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Passato in costruzione. La memoria edifica il presente
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E-book155 pagine1 ora

Passato in costruzione. La memoria edifica il presente

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Info su questo ebook

Quando il piccolo Giorgio parte da Oristano per studiare a Carrara lascia i giorni passati in Sardegna, regione ricca di tradizioni antiche, per un presente in Toscana dove negli anni Settanta poteva già avvertire i cambiamenti nel mondo.

Il passato – custodito nella quiete prenuragica della domus de jana – è ricostruito nel presente in prosa e poesia in reazione alla frenesia dello sviluppo economico nel Dopoguerra e poi del successivo consumismo mercantile capace di corrodere città, persone e istituzioni.

Questa edizione digitale inoltre include Note e Capitoli interattivi, Notizie recenti sull'autore e sul libro e un link per connettersi alla comunità di Goodreads e condividere domande e opinioni.

Francesco Cannas è nato a Fordongianus (Oristano) nel 1943. Si è trasferito poi a Carrara dove ha studiato, trovato lavoro e vive tuttora. Ha coltivato nel tempo interesse per la letteratura, la politica e il sindacato. Scrive per raccontarsi, con coraggio, oltre ogni convenzione.
LinguaItaliano
Data di uscita18 gen 2018
ISBN9788827808443
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    Passato in costruzione. La memoria edifica il presente - Francesco Cannas

    Passato in costruzione

    La memoria edifica il presente

    Descrizione

    Biografia

    Indice

    Prefazione

    Passato in costruzione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Quando il piccolo Giorgio parte da Oristano per studiare a Carrara lascia i giorni passati in Sardegna, regione ricca di tradizioni antiche, per un presente in Toscana dove negli anni Settanta poteva già avvertire i cambiamenti nel mondo.

    Il passato – custodito nella quiete prenuragica della domus de jana – è ricostruito nel presente in prosa e poesia in reazione alla frenesia dello sviluppo economico nel Dopoguerra e poi del successivo consumismo mercantile capace di corrodere città, persone e istituzioni.

    Questa edizione digitale inoltre include Note e Capitoli interattivi, Notizie recenti sull'autore e sul libro e un link per connettersi alla comunità di Goodreads e condividere domande e opinioni.

    Francesco Cannas è nato a Fordongianus (Oristano) nel 1943. Si è trasferito poi a Carrara dove ha studiato, trovato lavoro e vive tuttora. Ha coltivato nel tempo interesse per la letteratura, la politica e il sindacato. Scrive per raccontarsi, con coraggio, oltre ogni convenzione.

    © Francesco Cannas, 2017

    © FdBooks, 2017. Edizione 1.1

    ISBN: 9788827808443

    Youcanprint Self-Publishing

    L’edizione digitale di questo libro è disponibile online

    in formato .mobi su Amazon

    e in formato .epub su Google Play

    e altri store online.

    Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore, è vietata ogni riproduzione, anche parziale, non autorizzata.

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    Passato in costruzione

    La memoria edifica il presente

    Indice del libro

    Parole ricorrenti (Tagcloud) 

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    Alla memoria di mio padre

    Prefazione

    Passato in costruzione di Francesco Cannas è un testo letterariamente complesso che, per l’inserimento di poesie in una narrazione in prosa, potrebbe ascriversi al genere letterario del prosìmetron, dalle prestigiose ascendenze letterarie che si possono far risalire alla dantesca Vita Nuova. Anche qui la prosa e la poesia si alternano e intrecciano proprio perché la diversa natura delle due forme espressive consente di dire le stesse cose, ma con differente intensità emotiva, sfruttando al massimo le potenzialità espressive che la poesia offre con il suo linguaggio connotativo.

    Al centro dell’ispirazione di quest’opera sta infatti una forte e profonda emozione che lega il passato e il presente, generata da un contatto con i luoghi d’origine del protagonista, alter ego dell’autore, un’emozione così coinvolgente che per trovare la sua piena realizzazione espressiva ha bisogno di tutte le possibilità e potenzialità formali in mano all’autore, quindi quelle della prosa e quelle della poesia, a cui si aggiunge la suggestione delle immagini fotografiche.

    Al fondo e al centro di questa rievocazione personale e storica c’è la consapevolezza che, anche se la vita di una persona può modificarsi e svilupparsi nel tempo, quello che rimane inesorabilmente inalterabile è il passato, da cui nasce la percezione che ciò che sta nella memoria ha un significato che solo gli eventi successivi riescono a chiarire e a giustificare.

    Questo è il nucleo emotivo e concettuale che ha indotto Francesco Cannas a intraprendere la sua complessa narrazione, in cui l’allontanamento dal suo paese natio in Sardegna, fatto molto efficacemente espresso con il termine espianto, che indica sofferenza, ma anche speranza e fiducia in una vita rinnovata, viene compreso a fondo nella sua necessità esistenziale solo nel momento della piena maturità dello scrittore, in occasione del ritrovato contatto con la sua terra natale, riscoperta dopo una lunghissima assenza.

