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I sogni erotici
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E-book225 pagine3 ore

I sogni erotici

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"Attraverso l'opera iniziatrice di Havelock Ellis e di Sigmund Freud e gli studi recenti di Alfred Kinsey e dei loro colleghi, la nostra cultura è gradualmente pervenuta a considerare le questioni sessuali e il comportamento sessuale quali fenomeni adatti alla ricerca scientifica", scriveva Karl M. Bowmann. E se questa è ormai ritenuta la prospettiva giusta nella quale inserire l'opera provocatoria di Ellis, lo è soprattutto per quanto riguarda questo volume su I SOGNI EROTICI, in cui sono acquisiti all'osservazione scientifica non solo la pura fenomenologia dei sogni — fino ad allora sottovalutata come un fatto di rango inferiore, indegna dell'attenzione di un vero scienziato — ma, al fianco di Freud, il suo aspetto più scottante e taciuto, che fino a quel momento aveva fatto timido capolino solo in un certo tipo di memorialistica, stigmatizzata dall'ambiente vittoriano come sconsacrata ed indecente.

Con questo libro, l'erotismo, presente nei sogni entra nella letteratura scientifica, e pretende si rompa il silenzio di circostanza che per troppo tempo gli ha alitato intorno e se ne inizi una soddisfacente interpretazione.
LinguaItaliano
Data di uscita15 mar 2017
ISBN9788892654495
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    Anteprima del libro

    I sogni erotici - Havelock Ellis

    INDICE

    Nota bio-bibliografica

    I sogni erotici

    Sogni erotici

    Sogni di volo

    Sogni vescicali

    Sogni miti

    Sogni legati all'alimentazione

    Sogni legati all'abbigliamento

    Sogni di viaggio

    La curva mestruale dell'impulso sessuale

    Havelock Ellis

    I sogni erotici

    Fratelli Melita Editori – prima edizione digitale 2017 a cura di David De Angelis

    NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA

    Critico, pensatore, saggista, pioniere nello studio scientifico del sesso, editore lui stesso, Havelock Ellis, figlio unico, nasce a Craydon, Surrey, il 2 febbraio 1859 da Edward Peppen Ellis e da Susannah Mary. Suo padre fu, come tutti i suoi prossimi parenti maschi, legato al mare. Comandante di marina come il nonno materno, Edward P. Ellis viaggiava attraverso il mondo per molti mesi all'anno, tanto che a sette anni il piccolo Ellis lo seguì per la prima volta in viaggio. Trascorre l'infanzia nel Surrey e viene educato in scuole private a Merton e Mitchara. Le probabilità di diventare colto erano in tal modo molto poche, ma, secondo quanto riferisce nell'Autobiografia, egli mostrava precocità ed una forte tendenza letteraria. A 16 anni, la causa della sua cattiva salute, viene deciso che seguirà ogni anno il padre sulla nave da lui comandata. Ma non appena giunge in Australia si stabilisce là come insegnante e vi resta, probabilmente, quattro anni. Insegna per un periodo in una scuola solitaria a Sparker Creek, nella foresta del Nuovo Galles del Sud, trascorrendo giorni di inquieta solitudine e di severa riflessione. Perduti ormai i costumi della pietà evangelica della sua fanciullezza, passa attraverso varie perplessità prima di raggiungere una specie di pace che trova non nella fede, ma nella ricerca della verità scientifica che vede anche come fonte di soddisfazione artistica. L'eccezionale dualismo proprio della sua natura lo fa egualmente attento ai valori concreti ed estetici insieme. Cerca di imitare, aiutato in ciò dalla mescolanza degli studi medico-filosofici, gli scritti di James Hinton. Programma dapprima di scrivere un libro sulla religione; sceglie, poi come scopo fondamentale della sua vita, Io studio del sesso: la svolta nella sua carriera diviene ormai decisiva. Con queste idee Ellis lascia l'Australia e torna in Inghilterra nel 1879. Aiutato da un amico, che gli presta 200 sterline, e da sua madre, che aggiunge 100 altre sterline provenienti da un'eredità, comincia un corso in medicina di sette anni presso l'Ospedale St. Thomas. In effetti, sebbene lavorasse duramente, a causa della sua naturale inettitudine agli esami impiega nello studio otto anni. Non riesce a superare alcuni esami e non può perciò ottenere la qualificazione del collegio dei medici e dei chirurghi; diviene infine medico con la licenze della Society of Apothecaries, ma esercita la professione solo per poco tempo. L'unico beneficio di questo lungo periodo di studio fu per Ellis una base scientifica che, cominciava ormai a pensare, avrebbe potuto essere acquisita altrimenti e a minor prezzo. Ma non trascorre quegli anni soltanto nello studio; egli si dedica al lavoro scientifico e letterario e comincia a scrivere per riviste mensili. Frequenta clubs e ritrovi dove convergono giovani con nuove idee. Familiarizza con molti socialisti inglesi di quegli anni — John Burn, Ernest Hyde Champion, R. B. P. Prost, H. M. Hyndman, Ernest Belfort Bax, Mr. Bernard Shaw e i due Davidsons, Thomas e John Morrison — senza lasciarsi tuttavia trascinare nella loro corrente: il suo interesse resta letterario e scientifico. Diventa editore e si fa presto un nome con due note collane. In campo letterario presenta per la prima volta in ottavo, a prezzi popolari, i migliori lavori di drammaturghi contemporanei e Shakespeare in edizione scolastica ed integrale. L'idea è di Ellis stesso il quale mostra molta abilità nel selezionare i curatori dei diversi drammaturghi: quando, dopo un anno, nel 1888, decide di distribuire le collane, ha già portato un effettivo contributo alla cultura inglese. Uguale successo editoriale ha in campo scientifico la collana di scienze contemporanee che Ellis comincia quando lo sforzo per gli esami raggiunge l'apice. E' una sorprendente impresa per uno studente in medicina ma, ancora una volta, egli riesce ad ottenere che le migliori persone lavorino per lui. Molti volumi della collana divengono famosi libri di testo ed il risultato complessivo della popolarizzazione del lavoro scientifico è eccellente. Queste imprese editoriali gli consentono tra l'altro l'amicizia di molti uomini illustri; con uno di essi, Arthur Symons, stringe un'amicizia che dura tutta la vita. Nel frattempo, in campo effettivo, cura appassionate relazioni con due illustri signore, entrambe autrici. La prima, Olive Schreiner, famosa per la Storia di una fattoria africana; la seconda, Edith Mary Oldham Lees, (figlia unica di Samuel Oldham Lees, un signorotto di Ashton-under-Lyne}, diviene poi sua moglie. Egli descrive questi affetti e li documenta nella sua autobiografia. Conosce per prima Olive Schreiner che gli viene presentata nel 1884 da Eleanor, figlia di Karl Marx. Da quel momento fino a quando la Schreiner abbandona l'Inghilterra, nel 1889, i due si scambiano un migliaio di lettere d'amore. La relazione, sebbene la Schreiner abbia deciso contro il matrimonio, è appassionata ed esclusiva ed anche dopo il ritorno di lei a Cape Colony le lettere continuano invariate, salvo i ritardi dovuti alla distanza. Entrambi si sposano (prima lui e poi lei) ma il loro rapporto continua fino alla morte di Olive Schreiner, nel 1920, senza l'opposizione né dell'uno né dell'altro degli sposi. Il rapporto con Edith Lees comincia un anno dopo la partenza dall'Inghilterra della Schreiner ma lo porta al matrimonio soltanto nel 1891.

