Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

I piedi fuori dall'acqua
I piedi fuori dall'acqua
I piedi fuori dall'acqua
E-book136 pagine2 ore

I piedi fuori dall'acqua

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

È nell'ascolto sensibile di sé e degli altri che la scrittura autobiografica incoraggia la crescita della persona, sperimentando il mondo che abitiamo insieme, esplorando noi stessi per compenetrarci nell'altro, alimentando la fiamma della vocazione umana. La vocazione ad accogliere e ricevere gli altri e il mondo attraverso la tolleranza e la compassione, ammaliati dall'attrazione estetica potente ed efficace del racconto autobiografico, ci conforta nel difficoltoso tentativo di assumere lo sguardo di una sirena aliena, come energia estranea e resistente alla crudeltà del mondo, che reincanta il senso del tutto e della vita come bisogno vitale d'amore.
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2019
ISBN9788832522440
I piedi fuori dall'acqua

Correlato a I piedi fuori dall'acqua

Titoli di questa serie (2)

Visualizza altri

Ebook correlati

Biografie di donne per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su I piedi fuori dall'acqua

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    I piedi fuori dall'acqua - Sonja Gherbi

    Sonja Gherbi

    I piedi fuori dall'acqua

    Cassandra Poetiche Autobiografiche

    Collana diretta dal Sociologo Orazio Maria Valastro

    I piedi fuori dall'acqua

    Sonja Gherbi

    01 - 2019

    Edizioni StreetLib 2019

    ISBN 9788832522440

    Prefazione di Amor Dekhis

    Introduzione di Orazio Maria Valastro

    La scrittura autobiografica dell'autrice è stata premiata dalla seconda edizione di Thrinakìa - Premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia

    Immagine in prima di copertina: Copyright © 2019 Aldo Gallina in arte JONA

    Titolo dell'opera: SirenAliena (48x33cm - Colori acrilici su cartoncino ruvido)

    Cassandra Poetiche Autobiografiche

    Dott. Orazio Maria Valastro

    info@consulenza-autobiografica.it

    UUID: d0fe5d78-3c06-11e9-b8df-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Ringraziamenti

    Si ringrazia vivamente l'artista e scrittore Aldo Gallina che ha creato e donato l'immagine di copertina.

    Indice dei contenuti

    Ringraziamenti

    Prefazione

    Introduzione

    Una J passe-partout

    Scuole d'oltremare

    Il viaggio dentro

    Il sogno e la caduta

    Il diario

    O’ Vesuvio

    Amore brodo di ciceri

    Assaporare la bellezza delle cose

    Prefazione

    La diversità come simbolo di speranza e di ricchezza

    Partendo dai suoi testi autobiografici, Sonja Gherbi si presenta come autrice complessa e dai molteplici interessi. Questi testi, oltre alla piacevole lettura, offrono motivo di studio e ricerca, viste le tematiche trattate. Già la sua vita di per sé è particolare, perché appartiene a due realtà distinte, vicine per certi aspetti e lontani per altri. Un rapporto fra due realtà alquanto complesse che richiede più approfondimenti per capirne le connotazioni. Vive la parte più tenera della sua infanzia nel paese del padre, e si trova in Italia ancora bambina, con difficoltà di adattamento nel nuovo contesto sociale, soprattutto rispetto al suo inserimento nella scuola italiana.

    Sono difficoltà che nel caso della Gherbi producono un arricchimento e avranno ripercussioni rilevanti e fondamentali per il suo futuro di scrittrice, e questo lo possiamo cogliere dalla lettura dei suoi testi, bellissimi e ricchi di esperienze. Come un marinaio esploratore, ci conduce in un lungo viaggio sensazionale desiderato e graduale, denso di situazioni emozionanti, di sentimenti e di ricordi. Il lettore si perderebbe volentieri nelle sequenze stese a grandi sfumature come macchie panoramiche di parole poetiche che si susseguono scorrevoli in armonia lungo i suoi testi, e che ci rivelano l'indole dell'autrice alla creatività, la sua padronanza delle tecniche inerenti alla conoscenza della linguistica che si percepisce in suoni ed espressioni in più di una lingua, e soprattutto il talento rivolto alla narrativa.

