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Intrigo a L'Avana
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Intrigo a L'Avana
E-book70 pagine49 minuti

Intrigo a L'Avana

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Info su questo ebook

La poltrona del governatore di Cuba è in pericolo: un uomo e una Nazione nemica se ne vogliono impadronire.
Meucci, direttore di scena del Gran Teatro Tacon a L’Avana, e manutentore delle armi bianche dell’esercito spagnolo, entra in possesso degli indizi che inchiodano i cospiratori.
Grazie all’astuzia di due nuovi amici, riuscirà a liberarsi da questa trama a lui poco consona.
LinguaItaliano
Data di uscita20 set 2017
ISBN9788869321313
Intrigo a L'Avana

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    Anteprima del libro

    Intrigo a L'Avana - Fabio Bogliotti

    Bogliotti

    Presentazione

    Fabio Bogliotti col racconto Intrigo a L’Avana si è classificato tra i finalisti della Selezione Editoriale indetta da Carta e Penna nell’anno 2016. Fin dalla prima pagina l’autore sa coinvolgere il lettore nel racconto, che si snoda nell’arco di alcuni anni della prima metà dell’ottocento, sull’isola di Cuba che ospitò per una quindicina d’anni Antonio Meucci che, oltre a esser direttore di scena del Gran Teatro Tacon, continuava a sperimentare, inventare, creare, ponendo le basi di quella che sarà la sua più grande invenzione.

    L’autore, shakerando personaggi e vicende reali col frutto della sua fantasia creativa, mette in risalto le varie sfaccettature caratteriali dei protagonisti, rendendoli vivaci e ben equilibrati.

    L’uso del dialogo stringente e l’assenza di orpelli narrativi rendono il racconto dinamico e l’esperienza che l’autore ha acquisito, nell’ambito della sceneggiatura fumettistica, traspare nelle scene che abilmente si susseguono, inanellando tutti gli ingredienti dell’intrigo, sino all’epilogo finale.

    Un’ottima prova narrativa, questa di Fabio Bogliotti che, ci auguriamo, possa esser presto seguita da altre.

    L’editore

    Nota dell’autore

    Questo romanzo è calato in una realtà storica ben definita, in cui personaggi realmente esistiti hanno contribuito allo svolgimento dei fatti descritti; mi sono limitato a imbastire una trama avventurosa al solo scopo di divertire il lettore.

    Ringraziamenti

    La vera sindrome da foglio bianco si manifesta sulla pagina dei ringraziamenti, qualora l’autore decida di inserirli.

    Potrei redigere un elenco asettico e banale; oppure fare lo sforzo della selezione, non perché persone più meritevoli, ma per partecipazione ed emotività comprovate.

    Senza Manf questa storia non sarebbe mai esistita.

    Al di sopra, però, c’è mia moglie, senza la quale non mi sarei dedicato alla scrittura.

    Lassù, sopra tutti noi, c’è padre Felice, che guida e osserva i miei passi.

    Tu, lettore, hai la menzione speciale, perché è grazie a te che questa breve storia vive, ogni giorno.

    Fatture che scottano

    L’Avana, 1830

    Il rumore sordo della serratura forzata interruppe il silenzio del salone delle feste; la sagoma, pur se nel buio della sera, non lasciò dubbi: un pirata!

    Con passo furtivo impegnò lo scalone interno per recarsi nello studio al primo piano, dove era sicuro di fare la posta alla sua vittima.

    Un servitore scese di corsa le scale ma, concentrato nella difficile vestizione della livrea, non si accorse dell’ombra che andò a rintanarsi dietro la colonna del pianerottolo opposto.

    – Ci è mancato poco!

    La silhouette riprese a salire per subito entrare nello studio, uno stanzino d’angolo arredato di scrittoio con poltroncina, una piccola libreria e un divano sotto la finestra vista cortile, in modo da vedere subito chi veniva a far visita.

    Scostando la tenda con la mano sinistra, il manigoldo vide l’arrivo della carrozza e si sistemò accanto alla libreria per sortire l’effetto sorpresa.

    – Bentornato signore.

    L’uomo, nell’uniforme delle grandi occasioni, con tanto di spada sul fianco sinistro, scese dalla carrozza per assaporare la polvere appena alzata e borbottare la sua solita frase.

    – Devo decidermi a lastricare l’ingresso!

    – Se lo desidera, signore, faccio preparare un bagno caldo.

    – Non è necessario, ho già provveduto al bordello; preferisco leggere la posta.

    I due salirono le scale antistanti il Palazzo per poi affrontare la scalinata interna.

    Con gesto meccanico, e abile al contempo, l’uomo in uniforme si liberò di fodero e spada per consegnarli al maggiordomo; sbottonato un pochino il corpetto, giusto per riprendere una normale respirazione, aprì la porta dello studio e si accomodò allo scrittoio indossando gli occhialini da lettura.

    Il viso paffuto era in contrasto con la corporatura longilinea, e gli occhiali addolcivano il naso aquilino disegnando una maschera insieme ai capelli ricci e brizzolati che gli coprivano buona parte della fronte.

    – Posso esserle utile in altro, Signore?

    – No Pedro, puoi andare.

    – Buon lavoro, signore.

    Pedro chiuse la porta; concentrato nella lettura, l’uomo non si accorse di un foglio appeso con pugnale: un ritratto; la scritta Marti Smuggler – ricercato, vivo o morto – 1.000 pesos.

    Terminata la lettera, alzato lo sguardo, finalmente la scoperta; un misto di curiosità e ansia fecero compagnia ai pochi passi che lo dividevano dalla porta.

    – Ma cosa diavolo…

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