    Edith Lees, dalla personalità dinamica e con spiccate qualità letterarie, nello sposare Ellis abbandona la Fabian Society, della quale era divenuta la principale organizzatrice durante gli ultimi anni, ma si adopera con tutte le forze affinché la propria attività di scrittrice resti compatibile con il matrimonio. La sua produzione letteraria comprende storielle, sketche, romanzi, un breve lavoro teatrale ben riuscito e un buon numero di saggi. La stessa Lees avrebbe forse desiderato di essere giudicata dal volume Three modern seers, del 1910, il suo miglior lavoro, comprendente studi su James Hinton, Nietzsche ed Edward Carpenter, al quale la sincerità ed il rapido scorcio conferiscono un tono particolare di vivacità e fedeltà. Il primo comune impegno che vede Ellis e sua moglie insieme è dovuta all'influenza dell'insegnamento di Hinton sul sesso, del quale si mostrano entrambi entusiasti. I rapporti matrimoniali dei due poggiano su di un'inusitata base, ampiamente descritta da Ellis nell'autobriografia, dovuta al desiderio di esperienza e di libertà di entrambi. Il loro amore fu turbolento e durò nelle sue condizioni peculiari fino alla malattia finale di Edith Ellis, Vissero per lo più a Carbis Bay, in Cornovaglia, normalmente privi di denaro a causa dei bassi guadagni di lui e delle eccessive spese di lei. Alla morte di Edith, nel 1916, Ellis era indebitato a tal punto che ai suoi funerali provvide Olive Schreiner. Nel frattempo Ellis procedeva nel suo lavoro preferito, Studi sulla psicologia del sesso, in una serie di sei volumi, d primo dei quali appare nel 1897 e l'ultimo nel 1910. (Nel terminare il sesto volume aveva scritto sul suo diario: "Il lavoro per realizzare il quale sono nato è compiuto a). Nel 1928 aggiunge all'opera un settimo volume, l'ultimo, ed infine, nel 1936 riordina l'opera in quattro volumi. L'uscita del primo volume della serie originale — intitolato L'Inversione sessuale — scatena, nel 1898, una notevole azione legale ai danni di Bedborough, un libraio anarchico che aveva distribuito il libro. Si costituì immediatamente un comitato che comprendeva la maggior parte dei principali esponenti radicali e socialisti del tempo e venne raccolto un cospicuo fondo per la sua difesa ma Bedborough stesso si dichiarò colpevole e fu condannato. In tal modo Ellis viene a trovarsi in una precaria posizione, e nel timore di essere perseguitato abbandona per un breve periodo il paese. Il problema di proseguire gli Studi viene intanto risolto ed essi continuano ad essere pubblicati negli Stati Uniti. L'opera, sebbene principalmente rivolta ai medici ed agli psicologi, sarà d'allora in poi tradotta in varie lingue. Bilis produce intanto contemporaneamente anche una serie di libri destinati al grosso pubblico, alcuni dei quali sono da considerare dei veri e propri sottoprodotti degli Studi sul sesso. Il migliore tra questi, Uomo e Donna, appare già nel 1894 e viene in successive edizioni rivisto ed ampliato (l'ottava è del 1934).

    Scritti minori da ricordare sono I diritti erotici delle donne (1918); La funzione - giuoco del sesso (1921) e Brevi saggi sull'amore sessuale (1922). Scrisse anche su argomenti particolari, come la criminologia, e nel 1923 compare il migliore tra i suoi libri che trattano del problema della vita e dell'universo, La danza della vita. Scrisse molto anche intorno all'arte ed alla letteratura. Impressioni e Commenti appare in tre serie (1914, 1921 e 1924) con uno stile brillante e sicuro. L'autobiografia, La mia vita (My lite, 1940), pubblicata postuma, contiene, tra cose di minore importanza, il lungo resoconto del suo matrimonio, un documento umano di straordinario interesse. Molto espansivo in gioventù, Ellis diviene poi con il passare degli anni quasi un eremita. Incontra solo poche intime persone. La sua ultima dimora fu Hintlesham, Suffolk, la contea dei suoi antenati, dove morì l'8 luglio 1939.

    I SOGNI EROTICI

    Chi vuole trascrivere i sogni dev'essere infinitamente vigile.