    Parte con propositi indefiniti, rappresentazioni diluite e astratte, accompagnati da evocazioni liriche, per sfociare su esistenze, ben concrete e circoscritte dal tempo e dallo spazio, vissute sia in prima persona, sia da persone con le quali lei ha condiviso una parte della sua vita. E lì subentra spesso il destino che lei sa bene ordire proiettandolo come un ponte a legare fra loro gli avvenimenti più importanti. Ci fa percorre esperienze interessanti del passato collegate alla sua vita privata, dall'infanzia fino alle vicende odierne, in contesti storici e cambiamenti geopolitici noti, in particolare il fenomeno migratorio e la guerra civile in Algeria. È significativo il suo impatto, ancora bambina, con la scuola italiana, dove lo scompenso identitario è presente in maniera tangibile ed emblematica per chi si trova in circostanze simili, ovvero quelle legate alla migrazione.

    In Algeria, all'epoca dello stato sociale e delle politiche con tracce ancora ben visibili della rivoluzione, nonostante eravamo a cavallo di una trasformazione pericolosa, era la figlia di suo padre, con un nome di famiglia tipico, un'esistenza fissa come una roccia. Cambiato paese, invece, trovandosi in Italia, presso la sua seconda famiglia, sebbene sia italiana di fatto da parte di sua madre, doveva dimostrare la sua identità a causa del luogo di nascita e il cognome straniero. Questo ci fa ricordare un aspetto perenne relativo al fenomeno migratorio che rimane ancora di attualità, rispetto alla regolarizzazione di un immigrato che ogni volta che si presenta all'ufficio della questura per il rinnovo del permesso di soggiorno con una marea di documenti come se fosse arrivato per la prima volta, nulla gli viene riconosciuto anche dopo anni di permanenza, la sua identità rimane sempre in bilico. Più tardi l'autrice conoscerà ambienti migratori e persone appartenenti a minoranze etniche, quando da adulta con esperienze acquisite in Italia e un bagaglio intellettuale e un'istruzione conclusa, come mediatrice culturale sarà coinvolta nella gestione del fenomeno.

    Nella scrittura dell'autrice, per quanto abbia vissuto la maggior parte della sua vita in Italia e si sia formata nella cultura italiana, in alcuni brani si percepisce un legame mai reciso con l'altra parte, ovvero il paese del padre, la sua cultura e la sua produzione letteraria.

    Considerando la storia personale dell'autrice, le esperienze vissute, la sua formazione versatile e multiculturale, in tempi di globalizzazione e di società multietnica, è facile indovinare che Sonja Gherbi intraprenderà un percorso letterario di qualità, impegnato nell'ambito dell'incontro fra i popoli, facendo della diversità un simbolo di speranza e di ricchezza.

    Amor Dekhis

    Premiato scrittore in lingua italiana, nato nella provincia di Sétif (Algeria), vive e lavora a Firenze.

    Introduzione

    Guardare con gli occhi di una sirena l'arte della vita umana

    Guardare con gli occhi di una sirena, personificazione della sensibilità e della creatività rivelate da un intenso e appassionato percorso di ricerca personale, è l'esortazione che queste pagine rivolgono a tutte e tutti noi. Esplorare il mondo, come lettrici e lettori, attraverso gli occhi dell'autrice. Che cosa ci rivela e verso dove ci accompagna la scrittura autobiografica di Sonja Gherbi?

    Non mi è possibile rispondere prontamente a questa domanda senza fare una breve premessa. L'autrice ama scrivere fin da ragazza, e il suo diario, divenuto nel tempo un testimone silenzioso della sua vita, ha segretamente alimentato il desiderio di comprendere e raccontare l'arte umana del vivere. Sono felice di avere fatto la sua conoscenza quando, nel 2012, ha iniziato a seguire gli ateliers di narrazione e scrittura autobiografica che conduco nell'ambito delle attività culturali promosse dall'OdV Le Stelle in Tasca. La sua scrittura è stata premiata nel 2015 nel corso della seconda edizione di Thrinakìa, il premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche dedicate alla Sicilia, che ho ideato e presiedo. Sonja Gherbi meritava, e merita, la nostra attenzione, e la valutazione della giuria internazionale mi ha reso enormemente lieto per lei.

    Il suo impegno nella scrittura prosegue ancora oggi, un'esperienza che ho l'onore di seguire e condividere con questa pubblicazione, orientando l'attenzione dei lettori sulla duplice traccia di questa scrittura: la testimonianza di una vita raccontata con una sincerità commovente, affidata in custodia alla nostra capacità di prenderci cura della sua storia e di noi stessi; e la consapevolezza di un comune destino che condividiamo, della quale l'autrice ci rende partecipi in modo disarmante.

