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Non c’è parcheggio in via Caetani
Non c’è parcheggio in via Caetani
Non c’è parcheggio in via Caetani
E-book45 pagine33 minuti

Non c’è parcheggio in via Caetani

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Info su questo ebook

è la notte del 9 maggio: una Renault rossa attraversa le vie di una Roma blindata.
L’uomo alla guida è imperturbabile, ma sul sedile accanto c’è una Beretta col colpo in canna: il carico che porta nel bagagliaio è troppo prezioso e l’auto rischia di scontrarsi con una pattuglia col mitra spianato.
Con le mani strette al volante, il traghettatore rivive tutta la vicenda  di cui è stato protagonista: il rapimento, la fuga, il carcere del popolo, gli interrogatori del prigioniero, la sentenza di morte, l’esecuzione. 
La destinazione di questa traversata notturna è un punto politicamente simbolico: via Caetani, tra piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure. Due ideologie, due strategie.
Un viaggio surreale nella solitudine di una insolita spedizione.
Vincenzo Di Mattia, con il suo lavoro, cerca di unire la completezza di un saggio alla leggibilità di un romanzo ricostruendo le vicende del caso con puntualità e delicatezza.

Vincenzo Di Mattia è nato a Gravina in Puglia, paese di grandi scontri sociali per le occupazioni delle terre, di cui è stato testimone con il romanzo La lunga guerra col pane: Premio Città di Bari.
Vincitore nel 1960 di un concorso Rai, lavora nella rete TV per 40 anni, prima come programmista, poi come dirigente nella produzione dei grandi sceneggiati (Dostoevsky, Mann, Dürrenmatt, Verga, Gadda, Bacchelli).
Con SugarCo ha pubblicato Jesulandia, romanzo in cui l’autore, con estro spericolato, gioca con l’ipotesi, in un futuro mondo scristianizzato, di una religione ridotta a feticismo disneylandiano. 
Un acceso dibattito ha provocato il libro Tutti chiedono 1 euro, Dissensi Edizioni, Napoli, sulle ipocrisie e le operazioni autobenefiche di certe Onlus, autentiche compagnie finanziarie. 
Con Quando amore non mi riconoscerai, Piemme 2014, scrive un disperato diario sulla devastazione che l’Alzheimer compie sulle capacità intellettive della moglie, colta nel pieno della maturità di docente universitaria (Storia medievale alla Sapienza di Roma). Libro che ha suscitato grande emozione nei lettori, e che è stato perno di numerosi convegni e incontri sulla enigmatica genesi di questa malattia.
LinguaItaliano
Data di uscita31 dic 2020
ISBN9788830632486
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    Non c’è parcheggio in via Caetani - Vincenzo Di Mattia

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    Vincenzo Di Mattia

    Non c’è parcheggio in via Caetani

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-2715-4

    I edizione novembre 2020

    Finito di stampare nel mese di novembre 2020

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Non c’è parcheggio in via Caetani

    Ai complici, complici senza saperlo

    Ma le cose sono così poco

    nelle nostre mani, specie

    se esse sono troppo deboli

    o troppo forti.

    Aldo Moro

    da una lettera dal Carcere del popolo

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi

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