coloni commettesse un omicidio. Non ci sono strumenti per svolgere indagini. Non c'è una prigione. E nessuno aveva pensato di dover costruire un cimitero così presto.
Puoi portare via l'uomo dalla Terra, mandarlo a costruire un "nuovo mondo" altrove, ma non puoi portare via la natura umana dall'uomo, perché le sue imperfezioni lo seguiranno ovunque.
Il finale è insolito.

"Come morire su Marte" è un racconto, non un romanzo. Inizialmente scritto come sceneggiatura per un film, è stato poi trasformato in racconto. 
LinguaItaliano
Data di uscita29 dic 2016
ISBN9788822882554
Come morire su Marte

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    Anteprima del libro

    Come morire su Marte - Francesca Vivian Salatino

    sull'autore

    23 dicembre 2034

    23 dicembre 2034

    Pensavo che sarebbero trascorsi molti anni prima di dover iniziare a costruire un cimitero su Marte.

    Tra due giorni è Natale. È il quinto che passo quassù, o quaggiù, dipende dai punti di vista, e soprattutto dallo stato d'animo del momento.

    Dopo così tanto tempo, ancora nessuno di noi ha cominciato a contare gli anni marziani. Continuiamo tutti a contare quelli terrestri.

    Sarà un Natale di inquietudine. Oggi è morta Janis, in un modo assurdo. Siamo andati come sempre a lavorare nel campo fuori dalla base, per coltivare alcune piantine. Finalmente, dopo quasi nove anni di intenso lavoro, il terreno comincia ad avere vaghe parvenze terrestri, anche se il paesaggio è ancora desolato. Facendo sciogliere una parte del ghiaccio addormentato sotto la superficie, siamo riusciti a creare dei piccoli corsi d'acqua e a coltivare prati e qualche piccola pianta. L'atmosfera è molto rarefatta. Per ora non si riesce a fare di più. Ci vorrà del tempo prima che la vegetazione sviluppi abbastanza ossigeno da permettere piantagioni più grandi. E ancor di più prima che ci sia sufficiente ossigeno da poter uscire dalla base senza la bombola per respirare.

    Janis non era molto lontana da me quando è morta. Mi faceva dei segnali con le mani, indicando la sua gola, ma non capivo. Finché si è accasciata a terra. La sua bombola dell’ossigeno era completamente vuota. Eppure, se viene riempita completamente (come dovrebbe essere fatto ogni sera) ha un’autonomia di otto ore. La sua ha resistito circa mezz'ora.

    Nessuno si spiega come sia potuto accadere. Tutti dicono che sia stata una disgrazia, ma io ho una strana sensazione. Stando su Marte credo di avere acquisito una sorta di sesto senso: si è trattato di un omicidio. La bombola non era difettosa. Qualcuno deve avergliela svuotata quasi del tutto.

    Me lo sento: vicino a me c'è un assassino. Non ho la minima idea di chi possa essere. Non riesco a immaginare nessuna ragione per cui qualcuno potesse volere Janis morta. E non posso fare altro che rassegnarmi a vivere quassù, con un costante senso di solitudine, ora anche con la paura di vivere fianco a fianco con un omicida.

    Mai come oggi ho desiderato tanto di tornare sulla Terra.

    Stefania

    PROLOGO

    Era il 2014 quando la fondazione Mars 40 cominciò a selezionare, fra oltre duecentomila candidati, le persone da mandare a colonizzare Marte. Venne operata una prima scrematura degli aspiranti coloni eliminando coloro che avevano incompatibilità fisiche, psicologiche, o superavano i limiti di età.

    La missione prevedeva un viaggio con biglietto di sola andata verso il pianeta rosso. Non era infatti possibile sostenere i costi per il ritorno. L'obiettivo era quello di avviare un processo di terraformazione di Marte, come dicevano gli scienziati del progetto, ossia della sua trasformazione in un pianeta simile

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