    Seguendo questa duplice traccia siamo accompagnati, a volte dolcemente, e altre volte dolorosamente, a osservarci come delle piccole isole, complesse e infinite, delle configurazioni geografiche esistenziali in cerca del sentimento dell'amore. Siamo inoltre sollecitati a considerare la nostra più intima grandezza, l'inclinazione a costruire dei ponti per attraversare i mari e gli oceani che ci separano, e spesso ci riusciamo, guardando con gli occhi di una sirena al di là di noi stessi.

    Verso dove ci conduce, pertanto, il movimento della scrittura autobiografica di Sonja Gherbi? Verso quella libertà di scegliere ed essere vicini alle parole di una sirena, per raccontare un mondo affrancato dai valori nocivi al nostro divenire, ambasciatori di valori portatori di speranza e benefici per la nostra umanità. È qui che risiede la chiave di volta del senso della scrittura e della lettura di questo testo, a lungo meditato, ininterrottamente ripreso e sostenuto dalla recondita cerca dell'autrice.

    Oggi abbiamo bisogno di ricucire una sofferenza collettiva e la scrittura autobiografica ci permette di restare vicini alla nostra umanità, lasciandoci accompagnare dallo sguardo dell'altro, dalla meraviglia che suscita e che risiede nella possibilità di sentirci compresi e di comprendere, oltre le parole, quando anche per un breve istante possiamo cogliere il senso profondo delle storie condivise. L'immagine della sirena che incarna una nuova presenza a sé stessi, agli altri e al mondo, è qui una figura simbolica di uno spazio profondo di comprensione di sé stessi e del mondo.

    È nell'ascolto sensibile di sé e degli altri che la scrittura autobiografica incoraggia la crescita della persona, sperimentando il mondo che abitiamo insieme, esplorando noi stessi per compenetrarci nell'altro, alimentando la fiamma della vocazione umana. La vocazione ad accogliere e ricevere gli altri e il mondo attraverso la tolleranza e la compassione, ammaliati dall'attrazione estetica potente ed efficace del racconto autobiografico, ci conforta nel difficoltoso tentativo di assumere lo sguardo di una sirena aliena, come energia estranea e resistente alla crudeltà del mondo, che reincanta il senso del tutto e della vita come bisogno vitale d'amore.

    Orazio Maria Valastro

    Sociologo, consulente e formatore autobiografico, specializzato nell'immaginario e nella scrittura di sé, presidente di Thrinakìa Premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia.

    Una J passe-partout

    Parte Prima

    Mare nostrum e un po' solo mio

    Sopraffatta dallo stupore che la vita mi sa regalare, a volte mi manca il respiro per il troppo vivere intensamente. Con il naso tappato m'immergo in una bolla d’acqua, l’aria mi sfugge dalle narici ma io continuo a respirare: sono in mezzo al mare e dal suo bassoventre correnti d’acqua affiorano per darmi una spinta; mi avvio dentro la mia navicella a forma di bolla, verso quel blu che riempie anche gli occhi più distratti. Potrei essere una donna-pesce, in esilio, che ha imparato a imprecare nella lingua degli uomini e a sognare, amplificando in un’eco il contorcersi dei pensieri più profondi. Ma, ahimè, non sono certo una sirena, io!

    Il mio nome ha un suono variabile, legato a una lettera in particolare che è irrequieta, cangiante, soggetta alle varietà e alle oscillazioni di pronuncia, nomade quando non né può fare a meno e mai libera di passare inosservata. Una semivocale che non può fare la semivocale e una vocale che, per essere riconosciuta tale, necessita sempre di far riferimento a un senso di appartenenza.

    Lo so, mi diletto con le parole e dimentico di presentarmi! Mi chiamo Sonja, pronunciato in italiano come Sonia ma scritto come un nome straniero. Sono nata tra due mondi ma come tutti il mio spirito è in perpetuo movimento, in un’altalena di convinzioni, verità relative e giochi di comunicazione.

    Ogni cosa nel mio mondo, che è fatto di due, non ha mai un’unica tinta ma tratti e bordi da rifinire o ricucire come una stoffa: un tessuto che può garantire calore e conforto, contaminarsi con altre tinte e dissolversi in nuvole, quando la stagione è arida, quando la terra è assetata e il sole fa da padrone nella gran sartoria che è il cielo.

    Attraverso i miei occhi, scruto luoghi di frontiera e vado oltre, perché per me, gli occhi, sono il varco per le cose in cielo e in terra e per l’universo " tuttu paru".

    Mi diletto a mettermi in discussione, per capriccio e per

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1