    A contrapporsi e scontrarsi sono due mondi, due realtà socio-economiche molto diverse, da un lato quella agro-pastorale dell’isola natale, ferma nella fedeltà alle sue tradizioni, dall’altro quella cittadina e moderna di Carrara, proprio negli anni in cui non solo in Italia, ma nel mondo intero, stanno avvenendo le più rilevanti innovazioni e i più vistosi cambiamenti che aprono alle trasformazioni della vita verso quella modernità in cui ora ci ritroviamo immersi.

    Al centro di questo scontro c’è Giorgio, l’alter ego dell’autore, a cui egli fa rivivere le sue vicende adolescenziali, che, proprio per l’innata propensione dei giovani per le novità e le trasformazioni, nonostante le iniziali difficoltà, si adatta facilmente al nuovo ambiente in cui è venuto a trovarsi, rimuovendo sempre più dal suo cuore e dalla sua mente quello originario della sua isola, finché la spinta della verità insondabile del suo animo, con mossa segreta ma perentoria, non lo spinge a recuperare un contatto con la terra natia, per riappropriarsene e nello stesso tempo riscoprirla. Ecco così che il passato, sepolto e rimosso, si svela e si congiunge con il presente, perché Giorgio capisce che proprio in quella vita di asprezza e durezza, tipica dell’antica tradizione della sua terra, aveva maturato in giovane età la forza, il coraggio e la capacità di compiere da solo, appena quattordicenne, il grande balzo dell’espianto per venire a studiare a Carrara. A consolarlo e a fargli ritrovare l’amore per la sua terra e nello stesso tempo il desiderio di ritornare alla sua vita abituale nella città toscana è, quindi, la segreta consapevolezza che quel suo personale eroismo adolescenziale è stato determinante per la sua vita di uomo, alla cui piena realizzazione hanno così contribuito le esperienze delle due diverse realtà, campestre e cittadina.

    Questa storia del cuore viene narrata con stile sobrio ed essenziale che rivela un atteggiamento di personale pudore da parte dell’autore, sottolineato anche dallo sdoppiamento letterario tra sé e il protagonista della vicenda, guardato con atteggiamento oggettivo, ma plasmato secondo le emozioni soggettive.

    Tutta la vicenda si snoda su un preciso scenario storico, ricostruito con precisione, seppure quasi sempre solo con rapidi cenni che sanno mettere in risalto le differenze tra i due diversi mondi e il dinamismo interno a quello cittadino che lo portava a rapide e vistose trasformazioni. Ma sullo scenario della cronaca, che sovente diventa storia, si accampa la figura del giovane protagonista che va guardata con grande ammirazione per la forza e la determinazione che ha saputo trovare in sé, compiendo quell’interna personale trasformazione da adolescente a uomo, per cui la vicenda narrata può diventare un significativo esempio di Bildungsroman in Italia negli anni del boom economico, quando le differenze regionali si facevano ancora sentire, l’emigrazione interna era una vistosa realtà e la formazione culturale e professionale data dalla scuola, era un’occasione di mobilità sociale.

    Bisogna anche dire che il protagonista, appunto alter ego dell’autore, si impegna, fin dalla prima adolescenza, per cambiare l’assetto sociale e istituzionale del paese. Infatti il giovane Giorgio frequenta, ancora negli anni di permanenza in Sardegna, il Partito comunista, fonda una sezione nel suo paese natale e continua il suo impegno e la sua maturazione politica negli anni degli studi a Carrara. Tutto questo dimostra la sua sensibilità nei confronti dei problemi della società e la sua generosità nell’impegno, caratteristiche che si manterranno e verranno ancor meglio emergendo e affermandosi negli anni della maturità, quando il protagonista (e quindi l’autore), accanto all’impegno nel lavoro e nella famiglia, dedicherà tempo ed energie anche alla vita politica, nell’ambito sempre del Partito comunista e di organi amministrativi della sua città, facendosi protagonista di prese di posizione e di battaglie contro malcostume e corruzione.

    Per tutto questo, una storia che meritava davvero di essere narrata.

    Rosa Elisa Giangoia

    Francesco Cannas

    Passato in costruzione

    La memoria edifica il presente

    Capitolo 1

    Giorgio mancava dal paese natio, in Sardegna, da più di cinquantanove anni. Era infatti partito per andare a studiare a Carrara nel settembre del 1958; da allora era ritornato solo per sporadiche visite di due o tre giorni all’anno, poi era sempre ripartito immediatamente. Non aveva amici, quelli che ricordava avevano lasciato il paese anche loro. Così, ogni volta, si ritrovava a essere da solo.

    A fine agosto del 2017, lasciata Carrara, intraprese un viaggio di rimpatrio per rivedere i posti della sua infanzia e i luoghi delle sue riflessioni da bambino.

    Questa volta però, appena arrivato per stabilirvisi per alcuni giorni, la prima cosa che volle fare fu quella che aveva avuto sempre in mente, senza tuttavia poterla mai realizzare: ritornare a Zicchiria, dove c’era un appezzamento di terreno di proprietà della sua famiglia coltivato a vigna e aranceto e dove aveva passato giorni e giorni a guardare la natura, accosciato sulla riva del Tirso, seguendo il lento fluire delle

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