Tu sei come me: Autobiografia di una razza che rifiuta l'estinzione
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Tu Sei Come Me, è allo stesso tempo un messaggio rivolto a quei lettori che, identificandosi con i protagonisti, si sentano parte di questa lotta, che rifiutino di essere come i più vorrebbero che fossimo tutti.
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Anteprima del libro
Tu sei come me - Angelo Ceriani
ieri
Introduzione
Ricordati: non puoi pretendere che gli altri siano come te
.
Lo dissi qualche anno fa ad una mia allieva, alla fine dell'esame di licenza media.
Non so se abbia veramente capito cosa intendessi, ma credo proprio di si; il mio voleva essere uno di quei consigli di rinforzo
che noi insegnanti siamo soliti dare: spesso superflui, dato che quasi sempre riguardano qualcosa che lo studente già conosce, anche perché glielo avevamo già detto in altre occasioni.
Stavolta no, almeno per quanto mi riguarda: nel senso che non avevo mai pensato di dirle una cosa del genere. Tuttavia, visto come era andata la prova, soprattutto il colloquio con l'insegnante di italiano, mi ero sentito in dovere di farlo, così, d'impulso, convinto che potesse servirle per il futuro, nel caso appunto non ci avesse mai pensato. E se ci aveva già pensato meglio: frase inutile ma che toglieva di mezzo qualsiasi dubbio al sottoscritto e tranquillizzava la personale coscienza didattico- trasmissiva.
Le era stato contestato un certo modo di esprimersi, nel tema in particolare, ritenuto troppo fuori dalle righe
e non conforme a ciò che per il docente avrebbe dovuto essere, contenuti compresi.
Dal mio punto di vista, l'unico difetto che si potesse contestare era il fatto che, per poterne capire veramente il senso, sia formale che contenutistico, lo scritto dava per scontato che il lettore fosse ad un elevato livello logico-intellettuale. Presuntuoso? Assolutamente no: non è forse vero che alla fine del presente ciclo scolastico chiediamo ai nostri allievi di esprimersi al massimo delle competenze acquisite
? Lei lo aveva fatto, e non era certo sua la colpa se l'insegnante non ne era all'altezza.
Questa almeno la mia interpretazione; non voglio prendere nemmeno in considerazione l'altra ipotesi, ben più inquietante: quella per cui invece l'insegnante aveva capito benissimo, tuttavia non riteneva corretto che l'allieva si esprimesse a livelli eccedenti
quanto richiesto, cioè rispetto all'età o al ciclo di studi.
No, non lo voglio pensare, e sono ragionevolmente convinto fosse così: l'insegnante non aveva capito e basta.
Certo lei mica era stata zitta: aveva ribattuto, timidamente ma con una certa fermezza, nonostante la posizione di evidente svantaggio psicologico del ruolo, padroneggiando discretamente anche la propria emotività. E dalla sua espressione a fine colloquio si poteva intuire un misto tra rabbia e delusione, che qualcuno avrebbe poi interpretato come insoddisfazione per non essere stata all'altezza della prova
. Il tipico qualcuno a cui puoi dire qualsiasi cosa, ma sai già che non cambierà mai idea. Infatti non la cambiò nemmeno in tale occasione.
Non puoi pretendere che tutti gli altri siano come te, soprattutto se gli altri
sono la maggioranza.
Ma se sei convinto che valga la pena continuare ad essere come sei, soprattutto se non ne puoi farne a meno, prima o poi qualcuno come te lo trovi. Soprattutto se questo qualcuno, per spirito di sopravvivenza sociale, ha finto di essere come tutti quelli che, in realtà, come lui non lo sono per niente.
Gli alieni sono tra noi
, lo si sente dire spesso. Il problema interviene quando, dopo esserti guardato intorno, ti accorgi che, se c'è un alieno, quello sei tu.
Ma, considerata anche l'accezione plurale del sostantivo, sai di sicuro che non sei solo.
Uomini e Nuvole
Detesto le nuvole a pecorelle, quelle che noti solitamente al tramonto mentre attraversano in un branco più o meno ordinato il loro prato azzurro, che meglio di così non lo si potrebbe definire, nella transumanza verso un pascolo che nessuno sa dove sia, tanto meno loro.
Nuvole e uomini. E pecore, quelle vere.
Uomini e nuvole, di cui gli uomini sono lo specchio, o forse solo il riflesso, visto che le nuvole sono sicuramente nate prima.
Nuvole inconsapevoli, uomini la cui differenza sta nel fatto che pensano di sapere quel che al contrario non sanno: sulle nuvole, su se stessi, sull'universo in generale.
Certo sanno tutto sulle pecore, almeno in funzione della loro utilità, compreso il fatto che, per essere governate, hanno bisogno di un pastore