    Paul Valéry

    Da alcuni anni noi abbiamo preso confidenza con l'analisi dei sogni. La forma tipica di tale analisi può essere senz'altro attribuita a Freud. Il suo Die Traumdeutung (l’interpretazione dei sogni) segna un'epoca nello studio dei sogni; su ciò saranno senz'altro d'accordo anche coloro che non riconoscono il valore generale dei principi che egli ha enunciato. Nessuno mai, prima di lui, si era dedicato allo studio di questa serie di fenomeni con tanta energia intellettuale, tanta concentrazione e potenza di pensiero. Nessuno mai, prima di lui, aveva scoperto (qualcuno dirà introdotto) tanto materiale in un sogno isolato. Senza dubbio l'analisi dei sogni, quale egli la comprendeva, è divenuto un metodo generalmente accettato. Possono esservi enormi divergenze di opinioni rispetto ai particolari, o ai suoi limiti generali, o alla sua validità universale; ma, in quanto metodo, l'analisi è incontestabilmente valida. Possiamo anche dire che in questo momento nessun altro metodo d'interpretazione dei sogni venga applicato con tanta cura, né che, in realtà, ne venga applicato un altro. Esiste, tuttavia, almeno un altro metodo, dello stesso valore psicologico, per lo studio dei sogni, cioè quello che io propongo di chiamare metodo onirologico sintetico.

    Si può dire senz'altro che questo metodo sintetico è, in quanto metodo scientifico — perché l'interpretazione non scientifica dei sogni è cominciata con l'umanità — molto più antico dell'altro, il metodo analitico. Chiunque studia le caratteristiche dei propri sogni si occupa di sintesi onirica. Anche in America, già da tempo (come si può vedere nei primi volumi dell'American Journal of Psychology), si è cercato, in modo più o meno approfondito, di elaborare un metodo scientifico per lo studio sintetico dei sogni. Ma, per quanto ne so, la sintesi onirica non è mai stata elaborata con spirito puramente scientifico. Uno psicoanalista che legga questi vecchi articoli ha l'impressione di trovarsi di fronte a persone la cui vita in stato di veglia presenti un carattere fortemente osceno. Nei sogni di questa gente, infatti, non appaiono in alcun modo tutti quei pensieri ignobili e quei bassi desideri che, in genere, non possono essere manifestati in pubblico e neppure, in molti casi, arrivare alla coscienza, e che perciò si rifugiano nel mondo dei sogni per trovarvi libera espressione. Tutto ciò, dunque, doveva far parte della vita in stato di veglia di questi individui.

    Ma lo psicosintetista moderno interpreterà il fenomeno in modo completamente diverso. In base alla sua esperienza, egli potrà dire con sicurezza che gli analisti del primo tipo non sono in buona fede. Essi, sebbene non vogliano ammetterlo, agiscono come censori coscienti e volontari delle esperienze che descrivono, rappresentando solo un quadro parziale, falso, edulcorato, rispettabile e convenzionale del gran mondo dei sogni. Un metodo di questo tipo può mettere in rilievo alcuni particolari interessanti del meccanismo del sogno; ma non va oltre; esso non ci dice nulla della vita reale, non può avere alcun rapporto vitale con i grandi fatti fondamentali della psicologia umana.

    Ci viene da pensare ad un geografo che, per una sua reticenza, rifiutasse di ammettere l'esistenza dei fiumi o di menzionare le penisole: costui, certo, non ci darebbe una descrizione veramente scientifica della terra.

    Questa similitudine non è casuale; infatti direi che, se paragoniamo l'anima alla terra, una visione – sintetica dei sogni corrisponde abbastanza, sia per i vantaggi che per gli svantaggi, alla geografia, mentre la visione analitica corrisponderebbe alla geologia. Il geologo taglia la superficie della terra in verticale, più o meno a caso, e fa un rilievo dei vari strati geologici che incontra; oppure, stacca col martello frammenti di roccia per l'esame microscopico e, per quanto glielo permettono le sue nozioni e l'esperienza, si lascia andare a deduzioni di vasta portata che possono essere perfettamente giuste, sebbene violentemente rigettate da altri geologi.

    Il geografo, invece, viaggia in tutte le direzioni sulla superficie della terra e la descrive dettagliatamente in modo da presentare un quadro completo e ben articolato; il geografo non può essere meticoloso come il geologo che lavora dal basso in alto alla ricerca delle origini e delle correnti genetiche; ma, lavorando dall'alto in basso, egli può usufruire di una visuale più vasta, ed i suoi risultati, meno soggetti a discussione, possono porre un limite alle speculazioni più rivoluzionarie ed azzardate. Insomma, entrambi i metodi presentano dei vantaggi e dei limiti, ed in fondo possono essere considerati complementari.

    Ma sappiamo bene che lo studio analitico dei sogni, con tutte le sue qualità ed i suoi difetti, è divenuto ormai così familiare, così ben stabilizzato, che da tempo non presenta più un interesse di novità, né può più stimolare a nuove scoperte scientifiche. Questo non avviene per il metodo sintetico. Per quanto ne so — ma posso facilmente sbagliarmi — nessuno ha mai fatto un tentativo serio e spregiudicato (condizioni, queste, indispensabili per ottenere qualsiasi progresso in campo scientifico), di presentare una serie assolutamente degna di fede di sogni abbastanza complessi da rivelare un'anima sotto tutti i suoi aspetti. Questa è la mia giustificazione per le pagine che seguono; so bene di non essere perfettamente riuscito nel mio intento, ma credo, tuttavia, di aver arrecato un piccolo contributo al progresso del metodo; e questo è quanto mi proponevo.

    Il soggetto di cui ci occuperemo sembrava, prima dell'inizio dell'esperimento, molto al di sotto della media, per quanto riguarda l'attività onirica. Inoltre, sebbene in quel momento si trovasse in una situazione materiale difficile ed in uno stato mentale e nervoso molto instabile, non presentava sintomi nevrotici, né, di conseguenza, problemi tali da attirare in particolar modo uno psicologo. Questa apparente semplicità, devo aggiungere, è già un vantaggio, quando siano in discussione unicamente questioni di metodo.

    Il nostro soggetto, la signora N, è una donna d'origine francese, nata e cresciuta in Francia, ma vissuta per alcuni anni a Londra. Nel periodo in cui fu compiuto l'esperimento essa aveva trentadue anni, era sposata ed aveva vari figli. Aveva studiato in una scuola normale primaria per diventare istitutrice; ma, dopo il matrimonio, la sua situazione materiale era stata spesso difficile, e talvolta molto difficile. Durante tutto il periodo in cui questa signora fece i sogni riportati nelle pagine che seguono, il marito, ufficiale in servizio attivo, visse in un paese molto lontano, dove era stato destinato; data h loro incompatibilità di carattere, la donna pensava ad una separazione definitiva.

    I sogni furono spesso annotati durante la stessa notte in cui si erano presentati, oppure al mattino, subito dopo il risveglio, talvolta in francese, talvolta in inglese, e, in quest'ultimo caso, in modo un po' meno preciso. Ma, per la sintesi dei sogni, questo non ha molta importanza, meno, senz'altro, che per l'analisi, in cui talvolta una sola parola può avere un significato decisivo. E dato che a noi ora non interessa il metodo psicoanalitico, poco importa se io, ho talvolta riassunto o condensato i testi, pur avendo cura di non tralasciare niente che potesse avere una qualche importanza. Il soggetto è una donna molto intelligente, veramente interessata all'esperimento, che si sforzò di portare avanti in piena sincerità e buona fede. Essa era assolutamente franca, sebbene talvolta lo sforzo che le chiedevo la stancasse. Nella vita quotidiana, è timida e riservata, ma attira sempre la stima e l'affetto di tutti coloro con cui si trova abitualmente a che fare.

    SOGNO I

    Notte del 28 marzo. — Qualche giorno dopo l'inizio delle regole.

    "Un'ora prima di andare a dormire, ho fatto una cena leggera, con un bicchiere di sherry, il che non rientra nelle mie abitudini. Ho trovato che lo sherry era buono, ma mi ha dato un po' alla testa, infondendomi una sensazione di piacere ed una tranquilla allegria, il che era piuttosto strano in questi giorni di sofferenza (in piena guerra).

    "La prima cosa che ricordo del sogno è che stavo seduta in terra, non so dove, perché non vedevo niente; dietro di me c'era una porta; voltando un poco la testa, vidi di scorcio, in una stanza stretta, un uomo, si sarebbe detto un popolano, robusto e ben fatto. Pareva che il fatto di guardarlo così, furtivamente, di guardare soprattutto iI suo corpo coperto di abiti grossolani, mi procurasse una sensazione di piacere. Era un uomo piuttosto grasso, probabilmente ben poco raffinato; m'interessavano soprattutto le sue spalle. Robusto e solido, con quei movimenti pigri e

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